Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Elizabeth_Keats    01/09/2008    0 recensioni
Song-fic ispirata all'omonima canzone degli Underoath... Recensite please!!!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
WHEN THE SUN SLEEPS html

WHEN THE SUN SLEEPS

Una goccia rossa. Purpurea.

Di sangue.

Un’altra. Che cade in una piccola pozza sul pavimento.

Anch’essa rossa. E profonda. Formando piccoli centri concentrici.

Come quando si tira un sasso in un lago.

Una lacrima cristallina segue la goccia.

Affoga inesorabilmente tra quelle onde vermiglie. Soffocata da tanta turbolenza. Violenza.

Ma non senza aver prima lasciato un segno.

Una piccola sfumatura più chiara che diluisce quel colore così cupo.

Ma quel breve sprazzo, come uno squarcio di cielo terso tra le nubi grigie, sparisce subito.

Sostituito da un’altra. Goccia. Di. Sangue.

 

Close my eyes just for tonight

The sun s till sleeps

 And when she wake…

 

Uno scintillio argenteo taglia la scena.

Qualcosa di acuminato e tagliente, da cui stillano altre gocce rosse.

Che cadono sul pavimento, come una strana pioggia.

Insieme ad altre lacrime. Lacrime. Lacrime. Ancora.

Man mano la luce abbandona la stanza e quella macchia, quella piccola pozza sul pavimento…

Non è più rossa. Bensì nera: quasi avesse assorbito parte dell’oscurità della stanza.

Le tenebre di fuori, che si possono scacciare con una candela.

Ma anche le tenebre di dentro: un buio perenne e polare.

Un luogo dove il sole dorme ancora, con una mano che soffoca i suoi occhi di luce.

 

Close my eyes just for tonight

The sun still sleeps

And when she wakes…

 

Però lei non si è ancora svegliata.

E forse non lo farà mai più. È caduta in un coma profondo.

Più profondo delle tenebre che l’attanagliano. È come una marionetta.

Che compie gesti insensati. Per far finta di essere ancora viva.

Di avere ancora dei sogni. Delle speranze. Dei ricordi.

Di essere felice. Solo per una volta. Ancora.

 

I thought you’d come back at least I prayed

The romance has been dead for years

But I’ve been too afraid to dig the grave

 

Illusa. Così la chiamavano ora.

Disincantata. Così si definiva lei.

Aveva credo, aveva sperato e aveva messo tutta se stessa in ciò che faceva.

Nell’amore verso una persona che credeva unica. Sincera. Fedele.

Che giurava di proteggerla. Di starle accanto.

Che dichiarava che non l’avrebbe mai lasciata. Mai.

Che affermava che sarebbe morto senza di lei.

Invece?

Tutte bugie.

Bugie. Bugie. Bugie. Bugie.

L’aveva lasciata da sola, abbandonata, distrutta, svuotata e ferita.

Nelle lacrime e nel sangue. Senza mai voltarsi.

L’aveva lasciata lì ad aspettarlo. Per sempre. Invano.

 

Relief support never came

Memories carry me throught the day

Of  when we were kids

And angels came to watch us play

 

Eppure c’era stato un periodo in cui erano felici.

Due figure sorridenti che si rincorrevano attraverso un infinito prato fiorito.

Mille baci. Duemila carezze. Diecimila abbracci.

Quello era amore. O almeno così lo chiamava la gente comune.

Da quando era rimasta sola… Sola. Da quel momento aveva dimenticato.

Dimenticato cosa significa amare. Amare veramente.

Rimanevano solo dei polverosi e lontani ricordi.

Che facevano tanto male. Che facevano scorrere il suo sangue e le sue lacrime.

Mentre il suo angelo protettore volava via…

Un sussurro dal profondo della mente: sarà tutto solo un ricordo.

Un  vecchio film in bianco e nero. Che sbiadisce pian piano. Fino alla fine.

 

Remembring you help me survive

Every day a re-run of the next

I promised to stay by your side

That all would change and I can’t complain

Another victim of the game

 

Lui era tutto. Il suo mondo. Il suo universo. Il suo paese incantato.

Era l’acqua che beveva. L’aria che le riempiva i polmoni. Il fuoco che la scaldava.

Ogni mattina, al suo risveglio, le pareva di udire la sua risata risuonare per la casa.

La sua voce che sussurrava dolcemente il suo nome. Chiamandola. Dicendo: “Ti amo”.

Un unico momento di serenità. Prima che la realtà infrangesse quello specchio del passato.

Mostrando che tutto ciò non era altro che un fantasma.

Un fantasma del passato che la accompagnava ogni giorno. Uno. Dopo. L’altro.

Lusingandola. Ingannandola. Facendole credere cose false. Facendola perdere nella nebbia.

Di un sogno.

Così tutto era precipitato. Allontanandola dal mondo, mentre cadeva in un pozzo senza fondo.

Fatto di ricordi e sogni infranti che, come vetri, le pungevano le piante dei piedi.

Facendola stare ancora più male.

Una vittima. Non era altro.

 

Close my eyes just for tonight…

 

Chiudi i miei occhi solo per stanotte.

Voglio dormire in eterno.

Per non sentire più niente.

Per non soffrire più.

Per non pensare più.

Per non vivere più.

Una voce minuta si fa spazio nel silenzio che avvolge la stanza buia.

Sussurra poche parole, accompagnate da una nenia indistinta, che però suona come una preghiera:

 

Maybe love will find us again

 

Ancora illusione. Ancora una debole e futile speranza. Che tutto torni come prima.

Ma il passato non esiste più. E il presente? Il futuro? Che fine hanno fatto?

 

For there is always tomorrow

 

Forse da qualche parte c’è ancora qualcosa. Un perché. Un come.

Uno scopo per continuare a vivere. Una strada per essere felici. Per avere qualcuno accanto.

Una mappa del tesoro per ritrovare la felicità.

Perché ora è questo il punto.

Il mondo continuerà per sempre, all’infinito. Con domani, dopodomani e il giorno dopo.

Ma lei ci sarà. I suoi occhi vedranno quei giorni.

Le sue labbra si incresperanno un’altra volta in un fragile sorriso?

Riuscirà a risorgere?

A vivere?

Un breve raggio di luce filtra dai vetri sporchi, rischiarando la stanza: tutto è uguale a prima.

Solo quella macchia rossa è rimasta nera: un grumo di sangue coagulato sul pavimento.

Un altro ricordo lontano. Dopotutto il mondo cammina così veloce…

…che in un secondo si è già vecchi.

Il sole si è svegliato di nuovo, risorgendo un’altra volta.

E poi tornerà a riposarsi. Ma i suoi raggi torneranno a risplendere ancora nel cielo celeste.

Così finchè anche lui non sarà troppo stanco del mondo.

Quindi si può morire e risorgere dalle proprie ceneri?

 

Sincerely till the end.

 

Close my eyes just for tonight

The sun still sleeps

And when she wakes…

 

Aveva deciso.

Avrebbe fatto come il sole: sarebbe andata a dormire per un po’, poi sarebbe tornata a risplendere.

Come prima. Senza più cicatrici nel corpo e nel cuore. Senza più lacrime sul volto.

Sarebbe tornata a sorridere. Anche se tutto era cambiato. Però la vita continua.

E anche lei avrebbe continuato.

Finchè, al momento giusto, non si sarebbe coricata per sempre insieme al sole.

E tutto sarebbe stato solo un ricordo lontano.

Ma un bel ricordo.

 

 

 

And when she wakes you’ll be a memory.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Elizabeth_Keats