Anime & Manga > Ranma
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Autore: Rob2212    12/07/2014    2 recensioni
Il destino ce lo creiamo noi. Noi solo. Nessun altro.
E se magari, l'incontro tra Ranma e Akane fosse avvenuto in modo diverso? se Ranma e suo padre non fossero mai stati in cina? Se la normalità si rivelasse il nemico piu' difficile da sconfiggere? Ce la farebbero davvero i nostri personaggi? lo vedremo insieme con questa fan fiction.
E' davvero tutto da decidere.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Nuovo personaggio, Ranma Saotome, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Passarono esattamente tre mesi da quel giorno. 
Tutto andava a gonfie vele con Ranma: passeggiate mano nella mano, ogni giorno veniva a prendermi a casa per andare a scuola, mi riaccompagnava.. eravamo sempre insieme. 
Non avevo però ancora messo piede in casa sua. Questo mi parve strano dal momento che invece lui stava sempre da me. Aveva fatto amicizia con Nabiki, mio padre, Kasumi.. 
Però dentro di me, non si era ancora dissolta la curiosità ed il mistero che avvolgeva quel ragazzo. 
Non feci mai domande , ne a Ranma, ne a Shampoo. 
Il mio timore era che se avessi chiesto anche una minima cosa , avrei rovinato tutto. 
La cinesina aveva trovato un altro lavoro. 
E dei signori Saotome? neanche l'ombra. 
Ne una parola.

Sembrava che Ranma  avesse smesso di avere radici, per insediarsi totalmente nella mia vita.
Non che la cosa mi dispiacesse, ma suonava comunque strana.

Ranma si dimostrò un fidanzato premuroso, seppur sulle sue. Sembrava volermi accontentare sempre. Esserci. Purchè non facessi domande scomode. 

Una sera fu incredibile. 
Mi portò dei fiori, ed una cena squisita. 
Peccato che le portate fossero cucina cinese.

Poi venne quel giorno.

Ranma: Toc toc
Akane: chi è a quest'ora?! ma... Ranma! che ci fai li fuori dalla finestra? è mezzanotte!
Ranma: lo so, è strano. Ma ricordi che giorno è oggi?
Fece un sorriso smagliante, e non potei fare a meno di notare che celava qualcosa dietro la schiena. Continuai a fare la finta tonta.
Akane: Oggi è il 17 Febbraio 1989, sabato. Ore 00:00. La temperatura è sui ....
Ranma: smettila di fare la buffona, fammi entrare piuttosto
Mi avvicinai per aprire la finestra. Lui si fiondò ad una velocità indescrivibile su di me. 
Cademmo a terra. Il tonfo provocato mi recò non poca preoccupazione. Tralasciando il dolore, è ovvio.
Ranma: scusa, ti sei fatta male?
Akane: ma no, ho l'airbag nel posteriore
Ranma: posso vedere?
Akane: adesso smettila tu. Stai esagerando
Ranma: ok dai. Sono quì per un ovvio motivo. Tieni
Mi porse una scatolina (....cinese) con dentro delle cianfrusaglie. Sembravano pacchetti contenenti infusi o qualche diavoleria di quel paese. 
Akane: che cos'è? 
Ranma: apri la busta rossa. 
Mi accinsi ad aprirla. La sorpresa fu incredibile: erano come.. stelle. 
La busta lanciò un salto dalla mia mano e cadde a terra. 
Akane: ma cosa..?
Ranma: guarda
La polvere prese forma di parole. 
Era un ovvia richiesta.
Neanche il tempo , mi ritrovai sdraiata sul letto. Ranma stava su di me. 
Quel momento iniziò in modo splendido.. magico.
Era arrivato il momento. 
Per fortuna non ero così goffa, almeno in questo campo.

Ranma: non voglio forzarti.. però.. 
Akane: però?
Ranma: ce li ho blu...
Akane: sei proprio raffinato..

scoppiò in una risata isterica. Si vedeva che era nervoso. Tremava quasi ad avere le convulsioni. 
Lo accarezzai e subito dopo lo strinsi forte. 
Aveva decisamente bisogno di essere rassicurato.
Non ci volle  molto tempo per il secondo passo. 
Un bacio appassionato, decisamente piu' umido e pieno di desiderio rispetto ai precedenti. 
Le sue mani esploravano il mio corpo: dapprima il collo, poi il seno.. poi i fianchi.
Li accadde dell'incredibile:
Ranma: Buon terzo mesiversario Akane..
Akane: buon terzo mesiversario anche a te Danieru

Si bloccò. 
Il suo volto si trasformò da eccitato a furioso.
Sollevò il suo corpo con rabbia dal mio. La pelle si era tutta tirata. I muscoli gonfiati.

