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Autore: solonely182    16/07/2014    4 recensioni
La storia è ambientata a Poway, California, nel 1991. La sedicenne Josie, citata dai Blink in una loro canzone, è appena tornata in città pronta per un nuovo inizio e per il liceo, dove conoscerà successivamente Mark e Tom, amici da sempre.
Ho cercato di rendere la ff quanto più reale possibile (origini dei Blink, canzoni per data e altri avvenimenti). Tratta anche tematiche piuttosto delicate che fanno parte dell'adolescenza sia dei protagonisti che in generale.
Per il resto è la mia prima ff (siate davvero clementi) e spero vi piaccia!
Genere: Generale, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Mark Hoppus, Nuovo personaggio, Tom DeLonge
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Apro gli occhi in pratica disorientata.
L’aria che respiro e consumata e c’è odore di frittura.
Mi sollevo sui gomiti e mi rendo conto di aver dormito su un divanetto.
Cerco qualcosa di vagamente familiare nella stanza e mi ritrovo a carponi sul pavimento circondata da bottiglie di vetro.
Il rumore che provoco spostandole è simile a quello prodotto da una sega elettrica.
Mi passo una mano tra i capelli e ci trovo qualcosa di appiccicoso.
Uovo?
Mi sale la nausea, che cosa è successo?
Mi alzo in piedi in cerca di qualche indizio e riesco a intravedere gli strumenti musicali di Mark e Tom abbandonati.
Sono nel garage.
Sul tavolo da biliardo giace la testa di Mini, per avvicinarmi al suo corpo inciampo in un pezzo di carta:
 
 
 
‘’Yeah my girlfriend
takes me home when I'm too drunk to drive
And she doesn't get all jealous
when I hang out with the guys
She laughs at my dumb jokes when no one does.’’
 
‘’And my girlfriend
Likes UL and DHC
And she's so smart and independent
I don't think she needs me
quite half as much as I know I need her
I wonder why there's not another
guy that she'd prefer
 
And when I feel like giving up
like my world is falling down
I show up at three a.m.
She's still up watching vacation
and I see her pretty face
It takes me away to a better place and
I know that everything,
everything's gonna be fine…’’
 
Ora ricordo, Mark aveva voluto farmi sentire la sua stupida canzone dedicata a me.
Non poteva scegliere persona più sbagliata.
Lascio cadere il foglio e torno a sedermi sul divano mezzo sfondato.
Mi copro il viso con le mani.
Giuda, Bruto, Cassio e Josie.
Alla fine faccio parte di quella categoria, i traditori o meglio conosciuti come degli stronzi.
Sono immersa nei miei pensieri quando Mini si sveglia.
-Oh Signore- esclama sollevandosi con difficoltà.
Ha tutto il trucco sfatto e i capelli sono un disastro.
Dondola avanti e indietro nello sforzo di dirigersi verso di me.
-Ho fatto un casino vero?-
Ride.
-Beh, hai solo fatto la psicopatica- spiega.
Merda.
Si butta al mio fianco.
-Dopo quella stupida canzone hai iniziato a comportarti in maniera strana, Mark se n’era accorto e ha provato a parlarti, ma tu… hai reagito male, molto male-
-In che senso?-
Sospira.
-Avevi l’aria sconvolta e subito dopo hai cominciato a piangere, allora ho detto a Mark e a Tom che forse era il caso di andarsene e così hanno fatto. Poi abbiamo bevuto, tanto, credo di non aver mai visto tanti alcolici in vita mia- annuncia cercando di ironizzare sulla situazione.
Le sorrido.
-Quindi? Qual è il problema?- mi incalza.
Non ho la forza di aprire bocca.
-Mini, io… io sono sbagliata, non mi si può dedicare una canzone. Sono una di quelle persone che fanno pochissima parte della vita degli altri e buona parte delle volte spezzo il cuore a chiunque mi circondi. Questo è garantito e… e io non so come spiegare questa cosa-
-Mark ti ama e tutti ti vogliono un gran bene, compresa me-
Mi sale un enorme senso di colpa.
-Ho baciato Tom- sputo tutto d’un fiato, proprio per dimostrarle che non sono adatta.
Silenzio imbarazzante.
-Tom? Tom, il nostro Tom?-
-Sì- confermo.
Mi aspetto una predica che non arriva.
-Beh, l’avevo capito…- dice sospirando.
-Cosa? Che vuoi dire?-
-Non saprei. Il modo in cui a volte ti guarda, sai credo si tratti di empatia-
-Non capisco- sto andando in panico.
-Dai, voi due vi capite, siete molto simili-
-Ma anche io e Mark siamo simili, no?-
-In maniera diversa, nel senso che a Mark piaci, Dio se gli piaci! Ma tu provi lo stesso per lui?-
La domanda che temevo più di qualsiasi altra cosa.
Ecco la nausea e i singhiozzi.
Nascondo il viso, come se fossi una bambina piccola.
Mi carezza la schiena.
-Non piangere, tu sei una ragazza tosta, non so come fai ad andare avanti nonostante tutto-
-La verità è che non lo so, non un cazzo di niente. Io non sono tosta-
Mi abbraccia.
-Io credo che tu lo sia, più di quanto non pensi-
 
