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Autore: Smiry90    31/08/2008    0 recensioni
Mi sono divertita a far incontrare alla Lagoon Company un nuovo personaggio un po' particolare! Naturalmente RockxRevy!
Genere: Romantico, Malinconico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Someday I'll arrive

Someday I'll arrive

Cap 2

 

 

 

Erano già otto volte che quella ragazzina le ripeteva che cercava proprio lei, ma Revy ancora non ci poteva credere… certo che però non esistevano molte Two Hands in giro, quindi il cerchio si stringeva per forza di cose… all’ennesimo “non ci credo” di Revy, Rock decise di spezzare quel circolo…

“em… tu come ti chiami?” la ragazza lo guardò con uno sguardo a dir poco raggelante, senza rispondere alla sua domanda, e fu allora che Rock realizzò che doveva avere qualcosa contro di lui…  Si limitò solo a guardarla: era bassina, dai capelli lunghi, e lo sguardo dolce coronato dagli occhioni azzurri; e, a distruggere tale dolcezza, il suo abbigliamento rude: un paio di jeans mezzi strappati, una maglietta nera con un teschio stampato sulla spalla destra e una cinta nera che riportava una scritta metallica; Rock tentò di leggere cosa ci fosse scritto e piano piano riuscì a leggere la scritta “Marilyn”… che fosse stato il suo nome? Avrebbe voluto chiederglielo, ma aveva timore di un altro sguardo fulminante da parte di quella ragazzina, che gli ricordava tanto quello di Revy…  così guardò la sua compagna e tentò di spuntarla con lei

“ Revy, sembra che con me lei non voglia comunicare… perché non gli chiedi tu qualcosa…?”

“per esempio??”

“be, che ne so… almeno sapere come si chiama… e che vuole da te…”

“oh… e va bene… che palle che sei… senti mocciosa… come cacchio ti chiami?? E si può sapere che diavolo vuoi da me??” la grazia di Revy non aveva turbato minimamente la ragazzina, che anzi sembrava ancora più felice ora….

“sei proprio come mi avevano detto… io mi chiamo Marilyn! Piacere Two Hands!!!”

“si si… ma non mi hai risposto alla seconda domanda… e non starmi così appiccicata!!!” Revy si spinse via la ragazzina, che continuava a scodinzolarle attorno, e meditava seriamente di sparargli…

“ io ho bisogno del tuo aiuto! Devi accompagnarmi a Tenerife!!”

“Tenerife??? Ma è dall’altra parte del mondo!! Tu sei pazza…”

“ma non è questo il tuo lavoro?”

“si ma noi non facciamo la carità! Se ci paghi ti portiamo anche all’inferno!”

“di questo non ti devi preoccupare! Io vi pagherò!! Dimmi solo quanto, io vi pagherò tutto!!”

“e dove li vai a prendere tutti quei soldi?” Rock non riusciva più a stare in disparte, ed era intervenuto nel discorso, consapevole della reazione della ragazzina

“questi non sono affari che ti riguardano…”

“almeno dicci perché vuoi arrivare a Tenerife…”

“non sono costretta a dire certe cose a uno come te!!”

“Rock! Lascia perdere! Non ci interessano queste stronzate! Ne parleremo con Dutch! Mocciosa tu vedi di avere i soldi che dici e poi potrai arrivare dove ti pare…” Revy aveva definitivamente posto fine a quel discorso; Marilyn approvò la decisione di Revy e prima di andarsene le disse

“ci vediamo dopo Two Hands! Grazie mille!!” e poi si allontanò decisa, a testa alta; Rock la osservava mentre camminava e più la guardava, più rivedeva Revy, in tutti i suoi modi di fare… l’unica cosa era che con quella ragazzina non riusciva ad infrangere il muro che si creava davanti e questo lo avviliva, non perché fosse talmente ambizioso da credere che dovesse essere simpatico a tutti, semplicemente perché capiva che alla base di quella remissività c’era sicuramente qualche trauma infantile, ormai ne aveva viste così tante di quelle cose che avrebbe potuto scriverci un libro, e sinceramente non avrebbe voluto trovarsi davanti un’altra pazza omicida dal cervello distorto dalla violenza… aveva giurato a se stesso che non avrebbe mai più visto una cosa del genere… mai più… Mentre pensava a tutte quelle cose si accorse che Revy lo fissava mentre si accendeva una sigaretta; aveva uno sguardo strano in quel momento: da una parte sembrava dire “lo so che devi rompermi i coglioni con una delle tue solite massime”, ma Rock si era accorto che era cambiato improvvisamente quando lui si era accorto dei suoi occhi su di lui, e aveva timore che anche Revy avesse preso esempio dalla ragazzina e avesse deciso di lasciarlo indietro…

“Mi fai accendere?” le chiese tirando fuori una sigaretta dal taschino

“perché non usi il tuo accendino?”

