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Autore: inhoransarms_    12/07/2014    1 recensioni
'Ti avevo chiesto di non stare attaccata a Calum'
'ti ho già detto di non intrometterti tra me e Calum'
_______
'ti ho ritrovata finalmente' mi disse Jace piangendo tra le mie braccia.
STORIA SOSPESA.
Genere: Drammatico, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprì la porta del rifugio con l’affanno e le lacrime che mi rigavano le guance, non riuscivo a respirare da quanto singhiozzavo.
‘Oh cia.. ma che succede?’ mi chiese Michael venendomi di corsa affianco, lo guardai e lo abbracciai. Non riuscivo a parlare e lo stringevo sempre più stretto.
‘Ei ma che succede? Diana?’ sentì la voce di Calum e lo vidi comparire dal corridoio, mi staccai da Michael quando mi sussurrò un ‘vai da lui, mi spiegherai poi’ dolcemente e corsi, nel vero senso della parola, dal moro. Mi buttai letteralmente addosso a lui singhiozzando sempre più forte e lui mi abbracciò cercando di calmarmi.
‘Di, ma che è successo? E’ stato William.. o è stato quello biondo del bar?’ mi chiese facendomi sedere sul divano e dietro del moro comparvero Ashton e Luke che cercarono di venire lì da me, ma Michael li portò in cucina con lui.
‘N-no non è successo niente, c’è si. E’ che..’ mi fermai ripensando al modo in cui ero scappata dalla pizzeria quando Jace mi aveva detto quelle cose, il moro mi mosse leggermente per farmi continuare. Aveva gli occhi spalancati e tremava appena, feci un lungo respiro e gli spiegai tutto. ‘Il ragazzo del bar si chiama Jace Jeckins e.. e lui ha 27 anni. Mi.. mi ha detto che quando mi ha vista al bar il mio viso gli sembrava familiare e quando poi gli ho detto come mi chiamavo ha detto che doveva incontrarmi per forza. Mi ha chiesto se ero stata adottata, a quanti anni e dove; mi ha fatto spiegare la mia storia. E..’ mi fermai, non riuscivo a continuare. Calum mi prese la mano facendomi segno di continuare. ‘mi ha detto che sua sorella si chiamava Diana e aveva quattro anni quando casa loro prese fuoco. Nell’incendio il padre morì, assieme  all’altro fratello di nove anni.. si chiamava Christian. Quando.. quando a lui e a sua madre venne detto che furono ritrovati due corpi e che non c’era traccia della bambina, la cercarono ovunque. Per anni andarono avanti le ricerche, ma non fu mai trovata. Sua madre morì qualche anno fa e il suo ultimo desiderio era quello di ritrovare sua figlia, così Jace si trasferì da Melbourne a qui e iniziò le ricerche.’ Raccontai guardandolo negli occhi, il moro mi guardava con gli occhi sbarrati e con la bocca leggermente aperta per lo stupore.
‘e.. e l’ha ritrovata la sorella?’ mi chiese avvicinandosi e boccheggiando leggermente, annuii alla sua domanda ‘e.. e ti ha detto chi è?’ mi chiese sapendo già la risposta.
‘sono io.’ Risposi e Calum mi abbracciò portandomi sopra di lui e accarezzandomi i capelli, volevo solo piangere in quel momento ma non ci riuscivo.
‘Ma ne sei sicura? Che ne sai che ti sta prendendo in giro?’ mi chiese Calum staccandosi leggermente e togliendomi con le dita i residui delle lacrime asciutte.
‘Mi ha fatto vedere una foto.. e.. e sono uguale Cal! SONO UGUALE!’ urlai mettendomi le mani tra i capelli. Per tredici anni avevo vissuto con una famiglia che non era la mia, non ricordandomi i miei primi quattro anni di vita. E ora tutto in una volta scoprivo che il mio presunto padre insieme a uno dei miei presunti fratelli era morto in un incendio, mentre mia madre e l’altro mio presunto fratello facevano ricerche su di me. Sembrava una cosa strana, pazza, finta, bugiarda.. eppure quella bambina della foto mi assomigliava terribilmente.
‘Ora ti calmi e ti rilassi, ok?’ mi chiese Calum toccandomi leggermente la spalla, lo guardai e annuì insicura.
‘andiamo dagli altri va..’ gli dissi alzandomi e con asseguito il moro andai in cucina, ma prima di entrare lo fermai ‘cal non dire niente ok? Spiegherò poi io..’ gli chiesi e lo vidi annuire per poi prendermi per mano ed entrare in cucina dagli altri.
‘Ei.. come stai?’ mi chiese Michael venendomi vicino sorridendomi dolcemente.
‘Bene Mikey grazie..’ gli dissi sorridendogli leggermente andando a sedermi vicino a Luke che mi guardava preoccupato, lo rassicurai con un sorriso e posai lo sguardo su Ashton che era al fianco di Mike. Mi guardava e non so come, ma capì che aveva sentito tutto quello che avevo detto e mi fece un sorriso incoraggiante prima di riportare lo sguardo sul cellulare.
