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Autore: bellina3000    15/07/2014    10 recensioni
Bella ed Edward come non li avete mai immaginato.
Tratto dal primo capitolo:
Tranquilla, Bella. Fai un forte respiro. Mi trovo semplicemente in una camera da letto che non è la mia, non mi ricordo nulla di quello che è successo ieri sera e... ah mi stavo per dimenticare... sono quasi completamente nuda. Dai, non è niente di cosi grave, no?
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Sono imbarazzatissima. È passato già due anni, da quando ho messo da parte con dolore questa mia ff. Non so che dire, oltre che mi dispiace tantissimo. Ho avuto un sacco di disavventure: litigate con amiche, poi l'arrivo della maturità ed infine i test per entrare all'università. Quando credevo finalmente di poterla riprendere in mano tale ff , il mio vecchio computer è morto. Non si accendeva più. Ho perso tutte le mie storie (a parte il mio gattino, ff che avevo scritto sul tablet). È stato davvero un brutto colpo, credetemi. E difficile è stato riprendere in mano questa ff. Ma eccomi qua. So già che nessuno mi seguirà. È passato un sacco di tempo. So che ormai vi ho perso, ma questa ff doveva avere la sua conclusione. Edward, deve uscire dalla sua prigione. Bella deve riprendersi.

E quindi eccomi qui.

Non so neanche se qualcuno la leggerà questo capitolo, ma non fa niente.

E quindi dopo avervi chiesto umilmente scusa, in ginocchio, vi lascio alla storia.

Chiedo scusa a tutte quelle persone che avevano messo questa storia tra i preferiti, seguiti e ricordati. Scusa a chi recensiva ogni volta. Scusa alla mia beta che si era gentilmente offerta di correggermi i capitoli.

Potrete mai perdonarmi????


 


 

BUONA LETTURA!!!


 

                                   http://pad.mymovies.it/cinemanews/2011/64441/b_dawn11.jpg
 

 

SOLO ROSPETTO E PRINCIPESSA!



26 capitolo


 

Pov Bella


 

Appoggio la mia testa sul tavolo di legno chiaro posto nel giardino, fissando il nuovo giardiniere che sta tagliando un aiuola.

Come posso dire ciò che ho scoperto ad Edward? Come posso trovare il coraggio di andare nella prigione in cui è rilegato per dirgli: sai, è stato tuo padre ad uccidere i miei genitori.

No, non ci riesco.

Ci eravamo promessi di dirci tutto, niente più bugie, ma rimango sempre una codarda.

Tremo, nonostante sia una giornata calda e respiro a pieni polmoni l'aria fresca. Oggi, Simon era proprio di buono umore a causa di un affare portato a termine e che gli frutterà un bel po' di soldi. Mi domando il motivo per cui mi vuole assolutamente sposare se è già così ricco. È proprio vero che il potere corrompe.

Però anche mio padre non era di certo un angioletto e non era per niente cambiato come ho scoperto tre sere fa, alla cena in cui ha partecipato anche Antony.

<< brutto figlio di puttana! >> esclamo con violenza, non riuscendo a trattenermi, prendendo tra le mani il primo coltello che trovo sulla tavola e precipitando verso di lui per conficcarglielo dritto al cuore. Ma lui è sempre uno di quei bambini, divenuti grandi, addestrato ad uccidere e così si alza di colpo e mi blocca, buttandomi poi contro il tavolo. Per un pelo non colpivo con la testa lo spigolo.

Come puoi rimanere qui, tranquillo, con quell'aria di freddezza, quando suo figlio è rinchiuso in una cella, che sta patendo le pene dell'inferno solo perché si è innamorato di me?

Ti odio. È anche colpa tua per quello che sta patendo Edward.

Mi domando come fai a guardarti allo specchio nel sapere che il tuo unico figlio sta per essere ucciso? Dimmelo!

<< come hai potuto tradire i miei genitori? >> riesco a dire senza piangere, incanalando tutti i miei sentimenti nella rabbia che sento. Sarebbero ancora vivi e con me, se l'uomo qui di fronte a me non li avrebbe uccisi.

