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Autore: InWonderland__    15/07/2014    1 recensioni
Amarsi in segreto, non potere uscire allo scoperto.
Genere: Fluff, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Mi guardo intorno circospetto. Nessuno mi ha seguito, la strada è deserta. Il cielo grigio di Londra è pronto a lasciare andare le sue gocce di pioggia, mentre giro la chiave nella serratura ed entro nell'appartamento, richiudendomi la porta alle spalle. Appoggio la schiena contro la parete e chiudo gli occhi. Ho il fiato corto, ho corso. Temevo che qualcuno mi riconoscesse, mi seguisse. Ho corso troppe volte il rischio di essere beccato, lo abbiamo corso insieme. Riapro gli occhi, lo specchio mi restituisce l'immagine. Delle gocce di sudore mi solcano la fronte alta, ho gli occhi cerchiati di nero, a dimostrazione che ho passato la notte scorsa con gli occhi spalancati, incapace di prender sonno. Ho un'espressione sconvolta, mi faccio paura. Mi pizzico leggermente le gote, prima di sfilarmi il giaccone e appenderlo accanto alla porta. Non accendo ancora la luce, resto al buio, a contemplare in silenzio il mio riflesso. Ho i ricci scomposti, sono umidi di pioggia. Sforzo un sorriso, ma sono teso, teso da morire. Lui non è ancora arrivato, ed ogni volta ho paura che non faccia in tempo, che sia trattenuto, che qualcuno scopra dove vada. Che qualcuno capisca che vede qualcuno di nascosto. Quando sgattaiola via ad ogni pausa, quando lascia lo studio di registrazione senza dire dove va, quando Eleanor lo cerca al telefono e lui non risponde. Perchè è con me. Tiro fuori il cellulare dalla tasca, scorro i messaggi. Nessun nuovo messaggio. Perchè ci mette tanto? Mi innervosisce, l'ansia mi prende allo stomaco. Socchiudo gli occhi, cerco di fare dei respiri profondi, di stare calmo. "Arriverà, Harry. Arriverà.", mi ripeto. Ma passano i minuti, e lui non arriva. Mi affaccio alla finestra. E' un quartiere fuorimano, solo qualche auto passa, di tanto in tanto. Sono passati diversi minuti, quando decido di chiamarlo. Non voglio fare l'isterico, ma ogni volta che mi sta lontano è come se non riuscissi a respirare. E' un dolore fisico, quello che sento. Ho bisogno di sapere che sta bene, che è qui vicino, che sta arrivando da me. L'ho registrato "Boo" in rubrica, mi scappa un sorriso mentre il suo telefono inizia a squillare. 

"Pronto?"
"Dove sei? Ti aspetto da mezz'ora."
"Mi aspetti da un quarto d'ora, invece."
"E' solo un quarto d'ora? Credevo fosse una vita."

Silenzio. Lo immagino, mentre un sorriso gli fa alzare gli angoli delle labbra.

"Sto girando l'angolo. Eleanor mi ha trattenuto. Voleva che la portassi a pranzo, ma le ho detto che avevo da fare in studio."
"E' brutto mentire alla persona che si ama?"
"No, perchè non sto mentendo alla persona che amo."
".. Muoviti."


Lancio un'occhiata oltre il cornicione, intravedo un ragazzo muoversi veloce rasente al muro. Sta correndo. Proprio allora, un tuono scuote il terreno, e la pioggia si riversa sulla strada, e così su di lui. Louis alza lo sguardo, alla ricerca dell'appartamento che dividiamo quando riusciamo a scappare dalle nostre vite frenetiche. Mi vede, mi sorride. Sorrido anch'io. Anzi, rido. Si sta facendo il bagno, là fuori. Chiudo la porta-finestra e corro alla porta, tiro il chiavistello, giro la maniglia. Louis mi fissa senza parlare, ha il fiatone, i capelli bagnati. Lo afferro per un braccio, tirandolo dentro. Non gli do il tempo di muovere un solo muscolo, nè di dire nulla. Mi tuffo tra le sue braccia, affondo il viso nell'incavo del suo collo e lascio che il suo odore mi riempia le narici, i polmoni. Mi bagno il viso, la sua giacca si potrebbe strizzare, per quanto è bagnata. Come ha fatto ad infradiciarsi così tanto in così poco tempo? 

"Ti bagni tutto, così." mi sussurra all'orecchio. Sento il suo respiro accarezzarmi il lobo, tiro un sospiro di sollievo. 
"Sta zitto." rispondo, stringendo di più la presa intorno al suo busto. Non fa resistenza, lascia andare il mento sulla mia spalla, mi sfiora la guancia con le labbra.
"Credevo non venissi più, sai?" dico, infilando le braccia sotto la sua giacca ed accarezzandogli la schiena con i polpastrelli. 
Sento il suo corpo cedere sotto i miei tocchi. Si allontana soltanto un pò, il necessario, per potermi guardare dritto negli occhi. 
"Ah, sì? Ti sei sbagliato." sussurra, e i nostri visi si fanno più vicini, le nostre labbra si sfiorano. 
"Se ci beccano, siamo nella merda." mormoro contro le sue labbra, mentre porto una mano ad intrecciarsi ai suoi capelli. 
Non so cosa farei, se non mi permettessero più di vederlo. Non voglio pensarci, non esisto senza di lui. Senza tutto questo. Ed è vero che non posso averlo ancora tutto per me, ma non m'importa. Perchè posso averlo così, e per ora mi basta. E' meglio che non averlo. 
Louis si muove in avanti, mi spinge fino alla parete più vicina. Rabbrividisco, quando le mie spalle toccano il muro gelido. Sento il suo fiato mescolarsi al mio, il suo sorriso farsi più grande.
"Non siamo nella merda, siamo innamorati."

E non è poi la stessa cosa?
  
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