 
Chiamai Maura dicendole che sarei tornata per cena e passai tutto il pomeriggio con Mike e Luke, dato che Calum doveva andare via con sua madre e Ashton.. bhè non ci rivolgevamo parola.
‘Bhè che c’è tra te e Cal?’ mi chiese all’improvviso Michael mentre aspettavo il mio turno a zumba, vedere Luke Hemmings che sculettava facendo movimenti non molto da etero era una cosa imperdibile, ma a sentire quella domanda da parte di Mike mi fece distogliere subito lo sguardo dal biondo e puntarlo su di lui, notai che la stessa cosa aveva fatto Ashton.
‘Come se non lo sapessi’ gli risposi ridendo alludendo che io e Cal eravamo semplici migliori amici, ma il sorriso di Mike da innocente divenne malizioso.
‘Ho, abbiamo, notato che in questo periodo siete più attaccati rispetto al solito.. non è che..?’ mi chiese facendomi l’occhiolino, divenni rossa improvvisamente senza una spiegazione e gli tirai uno schiaffetto sul braccio.
‘Mike tu ti droghi’ esclamai ridendo e tirandogli un cuscino addosso. Lui mi guardò per poi scoppiare a ridere e Luke finì il suo ‘meraviglioso’ balletto e ora ci guardava, il riccio non aveva smesso di guardarci.
‘bhè ha ragione Mike’ affermò facendomi, come al solito, un occhiolino e dandomi un buffetto su una guancia.
‘ma di che vi fate? Tra me e Calum non c’è niente se non un’amicizia.. gli voglio bene, ma è come un fratello per me.’ Risposi guardandoli, vidi Luke annuire non convinto e Ashton, mi parve, fece un sorriso soddisfatto. Guardai Mike che indicò dietro di me e in quel momento capì che era veramente cambiato qualcosa tra me e Calum. Il moro mi guardava con uno sguardo cupo e serio, mi guardò attentamente per poi andare velocemente in camera sbattendo la porta.
‘come sempre, ho ragione io’ disse Luke battendo il cinque a Mike e li fulminai con lo sguardo, mi alza di fretta raggiungendo il corridoio buio e mi diressi alla porta del moro. Bussai.
‘Cal.. posso entrare?’ chiesi al nulla e non sentendo risposta bussai più forte ‘Calum per favore, aprimi’ esclamai notando che la porta era chiusa a chiave.
‘perché fai cosi?’ una voce alle mie spalle parlò, mi girai e nell’oscurità vidi il riccio che mi guardava appoggiato al muro.
‘che vuoi Ashton?’ gli chiesi rigirandomi verso la porta della stanza del mio migliore amico, sentì il riccio avvicinarsi a me.
‘un’altra possibilità’ disse solleticandomi il collo con il respiro, trattenni il fiato. Il suo avvicinamento mi provocava brividi in tutto il corpo.
‘non te ne ho mai data una, scordati di quello che è successo Ashton.. è la cosa migliore’ dissi con tono fermo e sentì un rumore dietro la porta; Calum.
‘perché scappi ogni volta? Perché scappi da me..?’ mi chiese, ma sembrava lo stesse chiedendo più a sé stesso e decisi di girarmi. Aveva lo sguardo basso, non mi guardava.
‘io non scappo proprio da nessuno, mio caro Ashton. Ho già avuto a che fare con un ragazzo che mi ha trattata come uno straccio e di certo essere il nuovo giocattolo di Ashton Irwin non mi garba.’ Esclamai duramente e lo vidi paralizzato, c’era rimasto e si vedeva.
‘sono scuse, tutte scuse!’ urlò avvicinandosi e venendomi a un palmo dal viso ‘non sei il mio giocattolino Diana cazzo! Tu non mi accetti solo per Calum, vero?’ affermò seriamente guardandomi negli occhi, scossi la testa e mi girai verso la porta di Calum.
‘lasciami stare Ash, per favore..’ lo sentì irrigidirsi sul posto per poi dire un ‘come vuoi tu’ tra i denti andandosene. Feci un lungo respiro prima di bussare nuovamente e questa volta la porta si aprì rivelandomi il mio migliore amico che mi guardava con sguardo impassibile. Lo guardai e notai che indossava solamente dei pantaloncini neri della Kipsta, mi fece entrare e chiuse la porta dietro di sé.
‘Cal perché hai..’ non mi fece finire la frase che iniziò a parlare lui.
‘di che cosa stavate parlando tu e Ashton qui fuori?’ mi chiese appoggiandosi con la schiena alla porta, lo guardai infastidita.
‘ora ti metti pure ad origliare le mie conversazioni?’ gli chiesi irritata.
‘tu rispondimi’ mi disse impassibile, sbuffai e iniziai a raccontargli tutto; dal bacio nei box a quello che era successo la mattina al terzo piano e quando finì il moro era zitto e non si muoveva.
