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Autore: Posh    01/09/2008    2 recensioni
Salve!... Ed eccomi tornata con una nuova ficcy!...
E' una Draco/Hermione e una Rose/Scorpius.
Spero che vi piaccia...
Non mi sono mai dilettata in una storia del genere... Non sono molta brava con i riassunti... Abbiate pietà di me!
Vi lascio alla storia!
Baci!
Posh!^.^
Genere: Generale, Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutti i personaggi, tranne quelli estrapolati dalla mia fantasia, appartengono a J. K. Rowling. Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
 
 
Finalmente.
Alla fine, era successo veramente...
I suoi genitori si erano lasciati, per sempre...
Bhe, non si può di certo dire che ne era sorpresa.
Era sicura che prima o poi sarebbe successo.
Tutte quelle lacrime di sua madre, tutte quelle porte sbattutte, tutte quelle parolacce che volavano nell'aria...
Un chiaro segno della loro crisi.
Il divorzio era stata la cosa migliore, ne era certa.
Per lei, almeno.
Non ne poteva più.
Però, suo fratello...
Non l'avrebbe mai più visto con la stessa frequenza di prima.
Ma doveva pensare anche a lei: a sua madre.
Se lei stava meglio così, bene.
Poi, suo padre...
A lei non interessava niente di lui, quel grande bastardo.
Era lui la causa dell'infelicità di sua madre e della sua.
Si, anche della sua.
Lei ea molto legata a sua madre.
Le faceva male vederla triste, vederla piangere, vederla sembra chiusa in camera e non uscire.
Suo padre era la causa di tutto ciò.
E per questo che lei lo odiava.
Ma sua madre non aveva mai fatto o detto nulla.
E lei non ne poteva più.
Sua madre doveva pensare anche a lei e a suo fratello.
-Mamma! - le disse al limite della disperazione.
-Rose... Tesoro... - le rispose la mamma cercando di nascondere le lacrime.
Era rannicchiata in un angolo, con i capelli tutti crespi e unti, il viso troppo invecchiato, quelle borse sotto gli occhi, quel vestito tutto sgulcito...
Basta!
-Ma chi diavolo sei tu? Dov'è mia madre? Dov'è quello spirito Grifondoro che albergava in te? Dove? -
Era stanca di tutto ciò. Non poteva sopportarlo.
-Rose! - urlò la donna alzandosi e avvicinandosi alla ragazza con fare minaccioso.
-Cosa vuoi che ti dica mamma? Guarda come ti sei ridotta!! -
Non aveva paura Rose Weasley.
Era coraggiosa, orgogliosa, una vera Gryffindor.
-Io non so di cosa tu stia parlando... - disse la madre di Rose con voce sfuggente oltrapassando la figlia.
-Mamma... -
La raggiunse.
Era arrivata nella sua stanza da letto.
Era seduta con le mani tra i capelli.
-Mamma... - ripetè.
-No Rose... Tu... Tu... -
-Mamma, no!... Ascoltami... -
Rose si era inginocchiata davanti alla madre.
-Ai M. A. G. O., quando tu sei andata a parlare con lo zio Harry e la zia Ginny. Io ho, per sbaglio, incontrato Scorpius Malfoy assieme a suo padre Draco... -
Quando sua figlia pronunciò quelle parole, la donna iniziò a piangere.
Faceva troppo male...
Per anni l'aveva derisa, umiliata, dandole quell'orrendo soprannome: Mezzosangue.
Faceva troppo male...
Se ripensava a tutte quelle...
No, doveva dimenticare.
Cercò di nascondere le lacrime, tra le mani, mentre diceva alla figlia con voce sprezzante:
-E che ha fatto? Ti ha dato della Sporca Mezzosangue come faceva con me? -
-No... - rispose la figlia in un sussurrò -... Anzi, si è congratulato con me... -
Per la prima volte, dopo forse tre anni, sua madre la guardò negli occhi, con uno strano sguardo...
-Si è congratulato con me, dicendomi "Cosa ci si poteva aspettare dalla figlia della più brillante studentessa di Hogwarts?!"... Questo mi fa capire che tu, un tempo, non eri così... -
La ragazzina di appena diciassette anni si alzò, dirigendosi davanti all'armadio, aprendolo.
Poi ritornò dalla madre, prendendole le mani, facendola alzare e portandola davanti all'anta dell'armadio che conteneva uno specchio.
La donna rimase sorpresa.
Era davvero lei quella?
Era davvero suo il riflesso nello specchio?
Era lei quella donna con i capelli crespi, con uno sgualcito e sporco vestito?
E quel viso... Pieno di brufoli, con le sopracciglie troppo folte e con le rughe che si potevano vedere anche a due chilometri di distanza, quel viso era davvero il suo?
No, non si riconosceva.
Quella non era più lei.
Quella donna non era Hermione Jean Granger.
Quella donna poteva essere, al massimo, Hermione Jean Granger in Weasley.
Ma come poteva essersi ridotta così dopo il matrimonio con Ronald?
Come?
Poi però lo notò: lo sguardò della ragazza dietro di lei.
Era triste, preoccuparo, rassegnato...
Ed era per colpa sua.
Solo per colpa sua.
-Rose... - le disse girandosi -Cosa mi è successo... Io non sono una donna sciatta e... -
Piangeva.
Piangeva sinceramente.
Non si era resa conto di quanto era caduta in basso.
-Non è  colpa tua mamma... -
E invece si: in quegli anni di Matrimonio si era molto trascurata.
La colpa era sua, solo sua.
-Rose... Io non sono così... - ripetè con tono disperato.
-Mamma... Hanno aperto un nuovo centro commerciale in città, perchè non vai a farti una doccia e ti dai una sistemata e andiamo a farci un giro?... -
E da lì era comincato tutto.
Da quel giorno, Hermione Jean Granger, capì che doveva dare un raglio netto alla sua vita.
Non poteva più vivere in quel modo.
Era stanca di vivere in quel modo.
Se voleva sorridere, se volve tornare a vivere, doveva assolutamente dare un taglio alla sua, fino a quel momento, inutile vita.
Forse in quel momento pensò al divorzio. A separarsi da suo marito...
 
