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Autore: memole1999    15/07/2014    0 recensioni
Lei, una ragazza che odia le superficialità dell'ambiente in cui vive. Lui, un ragazzo pieno di sè arrivato improvvisamente nella sua scuola. Cosa succederà a Dakotah quando incontrerà quei maledetti occhi azzurri? I suoi pregiudizi accecheranno anche quella magnifica visione? L'arrivo di quei quattro ragazzi cambierà la sua vita. Il suo lato adolescenziale verrà irrimediabilmente fuori. Proverà odio o amore per colui che ha cambiato la sua vita?
Genere: Romantico, Sentimentale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Luke Hemmings
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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E dopo due mesi sono tornata! Ecco a voi il 4 capitolo, buona lettura :*
 

Era stata una giornata pesante, la mia routine scolastica era andata in frantumi, perciò tornare a casa avrebbe giovato al mio umore.
Alla fine della lezione di letteratura, Luke si era fiondato verso la porta senza degnarmi di uno sguardo. Ma chi lo biasimava? Lo avevo trattato come un cane randagio… non penso gli sia importato un granché, comunque. Entro una settimana non avrebbe ricordato neppure il mio nome. Si sarebbe fatto degli amici nella scuola, magari i dopati della squadra di rugby, o i più popolari, nonché più narcisisti, della scuola, visto che già se la faceva con la McReady. Dubitavo che sarebbe andato a finire in uno dei comitati studenteschi, perché farne parte era il sinonimo di essere un nerd e lui non mi pareva proprio la persona adatta. Ovviamente non mi basavo su questi ordini sociali per giudicare le persone. Oh, no. Avevo una critica molto più soggettiva, e più raffinata, aggiungerei. Ma cercavo di ragionare come i poveri plebei della mia scuola. Lo so, lo so. Forse appaio un po’ stronza, ma se non potessi esprimere me stessa nei miei pensieri, allora non lo farei mai. Ammetto che giudicare le persone era il mio passatempo preferito.
Il pulmino della scuola era il posto perfetto per esprimere il mio dissenso verso l’atteggiamento altrui.
Oggi Maddy non era venuta con me, dicendo che sarebbe stranamente tornata a piedi, quindi ero sola e nessuno aveva occupato il posto accanto al mio. Mi stavo preparando a colpire quelle povere vittime ignare, quando il chiacchiericcio dentro il pulmino si ammutolì.
Una cosa davvero insolita. Ma tutti i miei dubbi vennero chiariti appena vidi entrare un paio di immancabili Vans nere. Il suo viso comparve poco dopo. Degli occhi esageratamente azzurri si fecero largo tra i sedili. Possibile che la sua sola presenza riuscisse a confondermi così? Chissà quante ragazze gli sbavavano dietro senza ritegno… non avrei mai potuto far parte di quella categoria. L’aspetto non contava nulla in confronto all’arroganza che di sicuro si celava dietro al suo bel faccino. Da quel momento in poi sarei stata immune a tutto ciò che riguardava quel ragazzo. Immune al suo sguardo. Immune al suo sorriso. Immune al suo paradisiaco profumo. Immune perfino al suono della sua voce. Ma non sarebbe servito. Quale ragazzo proverebbe ad avvicinarsi a una sconosciuta che lo aveva appena trattato come uno straccio? Nessuno… a parte lui.
-Ciao - disse abbandonandosi inaspettatamente sul sedile accanto al mio
 –Prego, siediti pure- risposi sarcastica
Ero scocciata, e si capiva. Avrebbe fatto meglio ad alzarsi e cambiare posto. Ma notai nel  suo sguardo una certa determinazione. Cosa aveva in mente?
-Che cosa vuoi?- mi stava mettendo in soggezione! Era lì, a pochi centimetri di distanza e si limitava a fissarmi.
-Nulla… semplicemente sei l’unica faccia “amica” qui dentro e mi sono seduto qui- mormorò –direi più conoscente, visto che non sembro starti molto a genio- disse contrariato