“l’ho lasciato alla nave… non pensavo di trovare quest’imprevisto e così l’ho lasciato dov’era… credevo che ci avremmo messo meno…”

“se fumi devi sempre portarti dietro l’accendino idiota! E poi te lo sei cercato tu quest’imprevisto!! Che palle, devi sempre cacciarti in qualche casino! Ed io ti devo sempre parare il culo! Se non fossi rimasta lì adesso saresti vestito di bianco a suonare l’arpa brutto idiota!” mentre sbraitava e si avvicinava, l’accendino gli scappò di mano e cadde a terra con una violenza tale che se fosse stato qualcosa di poco poco più fragile non si sarebbero distinti più i pezzi “ che palle!” Revy lo raccolse svogliatamente e quando fece per accendere si accorse che, probabilmente, l’aveva rotto… “ e che cazzo! Ci mancava solo questa!!!”

“dai non ti arrabbiare… non ti preoccupare non fumo…”

“ma che cazzo stai dicendo? Dai vieni qui, ti faccio accendere io” Revy si avvicinò a lui con la sigaretta e la fece aderire a quella di Rock per accenderla; la carta si consumava lentamente al contatto con la sigaretta accesa, e quella vicinanza, seppur così lontana, rendeva Revy sempre nervosa… non le piaceva stare troppo a contatto con le persone, le dava fastidio trovarsi così vicino a qualcuno, la faceva sentire senza difese, stretta, con le spalle al muro, e non vedeva mai vie d’uscita… e se lei non comandava il gioco non si sentiva al sicuro… ma Rock non era di certo un qualcuno qualunque… e per quanto fosse nervosa ogni volta, lui era l’unico al quale permetteva di fare una cosa del genere, era l’unico che sfidava in quel contatto, in quel gioco di sguardi; ma il suo ora era totalmente perso altrove, nemmeno la guardava, era come se stesse usando un cazzo di accendino qualunque, e questo la rese, stranamente, molto irritata… si staccò immediatamente e si voltò, dandogli le spalle

“muoviamoci torniamo alla nave…” disse con la voce che le tremava

“sei arrabbiata?”

“tu cosa credi??”

“non lo so… si tu sei sempre incavolata, ma oggi mi sembri particolarmente sulle tue… è per quello che è successo oggi? Per quella bambina?”

Quella bambina… Revy sapeva che l’avrebbe tirata di nuovo in ballo… possibile che non capiva che il problema non era quella dannata mocciosa? Revy ebbe un sussulto… ma allora… qual’era il problema?

“ma che cazzo ne vuoi sapere tu?” si limitò a tagliare il discorso a quel modo, e iniziò ad avviarsi verso la nave, seguita da Rock, che in quel momento sembrava totalmente perso in pensieri tutti suoi… il silenzio che era calato sui due era pesante, rotto solamente dai passi forti di Revy e delicati di Rock… Ma, forse non molto la voglia di rompere quel silenzio, quanto quella di dire la sua, Rock iniziò a parlarle, insicuro che lei lo stesse ascoltando…

“Revy dove pensi troverà i soldi per pagarci?”

“non me ne frega un cazzo”

“ma è solo una ragazzina… io credo che abbia sofferto molto in passato… prima mi ha chiamato amaramente “uomo”, e l’ha detto in un modo molto aspro… credo che se non mi voglia parlare ci sia un motivo profondo perché…”

“CREDI DI STARE SIMPATICO A TUTTI???” Revy si era voltata di scatto e aveva urlato verso di lui in modo incondizionato…  Rock era rimasto di sasso a quella sua reazione, e aveva paura di averle fatto qualcosa per la quale ora lei si fosse arrabbiata così… ma sapeva, o almeno lui ne era convinto, di non averle fatto nulla…

“ Solo perché tu mi odi non vuol dire che debbano farlo tutti, non credi?” Rock era rimasto ferito, a suo modo, dalle parole amare di Revy, e aveva risposto con uno sguardo di pietra; Revy sentì come un’esplosione dentro di sé e si risentì di aver detto quelle cose… ma lui la stava veramente facendo incazzare con quel suo modo di fare… eppure… perché la stava facendo incazzare tanto? Non capiva perché si sentisse così irritata da lui, sapeva solo che quella confusione la rendeva ancora più nervosa… possibile che lui non si fosse accorto che c’era una certa volontà nel far cadere quell’accendino poco prima? Forse non se ne era accorta nemmeno lei… Si voltò di nuovo… si morse le labbra per ciò che stava per dire, non era da lei, lo sapeva bene, ma sentiva di doverlo dire, altrimenti sarebbe stata un veleno tutto il giorno…

