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Autore: Nanek    14/07/2014    10 recensioni
Sono la ragazza dal sorriso rotto.
Sono la ragazza che sa benissimo che la propria vita non è solo arcobaleni e farfalle.
Sono la ragazza che bussa alla tua porta per averti vicino.
Sono la ragazza che aspetti sotto la pioggia.
Sono la ragazza che tenti di salvare sempre, la ragazza che puoi salvare, perché riesci a farla sentire bella, riesci a farla sentire a casa.
Sono la ragazza che si nasconde, ma che tu riesci sempre a trovare, sono la ragazza che ti implora di essere sollevata ogni volta che cade, sono la ragazza che ti ama nonostante tutte le tue insicurezze.
Sono la ragazza che tu puoi amare come nessun altro, sono la ragazza che aspetta solo da te quelle parole, quella domanda: “Vuoi restare un po’?”.
Sono quella ragazza che verrà amata, amata da te, Calum.

«Solo da te» bisbiglia lei implorandolo ancora una volta con lo sguardo.
«Ti amo» confessa lui di getto, per poi impossessarsi delle sue labbra, sentendo il cuore nel petto battere all’impazzata, un misto di tristezza e felicità, un misto tra inquietudini e sicurezze, sicurezze che solo lui può darle, solo lui sa di poterla salvare.
Genere: Fluff, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 4

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I'm just a sucker for anything that you do.
And I'm stuck in the friend zone again and again.


Da quella serata al Karaoke, sono passati già cinque e lunghi mesi.
Cinque mesi pieni di emozioni di ogni tipo, pieni di lavoro da fare, pieni di corse da una città all’altra, pieni di fan urlanti, pieni di luci, pieni di note musicali, pieni di tutte quelle cose che il tour sta dando loro, facendo battere i loro cuori, facendo andare in circolo l’adrenalina necessaria, facendoli sorridere davanti alla loro fortuna.
Michael, Calum, Ashton e Luke, stanno vivendo il loro sogno, lo stanno vivendo davvero e nulla potrebbe essere più perfetto di così, nulla.
La parte Europea è quasi agli sgoccioli, l’America li aspetta, per poi volare a casa, nella loro terra, l’Australia.
E con loro, la loro cantante di supporto, le cose non potrebbero essere più felici di così: Cels, Angel per i suoi fan, dà ottimi risultati, sul palco comincia a sentirsi più a suo agio, ogni data che passa è sempre meno imbarazzata, è più sciolta, si trova bene di fronte a tutta quella folla, si trova bene a cantare, la sua voce emoziona le ragazze che l’ascoltano, alcune di loro piangono al sentire le sue parole, altre alzano il cellulare illuminato in quell’oscurità, per dare quell’effetto che fa luccicare gli occhi alla cantante stessa.
Cels canta, parla con il suo pubblico, accompagna il suo momento con voce e pianola, la sua pianola bianca, che suona con naturalezza, che la rende ancora più unica e speciale, non solo agli occhi delle fan…
Calum crede di essere sempre più dipendente da quella ragazza dai lunghi capelli biondi e gli occhi di ghiaccio, Calum, invece di prepararsi per un nuovo show, scaldando la voce, se ne sta nascosto per poterla spiare, per poter sentirla cantare: quella voce, che tanto aveva sminuito, è diventata la sua droga, è diventata una cosa di cui ha bisogno spesso, come se fosse meglio dell’ossigeno o della Vegemite, o addirittura del suo basso: Cels Lancaster è riuscita è travolgerlo con prepotenza, senza dargli il tempo di chiarire i suoi sentimenti, lei lo ha devastato, come un vortice l’ha preso con sé, senza neanche rendersene conto.
Calum, quando non ha impegni con la band, passa tutto il tempo possibile con lei, le sta accanto, si offre di darle una mano con le nuove canzoni che lei sta scrivendo, tenta di conoscerla sempre un po’ di più, tenta di entrare in un rapporto più chiuso e speciale, al quale ha accesso solo lui.
L’infanzia di Cels non gli è ancora troppo chiara, quella canzone che lei canta ogni sera, la stessa canzone del video in Youtube, ancora non ha un significato preciso, lei non si è ancora lasciata andare, lei non si è ancora aperta del tutto e lui lo sa, lui aspetta, non ha fretta di lasciarla andare, lui è sicuro di avere tutto il tempo che gli serve per poterla capire.

