Anime & Manga > Slam Dunk
Segui la storia  |       
Autore: Ayumi    05/08/2003    0 recensioni
Un episodio fuori dalla routine, un ricordo che riaffiora improvvisamente nella sua mente...Come reagirà Sakumi alle nuove emozioni che si dibattono nel suo cuore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAP 13

- Yumiko, ti va di stare da me oggi pomeriggio? E’ da un po’ che non chiacchieriamo più come una volta, vero?

- Hai ragione Sakumi… Siamo troppo impegnate! - esclamò ridendo.

- Allora dobbiamo approfittare… Magari più tardi potremmo andare a fare un giro in centro!

Le due amiche uscirono dal cortile della scuola. L’idea di Sakumi era più che perfetta per quel pomeriggio. Avevano un sacco di cose da raccontarsi, ultimamente non avevano avuto modo di passare qualche ora insieme al di fuori dell’ambito scolastico. E poi c’erano Mitsui e Miyagi… il poco tempo libero che rimaneva lo trascorrevano sempre insieme a loro.

Fortunatamente quel pomeriggio i ragazzi avrebbero avuto gli allenamenti, e quindi erano libere di poter organizzarsi come meglio credevano.

- Ehi ragazze, aspettate! - esclamò una voce alle loro spalle.

Si voltarono contemporaneamente.

- Ma voi cosa ci fate qui? - chiese stupita Sakumi.

- Beh… Gli allenamenti sono saltati… pensavamo di farvi una sorpresa… - rispose Miyagi, un po’ intimidito dalla reazione dell’amica.

- Oh, Ryota… Ma certo che mi hai fatto una sorpresa! - disse Yumiko guardandolo dolcemente.

Sakumi era sempre più sconcertata: prima l’arrivo improvviso dei ragazzi, e poi Yumiko che in un istante si era scordata di lei e di tutti i programmi che avevano fatto per quel pomeriggio.

Fece spallucce e sorrise. In fondo non le dispiaceva affatto quell’improvvisata, anche se desiderava tanto passare qualche ora con la sua amica.

Guardò Mitsui, che nel frattempo non aveva pronunciato ancora una parola.

- Ciao Hisashi… - disse avvicinandosi a lui.

- Ciao…

- Cos’ hai? Sei arrabbiato?

- Io no di certo… Tu piuttosto… Non mi sembri particolarmente felice di vedermi…

- Ma cosa dici? Sono felicissima invece! Solo che non me l’aspettavo… Pensavo fossi agli allenamenti, e quindi io e Yumiko ci stavamo organizzando per il pomeriggio… Visto che è da un po’ che non stavamo un po’ insieme, avevamo deciso di passare un po’ di tempo da me a chiacchierare…

Il ragazzo cercava di mantenere uno sguardo serio, anche se in realtà stava per scoppiarle a ridere in faccia. Sakumi che cercava di giustificarsi era davvero uno spasso.

- Dai Hisashi… Non fare così… - disse ancora, abbassando lo sguardo.

Le appoggiò una mano sulla testa.

- Scherzavo Sakumi… Non ci avrai mica creduto? - disse, un po’ preoccupato.

La ragazza lo guardò negli occhi.

- Hisashi… - sussurrò - Per chi mi hai preso, scusa? Certo che non ci ho creduto! Sei tu quello che ci casca sempre invece! Sono una vera attrice, ammettilo, pensavi ci fossi rimasta male, vero? - esclamò poi ridendo.

Mitsui la guardò perplesso. Quella ragazza l’avrebbe fatto impazzire… A volte si comportava proprio come una bambina…

- Non ti sopporto quando fai così!

- Guarda che hai iniziato tu a prendermi in giro! Ma non è così semplice con me, sono troppo brava! - disse, facendogli la linguaccia.

Più in là Yumiko e Miyagi li osservavano divertiti.

- Chi è il più deficiente tra i due? - chiese Miyagi ridendo.