“Rock… scusami…”

Il ragazzo sbarrò gli occhi: cosa aveva detto? La grande Revy che chiedeva scusa?? Quello era un evento da annoverare! Avrebbe voluto dire qualcosa ma lei riprese a camminare e Rock capì che era meglio finirla lì…

Fino alla nave regnò il silenzio… Revy salì senza dire una parola a nessuno, sbatté la porta della sua cabina talmente forte da far vibrare la nave e si stese sul tetto con le cuffie nelle orecchie…

Rock salì dopo di lei, e si ritrovò puntati addosso tutti gli sguardi di Dutch e Benny…

“che c’è?” chiese sentendosi osservato

“che ha fatto sta volta??” Disse Dutch sconsolato

“veramente non ne ho idea…”

“possibile che ogni volta che sta con te torna alla nave incazzata nera? Io credo che voi due siate proprio incompatibili…” rise Benny, strofinandosi gli occhi

“si lo credo anche io…” Rock ripensò ancora alle parole che Revy gli aveva urlato contro, e si sentì rattristare… così per non pensarci decise di parlare a Dutch di Marilyn “ ah Dutch, mi sa che abbiamo un lavoro da fare…”

Rock raccontò l’accaduto, e Dutch decise di attendere se quella ragazzina si fosse fatta viva con i soldi…

“tre ore… le do tre ore… riposatevi nel frattempo… se non si fa viva per le sette ce ne andiamo… non possiamo perdere tempo qui…” questa fu la condizione posta da Dutch, e Rock si vide costretto ad accettare… Se ne andò nella sua cabina e si stese sul letto, cercando di riposare… ma le tornava sempre in mente quella ragazzina, Marilyn… e più ci pensava, più aveva voglia di conoscerla, di aiutarla… non voleva che anche lei diventasse come loro… come i gemelli…

Nel frattempo Revy aveva scaraventato a terra l’mp3 e fissava il soffitto della cabina, pensando alle cose più disparate; ma le tornava sempre in mente Rock, quando, poco prima, avevano acceso le sigarette, come lui l’avesse totalmente ignorata e l’avesse trattata come una sciacquetta qualunque… più ci pensava più aveva voglia di tirargli un pugno sulla faccia, sentiva le mani formicolargli, non ce la faceva più: sbatté forte il pugno sulla parete, arrossandosi tutta la mano

“cazzo!! Che male porca troia!!” si strofinò la mano, sentendo una gran noia crescerle dentro, mista ad una rabbia che nemmeno lei si spiegava… sapeva che quando si sentiva così solo una persona poteva tirarla su… Eda…  prese il cellulare e decise di chiamarla… il telefono squillava… alla fine Eda rispose

'razza di scimmia, che diavolo vuoi? E se stessi dicendo una messa?'

“tu non dici una messa da quando sei nata, razza di idiota… come minimo ti starai strafacendo di alcol…”

'sei di cattivo umore?? Be se pensi che io sia il tuo antistress ti sei sbagliata scimmia isterica!'

“va bene, allora me ne vado a fan culo con qualcun altro, visto che ti rompo tanto i coglioni! Che amica del cazzo…”

Eda sentì un certo tremolio nella voce di Revy, come se lei stesse per piangere… non aveva mai sentito quel tremolio nella sua voce e la sua attenzione all’amica cambiò immediatamente ' va tutto bene Revy?'

“cos’è che non dovrebbe andare bene?”

'ti sento strana… come mai mi hai chiamato??'

“perché non sapevo dove sbattere la testa… avevo bisogno di sentirti…”

Quella era la goccia… ora Eda era sicura che le fosse successo qualcosa… Revy non le avrebbe mai detto quelle parole altrimenti…

' senti ho del rum che è una favola da parte! Avevo meditato di non dirtelo per scolar melo da sola, ma… ti va di passare da me? Ce lo scoliamo in cappella dai!'

“così chi la sente la vecchia??”

'tu pensa solo a bere! Tanto la vecchia rompe le palle a me, non a te! Allora ci stai?'

Revy stette un po’ prima di rispondere… “ok… passo sta sera…”

'bene! Vedi di non tardare o ti riempio il culo di buchi extra, ok?'

Revy chiuse il telefono… ma si, un po’ di rum le avrebbe fatto bene…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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