PROLOGO
In un mondo strano.
Costeggiato da nebbie e rocce appuntite.
Un mondo diverso da quello umano, ma dove vivevano creature che usavano gli umani per i loro scopi.
Sembrava disabitato, ma spostando l’occhio si notarono due creature incappucciate che stavano avanzando verso una meta.
Dove andavano?
Ecco qui la meta.
Un altare.
Anche quando arrivarono però la loro identità non fu scoperta, loro infatti erano incappucciati.
“Cosa siamo?
nella leggenda siamo creature che vivono secoli, gli umani non conoscono la nostra vera forma, siamo abili nel nasconderci.
Siamo creature che entrano nel loro corpo e ci nutriamo della loro anima, coloro che sono scelti dalla sorte per ospitarci non si accorgono di noi. Essi se ne accorgono troppo tardi, quando ci impadroniamo della loro anima e di loro stessi.
Non solo ci nutriamo delle loro anime ma regoliamo anche i due mondi.
Infatti esistono due mondi. Uno di cui non sono a conoscenza gli umani, che è il nostro. Meglio così”
Come detto prima, questi due personaggi avevano percorso il loro viaggi ed erano giunti a un altare su cui sopra c’era un libro.
Il libro era girato su una pagina in particolare che recitava così:
“Si narra che in un tempo ancora sconosciuto a qualunque creatura che vive in questi mondi, accadrà uno strappo dimensionale e porterà un cambiamento”
“speriamo succeda tardi” – disse uno dei due
“ti ricordo che non è stata data l’ora ne il momento. Può accadere in qualsiasi epoca”
“se succederà saremo pronti?”
“si spera figliolo. Per ora possiamo solo sperare che il nostro compito fili liscio per secoli”
“speriamo di esserlo”
“forza ora andiamo. Fra poco i nostri fratelli prenderanno parte nella creazione degli umani. Non dobbiamo perdere l’evento”