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Autore: Broken_Wings    15/07/2014    2 recensioni
Emma e Kozue, due diciannovenni apparentemente normali ma con uno strano passato, si ritrovano ad una "Fiera Otaku", come la chiama Emma, (Romics come intendiamo noi ahah) e qui incontrano due individui che cambieranno radicalmente la loro vita, il loro futuro (come ogni storia, d'altronde). Si ritrovano protagoniste di situazioni divertenti, imbarazzanti, intrise di passione, pericolose e particolarmente movimentate. Ma non sono le sole a dover compiere un'importante missione: altre come loro sono state scelte e.. non vi tocca che leggere! ATTENZIONE: Le situazioni descritte potrebbero risultare dannose per la salute del lettore perché partorite da menti contorte. Buona lettura.
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Nonsense, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Raccogliemmo la parte di armatura con un che di trionfante. Anche stavolta ce l’avevamo fatta.
Sorrisi ai miei amici e in silenzio rientrammo a casa.
-Bene gente dobbiamo festeggiare!- esclamò Emma più estasiata del solito buttandosi su quello che oramai poteva definirsi un divano.
-Come mai tutto questo entusiasmo?- rispose Shun mentre poggiava la parte di armatura appena recuperata in un bauletto piuttosto grande.
A quel punto Emma si alzò di scatto, tossì come per schiarirsi la voce e aggiunse –Dato che abbiamo adempito al nostro compito con successo, suggerirei di restare qualche altro giorno qua e goderci ciò che il Giappone ha da offrirci, non vi pare?-
Shun e Kozue si  lanciarono un’occhiata d’intesa, dopo di chè guardarono verso di  me in attesa di una risposta che non fu veloce. Continuavo a pensare a quel dannato demone che aveva preso le sembianze di mia madre.. non era da me concentrarmi su una determinata cosa per più di 30 secondi ma stavolta era un’eccezione!
I miei pensieri furono interrotti dalla voce della fissata che aveva iniziato a sbraitare e a lanciarmi palline di carta urlando – Terra chiama Duckman, mi ricevete? Huston abbiamo un problema!-
-Mmh, eh..che stavate dicendo?- esclamai sobbalzando.
-L’abbiamo perso- concluse alla fine Kozue.
Allora Emma mi rispiegò con un che da sergente in pensione il suo “piano” come lo chiamava lei.
-Bhe per me si può fare- conclusi incrociando le braccia dietro la testa per poi chiudere gli occhi.
-Eccellente!- aggiunse infine Shun che prese in braccio Kozue facendole fare una piccola giravolta.
Passammo il resto della serata a progettare l’itinerario. Emma non essendo mai uscita fuori dall’Europa era al settimo cielo e non faceva altro che segnare su una cartina i negozi più prestigiosi che riusciva a trovare.
-Ovviamente ci fermeremo anche nelle fumetterie- sentenziò la fissata mentre faceva scorrere minunziosamente il dito sulla cartina.
-Cercheremo di fare il più possibile- concluse Shun con un sorriso a trecentosettandue denti.
-Bhe gente, io direi di andare a dormire,è stata una lunga giornata. Oyasumi Nasai- disse infine Kozue dirigendosi in camera sua trascinandosi dietro il mio amico.
-Oya…che?- chiese Emma corrugando la fronte. Sembrava che un punto di domanda le si fosse disegnato in faccia. Cominciai a ridere come un forsennato.
-Si può sapere cosa ti fa tanto ridere Duckman?- rispose lei facendomi la linguaccia.
-Eh no, questo non dovevi dirlo!- Presi Emma di peso e la gettai su quella sottiletta di letto che Kozue ci aveva messo a disposizione e bhe iniziai a eh..ehehehehehehehhe… bhe tralasciamo.
Passamo una notte piuttosto tranquilla, e la mattina seguente ero fresco come una rosa.  Pronto ad affrontare una folle giornata di Shopping. Che Zeus mi assista!
Fui svegliato dalla graziosa e angelica voce di Emma che urlava –Alzati sfaticatooo, abbiamo un sacco di cose da fareee, muovi il culooo-
Sobbalzai e non appena aprii gli occhi e la guardai ella si avvicinò a me, mi bacio delicatamente la fronte sino a sfiorare il mio orecchio con le sue labbra.. pensavo mi avrebbe sussurato un qualcosa di dolce, invece sentii solo un
-Ti vuoi alzareee?-
-Altri 5 minuti mamma…-
Rassegnata,Emma uscì dalla stanza per raggiungere Shun e Kozue che come al solito si erano alzati per primi.
