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Autore: willow11    12/07/2014    6 recensioni
Cosciente del suo "dono", Santana torna ad Hogwarts per imparare a controllare i suoi poteri.
La storia è il seguito di OBLIVIATE ed è ambientata durante il sesto libro della saga di Harry Potter, saranno presenti i personaggi principali della saga.
Santana/Hermione
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Finn Hudson, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Obliviate'
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obliviate. 2.4
E' sabato, c'è il sole e c'è anche il nuovo capitolo...
Più di una persona, me compresa, l'ha definito "strano"
 e sinceramente non so dirvi il perchè...
aspetto di sapere che ne pensate!!!
Detto ciò, spero che vi piaccia!
Un grazie a tutti quelli che leggono, seguono e recensiscono.
Buona lettura,
Chiara





-Io amico tuo lo stesso… Come è tuo nome?-
-Ron… Mi chiamo Ron- disse serio il ragazzo non capendo cosa volesse da lui quel bulgaro.
-Fare tu provino portiere come me …- disse divertito Finn.
A quel punto Ron sobbalzò –portiere tu? Un armadione come te? Hai un fisico da battitore non credi?-

Finn allungò prontamente il braccio fermando con un gesto fulmineo una zanzara, poi guardò Ron –Ho belli come si dice? Rifl…-
Il ragazzo dai capelli rossi deglutì a vuoto –riflessi-
-Si, ho belli riflessi- sorrise soddisfatto il ragazzo per aver imparato una parola nuova.
Ron, terrorizzato, cominciò a sudare freddo.

-Ron…- disse poi il bulgaro guardando Hermione seduta sugli spalti -Hermione sta con maschio? Mi piace pure a torneo tre maghi ma stare con Viktor…-
-Maschio?- rispose Ron divertito per il termine usato -Nessun maschio!- specificò trattenendosi dal ridere.

Finn sorrise e salì sulla scopa.
Ron guardò il ragazzo alzarsi in volo e scosse la testa, poi sentendosi osservato si girò verso la parte opposta del campo.
Santana rossa di rabbia, aveva gli occhi fissi sul bulgaro.
Ron aspettò che l’ispanica tornasse a guardarlo per scrollare le spalle.
Santana annuì appena al gesto di Ron e prese il volo.



-Potter mi raccomando, arbitra bene, oggi non ho proprio voglia di andare a trovare la Berry-
Il ragazzo con la cicatrice annuì, e si preparò a dare il via alle selezioni dei nuovi giocatori di quidditch del Grifondoro.

Santana invece volò fino agli spalti dove era seduta Hermione.

-Hey…-
-Hey…- Rispose la Grifondoro con voce tesa.
-Agitata eh?-
-Un pò… Ron ci tiene tanto… E’ dal primo anno che sogna di entrare in squadra-

Santana sorrise sentendo che quelle parole erano sincere.
Harry Ron ed Hermione avevano un legame troppo forte, se ne era accorta dal prima momento che li aveva visti insieme.

-Vedrai che andrà alla grande…-
-Dici? Finn si allenava con Viktor Krum durante il torneo Tre Maghi… Sembra tonto ma ha dei riflessi incredibili-
-Finn eh? Com’è che lo conosci così bene?- Chiese senza lasciar trapelare la gelosia.

-Era amico di Viktor Krum…- rispose ovvia Hermione.
Santana alzò un sopracciglio dubbioso.

-Il campione di Durmstrang del torneo Tre Maghi!!!-
-So chi è Krum! Fino a prova contraria pure Brittany era in quel torneo!- rispose seccata.

