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Autore: Dobrevshugx    15/07/2014    1 recensioni
Avete presente il fragile? Il distrutto?
Una volta c’era qualcosa in me, qualcosa di umano, poi è scomparso, insieme alla mia anima. Quello scantinato ha fatto morire una parte di me, quel bisturi che mi perforava la mano, ha distrutto tutto quello che di buono c’era in me. La scontrosità, la delusione, la tristezza, la depressione, queste sono le cose che mi appartengono. Non la bontà, né la felicità, no, quelle si sono cancellate lì sotto.
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Avete presente il fragile? Il distrutto?

Una volta c’era qualcosa in me, qualcosa di umano, poi è scomparso, insieme alla mia anima. Quello scantinato ha fatto morire una parte di me, quel bisturi che mi perforava la mano, ha distrutto tutto quello che di buono c’era in me. La scontrosità, la delusione, la tristezza, la depressione, queste sono le cose che mi appartengono. Non la bontà, né la felicità, no, quelle si sono cancellate lì sotto.

E vedendo il suo cadavere, esposto di nuovo, davanti ai miei occhi in questa notte, non mi compiaccio, non provo nulla. Tutto quello che riesce a farmi vedere che sono viva è il solo respiro che esce dalle mie labbra.

Lui, era un mostro, ha preso me e poi la mia migliore amica, l’ha quasi uccisa, non aveva pietà per nessuno. Ha distrutto tutto. Ogni cosa esistente in me, sono solo un’anima che vaga.

Mi svegliai, prendendo un respiro profondo, prima di realizzare che ero ancora nel mio letto. Sotto le coperte. E non con lui. Il mio respiro si calmò pian piano e mi alzai per prendere un bicchiere d’acqua.

Ecco quello che succedeva ormai ogni notte, incubi, pensieri e distruzioni. Questo era quello che mi costituiva. Mi poggiai di nuovo sul letto, cercando di prendere sonno ma non ci riuscii. Andai fuori, davanti alla mia porta sedendomi e respirando pesantemente e lentamente.
Non sapevo cosa mi succedeva, sapevo solo che mi stavo autodistruggendo, e nessuno era con me per impedirmelo. Ero fredda, scontrosa, perfino stronza e nessuno cercava di sciogliere questo ghiaccio. Né l’agente Dean né Casy erano riusciti a romperlo, c’era quel qualcuno che mi stava vicino e quella persona era Maura.
Lei era riuscita ad entrarmi dentro, fin sotto la pelle, per la centesima volta. Quando stavo cadendo a pezzi lei c’era, ma adesso per una sparatoria finita male, lei e’ distante ed io sono di nuovo sgretolata.
Presi un altro bel respiro prima di rientrare e chiudere gli occhi a malavoglia.

°°°

La sveglia suono’, al solito orario, svegliandomi. Mi preparai sorseggiando il mio caffe’ e mi diressi verso la scena di un crimine, dopo aver ricevuto una chiamata su un omicidio. Trovai Maura accovacciata e per un attimo pensai di andarmene. Alzo’ lo sguardo e trovando me sbuffò, riposandolo sul corpo freddo davanti a lei.

-Buongiorno.- Disse con tono freddo, cercai di imitarlo, ma con scarsi risultati.

-Ciao.- Dissi con voce distrutta, si rialzò e per un attimo pensai che stesse venendo a consolarmi per avermi visto in quel modo ma prese solo un altro paio di guanti, mi girai, portando la mano alla bocca cercando di non piangere. Quello che provavo per queste donna mi stava letteralmente distruggendo. Dall’interno. Dopo aver fatto portare il corpo in obitorio, lei andò via, lasciandomi lì. La raggiunsi lì sotto, e cercai di avvicinarmi ma continuò a fare il suo lavoro, evitandomi.

-Senti, mi dispiace okay? Non ce la faccio a vederci così, a vederti così. Mi manchi.- Dissi con voce rotta dalle lacrime, si alzò e venne verso di me, notando le lacrime calde che rigavano il mio viso. Non volevo che mi vedesse in quello stato, ma lo aveva già fatto.