-Che cosa signifa questo?! - un infuriato Ronald Weasley entrando nel suo sontuoso appartamento.
Hermione era in salotto assieme ai suoi due figli, Rose e Hugo Weasley.
Rose era comodamente seduta sul divano mentre leggeva un libro e Hugo era sdraito sull'immenso tappeto persiano e stava completando i compiti che i professori di Hogwarts gli aveva assegnato.
E Hermione era seduta su una poltrona alla destra del divano. Era diversa, era bella, era cambiata.
Aveva un pantalone di pelle nera, con degli stivali son un tacco vertiginoso. La "parte di sopra" era composto da un top color rosso.
Anche il viso era cambiato.
Brufoli, borse e occhiaie erano scomparse, e avevano lasciato il posto a un viso con una pelle liscia. I suoi occhi erano messi in risalto dalla pesante matita nera e dal mascara. Le sue labbra rosee erano rese brillanti da un trasparente lucida labbra.
In più, gli zigomi erano marcati dal fard color terra.
I capelli, anch'essi, erano diversi. Erano elegantemente tirati in un'alta coda, la quale metteva in risalto l'illuminato viso.
Aveva le gambe accavvallate l'una sull'altra e stava sfogliando una rivista di gossip.
-Che cosa significa?! - ripetè sempre più irritato Ronald Weasley.
-A cosa ti riferisci, amore? - rispose sarcastica Hermione senza alzare gli occhi.
-Non fingere di non sapere... -
Hermione chiuse di scatto la rivista e guardò i figli.
-Rose, Hugo perchè non andate nell'altra sala?... - disse loro con voce neutrale ai figli.
Hugo chiuse la pergamena, ma si fermò...
-Mamma... Io ho diciassette anni, Hugo ne ha quindici. Siamo grandi, almeno lo siamo abbastanza da assistere alle vostre litigate... - disse con voce dura, lanciando uno sguardo coplice alla madre.
-Hugo, tu vuoi restare . Vero?... - aggiunse poi lanciando al fratello uno sguardo omicida.
-Certo... - sussurrò balbettando Hugo.
-Andate in camera vostra!! - urlò il loro padre.
-Ronald... Se vogliono stare, che stiano... Allora... A cosa ti riferivi, prima? - rispose con voce falsamente confusa.
Suo marito guardò con sguardo furente la figlia maggiore, per poi rivolgere quello stesso sguardo ad Hugo.
La prima aveva uno sgurdo beffardo, mentre l'altro aveva lo sguardo basso.