Hermione abbassò lo sguardo dispiaciuta, inoltre non capiva perché Santana stesse usando quel tono inquisitorio con lei.
Santana percependola cambiò tono -Scusami…-

-Non scusarti, non hai fatto niente…- rispose un leggermente sulle sue -solo non capisco perché ti arrabbi… Io e Viktor siamo stati insieme è normale che conosca il suo miglior amico…-
-Tu e Viktor cosa?- Chiese strabuzzando gli occhi ed alzando un po’ troppo il tono di voce, facendo girare più di una persona in tribuna.
-Per la barba di Merlino San, ma come fai a non saperlo!- replicò Hermione abbassando il tono di voce -siamo pure andati al ballo del ceppo insieme…-

Santana s’incupì ancora di più -Io non c’ero al ballo del ceppo-

Poi senza aggiungere una parola si alzò e si allontanò lasciando Hermione senza parole.

Sarebbe impazzita se fosse rimasta un minuto di più con lei.
Non voleva assolutamente sentire cosa pensasse a riguardo.

Inoltre, percepire le sue emozioni così serene su una questione per lei così delicata la faceva andare di matto.

Hermione era stata con Viktor Krum? La sua Hermione era stata con Viktor Krum?
Ok, il passato è passato, ma Krum? Avrà avuto si e no 5 anni più di lei...
E adesso quel Hudson cosa voleva? Fare il bis?
 
Girò lo sguardo verso la partita di allenamento che Potter stava arbitrando e guardò Finn Hudson.
Quel ragazzo qualche minuto prima aveva osato pensare a Hermione.

Non avrebbe avuto vita facile.

Santana sorrise beffarda appena colta da un lampo di genio.



-------------------



La latina si stava sciacquando la faccia al bagno delle ragazze del terzo piano.
Doveva ringraziare Mirtilla malcontenta perché, grazie a lei, quel posto era deserto, e visto che adoperare la magia con la mente era sempre motivo di forti mal di testa, quel silenzio era quello che ci voleva per riprendersi.

-L’hai confuso!!!-
-Non so di cosa tu stia parlando…- replicò la mora riconoscendo la voce della Grifondoro.

Hermione si avvicinò al lavabo dove era appoggiata Santana.
-Ti ho vista…- replicò a sua volta la più piccola.

-Esattamente mi hai vista fare cosa?- Chiese la latina con fare beffardo.
Hermione fece per rispondere senza sapere esattamente cosa dire.
Santana sorrise vittoriosa.

-Il fatto che tu faccia gli incantesimi senza pronunciarli e addirittura senza bacchetta, e ancora mi devi spiegare come fai, non ti autorizza a…-
Hermione non riuscì a terminare la frase che si ritrovò le labbra della ragazza premute sulle proprie.
-Anche questo non è corretto…- disse la Grifondoro con voce debole per poi annullare di nuovo le distanze, poi si staccò con forza ricordandosi improvvisamente del loro piccolo litigio.

-Ok, scusa per prima… Ho sentito di Krum e sono uscita fuori di testa- disse remissiva Santana dopo aver percepito il suo disappunto.

-Non ne hai motivo… E’ passato…- rispose sincera.
-Lo so…- disse abbracciandola.
Santana sentiva la mente di Hermione continuare a macerare domande.

-Perché non sei andata al ballo del ceppo?-
L’ispanica si staccò dall’abbraccio e guardò allungo la sua ragazza.
Si aspettava quella domanda, anche se avrebbe preferito che non arrivasse.

-Perché sono andata con Dave a bere burrobirra ai Tre manici di scopa- rispose ovvia.
Hermione la fissò intensamente, sapeva che quella non era la vera motivazione.

Santana sentendosi la pelle bruciare da quello sguardo fece un respiro profondo e cominciò a raccontare.

-Brittany mi chiese di andarci insieme… intendo come una vera coppia-
Hermione la guardava senza tradire nessuna emozione. Tuttavia Santana era così intenta a raccontare che, concentrarsi su quello che la Grifondoro stesse realmente provando, era l'ultima delle sue preoccupazioni.
-... io non ero pronta… Insomma voleva aprire le danze con me, davanti a tutti, ad Hogwarts…- disse, alzando il tono di voce come se si dovesse giustificare.
-Alla fine andò con bocca di trota-

Hermione a quel nome storse il naso.