-Ti dispiace?- Chiese quasi stupita, e per un minuto dubitai se darle uno schiaffo o no ma poi risposi semplicemente, non avendo più neanche le forze per respirare.

-Sì, da morire.- Ammisi

Mi abbraccio’ di colpo, portandomi contro il suo corpo caldo, mi lasciai andare e continuai a piangere. Si allontanò da me portando una mano al mio viso, la spinsi contro di me prendendola per la vita.

-Cosa succede Jane?-Disse con tono preoccupato.

-Niente, davvero.- Mentii, non volevo lo scoprisse, non adesso.

-C’è qualcosa, o tu non staresti piangendo così.-

-Puoi solo venire a casa con me adesso, ti scongiuro.- Dissi deviando il discorso di netto. Annui distrattamente e poi mi rivolse un’altra domanda.

-E chi penserà al caso?-

-Okay, finiamo qui e poi vieni con me.- Conclusi, annui di nuovo ed io uscii.

°°°

Dopo aver preso l’assassino passai di nuovo dall’obitorio e la presi per un braccio, portandola con me verso l’auto. Entrò massaggiandosi il polso, e solo dopo mi accorsi del livido che lo percorreva.

-Mi.. Dispiace, per quello.- Ci passai sopra due dita, prese la mia mano e la porto’ alla bocca baciandola, per poi lasciarla andare.

-Non fa niente, Jane.- Disse poi, arrivammo dinanzi al condominio e scendemmo, salendo per il mio appartamento, entrammo e lei andò verso la cucina.

-Hai fame?- Chiese poi. La portai verso di me avvicinandoci al divano.

-Resta solo con me.- La supplicai, sapevo cosa stavo esponendo, la mia parte sensibile che credevo distrutta, ma lei faceva rivivere ogni cosa in me, anche la più dolce. Si avvicinò a me, respirando sulle mie labbra, per poi riallontanarsi e porse una nuova domanda.

-Jane devi dirmi qualcosa?-Chiese nuovamente, annui questa volta prendendole la mano, respirai lentamente e poi le rivolsi la parola.

-Sì.-

-Allora dimmela.- Disse poi, continuando a massaggiare le mie nocche. Mi calmai e cercai di pensare ad un discorso di senso compiuto.

-Sai che ormai ci conosciamo da tempo, ti voglio bene, forse anche più che bene e non riesco a tenermelo dentro. Pensavo che questa parte fosse scomparsa, ma tu l’hai fatta rivivere e so che starò male perché tu magari non ricambierai o andrai con altri uomini, e io mi distruggerò di nuovo, ma mi sei entrata dentro, fin sotto la pelle e non posso mandarti via. Adesso decidi tu, se vuoi restare con me e provare a farci combaciare o distruggere tutto.- Conclusi sospirando e chinando il capo, prese il mio mento tra indice e pollice e si avvicinò a me, soffiando prima sulle mie labbra e poi facendole scontrare con le sue, fu dolce all’inizio, poi portai le mie mani alla sua vita stringendola ed avvicinandola a me e un fuoco ormai spento si riaccese, completando il bacio, e così ebbi tutte le mie risposte.

Sapevo che sarei stata male, lo sapevo fin troppo bene, ma non mi importava. Non se avevo lei. Si distese su di me e continuò la sua scia di baci, lungo il mio collo, arrivando alla mascella e posandole sulle mie.
Quella notte ci completammo, i nostri pezzi combaciarono e noi fummo una cosa sola. Finalmente, dopo tanto tempo, ci amammo per davvero, come avremmo dovuto fare tanto tempo fa.

Angolo autrice:

E' la mia prima storia su queste due quindi vi prego di capirmi e di leggere questo orrore, non so come sia uscita fuori solo sapevo che volevo scriverla. Recensite e fatemi sapere se vi piace.

  
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