Mi chiamo Emily Smith, ho appena finito la scuola, mi sarebbe piaciuto continuare, ma non mi è possibile, perciò ho deciso di iniziare a lavorare con mia madre. Mia madre si chiama Emily ha 35 anni, sì è giovane, ora vi chiederete ‘Ma a quanti anni ti ha partorito?’, beh se fate i calcoli vedrete che mi ha partorito a 15 anni, ma l’amore per i figli non ha età secondo me. Mi trovo per le strade di Manchester, aspettando qualche macchina o qualcuno, ma oggi non arriva nessuno. Finalmente vedo una macchina fermarsi vicino a me
Io: Posso aiutarla in qualche modo?
Il ragazzo all’interno della macchina è biondo, occhi scuri e un sorriso da ebete
Lui: Mm certo, entra
Appena entro, lui incomincia ad accelerare
Io: Dove stiamo andando scusa?
Di solito i lavoretti li facciamo in macchina, ma nei paraggi di quella strada
Lui: Sta zitta
Il mio istinto omicida si sta accendendo, voglia di uccidere questo cliente è troppa.
Io: Come ti chiami?
Mamma mi ha sempre detto di non chiedere il nome ai clienti, perché si potrebbero innervosire, ma ora l’unica che si sta innervosendo qui ero io
Lui: Josh Devine tu mia cara?
Io: Emily Smith, ora mi dici dove stiamo andando?
Josh: Lo saprai quando arriveremo
Io: Mmm non mi piace aspettare
Josh: Beh adesso te lo fai piacere
Che ragazzo arrogante, odio i ragazzi come lui, per fortuna nella mia scuola ce n’erano pochi e mi stavano lontani
Josh : Siamo arrivati
Scendo velocemente dalla macchina e difronte  mi ritrovo una villa enorme, non c’è una via
Io: Dove siamo?                                           
Josh: A casa mia
Io: Uh bella casa, ma perché mi hai portato qui?
Appena mi giro mi mettono un cappuccio in testa e mi addormentano. Apro gli occhi e vedo Josh e un ragazzo incappucciato, di quel ragazzo riuscivo ad intravedere solo i suoi occhi, i suoi occhi verdi.
Io: Perché mi avete legato?
Josh: Vogliamo solo fare dei giochini con te
Josh incomincia a toccarmi tutta e a spogliarmi, mentre il ragazzo incappucciato riprende tutto con una telecamera
Io: Stronzo
Josh: Taci puttana
Incomincia a penetrare in me, le mie urla sono troppe, il dolore è troppo. Finalmente dopo tre ore smette di torturarmi, ma mi riaddormentano di nuovo. Appena mi sveglio, mi ritrovo di nuovo nella strada dove ho incontrato Josh, quel nome tortura la mia mente e non se ne vuole andare.