Questa cotta per lei gli costa parecchie prese in giro, questa cotta per lei è fonte di numerose derisioni da parte dei suoi amici di band.
I soliti giochetti stupidi, i soliti nomignoli come “innamorato” “piccioncino” urlati davanti a lei, urlati per provocare rossore sulle guance di lui, che dopo aver fulminato l’artefice di quelle sciocchezze, abbassa lo sguardo chiedendo scusa, mentre lei sorride.
I suoi amici sono idioti, lui lo sa bene, ma sono anche i primi a dargli una mano con questa situazione: tutti che ripetono le stesse cose, tutti che lo incitano a essere un po’ più diretto con i sentimenti.
Lo incitano a comprarle regali, lo incitano a comprare delle rose o qualsiasi altro tipo di fiore, lo incitano a scrivere qualcosa per lei, lo incitano a darsi una mossa prima che il tour finisca.
Ma, Calum, non vuole sentire ragioni: non le comprerà mai quel braccialetto che Ashton gli ha consigliato, non comprerà mai quelle rose rosse che Michael gli ha fatto notare per la via, non le scriverà mai una canzone come ha sussurrato Luke una notte, mentre si perdevano nuovamente in questi discorsi…
Eppure, Calum, nella tasca del suo giaccone, ha un pacchetto regalo con la carta blu e il fiocco bianco, un'etichetta dorata incollata vicino al fiocco, l’etichetta che riporta il nome di quella gioielleria, la gioielleria del braccialetto: il braccialetto che ha comprato mesi fa, un braccialetto con i brillantini e un ciondolo a forma di nota musicale, il braccialetto che non ha ancora il coraggio di darle.
Calum ha, nel sacchetto della spazzatura, mazzi di rose rosse, mazzi di girasoli, di tulipani di tutti i colori: fiori che non è mai riuscito a darle, perché preso dalla vergogna, perché preso dall’imbarazzo più totale.
Calum sulla scrivania ha fogli di mille tipi: tra quei fogli, si nascondono pezzi di post it, post it con poche frasi scritte, frasi che, insieme, formano la canzone che sta scrivendo per Cels; la canzone che canticchia a bassa voce, la canzone che ha già tutto pronto, compresa la melodia, la canzone che, però, lui non le canterà mai, perché è un codardo, perché è terrorizzato da morire dalla parola “rifiuto”.
Non si sente abbastanza pronto per compiere quel gesto: dichiararsi.
Non si sente pronto, né tanto meno all’altezza: Cels è troppo… perfetta per uno come lui.
E come ogni innamorato, il suo cervello si riempie di mille paranoie, paranoie che non lo fanno dormire, paranoie che lo distruggono: sono brutto, ho il naso enorme, sembro asiatico anche se non è vero, i miei capelli sono orribili, forse dovrei farmi biondo, magari dovrei avere gli occhi azzurri, forse dovrei usare le lenti a contatto colorate, forse dovrei allenarmi di più, forse il mio fisico non è dei migliori, forse dovrei essere più alto, forse dovrei avere la barba, forse dovrei avere la voce più roca e virile.
«Sì, Cal… vuoi diventare Luke Hemmings, lo abbiamo capito» lo prende in giro Michael, quando il moro confessa le sue ansie.
«Lo sanno tutti che “biondo occhi azzurri” è l’ideale di ogni femmina» risponde affranto Hood, che si siede sul divano sospirando.
«Cels magari non è una femmina qualunque, non credi? E smettila di dire “femmina”, primitivo» lo rimprovera Ashton, che si passa la mano tra i capelli «I castani occhi verdi sono uno sballo, altro che biondi» si vanta un po’, facendo scoppiare a ridere i suoi amici, tutti tranne Calum, che si sente di nuovo preso in giro.
«Infatti Luke ha più followers di tutti noi, infatti Luke ha mille biglietti di fan che vorrebbero finire a letto con lui… la mia teoria è più che giusta» dice ancora il moro, mentre gli altri cominciano a ribattere: fanno a gara di chi ha più biglietti, fanno a gara di chi ha più corteggiatrici… discorsi che Calum non ascolta, perché avvolto dai suoi pensieri, mentre Luke lo fissa da lontano, con aria triste e persa: il suo amico lo sta invidiando, il suo amico è sul punto di voler essere diverso da quello che è per una ragazza, non è esattamente il massimo.
Calum lo vede avvicinarsi, Luke si siede vicino a lui e, abbracciandolo, dice quelle parole sincere «Anche io voglio essere come Calum, d’ora in poi mi tingo i capelli di scuro e uso le lenti colorate marroni» annuncia, sentendo gli altri ridacchiare «Non essere sciocco Cal, sei una persona unica e meravigliosa, a Cels piaci sicuramente come sei. A me, neanche mi calcola! Posso giurarlo» spiega, sentendo l’amico rilassarsi un po’ a quelle parole.
E meno male che al mondo esistono persone come Luke Hemmings, persone pronte a tutto pur di farti sentire felice e orgoglioso di te stesso, persone in grado di farti sorridere in ogni istante, persone uniche che, grazie al cielo, fanno parte della tua vita.
«Questa sera le parlo» annuncia il moro, per poi alzarsi e andare a cambiarsi: lo show di Cels inizia tra meno di mezz’ora, lui non deve perderselo.
 
