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Autore: Eos BiancaLuna    01/09/2008    3 recensioni
La mia prima fanfiction, scritta a 16 anni, quando ero fan sfegatata dei tokio hotel, in parte autobiografica. Adesso le cose sono molto cambiate comunque il tema principale di questa storia è il destino della protagonista, che cambierà radicalmente...
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bill Kaulitz
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 16

-Non stai sognando-

-“ Non farci caso”- disse Bill serio, leggermente preoccupato, -“Il suo carattere è cosi, non sembra ma è molto permaloso, e tu l’hai offeso, per questo ora ti tratta cosi”-, Elisa gli camminava affianco, stava accompagnando la sua band preferita in sala prove, e Tom camminava a distanza, di fronte a loro.

-“ Cosa? Ma come sarebbe che io l’ho offeso?!”- fissò Tom e lui sentì il suo sguardo pesargli sulla schiena, ma rimase a testa bassa con le braccia incrociate.

-“ Si…è arrabbiato perché lo hai respinto, non è abituato a sentirsi dire di no”- disse il gemello.

Lei sospirò –“ E’ assurdo! Cioè Bill… non è colpa di nessuno se mi piaci t…cioè se Tom non è…ecco, il mio tipo. Mi capisci no?”-, lui sorrise a sentire quelle parole, poi le accarezzò la guancia –“ Si ti capisco”-.

Lei si sentì svenire all’istante.

-“ Forza ragazzi mettiamoci al lavoro!”- esclamò severo David che aveva osservato quella scena da lontano.

Entrarono in sala prove e mentre gli assistenti addetti al suono revisionavano gli strumenti Elisa istintivamente si aggiunse a controllare che le prese fossero ben attaccate.

David si irrigidì, -“ Ferma, quello non è assolutamente compito tuo!”- si rivolse a lei con tono gelido. Lo staff che l’aveva accolta ben volentieri si fermò di scatto.

-“ David…”- con voce sprezzante Bill gli si parò davanti.

Ma il manager continuò a fissare severissimo la ragazza, -“ Hai capito quello che ti ho detto ragazzina ?”- tutti si zittirono, compresi Alì, Tobias,Gustav; Tom e Georg si lanciarono un’occhiata.

-“ O certo, perfettamente…Ma sai una cosa? Stai pure tranquillo, non sono affetta da nessuna malattia contagiosa, tanto meno per i strumenti musicali”- rispose gelida lei avvicinandosi a lui.

-“ Che vuoi fare adesso ? Ti sei offesa? Mi vuoi menare, o cosa?”- ironizzò David.

Alì lo raggiunse velocemente –“ Smettila adesso stai esagerando!”- gli sbottò in faccia.

Tom lanciò un’occhiata ad Elisa, poi volse lo sguardo altrove.

Sul volto di Bill comparve un espressione alquanto furiosa.

Lei accellerò il passo verso di lui, ma non aveva assolutamente violente intenzioni, non ne valeva la pena, voleva solo guardarlo meglio in faccia.

-“ Io non voglio menare proprio nessuno hai capito? Ma cavoli, mi hai preso veramente per una ragazzina? Ma cosa credi?”-, il suo tono di voce rimase calmo.

Bill l’afferrò di scatto e la trascinò indietro – “ Sta calma”- le disse –“ Non ne vale la pena, non lo ascoltare”-.

Lei tremò per il solo contatto fisico ma la sua espressione rimase imbronciata verso il manager.

Stavolta lui si avvicinò minacciosamente verso di lei, -“ Non te la cavi con un po’ di coca-cola sai, tu per loro sarai solo una rovina, e loro non devono distrarsi dal lavoro!”- sembrava furibondo.

Bill lasciò la presa e si ritrovò faccia a faccia con David –“ Adesso smettila…”- gli disse calmo ma decisamente arrabbiato –“ Ora basta…Sei fuori di te non lo vedi”-.

-“ Se ne deve andare, adesso!”- sbottò David e provò ad avanzare verso di lei.

Bill lo bloccò all’istante con una mano sul petto, -“ Lei non se ne andrà, anzi…verrà in tour con noi”- era deciso.

Lei lo fissò a bocca aperta, ricominciò a pensare che stesse ancora sognando. Quello del tour insieme a loro era sempre stato uno dei suoi più grandi desideri.

Si girò e si ritrovò lo sguardo di Georg, le sorrise.

David sbottò in una risata isterica, -“ Non sono io il matto qua, sei tu quello fuori di testa!”- disse rivolto a Bill, il quale rispose con un sorriso beffardo, -“ Vuoi scommettere? Mettiamola ai voti”- ignorò deciso il suo manager e si voltò.