Ti odio!

<>

Sbam! Uno schiaffo in pieno viso avrebbe fatto meno male.

No, non è vero.

Menti!

Mio padre amava mia madre.

Leonard ha cambiato la propria vita per Valerie, per essere degno del suo amore.

Questa era la mia unica certezza.

No, no, non ci posso credere.

Sei un bugiardo!

<< su basta parlare in piedi. È da maleducati. Sedetevi immediatamente >> ci ordina Simon. Ma io riesco lo stesso a leggere dal suo tono di voce che lo diverte lo spettacolo che gli stiamo offrendo. Era proprio ciò che voleva. Ferirmi in tutti i modi, sia fisicamente sia spiritualmente. E sai che c'è? Ci stai riuscendo. Se non riesci però a distruggermi completamente è solo grazie ad Edward, ancora in questa tempesta.

Mi siedo, osservando in cagnesco Antony. Lui è il padre del mio amore ed è anche l'uomo che ha ucciso i miei genitori.

Perché ci hai tradito in questo modo?

<< merito delle spiegazioni >>

Lui sorride e per un attimo mi sembra di vedere lo stesso sorriso di Edward.

Cazzo, no! Non devo fare paragoni.

<< Antony, raccontale tutto. Te lo ordino >>

Me lo devi, bastardo!

Voglio sapere il perché lo hai fatto? Perché hai mentito su tua moglie e mio padre?

Antony sospira pesantemente come se non volesse iniziare questo racconto. Ma Simon, il suo nuovo padrone, lo ha ordinato e quindi non può non parlare.

<< Ho conosciuto Elisabhet in una discoteca. Era una delle poche serate libere che Leonard mi ha concesso. Mi ricordo ancora, come se fosse ieri, quando i miei occhi si sono scontrati con quelli dolci di una ragazza dai capelli rossissimi. Sembrava un petirosso. Fu....amore a prima vista. Sapevo che ciò era proibito, ma... ma... non mi interessava. Per una volta volevo essere un egoisto e pensare a me e non a Leonard >> ringhia con una tale ferocia il nome di mio padre che riesco a leggere tutta la rabbia che prova nei suoi riguardi. Ma oltre alla rabbia c'è anche delusione. << Iniziammo a frequentarci ed in breve ci fidanzavamo. Lei parla di un futuro insieme in una casa vicino al mare dove far crescere i nostri bambini. Io vedevo solo la sua morte. Ho tentato, lo giuro, di lasciarla, ma non ci riuscivo. Una sera, tuo padre mi ha convocato nella sua stanza. >> la sua voce trema debolmente, mostrando un uomo ferito. Ma dura poco. Ritorna già una macchina per uccidere, privo di emozioni e sentimenti. << mi ha sbattuto in faccia delle foto in cui c'ero io ed Elisabhet. Mi ha gridato perché l'ho fatto, per quale motivo l'ho tenuto nascosto. Sono rimasto in silenzio. Sapevo già che ci avrebbero ucciso. Eravamo andati contro la legge dei Stevens. Ed invece, quando io ho detto che l'amavo quella donna, lui mi ha abbracciato e mi ha detto che c'era un posto anche per lei come cameriera. Capisci? Mi stava dicendo che potevo sposarmi con lei e crearmi una famiglia, purché continuassi nel mio lavoro >> i suoi occhi verdi, della stessa tonalità di Edward, si illuminano di gioia per un attimo, forse preso dal ricordo. Ma allora che cosa è andato storto? È proprio vero che non esiste l'eterna felicità. << Quando raccontai tutta la verità ad Elisabeth, temevo che mi avrebbe lasciato, ma invece ha detto “ pensavo che mi tenevi nascosto qualcosa di peggio. Ti amo e sono incinta ”. Ci sposammo dopo un mese e andammo a vivere insieme a casa di Leonard. Io continuavo a fare la guardia del corpo. Elisabeth era una cameriera. >> ma ecco che so già che arriviamo alla parte in cui questa bolla di gioia è destinata a scoppiare. Ed io mi preparo per questo nuovo colpo. << era da poco nato Edward. Stavo ritornando nella mia stanza, ritornato prima da uno pestaggio che dovevo ad un tipo, e quando stavo per aprire la porta ho sentito un gemito. L'ho subito spalancata per vedere mia moglie in ginocchio che succhiava il cazzo del tuo adorato paparino. E lo sai che cosa mi ha ordina? Di andare a farmi un giretto che si sarebbe occupato lui di mia moglie. >>