Akane: che ti prende?
Ranma: cos hai detto?!
Si rivolse a me urlando
Akane: buon terzo mesiversario anche a te Ranma. Perchè questa reazione?
Ranma: non ti azzardare a prenderti gioco di me Akane! tu hai detto Danieru, non il mio nome!
Akane: ma che diavolo stai dicendo?! non ho mai sentito un nome del genere!
Ranma: tutte cazzate! tu hai combinato qualcosa! di la verità!!
Era decisamente furibondo. La prima lite. La primissima in tre mesi favolosi. Decisi con tutta me stessa di non rovinare il momento: mi avvicinai a lui, ormai seduto sulla sedia con il gomito poggiato sulla scrivania e la mano che faceva da colonna portante alla sua fronte.
Gli occhi chiusi. 
Sembrava davvero sconvolto.
Akane: ma.. ranma. Come fai a pensare una cosa del genere di me?
Ranma: e tu come diavolo ti permetti di dire il nome di un altro, proprio quando stiamo per fare sesso!?
Akane: sesso hai detto?
Ranma: esatto. Non si può fare altro con una come te!
Fu troppo.
Akane: va subito fuori dalla mia stanza e non farti piu' vedere.
Ranma: che cosa? no. Ora sputi il rospo. Dimmi subito che hai combinato
Akane: SPARISCI DALLA MIA VISTA!
Gli scaraventai addosso un libro con tutta la mia forza. 
Pensai che se fosse rimasto ancora davanti a me, avrei potuto ucciderlo. Probabilmente.
Ranma: tu sei pazza, oltre ad essere tale e quale a Shampoo
Scappò via prima della resa dei conti.
Appena fui sicura della sua assenza nei dintorni, scoppiai a piangere. 
Come osava trattarmi così? non ricordai assolutamente di aver pronunciato un nome diverso dal suo.
Eppure ne fu così certo. 
Non si da di matto così, dal nulla. 
Decisi allora di non restare da sola, con le mani in mano.
Avevo bisogno di parlare con qualcuno.
Kasumi non era ancora rincasata, e probabilmente non l'avrebbe fatto neanche quella notte. 
Da quando lei e Tofu si erano chiariti, passava la maggior parte del tempo fuori casa. 
Allora pensai a Yuka. 
Abitava a pochi isolati da casa mia. A quell ora di notte non era saggio avventurarsi per strada, da sola.
Infilai i jeans, una maglietta e delle scarpe da ginnastica. Scesi le scale senza far rumore, recuperai la chiave di casa mettendola in tasca e uscì. 
Cominciai a correre a perdifiato nella direzione da me scelta.
Sapevo a memoria quella strada. 
Anche ad occhi chiusi l'avrei raggiunta.
Mi sbagliavo.
Dopo venti minuti mi resi conto di essermi persa. O meglio. Ero sempre nella stessa zona. 
Non riuscìi a capire se l'errore fu mio , o se le strade di notte si animassero. 
Mi fermai per prendere fiato. 
Girai la testa prima a destra, poi a sinistra. 
Vidi il solito parco vicino casa, dove mi divertivo tanto a pensare guardando i bambini giocare.
'Possibile che in venti minuti di corsa mi ritrovo ancora quì?'
Sentìi un rumore tra gli alberi
Akane: Chi c'è?! 
Ancora quel rumore
Akane: Chi sei?! fatti vedere! 