-Oggi mi ha chiamato un certo signor Mike Taison. A quanto pare è il tuo avvocato. TU VUOI DIVORZIARE?! -
A quella domanda, sputata con una rabbia immensa, la ex Signora Weasley si alzò e andò davanti all'ex marito.
-Qualche problema? E' una mia scelta, e io ho scelto di vivere - quelle parole, che aparentemente potevano essere beffande, erano invece parole che contenevano una rabbia che durava da più di nove anni.
Una rabbia respressa per troppo tempo.
Una rabbia che le aveva impedito di vivere.
Una rabbia che era stanca di reprimere
.
Sua figlia Rose la guradò ammirevole. Era orgogliosa di quello che sua madre aveva appena detto. Era orgogliosa del fatto che aveva sputato in faccia tutto il dolore, tutta la rabbia che albergava in, ora mai, ex signora Weasley.
 
Facendo due più due, Rose Weasley non vedeva suo padre da circa due anni.
E ne era felice.
Aveva sua madre che sprizzava gioia da tutti i pori.
Era felice, era gioiosa.
Però, però era sola...
Già...
Da due anni, da quando aeva lasciato suo padre, lei non usciva ne vedeva nessuno.
Questo rattristava molto Rose perchè sapeva, nel profondo del suo cuore, che sua madre non era felice del tutto.
Voleva qualcuno.

Qualcuno che l'abbracciasse quando era triste.
Qualcuno che la rassicurasse quando era preoccupata.
Qualcuno che l'aspettasse a casa quando tornasse dal lavoro.
Qualcuno da amare.
Qualcuno che l'avesse amata, veramente.
Eppure, non aveva nessuno.
"Perchè?" si chiedeva sempre Rose.
"Mia madre è una donna molto affascinante, intelligente, gioiosa... Perchè non trova nessuno?"
Evidentemente era per questo che voleva affrontare quell'argomento con lei.
-Mamma... - le disse una sera, quando sua madre tornò a casa dal lavoro.
Hermione Jean Granger era un conosciuto e temuto Avvocato.
-Dimmi tesoro! - rispose la mamma alla "muta domanda" della figlia.
Rose, che prima era seduta su una poltrona della sua nuova casa con un computer portatile sulle gambe, si alzò e raggiunse la madre che era ancora alla porta.
-Mamma... - ripetè -In due anni abbiamo trasclocato cinque volte. In cinque Paesi diversi. Prima ad Edimburgo, poi a Madrid, poi siamo stati a Mosca. Non ho idee di come abbiamo vissuto in quel paesaccio. Siamo arrivati a?... Ah si tre. Edimburgo, Madrd e Mosca. Poi è venuta la volta di Parigi, e ora siamo a Stoccolma. Cinque città e cinque Paesi diversi: Gran Bretagna, Spagna, Russia, Francia e ora Svezia. Mi spieghi com'è possibile che non ci sia un uomo? -
-Un uomo? - ripetè l'ex Signora Weasley un po' sorpresa.
Nel frattempo, durante il lungo, e secondo lei "noioso", discorso della figlia, erano arrivate in cucina.
-Un uomo... Si! - ripetè decisa.
-Io non ho bisogo di un uomo Rose! -
-Mam... -
Ma qualcosa interrompè il discorso di Rose.
Era un suono, il suono del campanello.
Hermione si avviò verso la porta.
-Il discorso lo riprenderemo più tardi signorinella... - disse Rose alla madre.
-Signorinella? - rispose falsamente scandalizzata la Granger.
Rose scoppiò a ridere.
Erano alla porta ora mai.
Fu Hermione ad aprire la porta.
Ma quando la aprì, sia lei che sua figlia desiderarono non averlo mai fatto.

Davanti a loro c'erano due giovani ragazzi biondi, alti che annunciavano un fisico ben sistemato.
-Granger - esclamò uno di loro, il più grande.
-Weasley - disse l'altro, il più piccolo.
-Malfoy!!! - esclamarono in coro le due ragazze.
 
 
MY SPACE
E' la prima volta che mi diletto in una storia del genere!!^.^
Spero che vi abbia incuriosito, e che vi piaccia il modo in cui ho impostato la storia.
Comunque, "cazzeggiando", come dico io, su internet, ho trovato delle foto che, a mio parere, rappresenterebbero al meglio Rose, Hermione e i bellissimi Draco e Scorpius...
Se li volete vedere, fatemolo sapere e nel prossimo capitolo avrete le foto!
Ora vado!!^.^
Aspettate... Vi lasci con un interrogativo:
Cosa ha fatto Ronald  Weasley?
Baci!^^
  
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