Deglutisco, cercando di buttare indietro il nodo che mi stava stringendo la gola, ma questo diventa ancora più possente, rendendo difficile la mia respirazione. Sto soffocando.

Non è vero, mio padre non può essere stato così crudele.

Non ci credo.

<< lo avrei voluto uccidere, ma lui, probabilmente capendo il mio stato d'animo, ha deciso di partire per sbarcare in Europa >>... e lì, in Francia conobbe mia madre.

<< sono stato io ad uccidere i tuoi genitori. Era quello che meritavano >>

Vorrei poter ribattere in qualche modo,ma rimango in silenzio ancora non riuscendo a credere a quello che ho appena appreso.

<< lo so che continuavano ad avere questa relazione. Non lo sopportavo >>

Allora, non eri per niente cambiato Leonard? Sei solamente diventato un bravo attore che è riuscito ad ingannare a tutti proprio come Simon. Forse è il sangue di Stevons, marcio fino in fondo, che li rende tutti dei bugiardi approfittatori. Ed anche dentro di me scorre tale sangue. Sono marcia anch'io come loro.


 

<< Isabella, eccovi qui. Su dovete ritornare nella vostra stanza. C'è una sorpresa per voi! >> esclama Nancy, destandomi dall'incubo appena avuto. Adesso, oltre al solito sogno con i due spari, rivivo anche il racconto di Antony e mi domando fino a quando continuerò ad essere torturata in questo momento.

Se non ci fosse anche Edward qui, mi sarei già uccisa, perché ho il terrore di essere come gli altri Stevens, una famiglia che non pensa a nessuno a parte avere più potere. Ed infondo non mi sono comportata così a scuola? Prendevo in giro tutti, mentre mostravo fuori una ragazza buona e gentile con qualsiasi persona, sempre disposta ad aiutare e facevo ciò in realtà solo per me.

E quindi alla fine non sono così migliore di mio padre. Forse, crescendo, compierò azioni ancora più brutte?

Seguendo Nancy in silenzio, non chiedendole di che cosa si tratta. Probabilmente sarà un altro regalo di Simon: uno stupido vestito che mi fa sembrare una prostituta. Mi sa che si diverte nel ridurmi in questo stato.

Ma quando entro nella mia stanza dove ci sono tre cameriere ad aspettarmi, mi raggelo nel vedere sul mio letto disteso un vestito da sposa.

Questo significa che si avvicina la data del matrimonio.

E dopo il matrimonio, Simon mi violenterà per farmi rimanere incinta del suo bambino.

Oddio! Mi appoggio al muro, lottando con tutta me stessa contro il senso di nausea che mi sta uccidendo.

Non voglio neanche immaginare come sarà.

Mi domando perché Rosalie e tutti coloro che fanno parte della sua squadra non sono ancora qui a salvare me ed Edward.

Dove siete?

Non possono averci abbandonato pure loro! Sono la nostra unica salvezza.

Forse non riescono ad individuarci?

Forse Simon non ha mai dichiarato questa villa?

Maledizione a quella dannata microspia che si è spenta nel momento peggiore, prima di arrivare qui.

<< su, signorina. Indossiamo il vestito >>

Rimango immobile, mentre loro mi trattano come se fossi una bambola di plastica spogliandomi e mettendomi addosso quel vestito da sposa color avorio che vorrei poter fare a pezzi.

Quando finiscono l'opera, non oso alzare lo sguardo nello specchio per paura di avere una crisi.