Dopo pochi minuti  li raggiunsi anche io –Bum Bam Baby!- esclamai entrando in cucina.
-Giorno Duckman-
-Buongiorno Crys-
-Giorno anche a te fissata, Shun- feci un cenno con la testa.
Non appena mi sedetti Emma mi squadrò da capo a piedi per poi rivolgersi all’amica. –Kozue,il tuo sistema sveglia non ha funzionato-
Ecco, ora tutto aveva un dannatissimo senso.
-Evidentemente non l’hai eseguito nel modo corretto.- rispose quest’ultima con un fare da dottore mentre gesticolava con un toast.
Entrambe vedendo la mia espressione contrariata scoppiarono a ridere.
-Dai Crys lo sai che ti amiamo- disse Kozue tra un singhiozzo e l’altro. Emma mi diede un piccolo bacio per poi sorridermi.
-Eeh ste donne, come faremo senza di loro, amico mio?.- esclamò Shun tra un sorso di caffè e l’altro.
-Ti sei salvato in calcio d’angolo- concluse infine Kozue guardando Shun dritto negli occhi.
Quest’ultimo arrossì e finì di bere.
Finito di sistemarci uscimmo di casa e Kozue ci guidò per il centro di Kyoto. Emma svaligiava ogni negozio che le capitava a tiro.
-Se continui a comprare così tanti vestiti il nostro aereo non reggerà tutto il peso a cui verrà sottoposto e precipiteremo.- dissi ridendo.
Ella mi fulminò con lo sguardo –Allora preparati a precipitare.-
-Mmh questo è molto confortante- ribattè Shun intento nel trascinare Kozue in un negozietto di porcellane antiche.
Io ed Emma li seguimmo in silenzio. Arrivata l’ora di pranzo decidemmo di andare in un piccolo ristorantino. La cucina era deliziosa, anche se Emma non apprezzava del tutto le pietanze a base di pesce crudo.
-Guarda è talmente fresco che potrebbe iniziare a muoversi- le diceva Shun avvicinandole un pezzo di sushi al viso.
-Whaaa smettila ti prego- urlava mentre cercava di nascondersi invano dietro di me.
Kozue assisteva trementamente divertita alla scena.
Passammo il resto della serata a girovagare in un grandissimo parco dove vi erano innumerevoli alberi di cilegio. Ne approfittammo per fare le solite foto cretine che si fanno durante i viaggi.
Emma fece a Kozue e Shun un vero e proprio servizio fotografico fra i ciliegi in fiore.
-Amore non è mica il loro matrimonio, cioè con tutto questo ben di dio che hai ti limiti a fotografare loro?- dissi pavoneggiandomi.
-Ma fammi il piacere Duckman!- rispose Kozue mentre si metteva in posa assieme al mio migliore amico.
-No, così non va bene, Shun prendila in braccio, e tu Kozue affera delicatamente quei fiori che pendono da quel ramo..si okok…no…no..ti ho detto di afferarli delicatamente, non di staccarli come se volessi estirparli!-
Rassegnato mi massaggiai le tempie e mi sdraiai sull’erba. Il mio relax durò ben poco in quando la fissata riprese a urlarmi contro.
–Duckman muoviti, voglio delle foto anche con te-
-Finalmente qualcuno che ha compreso le mie doti di modello-
Kozue non disse nulla e si limitò a conficcare la testa fra le braccia di Shun per soffocarci le risate.
-Dai Crystal ti faccio una foto con Emma- si intromise Shun prendendo la macchina fotografica.
Ella si avvicinò a me, le misi un braccio attorno al fianco e lei fece lo stesso.
-Sorridete…ho detto di sorridere Duckman-
Dopo quel pomeriggio arrivammo a casa esausti. Contatammo Lady Isabel per informarla del successo della missione, ed ella ci esortò a tornare a Roma il prima possibile. Dannata. Solo perché è la reincarnazione di Atena pensa di poter mettere fine alla nostra vacanza? Certo che si.