-Il cercatore dei Tassorosso che stava al suo stesso anno…- spiegò ovvia Santana.

La Grifondoro annuì senza aprire bocca, segno che voleva sentire il resto della storia.

-Non litigammo quella sera…- aggiunse Santana dopo una breve pausa.
-Brittany accettava il fatto che non mi sentissi pronta… Ma prima di andare al ballo, mi fece promettere che entro la fine dell’anno sarei uscita allo scoperto- disse con gli occhi leggermente lucidi -ovviamente accettai... Anche se in cuor mio sapevo che l'avrei delusa ancora... E invece...-

Hermione sorrise appena e prima che Santana potesse dire altro annullò le distanze con un bacio.

L’ispanica doppiamente confusa dai ricordi e dalle emozioni contrastanti di Hermione, rispose al bacio stringendola con forza.
Come se volesse marcare il territorio, la Grifondoro approfondì il bacio cominciando a duellare con la lingua della latina, mentre le mani vagano audaci ad accarezzarle la schiena.

Nessuna delle due riuscì a resistere all’altra, anche perché, nonostante fossero in un luogo pubblico, sapevano bene che quel bagno non lo frequentava nessuno.

-San…-
L’ispanica mugugnò mentre con la bocca scendeva a baciarle il mento.
-Non possiamo… Siamo in bagno…-
-Certo che non possiamo- disse la più grande continuando a baciarla.
-Hai pensato alla stanza delle necessità?-

Santana sbarrò gli occhi.

-Potremmo chiedergli un posto tutto per noi…-
La latina si staccò da lei ricominciando a respirare –non credo che sia una buona idea… Non è poi così sicura, l’hai visto tu stessa cosa è successo con l’esercito di Silente…-

-Perché pomiciare in pieno giorno nel bagno delle ragazze è sicuro?-
-Ehy hai cominciato tu!- L’ammonì la più grande.
-Mica ti sei tirata indietro…-

Santana sembrò pensarci su.
Poteva percepire il desiderio di Hermione, che dopo il suo racconto, sembrava magicamente essersi moltiplicato.

Ma davvero le aveva proposto la stanza delle necessità?
Non era decisamente pronta per quello.
Non con Hermione, non per la loro prima volta.

-Scusa come facevi con Brittany? Insomma eravate in due case diverse e…-
-Useremo camera mia…- tagliò corto Santana –sono sicura che Quinn andrà a trovare Puck molto presto, non si vedono da tanto- disse poi con un sorriso.

Hermione annuì serena, non voleva forzarla né sull’argomento Brittany né su tutto il resto, anche perché il racconto sul ballo del ceppo era già stato parecchio esaustivo.

Non era gelosa di Brittany, non lo sarebbe mai stata, tuttavia a volte si sentiva inadeguata, come se non fosse abbastanza “Brittany”.
Avrebbe voluto saperne molto di più, sentiva che la Serpeverde aveva bisogno di parlarne, ma era sempre sul filo del rasoio tra la paura di farla soffrire riaprendo vecchie ferite e il terrore di non reggere il confronto.

L’ispanica tentò con fatica di seguire il filo dei ragionamenti di Hermione ma un’emozione molto più forte, proveniente da qualcuno che era appena passato di lì la colse all’improvviso.
Era un miscuglio di energie negative miste a frustrazione, paura e rassegnazione, qualcosa che aveva già sentito la prima sera che era tornata ad Hogwarts e che aveva risentito davanti al gargoyle dell’ufficio di Silente.

-Herm… Mi sono ricordata che devo aiutare Quinn a preparare una lezione… Ti dispiace se…-
-Tanto devo andare a studiare…-
Santana annuì e dopo averle poggiato un bacio sulla guancia si allontanò velocemente.