Non posso farcela.

<< andiamo a farci vedere dal padrone >> mormora Nancy, legandomi i capelli con un nastro blu << e sorridete un po'! Non è bello vedere una futura sposa così triste >> Pensavo che sarebbe potuta essere una mia alleata, Nancy, ma con queste sue stupide parole mi ha confermato il fatto che sono sola qui ad affrontare questo pazzo. Edward, se fosse stato al mio posto, avrebbe già trovato una soluzione. Purtroppo non può fare nulla fino a quando rimarrà là rinchiuso, con quelle catene a tenerlo fermo.

Una lacrima scorre sul mio volto, ma subito l'asciugo con il dorso della mano vergognandomi di essermi mostrata debole.

Posso farcela.

Andrà tutto bene.

Nella vita bisogna essere positivi.

Cazzo! No che non andrà bene. Finirà male questa storia, me lo sento. Tutto dentro di me mi sta gridando ciò.

E così seguo di nuovo Nancy in quei corridoi tutti identici con quei vasi pregiati che vorrei poter distruggere uno ad uno solo per gustarmi la faccia sconvolta di Simon.

Bussa alla porta del suo studio e quando sento la voce scorbutica di quel pazzo che mormora un avanti, vorrei poter avere una qualsiasi cosa tra le mani, anche un semplice coltello, per poterlo conficcare nel suo cuore.

Non c'è la faccio più. Sto impazzendo lo so. Come so che non tornerò mai più la Bella di una volta che voleva fare il medico. Ormai è morta.

Entriamo e Simon subito si alza dalla sedia facendo cadere per terra dei documenti e si avvicina a noi.

<< sparisci Nancy! Voglio stare da sola con la mia futura moglie >>

<< certo mio, Signore >>

No, ti prego! Non mi lasciare da sola con lui. Ho paura. I suoi occhi oggi brillano di una strana luce che mi sta facendo rabbrividire fino oltre le mie ossa. Ho davvero tanta paura.

Ma lei non può contrastare il suo padrone e se ne va.

Io lo osservo trattenendo il fiato e solo ora mi rendo conto di quanto assomigli a lui fisicamente e probabilmente anche dentro sono come lui: un mostro.

Deglutisco ed ordino a me stessa di rimanere ferma, mentre sento le sue mani accarezzare il profilo del mio viso per poi scendere lungo il mio collo.

<< sei bellissima >>

<< g... grazie >> Se non lo faccio arrabbiare, non mi farà del male oggi.

<< il vestito che ti ho scelto ti sta proprio bene. Non vedo l'ora che diventi mia moglie. E tu? >>

Per niente! Preferirei morire che essere sposata con un essere come te.

<< c... certo... >> non riesco a continuare la frase. Non riesco a mentire. Mi ha sconvolto sapere che presto ci sposeremo. Credevo di avere più tempo.

Tempo?

Tempo per fare cosa?

Non posso scappare senza di Edward.

<< Bene. E avremmo un bel bambino. Non temere, quando tu non ci sarai più, lo crescerò bene >>

E provo pena per tale bambino che avrà la disgrazia di avere un padre del genere.

Ed anche se ancora non è nato, provo l'istinto di difenderlo, proteggerlo con tutta me stessa contro il mostro che ho di fronte a me.

Non sarebbe giusto che una creatura così indifesa deve subire quello che sto patendo adesso, senza potersi difendere da un padre pazzo come Simon.

Strano, non pensavo di avere un istinto del genere.

Si china verso di me con la sua bocca troppo vicina alla mia e mormora con cattiveria

<< ti conviene che mi bacia di tua spontanea volontà, se non vuoi che torturi il tuo Edward >>

Sento ad un tratto dentro di me le grida disperate del mio amore mentre la sua pelle brucia, lasciando brutte cicatrici non solo fisiche.

No, non voglio che faccia del male all'unica persona che mi ha amata così come sono anche se sono egoista, bugiarda e falsa. Lui ha buttato la mia maschera e ha cullato il mio “io” più profondo, amandolo con tutto se stesso.

