CAPITOLO
16
-Non
stai sognando-
-“
Non farci caso”- disse
Bill serio, leggermente preoccupato, -“Il suo carattere
è cosi, non sembra ma è
molto permaloso, e tu l’hai offeso,
per questo ora ti tratta cosi”-, Elisa gli camminava
affianco, stava
accompagnando la sua band preferita in sala prove, e Tom camminava a
distanza,
di fronte a loro.
-“
Cosa? Ma come sarebbe che
io l’ho offeso?!”- fissò Tom e
lui sentì il suo sguardo pesargli sulla schiena,
ma rimase a testa bassa con le braccia incrociate.
-“
Si…è arrabbiato perché lo
hai respinto, non è abituato a sentirsi dire di
no”- disse il gemello.
Lei
sospirò –“ E’ assurdo!
Cioè Bill… non è colpa di nessuno se
mi piaci t…cioè se Tom non
è…ecco, il mio
tipo. Mi capisci no?”-, lui sorrise a sentire quelle parole,
poi le accarezzò
la guancia –“ Si ti capisco”-.
Lei
si sentì svenire
all’istante.
-“
Forza ragazzi mettiamoci
al lavoro!”- esclamò severo David che aveva
osservato quella scena da lontano.
Entrarono
in sala prove e
mentre gli assistenti addetti al suono revisionavano gli strumenti
Elisa
istintivamente si aggiunse a controllare che le prese fossero ben
attaccate.
David
si irrigidì, -“ Ferma,
quello non è assolutamente compito tuo!”- si
rivolse a lei con tono gelido. Lo
staff che l’aveva accolta ben volentieri si fermò
di scatto.
-“
David…”- con voce
sprezzante Bill gli si parò davanti.
Ma
il manager continuò a
fissare severissimo la ragazza, -“ Hai capito quello che ti
ho detto ragazzina
?”- tutti si zittirono, compresi Alì,
Tobias,Gustav; Tom e Georg si lanciarono un’occhiata.
-“
O certo, perfettamente…Ma
sai una cosa? Stai pure tranquillo, non sono affetta da nessuna
malattia
contagiosa, tanto meno per i strumenti musicali”- rispose
gelida lei
avvicinandosi a lui.
-“
Che vuoi fare adesso ? Ti
sei offesa? Mi vuoi menare, o cosa?”- ironizzò
David.
Alì
lo raggiunse velocemente
–“ Smettila adesso stai esagerando!”- gli
sbottò in faccia.
Tom
lanciò un’occhiata ad
Elisa, poi volse lo sguardo altrove.
Sul
volto di Bill comparve un
espressione alquanto furiosa.
Lei
accellerò il passo verso
di lui, ma non aveva assolutamente violente intenzioni, non ne valeva
la pena,
voleva solo guardarlo meglio in faccia.
-“
Io non voglio menare
proprio nessuno hai capito? Ma cavoli, mi hai preso veramente per una
ragazzina? Ma cosa credi?”-, il suo tono di voce rimase calmo.
Bill
l’afferrò di scatto e la
trascinò indietro – “ Sta
calma”- le disse –“ Non ne vale la pena,
non lo
ascoltare”-.
Lei
tremò per il solo
contatto fisico ma la sua espressione rimase imbronciata verso il
manager.
Stavolta
lui si avvicinò
minacciosamente verso di lei, -“ Non te la cavi con un
po’ di coca-cola sai, tu
per loro sarai solo una rovina, e loro non devono distrarsi dal
lavoro!”-
sembrava furibondo.
Bill
lasciò la presa e si
ritrovò faccia a faccia con David –“
Adesso smettila…”- gli disse calmo ma
decisamente arrabbiato –“ Ora basta…Sei
fuori di te non lo vedi”-.
-“
Se ne deve andare,
adesso!”- sbottò David e provò ad
avanzare verso di lei.
Bill
lo bloccò all’istante
con una mano sul petto, -“ Lei non se ne andrà,
anzi…verrà in tour con noi”-
era deciso.
Lei
lo fissò a bocca aperta,
ricominciò a pensare che stesse ancora sognando. Quello del
tour insieme a loro
era sempre stato uno dei suoi più grandi desideri.
Si
girò e si ritrovò lo
sguardo di Georg, le sorrise.
David
sbottò in una risata
isterica, -“ Non sono io il matto qua, sei tu quello fuori di
testa!”- disse
rivolto a Bill, il quale rispose con un sorriso beffardo, -“
Vuoi scommettere?
Mettiamola ai voti”- ignorò deciso il suo manager e si voltò.
-“
Allora…Tobias?” – chiese
sorridendo.
