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Autore: dreamrauhl    14/07/2014    1 recensioni
"This is sempiternal. We will ever see the end?"
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sapeva da chi andare.

Il telefono squillò ancora, l'ennesima chiamata della madre. Rifiutò.
Compose velocemente il numero di Luke, un vecchio amico d'infanzia.
Non era di certo con Luke che desiderava passare del tempo ora, non dopo l'ultima litigata. Non si sentivano da mesi, pur avendo tentato di tenersi aggiornati l'uno sulla vita dell'altra e viceversa.
Sapeva, però, che se c'era bisogno di un amico – di uno vero, non di uno qualsiasi – l'unica persona da chiamare era lui.

Il ragazzo non andò mai particolarmente a genio ai genitori, forse soltanto quando Nina era piccola riuscirono a tollerare la sua presenza fra le mura di casa.
Era un ragazzino vivace e insolente, piuttosto maleducato, il tipico ragazzaccio di periferia. Cresciuto fra genitori drogati e brutte compagnie, non era esattamente il tipo di persona che i suoi genitori volevano frequentasse, soprattutto una volta adolescente.
Fu la causa della maggior parte dei litigi fra genitori e figlia, lei si ostinava a ripetere che era solo un amico e i genitori la imploravano di smettere di frequentarlo qualunque fosse il rapporto che li legava.
Finivano perennemente con lo scontrarsi e il litigio finiva, come da copione, con porte sbattute e grida da una parte all'altra delle porte chiuse a chiave.

In quel momento si vide davanti allo stesso bivio di quando, da ragazzina, si ritrovava a dover scegliere fra le bravate in compagnia di Luke o alla pace apparente con i genitori.
Quella volta la scelta fu ovvia.

Luke rispose dopo parecchi squilli. Nina fu tentata di chiudere la chiamata ancor prima che rispondesse, ma era l'unico che avrebbe potuto chiamare, l'unico dalla quale era certa avrebbe ricevuto aiuto e sostegno.

Pronto?”
La voce di Luke fece intendere che, fino a quel momento, era intento a far altro.
Non volevo disturbarti, ma...”
Non importa, se ne stava andando”, lo sentì dire dall'altro capo del telefono mentre se lo immaginò chiedere alla “dama di compagnia” di rivestirsi e lasciare casa sua.
Che succede?”, continuò.
Sono a River Park, puoi venire a prendermi? Ti spiegherò in macchina”
Arrivo, dammi un quarto d'ora”
La chiamata si chiuse con il solito bip e il nome di Luke scomparve dal display.

Il loro rapporto non andò mai oltre all'amicizia, alle bravate insieme, alle nottate passate ad ubriacarsi in centro. Il loro era un rapporto strano, vivevano in simbiosi pur non avendo bisogno di avvicinarsi in maniera più intima. Anzi, si conoscevano talmente a fondo che la loro fu una sorta di bolla, una specie di intimità appunto, qualcosa di inviolabile. Il loro rapporto non conosceva confini o distanze, tanto che ci fu sempre il modo di mantenersi in contatto e non perdersi nonostante il passato tormentato di Luke ed il suo continuo trasferirsi di famiglia in famiglia. Talvolta capitava che addirittura si trasferisse in un altro Stato.
Si divertivano a dire in giro che erano migliori amici e, in effetti, lo erano davvero. L'uno ci sarebbe sempre stato per l'altra e viceversa.
I genitori di Nina non capirono mai quanto lui significasse per lei e proprio per questo incontrarono più volte il dissenso della figlia quando le veniva negato di uscirci assieme per l'ennesima volta.

I jeans strappati, gli abiti scuri e i piercing non erano altro che una sorta di corazza che lui stesso si era creato. Si sentiva, in qualche modo, protetto all'interno del piccolo mondo in cui era lui a dettare le regole, in cui era lui a decidere la persona che sarebbe stato.

Nina si sedette nuovamente sulla panchina, avvicinando le ginocchia al corpo e tenendo le gambe strette per riscaldarsi.
I minuti sembravano trascorrere così lentamente che più volte si trovò a controllare il cellulare e constatare che, dall'ultima volta che lo aveva fatto, era passato a malapena un minuto.

Luke arrivò sfrecciando sulla sua Jeep nera in perfetto orario; parcheggiò e si sedette accanto a lei.
Nina tremava, le labbra scure erano il segno evidente che aveva trascorso fin troppe ore al freddo.

Si avvicinò a lei e cautamente le spostò una ciocca di capelli che le impediva la vista.
Nina, cos'è successo?”
Io, io... ho combinato un casino, Luke”
Ha a che vedere, forse, con il fatto che sei seduta su una panchina a River Park alle 2 del mattino?”
Esattamente”
Alzati e andiamo Nina, qui si congela”

La ragazza si alzò in fretta, senza aprire bocca.

Dove andiamo adesso?”, chiese Nina una volta allacciata la cintura.
A casa mia”, disse Luke.

  
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