E grazie a lui se ho capito cos'è l'amore, sentimento che pensavo che nessuno avrebbe mai potuto provare per la vera me.

Bacio Simon, immaginando che le labbra che ora sto toccando siano quelle di Edward.

Amore, mio. Se per me è troppo tardi, farò di tutto per poter salvare te anche se non so come “

Mi metto in punta di piedi, iniziando a mordicchiare il suo mento per poi scendere con le labbra sul suo collo. Le mie mani scivolano nella patta dei suoi pantaloni gonfi dal desiderio.

Deglutisco.

È rischioso.

Ma devo provarci.

Alzo gli occhi per specchiarmi in quelli velati di desiderio di Simon.

Lo faccio per Edward, solo per lui mio unico ed eterno amore.

<< ti amo.... Ho capito che ti amo. Che sei l'unico uomo che voglio come marito >> qualche lacrima esce dal mio controllo e prego con tutta me stessa che lui pensa siano causate dall'emozione.

<< lo sapevo che ti saresti innamorata di me >> mi abbraccia rudemente, con una sua mano che palpita con troppa forza il mio sedere, così da spingere il mio bacino contro la sua erezione.

Oh, merda!

No, non sono pronta per andarci a letto.

Ti prego, fai che mi lascia andare. Per favore.

Con uno schiaffo in pieno viso, mi sbatte per terra e quando cerco di rialzarmi, lui si posiziona sopra di me.

<< bene, adesso fammi vedere quello che sai fare >> il suo tono di voce è ancora più cattivo di quello di cui mi sono abituata.

Mi bacia, mordendomi le labbra fino a farmi uscire del sangue, mentre le sue mani velocemente mi alzano l'ampia gonna.

No, no, fermo!

Non lo fare!

Per favore.

Edward, devo pensare a lui.

Sento lo sbottonare dei bottoni, mentre smette di baciarmi. Il suo fiato, che puzza di alcol e sigarette, mi fa girare la testa. Sembra un animale.

Vorrei poterlo strangolare fino ad ucciderlo, ma sono costretta a rimanere ferma.

Chiudo gli occhi con forza, dopo aver visto che si è abbassato i box.

Ho solo accelerato quello che sarebbe successo fra poco. Spero che non mi faccia tanto male, anche se so che ciò è impossibile.

Ma ecco che, di colpo, sento il rumore di qualcuno che sta bussando la porta.

<< Via! >> grida Simon con una sua mano sul mio collo per bloccarmi a terra.

No, per favore, entra chiunque sei!

Sei l'unico che può salvarmi.

<< mi dispiace mio signore. Devo parlare di una cosa urgente >>

Simon, dopo aver borbottato qualcosa tra i denti, si alza e si riveste immediatamente, mentre io ancora confusa rimango per qualche secondo sul pavimento.

Sono salva anche questa volta.

Mi rimetto in piedi con la testa china per non mostrare i miei occhi lucidi e pieni di paura, mentre la porta viene aperta.

<< mio signore, le devo far vedere una cosa.... >>

Alzo immediatamente la testa, al sentire la sua voce, così da potermi specchiare nei suoi occhi verdi. È Antony.

<< io... io... con il vostro per... permesso... >> borbotto con voce insicura rivolta verso Simon. Non riesco a rimanere da sola in una stanza così piccola, insieme a due mostri del genere. Non ho mai provato un odio così profondo come lo sto provando per questi due.

Ho bisogno d'aria.

<< vattene. Devo parlare di cose importanti >>

Bene, posso andarmene.

Era proprio ciò che volevo.

Corro via da quella stanza per ritornare nella mia e togliermi questo dannato abito che pesa a tal punto che penso sia fatto di metallo.

Indosso la maglietta di Edward, anche se ormai non ha più il suo odore, ma puzza di morte e disperazione e bacio il suo anello stringendolo alla mia guancia. Scoppio a piangere, crollando nel letto.

Ora sono sola, posso piangere.

Non devo mostrare una forza che io non ho.