- Non saprei… è difficile da dire… - rispose. Poi rivolgendosi agli amici - Avete intenzione di stare qui ancora per molto?

- No Yumiko, hai ragione! Perché non venite tutti da me? Mangiamo qualcosa e poi vediamo cosa fare!

Yumiko e Miyagi accettarono subito.

Sakumi si rivolse poi a Mitsui.

- Va bene anche per te, vero?

- D’accordo…

Arrivarono a casa di Sakumi che non appena fece il suo ingresso fu travolta da quella che sembrava una piccola furia…

- Sakumi, sei arrivata finalmente!

- Ciao piccolina! Che sorpresa! Sei qui con la mamma?

- Sì, è di là con la zia!

Sakumi prese in braccio una bambina bionda, che subito la ricoprì di baci. Poi si voltò verso gli altri, che la osservavano incuriositi .

- Ragazzi, questa è la mia cuginetta Mei!

Mei li salutò muovendo la mano, e poi corse in salotto, dalla madre.

- Sakumi… Ma quella bambina ti assomiglia tantissimo! - disse Miyagi.

- Lo so Ryota… E dire che siamo solo cugine… Non è un tesoro?

- E’ una bambina dolcissima! - le rispose Yumiko.

Mei era una vivace bambina di cinque anni, ed effettivamente assomigliava molto a Sakumi: stessi capelli chiari, stessi occhi castani, stessa espressione. Era una cosa che colpiva molto chi le vedeva insieme, tanto che il più delle volte venivano prese per sorelle.

E Sakumi la considerava proprio come una sorellina, le era molto affezionata, e lo stesso valeva per Mei.

- Ehi Sakumi, cosa aspetti a fare entrare i tuoi amici? Così me li presenti! - esclamò la madre, che intanto li aveva raggiunti all’ingresso.

- Sì mamma…eccoci… - poi indicando i ragazzi fece le presentazioni - Allora, lui è Ryota Miyagi, c’era allo spettacolo, te lo ricordi?

- Certo…il fidanzato di Yumiko! Ciao Ryota!

- Salve signora… - disse il ragazzo.

- Lui invece è Hisashi… Hisashi Mitsui…

- Buongiorno…

- Ciao Hisashi…finalmente ho il piacere di conoscerti! - esclamò sorridendo, stringendogli la mano. - Avanti, non restate qui…Andate pure a sedervi!

Mentre si spostavano nell’altra sala, la mamma di Sakumi trattenne per qualche istante la figlia.

- Che c’è mamma?

- Niente…volevo solo farti i complimenti! E’ davvero un bel ragazzo! Hai degli ottimi gusti, sei tutta tua madre! - disse, con una punta d’orgoglio nella voce.

- Mamma, ti prego… Evita di metterlo in imbarazzo con i tuoi commenti! Io ci sono abituata, ma lui…

- Non ti preoccupare! A proposito Sakumi, è arrivata una lettera per te, è in camera tua…

- Una lettera?- chiese con impazienza - La risposta dell’ accademia?

La donna non fece in tempo ad annuire che Sakumi si precipitò come un fulmine al piano di sopra.

Gettò la cartella sul letto e si avvicinò alla scrivania, su cui era appoggiata la lettera.

- Eccoti qui… - sussurrò, prendendo la busta tra le mani.

Una normalissima busta bianca, con stampato sul retro il suo indirizzo, e dalla parte opposta il logo della scuola, in caratteri poco elaborati di colore verde.

Stette ad osservarla per un po’, passandosela da una mano all’altra. Poi la posò di nuovo sulla scrivania e si sedette sulla sedia, guardando davanti a sé.

Non aveva il coraggio di aprirla. Era curiosa, certo, e l’aveva aspettata con tanta ansia: in fondo da quella lettera dipendeva il suo più imminente futuro. Però era più forte di lei, il contenuto di quella busta le faceva paura, una tremenda paura. Una parte di lei purtroppo non riusciva ad accettare che quella risposta, qualsiasi fosse stata, l’avrebbe portata inevitabilmente a dover rinunciare a qualcosa a cui teneva moltissimo.