Bhe, che dire, quella sera mangiammo una pizza veloce e poi ci coricammo prendendo tutti quando subito sonno.
La mattina seguente non uscimmo, ci limitammo a sistemare la casa e preparare la valigie. Ottobre stava ormai finendo e Novembre era alle porte. Finalmente sarebbe arrivato un po’ di gelo, non aspettavo altro..eh..ehehehehehehehe. Quella mattina dopo aver finito di sistemare accompagnammo Kozue dai suoi genitori, per salutarli un ultima volta prima di tornare in Italia.
Kozue rimase li immobile e in silenzio per alcuni minuti, di fronte alla lapide.
Vi posò dei fiori, e dopo aver accarezzato la lapide sussurrò – Ciao mamma, ciao papà…tornerò il prima possibile, ve lo prometto-
Emma si avvicinò e posò anche lei un piccolo mazzo di fiori. Shun andò ad abbracciarla e le asciugò con un dito una piccola lacrima che le rigava il viso. La fissata gli sorrise per poi dargli un piccolo bacio. Lo prese per mano e ci disse –Sarà meglio andare, ci aspettano otto lunghe ore di viaggio-
-Non fatemici pensare vi prego!- esclamò la mia folle ragazza in tono disperato.
La pattai e le sorrisi in modo sghembo.
L’aereo di Atena sarebbe decollato per le tre del pomeriggio. Finimmo di sistemare le ultime cose, Kozue salutò la donna che puntualmente andava a pulire la casa con un abbraccio.
-Pronti?- le chiese Shun con il sorriso sulle labbra.
-Pronti.- rispose infine la fissata. Ed eccoci qua pronti a imbarcare per tornare alla base.
Saliti a bordo ci sedemmo su quelle comodissime poltrone e ci riposammo. Tutto d’un tratto mi squillò il telefono.
-Pronto?-
-Yhaaaaaaai! Hey Crystal come stai?-
-…- Non risposi subito, poggiai il telefono sul sedile e diedi una testata contro il finestrino sotto gli sguardi attoniti dei miei amici.
Sospirai e ripresi il telefono.
-Seiya, amico mio, io sto bene, tu piuttosto come procede la missione?- chiesi fingendomi interessato mentre gli altri tre alzavano gli occhi al cielo.
-Oh molto bene, abbiamo recuperato una parte dell’armatura e ed è stato yiaaaaaaaai fantastico!-
-Mmh bene Seiya, la cosa mi rende felice, scusa ma adesso devo attaccare, sai sono in volo e fra poco dovremo spegnere ogni apparecchio elettronico, ci si vede a breve…ciaoo-
-Okk, Crystal, saluta Shun eh, yiaaaai-
Shun mi guardava perplesso assieme alle due  ragazze.
-Ma tu guarda se deve mettersi a chiamare in un momento come questo!- sbottai sistemandomi meglio sul sedile.
Poco dopo tutti scoppiammo in una fragorosa risata.
Dopo la chiamata di Seiya passammo il resto del viaggio distraendoci in tutti i modi possibili: giocando a carte, ove la  fissata vinceva ogni dannattisima volta, giocando a pollicione, guardando film, dormendo….insomma le solite cose.
Fummo svegliati dalla voce del pilota –Avvisiamo i gentili signori passeggeri che l’atterraggio all’aeroporto di Roma avverà fra circa 10 minuti, vi preghiamo di tenere le cinture allacciate-
-Finalmente a casa- disse Shun stiracchiandosi sul sedile.
-Sveglia amore, siamo arrivati- il mio compare baciò delicatamente la fronte della fissata che si svegliò.
Guardai Emma. Era sdraiata con la testa poggiata sulle mie gambe e la bavetta che le colava.. no dai scherzo. Era stranamente angelica quella mattina.
Così iniziai a muoverla lentamente –Amore, siamo arrivati sveglia.-
Si svegliò di soprassalto- Chi, cosa…che è successo?-
-Siamo arrivati- disse Kozue sbadigliando appena.
Emma si scaraventò verso il finestrino quasi per accertarsi che fosse vero. –Aah, home sweet home-
Passarono altri 5 minuti e finalmente fummo sulla pista di atterraggio.
Prendemmo i nostri bagagli e ci avviamo con la macchina di Shun verso casa.