Sono debole.

Edward, resisti.

Rosalie, Peter, Jane, ci staranno cercando e ci troveranno.


 

* *** *

 

Sto sognando.

Deve essere per forza un sogno, se no non me lo so come spiegarlo.

Edward è qui accanto a me.

Mi sta baciando.

Mi culla tra le sue braccia.

Mi dice che dobbiamo scappare.

<< ti amo >> mormoro io, accarezzando il livido violaceo sotto il suo occhio con delicatezza per timore di fargli del male.

<< Bella, dobbiamo andarcene. >>

<< lo so. Riusciremo a fuggire >>

<< No, ti prego. Non è un sogno >>

Non è un sogno?

Che intendi dire?

Tu non poi essere davvero fuggito da quella prigione.

Non puoi.

Edward sbuffa innervosito ed ansioso allo stesso tempo, dandomi un pizzicotto sul braccio.

<< eh, mi hai fatto male >> grugnisco io, quasi piagnucolando dal dolore.

Aspetta?!?

Mi ha fatto male?!?

Non è un sogno?

Lui è qui vicino a me.

Oddio!

Mi getto alle sue braccia, facendolo cadere sul letto e lo bacio con ardore, risucchiando la sua lingua nella mia, ignorando il mondo che ci chiama per dirci che non siamo di certo al sicuro.

Ma non mi interessa.

Possono anche adesso uccidermi. Sarebbe una morte dolce.

No, accidenti. Io non voglio morire. Voglio avere un futuro con Edward, avere almeno quattro figli che assomigliano a me e a lui. Ora che possiamo fuggire, ora che abbiamo una possibilità per un futuro, non butterò via questa possibilità.

<< come hai fatto a fuggire dalla prigione? >> gli domando, riuscendo a staccarmi dalle sua invitante bocca. Mi metto in piedi e tiro fuori un paio di pantaloni scuri e li indosso velocemente. Se dobbiamo attuare una fuga, non posso di certo rimanere mezza nuda.

<< non lo so. Mi ero appena svegliato ed ho tr... trovato la cella aperta. Le catene er... erano state tolte... >> mormora lui, scompigliandosi i capelli. Tale gesto mi commuove. Mi fa ricordare i vecchi tempi, quando eravamo solamente due ragazzi spensierati. << stavo uscendo, quando Dimetri è apparso ed ha tentato di mettermi K.O. Ma io sono riuscito a fermarlo, facendolo svenire. L'ho messo nella cella, coprendolo con la coperta. Non so per quanto tempo durerà questo.... presto scopriranno che io sono fuggito >>

Chi può averlo aiutato?

Forse al palazzo vi cono alcuni infiltrati del FBI? Possibile?

<< dobbiamo andarcene prima possibile >>

<< e come? Vi sono un sacco di uomini che lavorano per Simon che... >> le parole mi muoiono in gola, quando la porta viene spalancata di colpo.

Edward balza in piedi pronto ad attaccare, ma poi si ferma quando vede Nancy alzare le mani in segna di resa, mentre chiude la porta dietro di lei con un calcio.

<< quelli del FBI stanno per fare irruzione. Edward devi tenere nascosta Bella da qualche parte. Simon è stato avvertito che ci sono dei strani tipi intorno alla villa e sta organizzando la sua fuga. Andatevene, ora >>

<< ma perché lo fai? >> domando io, mentre Edward mi prende per mano.

<< dovevo un favore a tua madre. Ma basta chiacchiere. Avremmo tutto il tempo per parlare. Ora andatevene su... >>

Edward annuisce e, tenendo sempre la sua mano intrecciata alla mia, corriamo via da quella stanza, la mia odiosa prigione.

Sento un esplosione proveniente dal piano terra che fa tremare l'intero palazzo e per un attimo, mi sembra che tutto sta per crollare.

Stanno venendo a salvarci.

Presto questa storia sarà conclusa.

Finalmente liberi.

