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Autore: The Squad    06/01/2005    3 recensioni
Knave è un ragazzino,cresciuto come uno schiavo dai suoi sfruttatori. Ma ha delle capacità di cui non si rende ancora conto,con le quali riuscirà a scappare,e forse anche a trovare una persona speciale per lui,che non ne ha mai avute in vita sua. La storia è ambientata nei Forgotten Realms e i personaggi sono tutti presi dalla campagna di DND di cui sono master. Divertitevi e fatemi sapere se vi piace! Se siete interessati solo a leggere la parte slash,tralasciando kuella di avventura,potete benissimo cominciare dal capitolo 7...
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sword Coast Nights  A slave no m

Sword Coast Nights

A slave no more...

Il bambino si trovava inginocchiato,davanti al suo infuriato sfruttatore,un uomo alto e dalla carnagione scura con una ruvida barba marrone,che urlava come neanche un demone può urlare.
Brandiva la sua frusta di cuoio con la mano forte e menava colpi e sferzate in direzione del suo schiavetto che aveva ‘battuto la fiacca’, portando a casa solo dieci misere monete di rame ed una d’argento fra elemosina e furti.
Quindi adesso si sarebbe meritato una punizione,venti scudisciate avrebbero dovuto fargli capire come ci si dovesse impegnare per mangiare quel tozzo di pane raffermo ed ammuffito che ogni giorno rappresentava il suo unico pasto.
Le guance del piccolo erano già rigate dalle lacrime,mentre si preparava a quel dolore fin troppo familiare, stringendo i denti.
Per tutta la vita aveva vissuto così,sulle strade,con quelle orribili persone che gli facevano commettere tutti quegli atti vili ed umilianti,ma questa volta era stufo,dodici anni di angherie del genere erano troppi,guardando in faccia il massiccio uomo davanti a lui,desiderò con tutte le sue forze di potergli dare un pugno,fortissimo,dritto nelle parti basse e…d’improvviso sentì come un impulso dall’interno della sua mente,come se dentro di lui qualcosa di sigillato e sopito fino a quel momento si fosse risvegliato violentemente.
La sua testa pulsò e una luce cominciò ad irradiarsi dal centro della sua fronte.
Sorpreso,l’adulto fermò di scatto la sua mano pronta a punire il ragazzino e sbottò -Ma…Che diavolo combini ora…Ma cosa?Aargh!- Non poté finire la frase che un energia invisibile lo investì come fosse un fortissimo cazzotto all’inguine che lo fece piegare in due dal dolore.
Il piccolo aveva visto,ma soprattutto aveva sentito,che quel energia era uscita dalla sua testa,dalla sua volontà e si era proiettata nella realtà esattamente come aveva immaginato.
A quel punto il ragazzino intravide la possibilità di scappare,una volta per tutte,da quel dannato vicolo di malfattori e ladri nel quale era stato costretto a vivere fino ad allora.
Di scatto si rialzò e corse via saltando sopra al dolorante uomo,che ora si era accasciato a terra.
Stava correndo velocemente come non mai verso la porta,allungando la mano per raggiungere l’uscio ed aprire la via per la libertà.
Proprio quando la luce della luna illuminò il suo giovane viso e lui stava per muovere il primo passo fuori dalla porta,si sentì un sonoro schiocco nell’aria;qualcosa di doloroso gli avvolse la caviglia come una morsa e lo fece precipitare con la faccia a terra interrompendo la sua corsa.
Guardandosi dietro il ragazzino vide la frusta che lo aveva catturato e dietro di essa quel bastardo del padrone,ancora prono,che gli stava sbraitando contro -Tu,piccolo demonio,sei stato tu vero?Dove credi di andare,ti devo frustare fino a poter vedere le ossa della tua schiena striminzita!-
Il ragazzino cercò di tirarsi indietro ma senza successo,mentre si guardava in giro in cerca di qualcosa per poter tagliare via la corda di cuoio che lo teneva legato.
Alla fine i suoi brillanti e furbi occhi si posarono sul pugnale alla cintura del padrone,era lontano ma era la sua unica speranza di poter sfuggire.
Lui lo voleva…no,la sua mente lo voleva…al solo pensiero la luce di nuovo si manifestò sulla sua fronte,ed il pugnale scattò fuori dal fodero e si precipitò nelle sue mani.
Velocemente tagliò la frusta,si rimise in piedi e si lanciò in mezzo alle vie ed ai vicoli,non gli importava se il suo padrone avesse chiamato aiuto,conosceva scorciatoie e vie di fuga più di chiunque altro,l’unico suo problema sarebbe stato uscire dalla città l’indomani dopo aver trascorso la notte in uno dei suoi nascondigli…questa volta non lo avrebbero trovato così facilmente.
Ed inoltre non riusciva ancora a capire come era riuscito a fare ciò che aveva fatto, a tirare un pugno senza neanche muoversi e attirare verso di se un pugnale senza toccarlo,mentre ora la stessa forza invisibile stava spingendo le sue gambe ad un ritmo incredibile…che cos’altro poteva eseguire la sua mente,ma soprattutto,cos’era lui?
 

  
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