Capitolo 1
E' un evento mondiale.
Tutti, grandi e piccini, uomini e donne, buoni e cattivi, si apprestano a leggere un libro che parla delle prodezze di un bambino, nato per essere speciale.
Un bambino che di certo non si immagina questo clamore mentre chiude gli occhi e si accoccola nel suo giaciglio, poco distante dal focolare ormai spento.
Infuria una tempesta.
I rami distorti di una vecchia quercia lottano, per non schiantarsi contro i muri di una fragile catapecchia.
Scricchiolano le pareti, come le foglie secche che si calpestano d'autunno, quando il mondo si accende dei colori caldi, prima di tuffarsi nel gelido inverno.
Non ha paura il bimbo.
Una dolce nenia lo culla mentre fuori le onde del lago sconvolgono le rocce del promontorio facendole franare in acqua in un brontolio continuo .
Sogna l'infante.
La meravigliosa visione di una creatura celestiale riempie la mente sostituendosi per un attimo al bisogno inconscio di affetto. Sorride sereno nel sonno, in quel mondo dove ogni fanciullo è sereno con la sua mamma, dove i desideri sono realtà, dove finalmente uno scricciolo solo può incontrare la felicità.
Mentre un mezzo-gigante sfida la burrasca con il suo ombrello rosa per raggiungere un isolotto al centro della pozza d'acqua, dalle labbra del pargolo escono parole arcaiche, perdute nei tempi, pronunciate insieme alla bella fata dei sogni che lo guida e lo protegge da sempre .
E' arrivato il momento.
Una luce, come in una foschia, avvolge il corpo addormentato mentre pronuncia l'incanto.
Si solleva in aria e tutto turbina intorno frustando con lingue di fuoco azzurrino, creando una bolla che si chiude con uno schiocco.
Trema e si schianta la porta.
L'omone varca l'uscio e tutto ciò che trova sono dei ridicoli personaggi addossati al muro, terrorizzati, che fissano degli occhiali tenuti insieme dal nastro mentre rotolano su se stessi in spirali sempre più ampie .
E' tutto ciò che rimane.
*
In un luogo lontano chiuso fra rocce invalicabili, fiumi tortuosi e profondi baratri; la MAGIA scelse di nascere; sgorgano e zampillando in una cascata di luce riversandosi nell'unica pozza d'acqua.
Mutò il proprio destino e forma divenendo sostanza nel corpo, apparentemente fragile, di un'esile fanciulla: Zoya.
Non volendo lasciarla sola decise di creare, plasmandole sulla base degli elementi terreni , altrettante creature a cui gli umani diedero il nome di fate.
Era un mondo perfetto: in pieno equilibrio, dove l'armonia regnava sovrana.
Ma come tutte le cose perfette prima o poi hanno una fine .
Un tremolio iniziale che man mano si intensificava, si trasformò in un terremoto di luci, di suoni, di oggetti scagliati in ogni dove finché tutto si acquietò, mostrando al centro del lago, dove la magia era essenza pura, un piccolo fagotto.
Un esserino forgiato direttamente dalla fonte, quindi Magia.
A differenza degli abitanti era un maschio.
Zoya lo accolse tra le braccia e lo bacio in fronte, dove le sue labbra toccarono la pelle delicata un simbolo comparve.
In sogno era apparsa alla Regina una cometa di luce la cui voce la informò della discrepanza originatasi nel mondo umano. Presto le forze oscure avrebbero dominato tutto cercando così di piegare a sé la Magia.
Era impensabile.
A questo era nato il piccolo Harry, a proteggere e difendere il luogo dove la magia veniva custodita.
Partì l'infante e crebbe nel ventre di una umana perché il suo destino si compisse.
Tornò allo scoccare del suo undicesimo anno per ricevere la giusta istruzione, per essere pronto a distruggere l'Oscuro Signore che minacciava la loro esistenza.
Era pronto il guerriero, rivestito di lucente armatura, accompagnato da una fata e dalla Sapienza del lago.
Era pronto.
Note dell'autrice:
Salve a tutti, questa è la mia prima storia ed ero un po' indecisa se pubblicarla o meno. Poi, anche grazie a Shael, Nuel e Ladyriddle mi sono fatta coraggio e ho deciso di provare, un po' per gioco e per divertimento. Spero che possiate apprezzare
14/07/2014
3 recensioni