Mentre corre, Edward stacca la sua presa su di me per colpire gli uomini di Simon che incontriamo nel nostro percorso. È una furia. Sta facendo quello che gli hanno insegnato da quando era piccolo.

E solo ora mi accorgo della terribile arma che è Edward.

No, smettila Isabella.

Mi vengono in mente tutte le volte che ha scherzato con me, mi ha preso in giro. Mi ricordo di quella volta in quella fiera, quando è si è divertito ad insegnarmi come sparare, ma alla fine invece di colpire quei stupidi barattoli, ho fatto scoppiare il palloncino di un bambino.

Ecco, voglio ritornare a quei giorni spensierati.

Stiamo salendo le scale, quando ad un tratto esce fuori da una porta proprio l'ultima persona che avrei mai voluto vedere in questo momento.

Edward si irrigidisce e riesco a percepire la sorpresa che prova nel vedere suo padre qui.

Oh, no!

Non sono pronta per affrontare tale conversazione, soprattutto non durante la nostra fuga.

Stringo con forza un lembo della maglietta bianca di Edward, troppo grande e che probabilmente ha preso in prestito da Dimitri, per ricordargli che io sono qui con lui, che ha il mio appoggio.

<< dobbiamo andarcene >>

<< hai ragione, papà >>

<< io e te. Lei rimane qui >>

<< va a quel paese >> ringhia immediatamente Edward, mentre io rimango paralizzata.

Come può voler salvare suo figlio ora, dopo che in questi mesi ha servito un mostro come Simon?

Che faccia tosta!

<< Edward, lei è una Stevens. Porterà solamente guai. È nel suo sangue.... >>

Deglutisco, abbassando subito lo sguardo per non dargli la grande soddisfazione nello scoprire che le sue parole mi hanno altamente ferito. Fa male! Molto male! Soprattutto perché ha ragione.

Ha dato voce ai miei pensieri.

<< non può essere! Sei stato tu a tradire Leonard e Valerie? Come hai potuto fare ciò? Dopo tutto quello che hanno fatto per noi? >>

Oh, Edward! Perdonami se sto rimanendo in silenzio. So che dovrei raccontarti la verità su mio padre e tua madre, ma non ci riesco. Sono una codarda, amore mio.

<< non possiamo parlarne ora. Vieni con me... >> Antony tira fuori una pistola e la punta su di Edward << … o ti uccido >>

So già che non sta scherzando.

In questi mesi è rimasto in silenzio, mentre suo figlio rimaneva torturato. Ormai ho capito che è capace di tutto e che le sue minacce non sono a vuoto.

Sono sempre stata una vigliacca.

Ma ti amo, Edward.

Non ti farà del male. Ha in mente qualcosa.

Non puoi competere con lui adesso, in queste condizioni, in cui non riesci neanche a correre senza zoppicare lievemente, dovendo badare anche a me.

Questo non è un addio.

Ci rivedremo quando questo inferno sarà finito.

Do un occhiataccia ad Antony e lui capisce subito quello che ho in mente di fare.

<< Giuralo che non gli farà del male. >> quasi urlo, rimanendo impassibile sotto lo sguardo interrogativo di Edward.

Annuisce lentamente con la testa.

Bene.

Sento in lontananza alcuni uomini urlare dando vari ordini per affrontare l'entrata in scena del FBI.

<< vai con lui >> mormoro e prima che possa anche solo reagire, gli do un bacio sulla guancia vicino alla sua bocca.

Lo spingo di lato ed inizio a scendere le scale, velocemente quasi inciampando nei miei passi.

Edward, c'è la faremo.

Voglio un futuro insieme a te.

Ma ad un tratto mi fermo quando sento il suono di uno sparo, proveniente proprio sul punto in cui ho lasciato Antony ed Edward.

Alzo lo sguardo, ma l'unica cosa che riesco a vedere è Edward che sta cadendo in ginocchio sul pavimento.

NO!

Cazzo, no!

Il mondo si ferma in quest'attimo di dolore.

Con le lacrime agli occhi, faccio un passo in avanti per correre da lui.

Non puoi farmi questo.