Si alzò e raggiunse l’armadio. Ne tirò fuori una maglietta aderente a maniche corte nera e un paio di pantaloni rossi, leggeri, e subito li indossò.

Senza più dare attenzione alla lettera, mosse qualche passo verso la porta, e afferrò la maniglia. Si soffermò in quella posizione qualche attimo, poi si decise ad uscire dalla camera.

- Ehi Sakumi, credevamo ti fossi persa! - disse Yumiko, che era salita per chiamarla.

La ragazza non rispose, e Yumiko notò subito la sua espressione… Un’espressione strana, distaccata, come se i suoi occhi non vedessero realmente ciò che aveva intorno, ma si fossero posati su qualcosa a lei sconosciuto.

- Sakumi cos’ hai?

Quella domanda sembrò riportarla alla realtà. Si voltò verso Yumiko, e tentò di abbozzare un sorriso.

- E’ arrivata…la risposta della scuola…

- Com’è andata? Avanti, sono curiosa!

- Beh, non lo so, non l’ ho ancora aperta… Lo farò più tardi… - e così dicendo superò l’amica e si recò al piano di sotto.

Yumiko rimase per qualche attimo ferma a osservarla.

Era un momento molto importante per l’amica, forse il più importante di tutta la sua vita, e avrebbe tanto voluto starle vicino per aiutarla ad affrontarlo. Ma non sapeva come fare. Anzi, era quasi certa di non poter fare nulla. Sakumi in questa situazione non aveva bisogno di lei, bensì di Mitsui. In fondo era qualcosa che riguardava anche lui e dovevano senza ombra di dubbio affrontarla insieme.

Temeva però che Sakumi avesse già deciso di non appoggiarsi a nessuno. Probabilmente non ne avrebbe fatto parola con Mitsui e avrebbe aperto quella busta da sola, per evitare di coinvolgerlo troppo, per evitare di trasmettergli la sua sofferenza. E questa cosa la preoccupava tantissimo.

****

Allora, come sta la mia nipotina?

Bene zia! Li hai già conosciuti i miei amici?

Sì, tua mamma ha già fatto le presentazioni.

Sakumi si volse poi verso Mei, che nel frattempo si era beatamente accomodata in braccio a Mitsui.

E tu Mei, cosa ci fai lì? - le chiese, fingendosi arrabbiata - Siediti subito sulla sedia!

No, io sto qui! - le fece una linguaccia e scoppiò a ridere.

Questa bambina è incorreggibile… - sospirò sedendosi e iniziando a bere il suo the.

Il pomeriggio trascorse serenamente: grazie alla presenza dei suoi amici e della piccola Mei, la ragazza riuscì a distrarsi, e non ebbe quasi modo di pensare alla lettera che ancora l’attendeva in camera sua.

Bene ragazzi - disse poi la madre di Sakumi - Noi vi salutiamo. Sakumi, io e papà sta sera stiamo a cena dagli zii, quindi non aspettarci.

Va bene mamma.

Dopo che ebbero salutato i ragazzi, Sakumi accompagnò la madre, la zia e Mei alla porta.

Allora Mei, fa’ la brava mi raccomando! - disse salutando la bambina, che annuì sorridendo.

Sakumi, invita Hisashi per cena… Non vorrai stare a casa da sola? - propose la madre.

Beh, io…

Sì! È un’ottima idea! - esclamò la zia - Pensa che bella cenetta romantica! Su Sakumi, entra e chiediglielo, cosa aspetti?

Sakumi era perplessa. Non bastava la madre con il suo comportamento fin troppo giovanile ed esuberante… Ora ci si metteva anche la zia, che anche se aveva soltanto ventotto anni, era pur sempre sua zia! A volte non sapeva se ritenersi fortunata o no della famiglia in cui era capitata…

Povera me! Cos’ ho fatto di male?

