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Autore: pluie_de_lumieres    12/07/2014    5 recensioni
Louis ha salvato Harry, ma quest'ultimo non può ricambiare.
"This isn't the last of One Direction"
Dieci anni sono ormai passati da quella frase. Come ha cambiato i ragazzi, questo percorso? Su alcuni di loro i segni sono più evidenti che sugli altri.
Troppo evidenti.
||LARRY|| Angst, Drammatico, Malinconico ma anche Romatico.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ecco la Larry che tanti attendevano. Mi perdonerete se è un po' triste. Perdonatemi anche gli errori di battitura o distrazione, se ne trovate, perché ho appena finito di scriverla e no, non l'ho ancora ricontrollata. Sto passando un periodaccio e questo è l'unico modo che ho per canalizzare dolore e delusione. Spero vi piaccia, com'è piaciuto a me scriverla. Lasciate anche una minuscola recensione, per favore. Ve ne sarei immensamente grata.
Buona lettura e buon week-end.








Non sarà l'ultima volta che sentirete parlare degli One Direction”.

 

Da quella frase di Zayn sono passati ormai dieci anni, e guardandomi indietro mi sembra ieri. E mi sembra ieri, io e Louis saltiamo l'uno tra le braccia dell'altro. Mi sembra ieri e ora, più che mai, vorrei che lo fosse, per non dover sopportare. Ma se solo avessi saputo cosa ci avrebbe aspettato, se solo avessimo saputo, avremmo davvero percorso questa strada insieme? Forse sì, ma non sono sicuro della mia risposta, e vorrei esserlo, perché questa domanda mi sta uccidendo. Vorrei frenare le lacrime che, instancabili, infinite, vanno ad infrangersi sul tavolino vitreo del salotto di Liam.

Non tutto è cambiato, alcuni sono rimasti, tre sono rimasti e il successo, con tutto ciò che comporta non ha scavato dentro di loro, non come ha scavato dentro di Lui, lasciandolo tramortito, vuoto, spoglio, indifeso.

Liam è rimasto. Nonostante agli inizi eravamo tutti dell'idea che fosse il più fragile, il più facilmente corruttibile, il meno adatto ai riflettori, seguito subito al secondo posto da un riservatissimo e dolcissimo Zayn. Ce l'hanno fatta, ne sono usciti, proprio come me. Più forti di prima, consapevoli, forse più silenziosi, forse.. più pensierosi, calcolatori, forse più stabili. In grado di accettare sfide e delusioni, maturi più che mai, e finalmente insieme, lontano da riflettori e telecamere cercano di costruire la loro vita insieme. E io glielo auguro, Dio mio, auguro loro tutto il bene e la felicità, perché se lo sono meritato, si meritano una vita insieme più di chiunque altro al mondo.

Niall? Esiste qualcosa in grado di spegnere Niall? Non credo. Niall è il più forte in assoluto, un sole inestinguibile e fonte di energia continua. Col suo “Completely carefree, loving life” carattere, per usare le sue parole, chi mai potrebbe buttarlo a terra? E mi sorride, porgendomi un fazzoletto, asciugando il tavolino di Liam con un panno. Sento la mano di Zayn stringermi con forza una spalla. Sì, noi ce l'abbiamo fatta, noi ne siamo usciti. Feriti, ma interi, cicatrizzati ma compatti. Chi non ce l'ha fatta è la persona che più di chiunque altro mostrava di non poter essere abbattuta da niente e da nessuno, con la sua maschera indistruttibile, la sua maschera di sfacciataggine, arroganza e freddezza. La persona con la risposta pronta, la persona che sapeva fare del sarcasmo su qualsiasi cosa, quella che creava confusione, che alleggeriva più che mai le giornate di prove infinite, la persona con la quale avrei dovuto vivere il mio “E vissero felici e contenti”, l'unica in grado di tenere in mano il mio cuore senza frantumarlo.

Ma sono Zayn e Liam ad averlo avuto, il lieto fine. Vedete? Non tutto quello che sembra destinato a fiorire, fiorirà. Noi eravamo destinati ad appassire. Ma giuro sulla mia stessa vita che, se un Dio esiste, gliela farà pagare, a tutti, a tutte le persone che hanno trasformato Louis nella sua ombra, in un guscio completamente vuoto, svuotandolo di tutto ciò che era “Louis”. Che hanno trasformato, senza farsi notare, la nostra vita nell'inferno che è ora. Ed è stato quasi indolore, quasi invisibile ad occhio nudo, per poi esplodere nel dolore bruciante che ogni notte mi culla, soffocato dalle mie stesse lacrime, fino alle braccia di Morfeo. È il dolore nei suoi occhi grigi, che di blu non hanno più niente, perché ormai non possono più sopportare l'azzurro luminoso e terso del cielo estivo, ora sopportano solo il grigio delle pareti di casa sua.