Non puoi morire.

Ti prego.

Alzati.

Corri da me.

Come hai potuto Antony, farlo?

Lo avevi giurato?

Che stupida sono stata io nel crederti.

Perdonami, Edward.

Ma qualcuno mi prende da dietro tappando la mia bocca con un panno bagnato.

Oh, no!

Tento di liberarmi.

Scalcio.

Mordo.

Ma niente.

L'uomo dietro di me è troppo forte.

Alla fine le forze iniziano ad abbandonarmi, non riesco più a tenere aperti gli occhi, il mio unico pensiero è che Edward si salvi. Ma sono un illusa.

Lui è morto.

È stato suo padre ad ucciderlo.

Il buio, inesorabilmente, mi avvolge trascinandomi via dall'Inferno intorno a me.


 

* *** *


 

Lentamente, riesco a riprendere il controllo del mio corpo, obbligandomi a svegliarmi per affrontare la realtà.

Un dolore alla testa mi fa quasi vomitare.

Sono in macchina e lo capisco dai sobbalzi sotto il sedere.

Sbatto le palpebre per mettere a fuoco,per vedere chi è la persona che sta guidando, sperando con tutta me stessa che sia uno del FBI.

Come vorrei che fosse mia sorella.

O anche Peter.

Anzi sarei felice anche sia Renee. Voglio fare pace con lei. Mi è mancata, proprio come Charlie. Alla fine sono stati la mia famiglia, mi hanno cresciuto in questi anni.

Quando la nebbia che avvolgeva la mia vista si dimena, mi rendo conto che chi sta guidando è Simon.

<< ti sei svegliata, maledetta >>

Oh, no!

Il mio incubo non è finito.

Tremo. Alla fine non c'è l'hanno fatta quelli del FBI.

<< volevi scappare con quel bastardo del tuo amante >>

Amante?

Edward!

L'ultimo ricordo che ho è lui che crolla a terra.

No, no, no.

Lui non può essere morto. Non può avermi lasciato da sola. Sa che io non posso vivere senza di lui, senza il suo amore.

Io....

<< adesso andremo in una chiesetta. È tutto preparato. Ci sposeremo >>

Io... non posso.

Ormai non ho più nulla per lottare.

Grazie, Simon. Sei riuscito a distruggermi, insieme ad Antony.

L'unico motivo per cui non mi sono uccisa in quei giorni di tortura, il motivo per cui non ho permesso alla pazzia di governare il mio corpo, è per lui, per il mio amore.

Ma lui adesso è morto. Ed io voglio raggiungerlo, dovunque lui stia, anche all'Inferno.

Se non possiamo stare insieme in questo mondo, allora staremo nell'aldilà.

Almeno lì, nessuno ci dividerò mai più.

Ma porterò con me anche qualcun'altro.

Distolgo lo sguardo da Simon per vedere la strada, anche se sono consapevole che non so dove ci troviamo. Osservo il segnale e sorrido: una curva.

Edward, aspettami. Sto per raggiungerti.

Mi tolgo la cintura di sicurezza e velocemente, con tutta la forza che ho, mi butto addosso a Simon mordendogli la mano e puntando la macchina addosso al lampione della luce.

Ma il mostro accanto a me, cerca di riprendere il controllo dell'auto.

<< stronza! >> mi urla addosso.

Ma ormai è troppo tardi.

La macchina sbatte ed io raggiungo Edward....


 

ANGOLO AUTRICE

Non lo so se qualcuno sta leggendo queste mie note, ma le voglio lo stesso lasciare, proprio come i vecchi tempi. Probabilmente sto parlando da sola xD

Forse può sembrare affrettato questo capitolo, ma è davvero così che doveva andare, era arrivato il momento di entrare in azione. Per quanto riguarda l'ultimo pezzo: tutti i membri della famiglia Stevens dovevano morire. È giusto così.

Ma davvero vi lascerò in questo modo?

Aggiornerò fra una quindicina di giorni, quindi a presto.

Un bacione enorme!

Bellina.


 

   
 
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