??: hey calma, calma! Sveglierai tutto il quartiere se ti metti ad urlare in questo modo. 
Era lui. Il ragazzo felpato. 
Non ho ancora ben chiaro da dove sbucò. 
Gli alberi erano di fronte a me , lui invece mi arrivò alle spalle. 
Akane: ah, sei tu. Ti diverte così tanto spaventare la gente?!
??: Come siamo acide stasera. Dimmi, ti è successo qualcosa?
Akane: non sono affari tuoi
??: si, è vero. Allora, dimmi: vuoi che ti lasci in pace?
Akane: si, grazie. 
abbassò il capo ed alzò le mani come a toccare un muro invisibile. 
Mi voltai in direzione della solita panchina. 
Non appena mi sedetti, vidi che il felpato imitò il mio gesto.
Akane: non dovevi lasciarmi in pace?
??: non lo sto facendo?
Akane: direi di no.
??: rifletti, piccola Akane. Non hai forse proferito la parola per prima una seconda volta?
Akane: che vuoi dire?
??: uhm.. "Chi sei, fatti vedere..." e ora " non dovevi lasciarmi in pace" bla bla bla
Akane: si, e allora?
??: non mi sembra di aver fatto o detto qualcosa in particolare. O comunque qualcosa che possa averti distratta dal tuo dolore.
'Che tipo assurdo'
Passarono 15 minuti di silenzio. Rimase li. Zitto e buono, proprio come diceva lui: 'senza distrarmi dal mio dolore'
Eppure lo fece. 
La mia attenzione si sviluppò totalmente sul suo aspetto.
Stavolta non portava una felpa, ma una maglietta a maniche corte con una stampa. 
Adesso i muscoli non erano piu' celati. 
Direi che fossero piu' concentrati sulle braccia, petto e spalle. Queste ultime , erano piuttosto laghe. 
Al piano di sotto portava dei normalissimi jeans. Si intravedevano però delle gambe da maratoneta: muscolose ma al punto giusto. 
I suoi modi di fare però erano ciò che mi colpirono di più tra tutto: usava le mani ed il corpo come fosse la persona piu' sicura del mondo. 
Ogni movimento da lui fatto esprimeva cordialità e gioia di vivere senza attenersi troppo all etichetta, ma allo stesso tempo molto lontano dall essere volgare.
Era.. un gran figo. Niente che abbia mai visto prima. Neanche nei film americani.

??: hai fame per caso?
Akane: che? fame?
??: si, fame. Sembri affamata. A dirti la verità ho fame anch'io. 
Akane: in effetti.. potrei mangiare qualcosa.
??: scommetto che ti piace la pizza
Akane: che cos'è?
D'un tratto tirò fuori una scatola quadrata e bassa, piuttosto grande. Sul dorso c'era la stampa di un forno e ai lati usciva del fumo che emavana un ottimo odorino.
Akane: da dove te la sei uscita?
??: Andiamo Akane! non essere volgare
Mi resi conto che la mia fu una frase che poteva avere tante sfumature.
Scoppiai a ridere.
Sentìi lui emanare un aura soddisfata. E avevo ragione. Mi guardò e sorrire compiaciuto.
Il suo sorriso. Davvero stupendo. Un tipo di espressione accogliente e gentile.
Prese la mia mano e la poggiò sulla scatola, invitandomi ad aprirla. 
Vidi qualcosa che mi era del tutto sconosciuta: pasta di pane (credo) rotonda con sugo di pomodoro e qualcosa che sembrava essere tofu molle sopra. 
??: Prendine un pezzo. Ti piacerà, vedrai.
Akane: ma com'è fatta? 
??: pasta lievitata 24 ore, ottima salsa di pomodoro al basilico e mozzarella.
Akane: che cos'è la mozzarella?
??: ahah ma si vede proprio che non vai molto ai ristoranti , bambina!
Akane: poco importa, voglio provarla
Presi una fetta e me la portai al palato. Ottima. Mi fece tornare subito il buon umore.
Akane: ma questa mozza-qualcosa è davvero buona! 
??: ahah! è incredibile la tua ingenuità , bambina! mangiane quanto ne vuoi. Spero solo che questo piccolo trucchetto ti abbia fatto tornare il buon umore.
Akane: ci puoi scommettere il culo che me l ha fatto tornare. Ma a proposito, dimmi un po' chi sei, da dove vieni?
??: da Tokyo, da dove vuoi che venga?
il suo sorriso si fece piu' largo
Sembrava che volesse prendermi costantemente in giro. Ma per lo meno non in modo maligno.
Akane: E qual'è il tuo nome? 
??: Non posso dirtelo. 
Si alzò dalla sua posizione e cominciò a camminare avanti a se.
Mi alzai anchio seguendolo. Lo feci senza pensare. Come un movimento dettato da qualcosa dentro di me.
Poi buio totale. 


