Il suo sapore, dopo tutto, non è niente di eccezionale. Il bar che è situato sotto casa di Draco fa un caffè molto più buono, eppure Draco va sempre lì.

E non è che non ci sia un motivo, si intente.

“Il solito?” Chiede un ragazzo sulla ventina, capelli neri che chiamarli arruffati è un complimento, e gli occhi che ricordano gli smeraldi. Per non parlare del suo perfetto didietro.

“Nh, sì.” Dice Draco.

Dopo qualche minuto in ragazzo poggia la tazzina di caffè. Draco gli lancia un occhiata, che non significa niente ma allo stesso tempo chiede qualcosa.

Il moro si sposta con un sorriso, e serve un altro cliente.

* * *

“Il solito?” Chiede il moro, sorridendo. Draco nota con felicità che nel locale oggi è vuoto.

“No,” Dice Draco, tirandoselo contro, le labbra si toccano, e basta.

Draco vede un movimento, probabilmente qualcuno che arriva, e si allontana il moro di dosso.

“Nh -” Legge il nome sulla targhetta “-Harry? Un caffè d'orzo, oggi.”

Harry sorride.

Quando il giovane ed affascinante sconosciuto se ne va, sotto la tazzina Harry trova un numero di telefono.

E per la seconda volta in quella giornata, il bel moretto si scioglie in un dolce sorriso.