Salì le scale lasciandosi guidare come se fosse un segugio.
Arrivata al quinto piano rallentò il passo e si nascose dietro una statua per capire chi stesse provando tutte quelle emozioni.
Spostò di poco la testa e lo vide: Draco Malfoy stava entrando dentro la stanza delle necessità.

Il ragazzo aprì la porta e si chiuse nella stanza.
Appena la porta svanì la paura e la rassegnazione si trasformarono svanirono per lasciare spazio alla curiosità. Nascosto dietro ad un'altra statua c’era Harry Potter, anche lui deluso per non aver scoperto nulla di più interessante.

Santana si schiacciò contro il muro per non farsi vedere, voleva saperne di più prima di confrontarsi con Harry.



-------------------



-concentrati Santana concentrati- disse il preside con gli occhi fissi su Santana che era seduta al centro dell’ufficio, circondata da una serie di quadri di presidi di Hogwarts che la fissavano.

-devi imparare a sgomberare la mente-

-Professore sarebbe più semplice se tutti questi quadri non pensassero… E poi da quando i quadri pensano?- Rispose con una punta d’acidità la latina, facendo adirare un paio di presidi con abiti settecenteschi.

Silente fece una leggera smorfia di approvazione.
-Santana, devi essere in grado Tu di controllare l’emozioni, non permettere a loro di sovrastarti-

Santana senza aprire gli occhi fece un respiro profondo e continuò il suo esercizio.

-Protego animus, protego animus, protego animus-



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-Qualcosa da bere?-
-Tre burrobirre con lo zenzero nella mia!- Disse Hermione mentre con Harry e Ron si sedeva ad uno dei tavoli ai tre manici di scopa.
Harry si sedette in direzione di Lumacorno che stava seduto a pochi tavoli davanti a lui.
-Perché siamo qui?- Chiese Ron, studiando la traiettoria di Harry.
Harry guardò il professor Lumacorno –Silente mi ha chiesto di conoscerlo meglio- disse mentre il cameriere portava le tre burrobirre.
-Conoscerlo meglio?-

-Non so, deve essere importante, se no Silente non me l’avrebbe chiesto- rispose accigliato il ragazzo.
Hermione guardo Harry confusa e cominciò a bere, proprio in quel momento la porta si aprì ed entrarono Santana e Quinn.
Gli occhi di Santana si poggiarono subito curiosi sulla burrobirra di Hermione.
Hermione alzò gli occhi al cielo divertita, quando l'avrebbe smesso di comportarsi da donna vissuta?Alla fine aveva giusto un paio d'anni più di lei.

Santana, come se avesse percepito quel ragionamento sorrise beffarda e si sedette ad un tavolo non troppo distante da lei.


-Perché non viene a salutarti?- Chiese Ron dopo aver notato il gioco di sguardi.
-Ci sono un sacco di studenti e insegnanti… E’ meglio non dare troppo nell’occhio- rispose tranquilla Hermione continuando a mandare occhiatine alla propria fidanzata che non aveva smesso un attimo di fissarla.
-Se continui a guardarla così dubito che non darete nell’occhio, giusto Harry? Harry?-

-Cosa?- disse il ragazzo che si era distratto a guardare un troppo silenzioso Draco Malfoy che si agirava per la locanda.



-Smettila di mangiartela con gli occhi!- L’ammonì Quinn, costatando che la sua migliore amica non aveva fatto altro che fissare Hermione da quando erano entrate.

-Non me la sto mangiando con gli occhi, sto provando a comunicare con lei…- disse la mora.
-Ok… E cosa le staresti comunicando esattamente?-
Santana sorrise maliziosa.

-E’ un dono Santana, no un passepartout per rimorchiare!-
-L’ho già rimorchiata…- Replicò con aria beffarda.
Quinn alzò gli occhi al cielo.