Calum ha appena finito la sua ennesima tappa, sta scendendo verso il backstage, dove è sicuro che ad aspettarlo, ci sarà lei, Cels: le ha dato “appuntamento” per parlare un po’, lei ha accettato senza problemi l’invito del suo amico e, Calum, ha pregato in tutte le lingue che il concerto finisse presto.
La vede, lo sta guardando scendere dalle scale, gli rivolge un saluto con la mano, lui avanza verso di lei quasi con ansia.
«Cels!!» urla un ragazzo, facendo distogliere lo sguardo alla ragazza che, voltandosi, viene travolta da due braccia, che l’avvolgono, la sollevano da terra, la fanno girare: un ragazzo biondo platino, gli occhi verde smeraldo, sta abbracciando la sua Cels.
Calum spia l’intera conversazione da lontano, non sente quel che si dicono, ma i loro sguardi parlano da soli: quei sorrisi ebeti, tutto quel contatto, lui le tocca i capelli, le accarezza le guance, lei arrossisce, sorride nervosa, mentre Calum trattiene una risata isterica, per fortuna che lei era una femmina diversa dalle altre.
E Calum si sente frustrato, si sente accecato dalla gelosia, si sente un idiota, si sente ridicolo a stare lì: ha il cervello andato, non connette bene, è solo tanto arrabbiato, tanto confuso; e quando l’amore ti travolge così tanto, non ti fa capire nulla, ti fa vedere cose strane, sciocche, alle quali dai retta, senza pensare ad altre possibilità, senza considerare il fatto che si sta fraintendendo, senza vedere altre via di fuga.
Calum, in quel ragazzo, vede tutto quello che gli manca, vede il suo futuro con Cels: se li vede già sposati con tre figli, se li vede felici nella loro villa a due piani, felici e senza bisogno di lui.
Il colpo di grazia, lo dà l’ultima cosa che appare davanti ai suoi occhi: il ragazzo che porge a Cels un biglietto, la fine di tutto.
Sente il rossore salirgli in faccia, sente il battito cardiaco rimbombargli in testa, sente l’agitazione farsi avanti, le mani che tremano, le gambe che vogliono correre via, la vergogna che sale a non finire e le prime imprecazioni che cominciano ad urlare dentro di lui: come ha potuto innamorarsi di una come lei? Come ha potuto essere così stupido?
Corre lontano da quella scena, corre via nonostante Luke lo stia tenendo per la maglia: deve lasciarlo in pace.
«Calum, respira ti prego!» lo incita l’amico, terrorizzato da quello che potrebbe fare.
«Vaffanculo! Lasciami stare, Hemmings!» esclama a voce troppo alta per non essere sentito, tanto che Cels si volta verso di lui.
«Quella lì la voglio fuori! Avete capito tutti? Fuori! Non la voglio più in mezzo alle palle per questo tour!» urla più forte, come a volerle far sentire la sua rabbia, la sua ira, la sua pazzia.
«Calum per piacere, vuoi darti una calmata? Non c’è motivo di agitarsi così tanto» lo rimprovera Ashton, anche se dentro di sé prova terrore al sentire quelle parole, Calum non le pensa davvero, ne è certo, ma sta ferendo Cels, senza motivo.
«Deve sparire. O sparisco io» ringhia ancora, allontanandosi dal gruppo, andando verso l’uscita.
Una mano gli afferra il braccio, quando si volta, quegli occhi di ghiaccio lo stanno fissando, sono lucidi, sono spaventati.
«Cal? Che succede?» chiede quella dannata voce che lui ama, quella voce che è come una droga, quella voce che è la sua rovina.
«Fatti i cazzi tuoi, Lancaster» taglia corto, scappando dalla sua presa, correndo via da quegli occhi chiari, correndo via da quello che ha appena combinato, dandosi dell’idiota ad ogni passo che fa, ad ogni metro che mette tra lui e Cels.