‘Cal.. che hai? Che ti prende?’ gli chiesi avvicinandomi cercando di toccarli un braccio, ma lo ritirò guardandomi con uno sguardo di fuoco.
‘perché non me lo hai detto? Perché non mi hai detto subito quello che stava succedendo tra te e quello?!’ urlò e indietreggiai di qualche passo per la sorpresa ‘dovrei essere il tuo migliore amico! Mi dovresti dire tutto, soprattutto queste cose!’ urlò nuovamente sbattendo una mano sulla porta.
‘Ma che cosa stai dicendo? Sembri un bambino in questo momento Calum!’  urlai anche io innervosendomi, lo vidi spalancare gli occhi per quello che avevo detto.
‘Bhè questo bambino è quello che ti ha sempre protetto dal tuo precedente ragazzo, questo bambino è sempre stato sveglio la notte abbracciandoti e facendoti calmare quando avevi le crisi a causa di William, questo bambino ti ha sempre fatta sorridere anche quando eri sull’orlo di scoppiare, questo bambino è venuto alle cinque di mattina con te a fare una fila di più di dieci ore per vedere dei cantanti che gli stanno pure sul cazzo, questo bambino è quello che giocava con te tutti giorni, questo bambino è quello che ti ha accolta subito nella nostra compagnia, questo bambino è quello che è geloso se un cazzo di coglione ti gira intorno, questo bambino è quello che ti accoglie in casa sua quando rimani fuori di casa, questo bambino è quello ti fa dormire con lui solo per farti sentire sicura, questo bambino è quello che ti è sempre stato accanto, questo bambino è quello che pur di vederti felice preferisce soffrire lui’ urlò tutto questo diventando rosso e con le vene del collo ingrossate. Mi diede un ultimo sguardo e poi andò davanti alla scrivania dandomi le spalle. Rimasi lì, ferma. Non riuscivo a parlare o pensare o fare altro, troppe cose in una giornata sola.
‘Calum io..’ gli andai vicino toccandogli la spalla, lo sentì rabbrividire e non resistetti più. Gli cinsi la vita con le braccia e mi strinsi a lui, lo abbracciai più forte che potevo ‘scusami, scusami sono una stupida. Non voglio perderti Cal, sei.. ti voglio bene Cal, più di quanto tu possa immaginare’ gli dissi sospirando, si girò e mi prese le mani tra le sue.
‘ti.. ti voglio bene anche io Di’ mi disse lentamente abbracciandomi e posandomi un bacio tra i capelli, e in quel momento mi sentivo veramente bene.
 
La sera a casa raccontai tutto alla mia famiglia di cui rimasero sbalorditi e volevano assolutamente parlare con Jace il più presto possibile.
Ero sdraiata sul mio letto cercando di prendere sonno quando sentì bussare alla porta, un leggero ‘avanti’ mi uscì dalle labbra e la figura di Maura entrò in camera venendo a sedersi sul letto e così mi misi a sedere vicino a lei.
‘sei così bella bambina mia’ mi disse accarezzandomi i capelli spettinati e notai che aveva gli occhi leggermente lucidi ‘qualunque sia la verità sappi che questa sarà sempre casa tua e tu per noi sarai sempre la nostra piccola Diana’ mi disse sorridendomi leggermente, l’abbracciai distinto sentendo un profumo alla mora salirmi su per le narici.
‘ti voglio bene anche io.. mamma’ e quando le dissi quella parola scoppiò a piangere, non l’avevo più chiamata mamma da quando mi avevano detto la verità, ma anche se non glielo dicevo lei era mia madre.
 
‘Buongiorno’ sbiascicai sbadigliando alle ragazze che mangiavano qualcosa, mi salutarono e iniziammo a parlottare tra di noi mentre entravamo. Le salutai velocemente ed entrai in classe dove trovai Luke collassato sul banco.
‘buongiorno Robby’ gli dissi sedendomi affianco a lui, non rispose ‘Luke?’ nessuna risposta ‘Luke c’è Mila Kunis nei bagni che ti sta aspettando!’ niente, nessuna risposta. Mi avvicinai a lui dall’alto, avevo la sua faccia sotto messa di lato e se qualcuna del fanclub di Luke Hemmings l’avesse visto in quello stato ovvero; bocca aperta con della bavetta che gli colava da una parte, il leggere russare e i capelli scompigliati avrebbe sicuramente smesso di seguirlo. ‘SVEGLIA BIONDO!’ urlai facendogli alzare di scatto la testa e questa andò a sbattere contro la mia provocando un mugugno da parte sia mia che dal biondo.
‘ma sei stupida? Mi uscirà un bernoccolo gigante!’ piagnucolò massaggiandosi la parte dolente.
‘prima di tutto asciugati quella cosa che ti esce dalla bocca e poi ne riparliamo’ gli dissi ridendo, ma distolsi lo sguardo dal biondo quando sentì il mio cellulare vibrare; JACE.
‘Ti vengo a prendere fuori da scuola, andiamo a fare il test del DNA.’
  
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