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Autore: Inmichaelarms    12/07/2014    2 recensioni
Hayley ha paura del pericolo, del buio, del rumore. Cose che per Luke sono all'ordine del giorno.
Lui è pronto a rischiare, pronto per vincere un gioco che non ha regole.
La storia NON è mia, l’autrice mi ha dato il permesso di pubblicarla, la storia è originaria di watt-pad: http://www.wattpad.com/story/13607023-disconnect-luke-hemmings l’autrice è: http://www.wattpad.com/user/inashtonsarms
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                      Don’t Mind
Giocava a tirare il piercing che gli perforava il labbro inferiore con la lingua.
Era una cosa involontaria, un gesto che veniva a seguito del nervosismo.
Erano le 7:30, guardò per la quarta volta l’orologio sportivo che gli fasciava il polso destro.
No, non era mancino. Gli piaceva tenere tutti i bracciali sul polso destro solo per comodità.
Si portò una mano davanti alle labbra iniziando a tirare l’orecchino nero.
Chiuse gli occhi appoggiandosi all’albero con la corteccia fredda, era gennaio.
La neve non era ancora scesa.
Un forte sbuffo attirò la sua attenzione.
La ragazza dai capelli biondi cercava di liberare il piede, che si era incastrato in due rametti ispidi, tirandolo verso l’alto.
La stringa della sua piccola scarpa bianca si era impigliata e quando non notò miglioramenti lasciò cadere la borsa a terra.
Il ragazzo mise le mani nelle tasche dei jeans chiari e, dopo aver guardato la strada, attraversò scendendo con passo cadenzato.
Sorrise quando fu vicino abbastanza per vedere gli occhi della ragazza.
Azzurri.
E una persona normale poteva aggiungere tutti gli aggettivi e le sfaccettature di quel colore, ma per uno come lui era solo azzurro.
Quell’azzurro spesso che ti la sensazione di non vedere il fondo.
Il ragazzo sorrise malizioso abbassando il busto verso il rametto, con un movimento di polso deciso lo spezzò lasciando libera la ragazza che fece subito due passi indietro andando a finire vicino al muretto.
Prese la cartella e alzò lo sguardo verso il ragazzo.
Non sapeva cosa fare, non sapeva se ringraziarlo o semplicemente andare via. Osservò ancora per qualche secondo gli occhi del ragazzo, di un azzurro più scuro del suo ma con qualche pagliuzza più chiara, grigia, per poi dargli le spalle presa dall’imbarazzo della situazione.
Poi fu come se una forza più forte la facesse stare ferma.
E si, era una forza, e si, era più forte di lei.
Si girò di scatto fissando incessantemente il punto in cui il ragazzo ‘aveva afferrata.
 Aveva ancora quel sorriso sul viso.
 Cercò di sottrarsi a quel contatto, era troppo debole.
-Carina.-
Alzò lo sguardo verso l’alto, la voce roca poteva venire solo da lui. Era più alto di lei di qualche manciata di centimetri. Solo quando collegò al cervello quello che aveva detto il sangue iniziò a fermarsi sulle sue guancie, creando una sfumatura più rosea sulla pelle di porcellana.
-Come ti chiami?-
La ragazza prese un bel respiro e capì che non l’avrebbe lasciata senza sapere il suo nome.
-Hayley.-
Ci fu un momento di silenzio dove il ragazzo aveva stretto il labbro sotto i denti bianchi osservandola.
Faceva paura, come se da un momento all’altro potesse prenderla e portarla via. Senza fatica.
La lasciò di scatto mettendosi di nuovo le mani in tasca e facendo lenti passi per allontanarsi.
Hayley rimase scossa.
Non riusciva a dare una giustificazione a quel comportamento e giusto un po’ per calmare i suoi dubbi urlò:
-Tu? Come ti chiami?-
Il ragazzo si girò appena, sorridendo.
-Non ha importanza.-
  
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