Che gli è preso poco fa?
Che è successo al solito Calum?
Perché quella rabbia?
Perché quella reazione esagerata per un foglietto?
Perché esplodere?
Perché andare fuori di testa?
Perché io la amo.
Perché io le ho comprato un braccialetto.
Perché ho comprato tutti i fiori più belli per lei.
Perché io ho scritto una canzone per lei.
Perché vorrei essere io destinato a lei.
Perché vorrei essere io quel biondo, occhi smeraldo.
Perché vorrei essere considerato anche io come un ragazzo da frequentare.
Perché sono stanco di esserle amico.
Perché credo di meritarmi di essere felice.
Thomas.
Maledetto Thomas, pure questa volta mi hai fatto apparire come una persona orribile.
E grazie a te, ora l’ho persa per sempre.




 
 
Note di Nanek

Della serie: datti na calmata Hood, è estate, beviti una camomilla (frecciatina a No Heroes Allowed lol) e respira.
Lol, bello che nella prima parte il Calum è un orsetto e nella seconda è una specie di pazzoide assatanato lol
Ma l’amore è qualcosa per pazzi, non a caso l’hanno creato i matti u.u
E Calum esplode così: ma niente panico, suvvia ;)
Quasi non si nota che voglio finire al più presto sta FF eh? ;)
Ma quella di Mike è.. è… beh insomma!! Io voglio farvela vedere e quindi mi devo dare una mossa a finire qui!!
Per Satellites, ci vediamo mercoledì :D così intanto leggete qua senza fretta =)
Ringrazio tutte coloro che continuano a mettere tra le preferite/ricordate/seguite questa mini long e grazie di cuore alle 9 stelline che hanno recensito <3
Grazie davvero per avermi dato ancora un’ulteriore possibilità, siete troppo buone <3
Bene, io scappo :D ma tornerò molto presto ;)
Grazie ancora <3
Nanek

 
  
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