-“ Allora…Tobias?” – chiese sorridendo.

La guardia rispose all’istante –“ Oh si! Mi è troppo simpatica!”-.

-“ Bene bene…Alì?”-

-“ Certo! Potrà anche esserci utile come lo è stata con la Coca-Cola, noi non lo dimentichiamo!”- rispose Alì sorridendo alla ragazza.

-“ Molto bene…Gustav?”-, il bassista annuì all’istante sorridendo ad entrambi.

-“ Georg?”-

-“ Voto si! È logico!”- rispose lui. Sembravano tutti molto entusiasti

L’espressione beffarda sul volto del leader non scomparve neanche quando lo chiese al fratello, -“ E tu Tom?”-, il chitarrista sembrò pensarci su, poi disse –“ Si…come potrei non volerla?”- lanciò un’occhiata allusiva a Bill e i due si capirono all’istante.

Elisa ci aveva fatto caso, ma non riusciva a spiegarselo, in quel momento comparve Saki –“ Hey che sta succedendo qui ?”- chiese tranquillo.

David sbuffò, ma cercò l’appoggio di Saki – “ La vogliono portare in tour con noi…Spero che tu non sia favorevole”- disse amaro.

-“ Ma come no? La ragazza deve venire, ripeto, deve venire in tour con noi! Almeno fino in Belgio!”- e le sorrise paternamente. Lei contraccambiò.

Intervenne Peter –“ Hey non avete chiesto il mio parere! È un si!”-.

-“ Wow!”- esclamò Elisa quasi saltando di gioia.

-“ E il nostro staff che dice ?”- chiese ancora Bill, tutti annuirono sorridenti.

-“ Ebbene…mi pare che la maggioranza dica di si contro il tuo no, quindi ho vinto io!”- si rivolse a David gelido e sarcastico.

Per un attimo sembrò esserci una festa in quella sala prove, lo staff che si congratulava con Elisa, Saki che le faceva i complimenti , Georg che stappava bottiglie di Champagne del giorno prima e urlava –“ Dobbiamo festeggiare!”-, Elisa ancora non riusciva a crederci.

Mentre brindava insieme a Georg si accorse per un attimo della mancanza di qualcuno…Riusciva a percepirlo, non c’era bisogno di guardarsi intorno. Inventò la scusa di uscire a prendere un po’ d’aria e lo raggiunse.

-…anche se io non credo di meritarmelo, in fondo mi conoscete appena…sai, mi sembra un sogno”- si era ritrovata seduta vicino a lui sulle scale di fuori, dopo che lui aveva avuto una discussione con David che gli urlava contro – “ Io sono il tuo manager mi devi portare rispetto!”- e cose simili.

-“ Tranquilla non stai sognando” – le aveva detto guardandola negli occhi, quegli occhi verdi che aveva gia visto mesi prima, quando non stava affatto bene con la gola, e che adesso gli procuravano una strana sensazione, ma non voleva affatto pensarci, Saki e gli altri avevano ragione, non sapevano quanto potevano fidarsi di lei. Eppure Bill sentiva che era diversa, non era come le altre fans, lei era totalmente diversa, sarebbero potuti diventare amici ?

-“ Non fare caso a David, lui esagera sempre”- continuò fissandola, lei arrossì un po’ e abbassò lo sguardo. Non si era ancora abituata all’idea di parlare con lui tranquillamente, come se fosse una persona normale, non che non lo fosse, ma continuava a scatenarle un sacco di reazioni.

Alzò gli occhi e si ritrovò il suo sguardo addosso come un istante prima, tremò e gli sorrise, lui contraccambiò. Poi il sorriso di lui divenne una risata leggera.

-“ Perché ridi? “- chiese lei ancora sorridendo.

-“Stai tremando”- rispose lui.

-“ Ma no non è vero…”- si trovò spaesata e smise di sorridere, tornò a guardare in basso.

-“ Si invece!”-, le sfiorò la mano sinistra,e notò il suo anello con le stelle, poi l’accarezzò e gli sembrò di poter sentire i battiti del suo cuore per quanto era nervosa.

-“ Calma, stai calma”- pensò lei fra se e se.

-“ Sai la vita è davvero strana”- disse Bill improvvisamente.

-“ E’ già … lo dici a me”-, la guardò appena sentì pronunciare le sua parole, ancora con la voce rauca. Stavolta rialzò lo sguardo verso di lui. Era troppo bello per non guardarlo in faccia.