-Chi vuole avere l’onore?- chiesi sventolando il mazzo di chiavi.
-Io, io!- Kozue afferrò le chiavi e si fiondò verso la porta di casa per aprirla.
Non appena entrai mollai tutti i bagagli che portavo all’ingresso e mi precipitai sull’enorme divano. –Mi sei mancato amore della mia vita-
-Emh emh!-
Alzai lo sguardo e notai che Emma mi stava fissando con uno sguardo a dir poco assassino. Se avesse avuto una mannaia a disposizione non ci avrebbe pensato due volte ad usarla su di me.
Fortunamente fui salvato da Shun, che la chiamò per aiutarlo a spacchettare delle cose. Grazie amico mio.
I mesi passarono velocomente e dicembre arrivò in un batter d'occhio. Solo quando Shun mi ricordò che a breve ci saremo dovuti occupare dei regali delle ragazze e della festa per Kozue allora capii che ero davvero fottuto.
Quel fatidico giorno approfittando dell’assenza delle regazze temporaneamente uscite a fare acquisti, Shun convoncò una sorta di “riunione” in camera sua.
Continuava a fare avanti e indietro mentre corrugava la fronte e si massaggiava il mento.
-Amico si può sapere che ti prende?- chiesi accennando un piccolo sbadiglio.
-Che mi prende!? Crys fra circa due settimane sarà Natale.-
Lo guardai senza ancora capire dove stesse il  problema.
-E allora?-
Shun alzò gli occhi al cielo esasperato. –Natale, compleanno Kozue, regali, festa. Ti dicono niente?- concluse infine esaperato portandosi le mani tra i capelli.
Rimasi alcuni secondi a  pensare a ciò che aveva detto il mio amico fino a quando realizzai anche io.
-Porca Atena.- esclamai buttandomi sul letto. –Cosa regalerò ad Emma, non ci sono portato per i regali!-
-Emma ci aiuterà con l’organizzazzione della festa-
Perciò l’unico problema rimanevano i regali, quei dannatissimi regali. Per la fissata non c’erano problemi, bastava darle un manga di Inuyasha o qualcosa del genere ed era fatta, il problema qua era Emma…o zeus…
Cercai di non farmi prendere dal panico, infondo non sono uno che getta la spugna tanto facilmente.
-Shun domani si esce a fare compere per le ragazze, devo trovare assolutamente qualcosa per Emma.-
Il mio amico annuì in segno di consenso. Poco dopo sentimmo la porta aprirsi: le ragazze erano a casa.
-Siamo tornateeee-
-Eccoci-
Uscimmo in silenzio dalla stanza per andarle ad aiutare con le buste della spesa.
-Lascia questa la prend…-
-Non ci pensare nemmeno!- sbraitò la fissata guardandomi come se in quella busta ci fosse contenuto dell’oro liquido. –Non ho bisogno dell’aiuto di nessuno, sono forte io tks.- disse prendendo la busta e precipitandosi al piano superiore seguita da Emma.
-Amore serve una mano con quella bustona?- le chiesi premurosamente.
Ella sfoderò un sorrisone ebete. –Nono, faccio da sola, voi sistemate la spesa-
Io e Shun ci lanciammo un’occhiata interrogativa.
-Sicuramente avranno già preso i regali, loro si sono organizzate a differenza nostra!- aggiunse Shun sbattendo lievemente  la testa contro la finestra.
-Coraggio amico- lo pattai sulla spalla. –Siamo Cavalieri di Atena dannazione, vedrai che ce la caveremo come sempre, domani con una scusa ce la filiamo e andiamo a fare tutto.- conclusi soddisfatto.
-Fare cosa?-
Non appena sentimmo la voce della fissata ci si rizzarono i capelli!
-Ma nulla amore mio, io e Crystal stavamo pensando di andare un po’ in palestra ad allenarci- rispose mentre le cingeva i fianchi e faceva di tutto per distrarla.
-Piuttosto Emma si è persa di sopra? Le serve un tom tom per caso?- domandai cercando di salvare la situazione.
-Guarda che ti ho sentito!- mi urlò dalle scale.
Quella sera decidemmo di guardarci un film d’azione, per poi andare a dormire presto. Shun sperava con tutto il cuore che Kozue non gli facesse domande strane alle quali era al 100% sicuro di non riuscire ad eludere.