§


Ranma: Che razza di strega. Come ha potuto tradirmi a quel modo?!. 
Camminava da ore, senza sosta. 
La stanchezza e la frustrazione crebbero dentro di lui, senza lasciarlo un attimo. 
Poi , finalmente, arrivò da qualche parte: l insegna diceva Neko Hanten.
Gli occhi si aprirono , ed anche il buco dello stomaco che dapprima lo tormentava. 
Così decise di entrare. In fondo non c'era nulla di male a cercare di placare i lamenti del suo stomaco. 
Peccato che ebbe l'aria di una scusa. 
Ranma: permesso? è aperto?
Obaba: Ciao futuro marito
Ranma: ancora ti ostini a chiamarmi così? quando la smetterai? non vedi che sto con un altra?
Obaba: sisi certo. Che ti porto?
Ranma: senti, non ti ci mettere anche tu. Questa è una delle serate piu' stupide della mia vita , quindi dammi il menù e fa sparire la tua brutta faccia da mummia 
Obaba: Sei sicuro di volere questo? 
Ranma: assolutamente si vecchiaccia!
Obaba: Per me va piu' che bene. Ti porto del ramen
Dal canto suo, la vecchia amazzone sapeva già cos'avrebbe riservato al buon educato Ranma Saotome. 
Si avviò al secondo piano , stando attenta a non far rumore.
Obaba: hey, sei sveglia? abbiamo un cliente
Shampoo: ..mmh.. chi è?
Obaba: il tuo cliente preferito cara nipotina. 
Shampoo: ci penso io nonna. 


§

Erano ormai le 4del mattino quando il ragazzo misterioso avvertì una scossa dietro la nuca. 
Sapeva bene cosa voleva dire quel segno. Sicuramente non un buon presagio. 
??: Sai...
Akane: *sa che sono dietro di lui? ma che ci faccio ancora quì??*
??: la vostra è una terra piuttosto pacifica
Akane: la nostra? non ERI giapponese anche tu?
??:mi sa che è arrivato il momento. 

Si girò di scatto, guardandomi dritta negli occhi. Fu li che mi accorsi realmente che i suoi lineamenti richiamavano vagamente quelli nipponici. Sembrava più di tutto uno straniero. 
O forse erano cambiati?
Decisi anch'io che era giunto il momento di far chiarezza su questa storia. 
La pizza, il gioco, le corse, le sloth machine. Non era bastato nulla a farmi smettere di chiedermi chi fosse questo ragazzo. 
Ma... quand'è successo tutto questo?

Akane: Aspetta. Perchè non mi sono accorta di nulla?
??: ti riferisci a ciò che abbiamo fatto stasera?
Akane: ...sì
il mio sguardo si fece basso. Un senso di inquietudine pervase la mia anima. Poco dopo arrivò la paura.
??: sta tranquilla. Mi sembra che ti sia divertita in fondo. 
Akane: sì, ma perchè mi sembra tutto un sogno?
??: prova a guardarti intorno.
Ciò che vidi fu impressionante. 
Non eravamo piu' a giocare a Pachinko. Ora l'atmosfera era umida. Calda. 
Un luogo ricoperto di alberi: ciottoli biachi e neri erano disposti ordinatamente sotto i miei piedi, intenti a solleticarli. 
Sembravano... le terme!
Adesso la paura si trasformò in terrore. 
Fu piu' forte di me. Corsi ad abbracciarlo nella speranza di trovarvi conforto. 
Quel contatto rivelò ulteriori cose del mio interlocutore stamboide: il suo cuore tamburellava ad una velocità abnorme per chi si dimostra calmo. Le sue braccia fecero un movimento ad apertura alare per poi posarsi sulla mia schiena. Infine strinsero. 
Calore. Era quella la sensazione. 
Poi ruppe il silenzio
??: Io e te ci siamo già incontrati.
Akane: anche tu hai avuto la stessa sensazione?
Mi sentìì così stupida. Di risposta scoppiò in una sonante risata.
??: Ahahahah! proprio no! ti ricordi lo qualo? la discesa al mare..? Le pietre per farti toccare il fondale dell'acqua?
Fui colpita da un brivido lungo la schiena.. poi il flashback! 
Akane: Il... il mio sogno!
??: Lascia che mi presenti
Allentò la presa e poi mi allontanò leggermente. 
??: Piacere. Mi chiamo Danierù.
   
 
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