-E comunque non ci sto riuscendo… Ma Silente ha detto che è solo questione di tempo!- Disse entusiasta senza smettere di fissare la fidanzata.
-Hai proprio bisogno di fare sesso…- Scrollò le spalle la bionda.
-Infatti, perché non vai da Puck… e non ti togli dalle scope per un po’-

Quinn s’incupì –Sannie… tra me e Puck…- provò a dire la bionda.
-Ma che caz…-la mora senza neanche ascoltarla l’interruppe all’istante.
Poi si girò verso le scale della locanda, aveva percepito qualcosa di strano e oscuro provenire dal piano di sopra. Qualcosa di molto simile al sibilo della mano di Silente.
-Tieni la bacchetta a portata di mano… Io torno subito- Disse alzandosi.
Quinn non fece in tempo a rispondere che Santana era già al piano di sopra.


Santana estrasse la bacchetta e cominciò a guardarsi intorno, il piano superiore era isolato tuttavia qualcosa aveva attirato la sua attenzione. Fece ancora un paio di passi fino ad avvicinarsi ad una stanza chiusa.
Chiuse gli occhi e si concentrò come se si stesse ripetendo mentalmente delle formule.
Silente le aveva infatti spiegato che l’unico modo per leggere nella mente era sgomberare la propria.
Santana chiuse gli occhi, anche se non sapeva bene chi ci fosse dentro quella stanza poteva percepire una presenza conosciuta. La stessa che aveva percepito qualche giorno prima dal bagno del terzo piano.
Malfoy.
 


-------------------



-La tua ragazza è ubriaca!- Ridacchiò Quinn pochi passi dietro una buffa Hermione camminare sorretta da Ron ed Harry.

Santana sorrise ancora pensierosa per via di quello che era successo qualche minuto prima ai tre manici di scopa.

Il filo dei suoi pensieri fu spezzato dall’urlo di una ragazza che indicava una Grifondoro sollevarsi per aria.
Santana sbarrò gli occhi e senza perdere la lucidità corse verso la ragazza in aria superando Harry, Ron ed Hermione, ovviamente si assicurò che Hermione fosse al sicuro.
Anche Quinn si era unita a lei e aveva tirato fuori la bacchetta.
La Grifondoro per aria aveva cominciato a muoversi in orizzontale come posseduta da qualcosa.
Né Santana né Quinn sapevano che incantesimo fare.
E per Santana c’era troppa confusione per usare la mente.

Dopo pochi secondi l’incantesimo terminò e la Grifondoro cadde a terra.
Quinn mosse prontamente la bacchetta –Aresto momentum- e la Grifondoro, invece di schiantarsi al suolo, si adagio con grazia sulla neve.

Quinn lanciò un’occhiata a Santana come per accertarsi che fosse tutto a posto.
Santana annuì e le due si avvicinarono al corpo della ragazza.
Accanto a lei c’era un pacchettino aperto con una collana.

Santana riconobbe lo stesso sibilo dei Tre manici di scopa.

-E’stato Draco Malfoy-
Santana si voltò di scatto verso Harry che non aveva aperto bocca e risentì –E’stato Draco Malfoy-

Sorpresa per aver distinto nitidamente il pensiero guardò il ragazzo che l’osservava con sguardo risoluto.
Non sapeva bene cosa stesse succedendo, ma una cosa era certa, voleva vederci più chiaro.



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Santana era ferma davanti al grande quadro di Salazar che custodiva l’ingresso alla sala comune dei Serpeverde.
Ovviamente non aveva idea di quale fosse la parole d’ordine.
Ormai lei non era più una studentessa.

Una serie di emozioni tra cui imbarazzo e interesse si accumularono dietro di lei.
Confusa l’ispanica si girò e vide una ragazzina bionda con la divisa dei Serpeverde che la guardava sorridente.

-Madama Lopez!-
-Ci conosciamo?- Chiese l’ispanica con interesse.
-Kitty Wilde- disse la ragazza allungando la mano –quinto anno e… nuovo cercatore dei Serpeverde-
Santana si stupì, com’era possibile che Malfoy aveva lasciato la squadra?
-Cosa ci fa qui, Madama Lopez?- Chiese la ragazzina cercando di risultare sfrontata.
Santana sorrise beffarda, percependo che tutta quella faccia tosta era solo un modo per nascondere l’imbarazzo.