La
guardia rispose
all’istante –“ Oh si! Mi è
troppo simpatica!”-.
-“
Bene bene…Alì?”-
-“
Certo! Potrà anche esserci
utile come lo è stata con la Coca-Cola, noi non lo
dimentichiamo!”- rispose Alì
sorridendo alla ragazza.
-“
Molto bene…Gustav?”-, il
bassista annuì all’istante sorridendo ad entrambi.
-“
Georg?”-
-“
Voto si! È logico!”-
rispose lui. Sembravano tutti molto entusiasti
L’espressione
beffarda sul
volto del leader non scomparve neanche quando lo chiese al fratello,
-“ E tu
Tom?”-, il chitarrista sembrò pensarci su, poi
disse –“ Si…come potrei non
volerla?”- lanciò un’occhiata allusiva a
Bill e i due si capirono all’istante.
Elisa
ci aveva fatto caso, ma
non riusciva a spiegarselo, in quel momento comparve Saki
–“ Hey che sta
succedendo qui ?”- chiese tranquillo.
David
sbuffò, ma cercò
l’appoggio di Saki – “ La vogliono
portare in tour con noi…Spero che tu non sia
favorevole”- disse amaro.
-“
Ma come no? La ragazza
deve venire, ripeto, deve venire in tour con noi! Almeno fino in
Belgio!”- e le
sorrise paternamente. Lei contraccambiò.
Intervenne
Peter –“ Hey non
avete chiesto il mio parere! È un si!”-.
-“
Wow!”- esclamò Elisa quasi
saltando di gioia.
-“
E il nostro staff che dice
?”- chiese ancora Bill, tutti annuirono sorridenti.
-“
Ebbene…mi pare che la
maggioranza dica di si contro il tuo no, quindi ho vinto
io!”- si rivolse a
David gelido e sarcastico.
Per
un attimo sembrò esserci
una festa in quella sala prove, lo staff che si congratulava con Elisa,
Saki
che le faceva i complimenti , Georg che stappava bottiglie di Champagne
del
giorno prima e urlava –“ Dobbiamo
festeggiare!”-, Elisa ancora non riusciva a
crederci.
Mentre
brindava insieme a
Georg si accorse per un attimo della mancanza di
qualcuno…Riusciva a percepirlo,
non c’era bisogno di guardarsi intorno. Inventò la
scusa di uscire a prendere
un po’ d’aria e lo raggiunse.
-…anche
se io non credo di
meritarmelo, in fondo mi conoscete appena…sai, mi sembra un
sogno”- si era
ritrovata seduta vicino a lui sulle scale di fuori, dopo che lui aveva
avuto
una discussione con David che gli urlava contro – “
Io sono il tuo manager mi
devi portare rispetto!”- e cose simili.
-“
Tranquilla non stai
sognando” – le aveva detto guardandola negli occhi,
quegli occhi verdi che aveva
gia visto mesi prima, quando non stava affatto bene con la gola, e che
adesso
gli procuravano una strana sensazione, ma non voleva affatto pensarci,
Saki e
gli altri avevano ragione, non sapevano quanto potevano fidarsi di lei.
Eppure
Bill sentiva che era diversa, non era come le altre fans, lei era
totalmente
diversa, sarebbero potuti diventare amici ?
-“
Non fare caso a David, lui
esagera sempre”- continuò fissandola, lei
arrossì un po’ e abbassò lo sguardo.
Non si era ancora abituata all’idea di parlare con lui
tranquillamente, come se
fosse una persona normale, non che non lo fosse, ma continuava a
scatenarle un
sacco di reazioni.
Alzò
gli occhi e si ritrovò
il suo sguardo addosso come un istante prima, tremò e gli
sorrise, lui
contraccambiò. Poi il sorriso di lui divenne una risata
leggera.
-“
Perché ridi? “- chiese lei
ancora sorridendo.
-“Stai
tremando”- rispose
lui.
-“
Ma no non è vero…”- si
trovò spaesata e smise di sorridere, tornò a
guardare in basso.
-“
Si invece!”-, le sfiorò la
mano sinistra,e notò il suo anello con le stelle, poi
l’accarezzò e
gli sembrò di poter sentire i battiti del
suo cuore per quanto era nervosa.
-“
Calma, stai calma”- pensò
lei fra se e se.
-“
Sai la vita è davvero
strana”- disse Bill improvvisamente.
-“
E’ già … lo dici a me”-,
la guardò appena sentì pronunciare le sua parole,
ancora con la voce rauca.
Stavolta rialzò lo sguardo verso di lui. Era troppo bello
per non guardarlo in
faccia.
-“
Promettimi che non riderai
di quello che sto per dirti”- la sua espressione era
rasserenante.
