ღ You can't die. ღ

Ormai è giunto il momento più intenso della Battaglia di Hogwarts. Non ho idea di cosa stia succedendo dall'altra parte del castello; del resto, non ho nemmeno il tempo di voltarmi, poichè i Mangiamorte continuano a scagliare maledizioni senza sosta ed io sono impegnata a schivarle. Al mio fianco, c'è Remus, il quale sta duelleando abilmente con Antonin Dolohov. A questo pensiero, mi sento invasa da una scarica di energia che mi spinge a lottare ed a difendermi con tutte le mie forze. Devo resistere, sebbene questo risulti sempre più difficile. Devo farlo per Harry, per Sirius, per Silente, per Malocchio, e sì, devo farlo anche per Remus e per Teddy. Dopo tanto tempo, finalmente ha abbandonato la sua testardaggine e semplicemente ha agito, seguendo il suo cuore. Per me, Nymphadora Tonks. Un lampo verde mi sfiora il capo, prendendomi di sorpresa ed in seguito a questo mi lascio suggire un gemito di paura, per poi inciampare. La mia goffagine deve sempre avere la sua parte, senò non è contenta. So di essere una preda più facile a terra, motivo per cui mi rialzo immediatamente, anche se con un po' di fatica. Prendo a scagliare a mia volta l'anatema che uccide, più ostinata che mai ad uccidere. Normalmente non avrei agito in quella maniera, ma del resto era tutto diverso. C'è una guerra in corso e questo è l'unico metodo per difendersi davvero. Il dunque è che finchè Lord Voldemort è in circolazione, nessuno è salvo realmente, nessuno può considerarsi al sicuro. Questione di qualche secondo e sento un tonfo proveniente dalla mia destra. Adesso non mi importa di lottare, la paura allo stato più puro mi assale, così come l'odio nei confronti di Dolohov. Inspiro profondamente e mi volto. Mi sento sprofondare. Mio marito è steso a terra, immobile. Morto. No, ma non può essere vero. A momenti mi sveglierò e scoprirò che era tutto un incubo. Presto però, realizzo che non è un incubo, ma che è la realtà. Le lacrime mi impediscono la visuale e presto mi solcano il viso, copiose e cariche della mia disperazione.
"Remus, ti prego, no. Tu.. Tu non puoi morire."
Mi chinò sul suo corpo e prendo a scuoterlo freneticamente, ma invano. Senza di lui, sono un essere melenso, per quanto mi riguarda. Del resto, lui è l'unica cosa che mi era rimasta, nonchè quella più importante. Remus John Lupin è stato tutto, per me. L'ho amato e lo amerò sempre, è una promessa. Soltanto, non riesco a non pensare ad una cosa: è morto da nobil'uomo, lottando per riportare il bene nel Mondo Magico, così come aveva sempre desiderato. Ad un tratto, riconosco una voce stridula alle mie spalle. Ecco, a momenti lo avrei raggiunto. Mia zia, - totalmente indegna di questo titolo - Bellatrix Lestrange, mi stava schernendo per chissà cosa. Avevo cose più importanti da fare che pensare ai suoi tipici insulti.
"Avada Kedavra."
Un istante e mi ritrovo stesa al suolo, di fianco al mio Remus. Adesso trascorreremo l'eternità assieme, godendoci il soave piacere della morte, la quale ci aveva condotti ad una nuova vita, una ultraterrena, che avremmo passato insieme.

Angolo Autrice:

Macciao belli, :3.
Ho scritto questa fanfiction immaginando come potesse essere avvenuta la morte di questi due personaggi, cosa sulla quale la zia Row non si è soffermata.
Mi scuso anticipatamente per gli errori del tempo verbale, solitamente però scrivo al passato.
Spero di aver descritto almeno decentemente gli avvenimenti, cwc.
Recensite. c:
Baci,
-Irs.