-“ Promettimi che non riderai di quello che sto per dirti”- la sua espressione era rasserenante.

-“ Lo giuro”- disse lei seria.

-“ Vedi…è complicato, non voglio fare troppi giri di parole ma…credo, anzi, sono sicuro di averti già visto…in un mio sogno”- disse lui e la guardò come se attendesse una risposta.

Poi continuò –“ Quando ero ancora in clinica, a marzo”- le sue dita si mossero appena sopra la mano di lei.

Stavolta lo guardò senza paura, smise di tremare –“Io non posso dire di stupirmi come te dal momento che ti sogno tutte le notti…”- si pentì un po’ di averlo detto ma gli sorrise.

-“ Ah davvero ? Grazie…dovevo immaginarlo”- risero, poi Elisa gli chiese –“ Cosa hai sognato esattamente? Se posso sapere…”- e fissò la sua espressione sicura, decisa.

-“ Ci trovavamo su un palco, io te e gli altri…e c’erano delle luci, tante luci…solo che non riesco a capire il finale perché finisce con un rumore assordante e poi c’è solo buio”- attese una sua risposta.

-“ Ma dai! Io anche ho fatto lo stesso sogno a Marzo, giuro!”- si lanciarono un’occhiata perplessa e in quel momento squillò il cellulare di lei.

-“ Scusami un momento”- disse e delicatamente spostò a malincuore la mano dalla sua per rispondere.

-“ Pronto Ely? Sono io”-

-“ Ary!”- Elisa era davvero stupita del fatto che la cugina l’avesse chiamata.

-“ Chi è ?”- chiese subito Bill curioso.

-“ Mia cugina”- rispose lei, Arianna sentendo Elisa rispondere in tedesco a quell’altra voce si irrigidì un po’.

-“ Scusami se non ti ho creduto subito, ma ho appena avuto la conferma”- disse frettolosamente, tutto il discorso che si era preparata per scusarsi l’aveva dimenticato improvvisamente.

In quel momento comparve Tom in piedi sulle scale, alle loro spalle, -“ Hey cercavo giusto voi!” –disse calmo.

Elisa dovette ripetere la frase “pronto Ary ci sei?” per un bel po’, la cugina per poco non svenne quando si accorse di aver sentito la voce di Tom. Poi riprese vita, -“ Va bene ho capito sei con loro…poi mi spieghi, ciao”- attaccò.

Elisa rimase un attimo immobile, ancora con il cellulare in mano, poi lo chiuse. Tom si sedette vicino a lei e parlò per primo, -“ Io volevo chiedere scusa a entrambi”-, lei lo guardò incredula.

-“ A te perché penso di avere sbagliato dall’inizio, ora chissà cosa penserai di me e non hai tutti i torti, e a te…”- si rivolse al fratello –“ Beh, lo sai il perché…solo questo”- si alzò e si diresse verso la cima delle scale, quando fu arrivato si voltò e disse –“ Ora è meglio che proviamo! Bill sbrigati!”-.

I due rimasti seduti sulle scale si alzarono, lei lo precedette e si sentì dire –“ Aspetta un attimo”-, si voltò e se lo ritrovò faccia a faccia. Forse lui non si era accorto che lei faceva sempre di tutto per evitare il suo sguardo, era troppo timida.

-“ Cos’è successo con tua cugina?”- le chiese con quel suo solito sorriso che le faceva girare la testa.

-“ Abbiamo…avuto una discussione. Sai ieri sera lei è stata l’unica alla quale ho detto che ci siamo conosciuti ma non mi ha creduto subito e…adesso sembra che abbia cambiato idea. A me dispiace un sacco perché siamo come sorelle”- fece una pausa.

-“ Accidenti, dispiace anche a me…ma con i tuoi? Ricordo che eri scappata”- disse lui molto interessato a quella conversazione.

-“ Ho inventato delle scuse, anche per venire qui oggi…e un po’ ci sto male, io detesto mentire, soprattutto a mia mamma, ma cosa potevo dire? Mi avrebbero presa per pazza! E già credo di esserlo”- ripensò alle visioni ma decise di non dirglielo.

Lui sembrò davvero dispiaciuto –“ Mi dispiace averti complicato la vita in questo modo, sul serio”- la guardò negli occhi, lei sentì come se le gambe le stessero per cedere. Gli sorrise.

-“ Ma non dire cosi! Questo è il migliore modo nel quale mi complicherei la vita, miliardi di volte se potessi tornare indietro”- si sorrisero.

   
 
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