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Autore: shinepaw    15/07/2014    1 recensioni
Cassandra è una ragazza strana, emarginata ed evitata da tutti. Non le piace il suo nome e si fa chiamare Blue. A scuola girano tante voci su di lei, e nessuna buona: ha avuto problemi in famiglia e ha pensato di suicidarsi.
Romeo invece è uno dei ragazzi più popolari della scuola, di cui Blue è innamorata, ma anche lui guarda solo le apparenze.
E che succederebbe se insieme ai fiori sbocciasse qualcos'altro...?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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- Questa storia fa parte della serie 'Fiori blu'
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"È passato un anno da quando ho cominciato ad andare alla scuola privata. Mamma e papà hanno divorziato, e pochi mesi dopo la mamma è morta. Ora il peso della tristezza è insopportabile, e papà non mi aiuta. La nonna è andata a trovare la mamma e Jack poco tempo dopo.

Jack. Jack era mio fratello, e aveva 23 anni quando morì in un incidente d'auto. La mamma diceva sempre che mi amava più di ogni altra cosa.

Prima che Jack morisse, la mia famiglia era unita. La mamma raccontava sempre che il mio fratellone non si stancava mai di giocare con me quando avevo circa tre anni. Poi crebbi e lui diventò il mio insegnante: mi insegnò a scrivere, mi fece apprezzare la lettura e mi fece scoprire la mia passione per gli animali. Eravamo inseparabili. Lui era il mio eroe e io la sua principessa.

Poco dopo aver compiuto cinque anni, lui partì con la sua fiammante macchina sportiva per prendermi un regalo "fantastico". Mentre tornava a casa, fece una telefonata, in cui diceva ai nostri genitori che aveva preso per me il regalo "più bello di tutti".

Nemmeno la polizia sa come ma l'incidente non fu colpa di mio fratello. Per fortuna, ci disse l'agente, non ha sofferto: è morto sul colpo.

Un anno più tardi, mentre Felix, il gatto di nonna, era appena stato investito, conobbi un bambino che sarebbe diventato il mio migliore amico.

Tornando nel "presente". Sei mesi più tardi avevo le vacanze e potei fare una visita al mare che si trova vicino alla radura. Ero malinconica e la ferita per la perdita del mio amico non si era ancora rimarginata.

Il mare non mi era mai sembrato così calmo, nonostante di solito riflettesse il mio stato d'animo. Mi accucciai, appoggiandomi sui talloni e appoggiai le mani sul bagnasciuga.

- Il mare è così bello, vero? - domandò una voce amata. A dieci anni non sono sicura di cosa sia l'amore, eppure mamma mi spiegò che se vuoi bene a qualcuno il sentimento è l'amore.

- Mai quanto i tuoi occhi - risposi con nostalgia.

- Mi sei mancata - la sua voce era piena di ricordi.

- Mi sono sentita sola senza di te - ribattei. Ci avvicinammo, ognuno si specchiava negli occhi dell'altro. Poi crollammo entrambi in ginocchio, abbracciandoci:

- Non mi lasciare, mai più - il suo tono triste mi colpì come una staffilata.

- Non lo farò, lo prometto - di solito non promettevo mai, ma lo feci.

- Ancora qualche anno, e poi ci ritroveremo - credevo con tutto il mio cuore alle mie stesse parole.

- Ma, tu, non mi dimenticare, Romeo... - le onde calme del mare emettono un suono rilassante.

- Non lo farò... non l'ho mai fatto. Ma tu non farmi aspettare troppo, Cass!"
   
 
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