-Si, è così-                                                                                                               
-Ma non sai niente di me…- disse offeso
-oh, so quanto basta. Sei appena arrivato a scuola. Tu e i tuoi amici siete dei bei ragazzi e sembrate i classici tipi che non devono rovinare la “propria immagine” passando del tempo con degli “sfigati”. Uscirete con quelle cerebrolese delle cheerleaders, tu ti sei già dato da fare oggi a scuola. Perciò, no, non voglio avere nulla a che fare con te e la tu combriccola.- dissi tutto d’un fiato
Ma la sua reazione fu inaspettata. Aveva un sorrisetto malizioso sulle labbra… mi stava… deridendo?
-stai ridendo di me?- chiesi sconvolta. Le mie frecciatine spaventavano sempre tutti
-fai tenerezza.-
-prego?
-pensi di aver capito tutto, vero? Ripeto che non sai nulla di me. Non so a cosa ti riverisci, ma non mi sono dato da fare proprio con nessuna. Non sarebbero comunque affari tuoi. Era per questo che in classe hai cambiato umore?- disse con un sorriso compiaciuto. Arrossii violentemente e gli risposi per le rime.
-non sopporto i ragazzi come te! Quelli che si buttano sulla prima ragazza che gli capita!-
-sei gelosa per caso?- mi chiese
-perché mai dovrei esserlo? Ti conosco da appena un giorno e non mi interessa assolutamente nulla di ciò che fai. Puoi strusciarti addosso a qualunque ragazza, non mi riguarda. Non sei il centro dell’universo, Hemmings- dovevo convincere prima me stessa, però.
-allora che ne dici di uscire?- propose, prendendomi alla sprovvista. Stava scherzando? Perché avrebbe dovuto provare interesse per me? Ero una ragazza tutt’altro che dolce. Non ero particolarmente bella. Gli avevo persino fatto capire cosa pensavo di lui! Il solo pensiero, però, mi provocò un’ondata di felicità. Stavo cadendo così in basso… tanto valeva seppellire completamente la mia dignità.
-perché dovrei?-
-che tu ci creda o no, mi incuriosisci- disse con malizia
-preferisco restare a casa a leggere, grazie.- risposi, cercando di deviare il suo invito
-leggi?- mi chiese con aria evidentemente sorpresa
Pensavo che a questo punto si sarebbe arreso visto che il 90% dei ragazzi considera “perdente” una ragazza che legge libri ma in lui non c’era il solito sorriso di derisione che assumono i maschi adolescenti quando scoprono che una ragazza legge per puro piacere e non per dovere scolastico. Per curiosità approfondii il discorso.
-si- affermai orgogliosa, aspettando i suoi successivi versi di scherno che però… non arrivarono…
-che genere ti piace?-
-emh… generalmente fantasy…-
-ah, si? Anch’io leggo e…-
-aspetta… TU LEGGI?- ero troppo sorpresa, l’aveva capito tutto il pulmino… insomma sono sempre stata certa che i ragazzi come lui avessero un cervello delle dimensioni di una mosca e un ego grande come un elefante perciò potete immaginarvi la mia gioia all’evidente sbaglio di giudizio!
-si… perché fai quella faccia?-
-bè… non pensavo fossi il tipo che legge, insomma…io…cioè...-
Con sguardo offeso aveva afferrato il mio pessimo ragionamento e appena il pulmino si fermò, lui prese il suo zaino e uscì di fretta senza accennare ad un saluto. Mi sentivo davvero in colpa. Più ripensavo a ciò che avevo detto e più ero triste per la perdita di un potenziale amico.
 

Buongiorno! Allora in questo capitolo vediamo Dakotah che, tornando a casa, dà vita ai suoi pesieri più acidi(?) ma stranamente si ritrova ad avere un compagno di viaggio. Con quella sua liguaccia e con i suoi pregiudizi la ragazza riesce ad allontanare un ragazzo che ha dimostrato curiosità o interesse per lei. Colpa dei suoi pregiudizi! Riuscirà a mettere da parte l’orgoglio e a cercare di conoscere meglio Luke e le sue vans? Idk, si vedrà nel capitolo che caricherò a breve :) vi lascio con la gif del fratello di Dakotah, Elijah!

Baci, bitches
Emma  

 
  
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