Ed io, che l'ho sempre saputo, ora non posso fare niente per Lui. Ed io, che ho sempre saputo che per quanto mi difendesse, era lui ad avere bisogno di essere protetto, ora non posso fare più niente per lui. Perché adesso è troppo tardi, Harry, adesso non si può rimediare. E ho ignorato i segnali di cedimento, perché “Sto bene, non voglio che sia la fine degli One Direction” il suo accento tagliente, ma la sua voce non tagliava più come prima. Mi manchi, Lou.
Avrei dovuto dirlo, avrei dovuto dire a tutti quello che vedevo io. Sono sempre stato io. Io. Io, io. Ad amarti. E la responsabilità era solo la mia.

Ma ti bastava, ci bastavano, ci bastavamo. Ci bastava una notte in albergo, ci bastava chiedere a Jarvis, a Paul, e loro ci aiutavano a passare otto ore insieme, nelle camere d'albergo. Il tour era una benedizione, il palco era paradossalmente una tana sicura, non è vero, Lou?

“Chi mai salirebbe sul palco per staccarmi da te, solo perché infrango il contratto?” Nessuno, Amore mio.

E intanto incassavi quello che succedeva dietro le quinte, ed ingoiavi bocconi amari, perché solo io sapevo quanto una telefonata da parte di quei bastardi potesse farti paura. Solo io ricordo le tue dita ossute tremare così violentemente nel vano tentativo di dormire. E i tuoi occhi blu farsi lucidi, nella speranza di non essere ripreso, ancora una volta. Gli sforzi per riuscire a mangiare tutto quello che il tuo stomaco avrebbe espulso appena un'ora dopo.

E quante domande ci siamo fatti, Lou? Seduti su pavimenti visti una volta, e mai più ricordati. Quanti esiti abbiamo immaginato, quante situazioni, idealizzato? E hai sottovalutato tutto quello che stava crescendo dentro di te, qualcosa di così grande che è diventato, ora, una zavorra invisibile quanto indistruttibile. E l'ho sottovalutato, l'ho ignorato insieme a te, perché le tue rassicurazioni erano l'unica cosa di cui avrei mai avuto bisogno nella vita.

Quanto sono stato stupido. Il male che poteva fare a te, non lo avrebbe mai fatto a me. Perché? Me lo chiedo le sere in cui dormo da solo, prima di coricarmi nel mio letto freddo e vuoto. Me lo chiedo quando accanto a me, c'è il tuo minuto corpo, in quelle sere in cui “Stasera puoi”, ed è ormai così raro.
Le tue urla notturne, le tue lacrime e i tuoi incubi mi rendono inerme, perché il male radicato nel tuo cuore io non posso estirparlo. Perché ora che i miei abbracci non possono fare che male, mi rendo conto che tenendo in mano il tuo cuore, io finirei solo per distruggerlo.
Non posso prendermi cura di te, come tu hai sempre fatto con me. E questo basta ad uccidermi, Lou. Non me lo perdonerò mai.

 

“Sindrome post-traumatica da stress”
“Esaurimento nervoso”
“Agoraphobia”

Agorafobia”.

Ti starò accanto, fino alla fine. Oh, no, non la nostra fine, ma la fine di questo stramaledetto inferno, Louis Tomlinson. Perché noi tutti lo sappiamo che, per quanto forte possa essere questo spettro, non c'è niente che abbia la tua forza, perché le tue iridi, per quanto grigiastre, al mattino brillano della loro azzurra speranza. È un attimo. È vero, non è che un attimo. Ma noi lotteremo per quell'attimo, perché, in fondo, non è di attimi che si compone la nostra esistenza? Sarò qui, accanto a te, passo dopo passo.

Il lieto fine, ricordi, Lou? Te lo ricordi, Amore, ti prego? Riesci a ricordarlo?

 

“Louis, riesci a ricordarlo?”

“L'unica sensazione che non sbiadirà mai del tutto. Non sempre, lo ricordo, ma so rievocarlo, dentro me. Mi basta chiudere gli occhi e so che c'è. C'è sempre un lieto fine”.

  
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