La sera stessa Emma mi spiegò che da li a pochi giorni avremo iniziato a prepare tutto lo stretto necessario per la festa a sorpresa di Kozue.
Era mattina, le ragazze ancora dormivano. Mi alzai di buon ora con Shun, lasciammo un bigliettino appeso al frigo e ci fiondammo al centro commerciale.
Per rendere tutto il più realistico possibile ci mettemmo in tuta, e lasciammo in macchina una bottiglia d’acqua che ci sarebbe servita in seguito per simulare il sudore. Che piano ingegnoso eh, ehehehehe.. infatti ci ha pensato Shun.
Saltammo a bordo della lamborghini dirigendoci a tutta velocità verso il centro commerciale.
-Bene, eccoci qua-
Entrammo, un po’ spaesati e agitati. Shun voleva farle un regalo speciale, ma Kozue era un maschiaccio, non indossava vestiti o gioielli.
-Hey Shun che dici, prendo questo a Kozue?- Indicai una borsa piottosto grande  di Death Note.
Shun annuì sorridendo. –Direi che è perfetta.-
Con un nome in meno sulla mia lista mi sentivo più leggero, ma ahimè quello di Emma era ancora da comprare!
Anche Shun era nella mia stessa situazione. Per Emma comprò una piccola trousse a forma di palla di Natale.
Camminavamo senza una meta ben precisa quando Shun si fermò di colpo davanti a una vetrina.
-Hey Crys, che ne dici se le regalo questo? Son sicuro che la farà impazzire-
Guardai anche io: era un basso della Fender bianco, indentico a quello del suo beniamino, Duff Mckagan.
-Wow, direi proprio di si-
E così Shun lo comprò. Mancava solo il mio regalo per Emma. Ormai demoralizzato finii per guardare una vetrina di una gioielleria che si chiamava “Breakfast at Tiffany”. Notai un braccialetto molto carino, in argento con un pendaglio a forma di cuore. Sia perché mi sembrava carino, sia perchè ormai ero esasperato lo comprai.
-Yeeeh, finalmente è finita- dissi in tono trionfante. Shun non potè altro che darmi ragione.
Montammo nuovamente in macchina per tornare a casa. Nascondemmo le buste in garage e ci bagnammo con l’acqua.
-Salve ragazze-
-Oh, buongiorno- dissero all’unisono. Cavolo facevano quasi paura.
-Andato bene l’allenamento?- chiese Emma mentre finiva di sorseggiare il suo cappuccino.
-Benissimo. Non vedi quanto siamo sudati- risposi fingendomi affaticato.
-Si, si vediamo- concluse infine la fissata.

24 Dicembre, vigilia di Natale, nonché compleanno della fissata.
Quella mattina Emma mi sbrandò prima del solito. –Svelto, abbiamo un sacco di cose da fare- continuava a ripetere mentre vagava come un’anima in pena per tutta la stanza.
Shun ci raggiunse in camera, ed era parecchio  elettrizzato.
-Bene ragazzi, ecco il piano: Emma distrarrà Kozue per tutta la mattinata, mentre  tu ed io sistemeremo casa. Devo preparare il tacchino ripieno!- disse il mio amico un una determinazione mai vista prima. Sarà l’aria natalizia.
Il salotto era stradecorato con ghirlande, vischi, calze appese ovunque, e non poteva certo mancare l’enorme abete che Shun, Kozue ed Emma avevano amorevolmente adornato.
Insomma, si respirava un certo clima natalizio!
Non appena si svegliò Kozue ci raggiunse in cucina raggiante.
-Buongiorno amici mieii- disse abbracciandoci uno a uno per poi fiondarsi sul ragazzo.
-Giorno.- rispondemmo senza fare molti riggiri.
Non sentendo il suo “buon compleanno” ecco che partì subito alla riscossa.
-Bhe, oggi è la vigilia di natale, un giorno speciale giusto?-
Io e i miei due complici ci lanciammo un’occhiata e con una certa indifferenza  le risposi –Giàà, oggi passa babbo Natale!-
Emma e Shun risero alla mia battuta, ma Kozue non sembrò molto divertita.
Guardai la mia dolce metà, che decise di entrare in azione.