-“
Lo giuro”- disse lei
seria.
-“
Vedi…è complicato, non
voglio fare troppi giri di parole ma…credo, anzi, sono
sicuro di averti già
visto…in un mio sogno”- disse lui e la
guardò come se attendesse una risposta.
Poi
continuò –“ Quando ero
ancora in clinica, a marzo”- le sue dita si mossero appena
sopra la mano di
lei.
Stavolta
lo guardò senza
paura, smise di tremare –“Io non posso dire di
stupirmi come te dal momento che
ti sogno tutte le notti…”- si pentì un
po’ di averlo detto ma gli sorrise.
-“
Ah davvero ? Grazie…dovevo
immaginarlo”- risero, poi Elisa gli chiese
–“ Cosa hai sognato esattamente? Se
posso sapere…”- e fissò la sua
espressione sicura, decisa.
-“
Ci trovavamo su un palco,
io te e gli altri…e c’erano delle luci, tante
luci…solo che non riesco a capire
il finale perché finisce con un rumore assordante e poi
c’è solo buio”- attese
una sua risposta.
-“
Ma dai! Io anche ho fatto
lo stesso sogno a Marzo, giuro!”- si lanciarono
un’occhiata perplessa e in quel
momento squillò il cellulare di lei.
-“
Scusami un momento”- disse
e delicatamente spostò a malincuore la mano dalla sua per
rispondere.
-“
Pronto Ely? Sono io”-
-“
Ary!”- Elisa era davvero
stupita del fatto che la cugina l’avesse chiamata.
-“
Chi è ?”- chiese subito
Bill curioso.
-“
Mia cugina”- rispose lei,
Arianna sentendo Elisa rispondere in tedesco a quell’altra
voce si irrigidì un
po’.
-“
Scusami se non ti ho
creduto subito, ma ho appena avuto la conferma”- disse
frettolosamente, tutto
il discorso che si era preparata per scusarsi l’aveva
dimenticato
improvvisamente.
In
quel momento comparve Tom
in piedi sulle scale, alle loro spalle, -“ Hey cercavo giusto
voi!” –disse
calmo.
Elisa
dovette ripetere la
frase “pronto Ary ci sei?” per un bel
po’, la cugina per poco non svenne quando
si accorse di aver sentito la voce di Tom. Poi riprese vita,
-“ Va bene ho
capito sei con loro…poi mi spieghi, ciao”-
attaccò.
Elisa
rimase un attimo
immobile, ancora con il cellulare in mano, poi lo chiuse. Tom si
sedette vicino
a lei e parlò per primo, -“ Io volevo chiedere
scusa a entrambi”-, lei lo
guardò incredula.
-“
A te perché penso di avere
sbagliato dall’inizio, ora chissà cosa penserai di
me e non hai tutti i torti,
e a te…”- si rivolse al fratello
–“ Beh, lo sai il perché…solo
questo”- si alzò
e si diresse verso la cima delle scale, quando fu arrivato si
voltò e disse –“
Ora è meglio che proviamo! Bill sbrigati!”-.
I
due rimasti seduti sulle
scale si alzarono, lei lo precedette e si sentì dire
–“ Aspetta un attimo”-, si
voltò e se lo ritrovò faccia a faccia. Forse lui
non si era accorto che lei
faceva sempre di tutto per evitare il suo sguardo, era troppo timida.
-“
Cos’è successo con tua
cugina?”- le chiese con quel suo solito sorriso che le faceva
girare la testa.
-“
Abbiamo…avuto una discussione.
Sai ieri sera lei è stata l’unica alla quale ho
detto che ci siamo conosciuti
ma non mi ha creduto subito e…adesso sembra che abbia
cambiato idea. A me
dispiace un sacco perché siamo come
sorelle”- fece una pausa.
-“
Accidenti, dispiace anche
a me…ma con i tuoi? Ricordo che eri scappata”-
disse lui molto interessato a
quella conversazione.
-“
Ho inventato delle scuse,
anche per venire qui oggi…e un po’ ci sto male, io
detesto mentire, soprattutto
a mia mamma, ma cosa potevo dire? Mi avrebbero presa per pazza! E
già credo di
esserlo”- ripensò alle visioni ma decise di non
dirglielo.
Lui
sembrò davvero
dispiaciuto –“ Mi dispiace averti complicato la
vita in questo modo, sul
serio”- la guardò negli occhi, lei
sentì come se le gambe le stessero per
cedere. Gli sorrise.
-“
Ma non dire cosi! Questo è
il migliore modo nel quale mi complicherei la vita, miliardi di volte
se
potessi tornare indietro”- si sorrisero.