Mark sta tagliando l’erba nel giardino canticchiando qualcosa.
Vado verso di lui, mi vede. Spegne il tosa erba.
Mi bacia non appena siamo poco distanti.
Ha già dimenticato tutto?
-Come mai da queste parti?-
Ci metto un po’ a rispondere, sono ancora un po’ confusa.
-Ho bisogno di parlarti-
Il suo sorriso ben presto si capovolge.
Ha l’aria seria e preoccupata.
-Okay, allora entriamo-
Mi fa accomodare in soggiorno e cerco le parole giuste ma non le trovo.
Mi osserva.
-Quindi?- m’incalza.
Mi faccio coraggio.
-Scusa per ieri-
-Non ti devi scusare, è tutto okay-
-No, io credo di non essere la persona giusta per te-
Ha la bocca spalancata.
-Cosa te lo fa pensare?-
-Prima o poi sparirò dalla tua vita e tu non avrai su che poggiarti-
-Non capisco-
-Non sono la persona adatta-
-Per me sì, Josie, sei perfetta-
Mi mordo il labbro inferiore.
-Mark, io non posso più… è difficile da spiegare ma penso che sia meglio finirla qui-
-Josie io ti amo-
BOOM. Morta, pugnalata al petto.
Abbasso lo sguardo sopraffatta dai sensi di colpa.
Non so cosa dire o come comportarmi, nel dubbio mi copro il volto con le mani.
-Ehi, va tutto bene-
-No! Non va tutto bene, anzi, fa tutto schifo-
-Josie, tu sei quello che fa per me-
Prendo la borsa e mi dirigo verso la porta.
-Devo andare ora o Michelle starà in pensiero e io…-
Mi afferra per un braccio, mi attira a sé e preme le labbra contro le mie.
Lo allontano.
-Non farmi pentire di ciò che ho appena fatto, ti prego-
Rimango un po’ confusa.
-Ti ho appena lasciato io- dico.
-Ma io ti sto lasciando andare, è peggio-
BOOM. Pugnalata alla schiena, colpo di grazia.
Trattengo le lacrime fissandomi le scarpe.
Potrebbe essere il più grande errore della mia vita.
Mi volto.
 
 
 
Saaaaalve, avrei pubblicato il capitolo prima se il sito avesse funzionata cwc
So che la rottura tra Mark e Josie è avvenuta in maniera improvvisa, ma ha un suo perché che verrà giustificato.
Per il resto spero che vi sia piaciuto c:
Al prossimo capitolo! C:
  
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