-Hey Kozue senti dovrei uscire a comprare alcune cose per domani, vieni con me?- le chiese implorante.
La fissata  inizialmente non rispose, non riusciva a spiegarsi il motivo per il quale la sua migliore amica non le avesse ancora fatto gli auguri.
-Allora?- richiese Em per incentivarla a rispondere.
-Mhh, si si va bene vengo, dammi 5 minuti e son pronta.- detto ciò scomparì silenziosamente al piano di sopra.
-Bene bene tutto sta andando secondo i piani- dissi pienamente soddisfatto.
Dopo esserci battuti il cinque, Kozue riscese ed Emma la trascinò fuori. –Non sappiamo per quando torneremo baciii-
Non appena sentii che la porta si chiuse accesi immediatamente lo stereo e partì “Never say die” dei Black Sabbath.
-Let’s party- urlai saltando come uno scalmanato da un divano all’altro sventolando un cappello da babbo natale sotto lo sguardo stralunato di Shun.
-Emh..ok.. al lavoro! Io inizio a preparare il ripieno del tacchino..tu..tu occupati..- ci fu un attimo di silenzio.
-Zabaione!- aggiunsi infine.
Shun annuì deciso e ci mettemmo all’opera.
Presi tutto l’occorrente che mi serviva: uova, marsala e zucchero. Dopo aver fatto tutto lo versai in un recipiente pronto per essere scladato a fuoco lento..che cuoco ragazzi..che cuoco!
Nel frattempo Shun stava combattendo con il tacchino. Solitamente era calmo ai fornelli, anzi lo rilassava parecchio smanettare col cibo, ma stavolta era piuttosto agitato. La determinazione che aveva poco prima era letteralmente andata a farsi friggere. Voleva che tutto fosse perfetto per la sua amata fissata.
-Dannato, vuoi metterti dentro?-
Sentito ciò scoppiai a ridere –Amico invece che sparare doppi sensi lascia che ti aiuti.-
Shun con ancora la mano bhe..dentro al tacchino da riempire mi sorrise. –Grazie amico..vediamo se ora…o zeus! O santissimo zeus e tutti gli dei dell’olimpo!-
Lo guardai con aria interrogativa. –Shun che hai?.-
-Crys la mia mano. E’ rimasta dentro, sono incastrato!-
Non appena disse ciò scoppiai a ridere sotto il suo sguardo assassino.
-Smettila e aiutami-
-Ok, lo congelo così lo sbattiamo a terra e sarai libero-
-Eh? Ma sei matto?! Il tacchino non va rovinato per nessuna ragione al mondo.-
Alzai gli occhi al cielo sbuffando. –E va bene, troveremo un’altra soluzione.-
La situazione si stava parecchio complicando, ma questo era solo la punta dell’iceberg.
Mentre provavo a tirare invano il braccio di Shun dal buc..insomma dal tacchino sentimmo delle risate.
-Le ragazze!- urlammo all’unisono.
Mandai un sms ad Emma spiegandole la situazione. Così con una scusa rimandò Kozue al supermercato.
-Ma che sta succendo?- chiese quest’ultima all’amica.
-Nulla Kozue, solo che ho scordato di comprare lo shampoo, e sai che io ne uso solo un determinato tipo, ti prego puoi andare tu?
Sbuffando acconsentì… per fortuna.
-Ragazzi sono sola, che cavolo è succ…o madonna!- esclamò non appena Shun la raggiunse in salotto con tanto di tacchino alla mano.
Dopo esserci presi la ramanzina di Em ci mettemmo a pensare.
Poco dopo sentimmo uno strano odore..
-Ragazzi, che è sto odore..sa di..bruciato-
-Porca Atena lo zabaione!-
Mi precipitai in cucina ed ecco che schizzò tutto a terra. Emma mi guardò con gli occhi fuori dalle orbite. -Voi due siete un …DANNO.-
Così mandò me fuori per raggiungere Kozue, mentre lei sarebbe rimasta a casa ad aiutare Shun a liberarsi del tacchino. Considerando che Em era la “rovina arrosti”,lasciarla a casa con un tacchino che aveva inghiottito la mano di Shun non preannunciava niente di buono. ma che altro potevate aspettarvi, la nostra Vigilia di Natale non poteva essere certamente normale!
  
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