Dai Sakumi, smettila di lamentarti! Le tue amiche se le sognano una mamma e una zia come noi! - le rispose ridendo la madre. In fondo aveva ragione.

Quando rientrò, trovò Yumiko e Miyagi che stavano salutando Mitsui.

Ma ragazzi, andate già via? - chiese loro.

Sì, dobbiamo proprio scappare, si è fatto tardi… - le rispose frettolosamente Yumiko. - Ci vediamo domani a scuola!

Dopo che se ne furono andati, Sakumi si voltò verso Mitsui, che era in piedi, appoggiato allo stipite della porta della cucina.

La tua cuginetta è un vero uragano! - le disse.

Eh già… Però sei fortunato, le stai simpatico… Sai, è strano: solitamente non si comporta così con le persone che non conosce, si intimidisce. Sei riuscito a farle una buona impressione, e ti assicuro che con Mei non è facile!

Aveva conosciuto un lato nuovo di Mitsui: non sapeva gli piacessero i bambini, e non l’avrebbe mai immaginato. Probabilmente non lo sapeva nemmeno lui! Vederlo parlare e giocare con Mei era stato sorprendente, era così naturale, così spontaneo! Avrebbe potuto rimanere a guardarlo per ore.

Gli sorrise, e poi decise di farsi avanti e di invitarlo a cenare da lei. Anche se si trattava solo di un ridicolo invito a cena, non si era mai sentita così imbarazzata: non aveva mai cucinato per un ragazzo e non aveva mai cenato da sola con un ragazzo a casa sua… E poi c’era quella maledetta lettera da aprire che complicava le cose…

Decise però di evitare inutili giri di parole e di arrivare subito al dunque.

Hisashi, ti va di stare a cena da me?

Cosa? - le rispose lui, sorpreso.

Beh, ti ho chiesto se vuoi fermarti per cena… Guarda che sono brava a cucinare, ti ricordo che per la maggior parte del tempo qui ci vivo da sola!

Non volevo dire questo… - si scusò avvicinandosi. Poi le prese una mano - Sakumi… Yumiko mi ha detto della lettera…

La ragazza s’incupì all’improvviso. Avrebbe voluto essere lei a dirglielo. Ma Yumiko l’aveva preceduta, e poteva indovinarne il motivo. Aveva capito la sua intenzione di volerla aprirla da sola, e di affrontare l’argomento con Mitsui solo in un secondo tempo, con calma, senza coinvolgerlo troppo.

Pensando al gesto dell’amica, improvvisamente si rese conto di quanto in realtà averlo vicino in quel momento le sarebbe stato di conforto, e che in fondo aveva anche lui tutto il diritto di sapere subito quella risposta.

Sì Hisashi, è arrivata… - rispose abbracciandolo - Non riesco ad aprirla…

Mitsui non sapeva cosa dirle, e quindi si limitò a rispondere all’abbraccio. Quali parole avrebbero potuto esprimere quello che sentiva in quel momento? Avrebbe voluto farle capire che le sarebbe stato accanto, che in ogni caso l’avrebbe sostenuta nella sua scelta e che non sarebbe stato giusto volerlo escludere da questo momento così importante. Che nonostante tutto anche lui purtroppo temeva il contenuto di quella lettera, e che non sapeva proprio cosa sperare di vederci scritto.

Non ce la faccio. È più forte di me. - proseguì Sakumi - E dire che l’ ho attesa così tanto… Mi sembra di impazzire, eppure lo so che presto o tardi dovrò aprirla e regolarmi a seconda di quella risposta… Non posso fingere che non esista, anche se adesso lo vorrei tanto…

L’apriremo insieme, ci sarò io con te, avrebbe voluto dirle per poterle infondere un po’ di coraggio. Ma dalla sua bocca non uscì nessun suono.

Le accarezzò il capelli, e poi l’allontanò leggermente. Le fece alzare il viso e le posò un bacio delicato sulle labbra.

Cosa mi prepari per cena?

  
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: Ayumi