Era ovvio che quella ragazzina avesse una cotta per lei.

-Ti prego Kitty chiamami Santana, ero una Serpeverde fino a qualche mese fa- rispose la ragazza consapevole di aver appena trovato il mondo per entrare.
-Ok… Santana…- Si affrettò a rispondere Kitty piacevolmente sorpresa.
-E sei qui per… Nostalgia?-
-No macchè…- si affrettò a rispondere Santana parecchio divertita dalle emozioni della ragazzina –vuoi la verità?- Disse diventando improvvisamente seria e quindi, suscitando curiosità nell’altra.
Kitty sorrise incredula che la latina le stesse dedicando tutte quelle attenzioni.
-Mi manca da morire la nostra sala comune…-


Una volta dentro Santana cominciò a guardarsi attorno, effettivamente quel posto così tetro ma maledettamente affascinante, le era mancato parecchio.

-Io non oso immaginare come starò quando andrò via da Hogwarts…- Costatò Kitty guardandosi intorno.

Santana annuì appena, adesso aveva bisogno di trovare Draco.
-Per caso sai dove posso trovare Malfoy?-

La ragazza scosse la testa –non si vede più ultimamente…- poi si girò verso il dormitorio dei ragazzi –deve essere il tuo giorno fortunato!-
Santana seguì lo sguardo della ragazza e lo vide.

Draco Malfoy era fermo davanti alle scale che portavano ai seminterrati con un aria distrutta.
Avrebbe faticato a riconoscerlo: gli occhi stanchi, il viso scavato e l’aria trasandata erano solo l’ennesima conferma che qualcosa non andava.

Santana smise di ascoltare Kitty che intanto aveva ripreso a parlare e fissò il ragazzo che sentendosi osservato si girò verso di lei.

L’ex Serpeverde poteva sentire un groviglio di emozioni: disagio, inadeguatezza, paura di sbagliare e di essere scoperto, fino a quando non distinse un nome ben preciso che la fece rabbrividire: Voldemort.

Il ragazzo sgranò gli occhi come se improvvisamente fosse vulnerabile agli occhi di Santana, e sparì rifugiandosi nel dormitorio.



-------------------



-Voldemort ha ordinato a Draco Malfoy di assassinarla- disse Santana tutto d’un fiato.
Non sapeva neanche lei come fosse arrivata a quella conclusione, ma tutte le emozioni e di Draco e il collegamento con Voldemort e Silente portavano a quell’agghiacciante verità.

-Sei entrata nella mente di Draco?- chiese il preside senza battere ciglio.

La ragazza annuì appena.

-Non devi farlo!- L’ammonì l’uomo spiazzandola.

-Se è vero che Voldemort sta usando Draco vuol dire che ha il pieno controllo su di lui-
-Ma preside…-

-Santana no! Non capisci? Se Voldemort scoprisse del tuo dono saresti in grave pericolo… I genitori di Brittany sono morti per questo, rammenti?-

-Si, professore…- disse la ragazza un po’ abbattuta.

Silente si appoggiò allo schienale della sua poltrona e cominciò a pensare.
Santana non poté fare a meno di concentrarsi per capire cosa l’uomo stesse pensando, ma come succedeva sempre, il preside la tagliava fuori.

-Tuttavia, deduco che dovrei ringraziarti per questa informazione-

-So che anche Harry Potter lo sta pedinando, se parlassi con lui…-

-No- l’interruppe bruscamente il preside –Harry è l’ultima persona che lo deve sapere… E a questo punto, deduco anche tu! Scusa Santana ma non sei ancora pronta-

Il preside alzò la bacchetta e la puntò verso la ragazza completamente inerme -Obliviate-






  
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