Come al solito me ne stavo li, seduta sulla panchina che guardava verso la spiaggia di Venice Beach, anche se il sole stava tramontando c'era molta gente che popolava la spiaggia, io intanto ero persa nei miei pensieri. Mi ero trasferita a Los Angeles da poco e non avevo ancora nessun amico quindi mi accontentavo di uscire più che potevo per scrutate per bene il paesaggio che avrei visto per tutto l'anno a venire. Ho lasciato tutto, la mia famiglia, i miei migliori amici, la scuola, tutto. Volevo staccare da tutti, non ce la facevo più a vivere così, avevo resistito per 19 anni ma era ora di cambiare. L'unico a cui non avevo mai smesso di pensare era Harry Styles, già, lo avevo conosciuto a Holmes Chapel, a Londra, mio padre viaggiava sempre per lavoro e quella volta io e mia madre ci siamo ritrovate catapultate in quel nuovo paese dove avremmo dovuto, per l'ennesima volta crearci una nuova vita, destinata ad essere ridotta in frantumi pochi anni dopo o forse meno, lo sapevamo già, era sempre così. A scuola non parlavo molto, avevo un po' di problemi con l'inglese all'inizio. Facevo la strada per tornare a casa con un ragazzino riccio, che dopo avermi vista molto disorientata si era preoccupato di farsi dire da me dove abitavo così mi avrebbe accompagnata, mi colpì subito la sua gentilezza, che non si trovava molto spesso nei ragazzi di sedici anni. Non abitavamo molto distanti e con il passare del tempo diventammo amici, lui mi aiutava a migliorare la mia pronuncia e mi portava in giro per la piccola cittadina, parlavamo tantissimo e in poco tempo sapevamo già molte cose l'uno dell'altra, la sua voce mi incantava e trovavo che avesse un viso particolare, uno che non dimentichi facilmente. Un giorno, mentre eravamo a casa, Harry inizió a canticchiare 'Isn't She Lovely' che più tardi mi dedicó, lo trovai fantastico ed ero fermamente convinta che se avesse partecipato a qualche talent show l'avrebbero certamente preso. Dopo questo episodio sentii di provare qualcosa per Harry ed una sera, ad una festa, ci baciammo, probabilmente per colpa dell'alchool, tremavo mentre lui muoveva le sue labbra contro le mie e mi teneva stretta, le sue grandi mani erano sui miei fianchi, non c'era sensazione migliore, mi sentivo libera per la prima volta ero senza pensieri, avevo tutto nelle mie mani, avevo Harry, che per me era tutto. nei mesi seguenti ci frequentammo, conobbi i suoi amici e la mia vita sembró andare nel verso giusto, non c'era attimo in cui Harry mi lasciasse da sola, non mi faceva bene stare da sola, ero e sono una ragazza che si lascia trasportare dalle emozioni della gente che le sta intorno, i miei spesso litigavano e ogni volta mi sentivo morire dentro ma lui c'era sempre, anche alle quattro di notte quando volevo solo piangere, lo chiamavo e veniva a prendermi, poi mi portava nel nostro posto segreto, entravamo di nascosto al Luna Park e stavamo in una delle cabine della ruota panoramica fini a che non mi calmavo, era un angelo. Le cose andavano a gonfie vele, anche se eravamo due ragazzini lui era il mio amore e io il suo. Purtroppo peró alla fine dell'anno dovetti partire di nuovo, fu l'addio più doloroso della mia vita. Andai a Parigi, in Spagna e perfino in Canada senza mai dimenticarmi di lui, venni a sapere che fu preso per X Factor UK e guardai il suo provino con le lacrime agli occhi sentendo la mia canzone, quella che mi aveva cantato tempo prima a casa sua ora la stava cantando davanti a tutto il mondo, magari mi stava pensando, non ne ero certa, io lo stavo facendo sicuramente. Non ci parlai mai più ma lui rimase un pensiero costante nella mia mente, il pensiero per quel cantante che conoscono tutti e manda su di giri bilioni di ragazzine nel mondo. Lo avevo visto solamente a due concerti, non gli avevo detto che sarei andata, poi sicuramente dopo tutta quella fama aveva cambiato numero. In lui vedevo molto di più che un cantante famoso, vedevo un'ancora dove aggrapparmi, era la mia forza, mi trasmetteva emozioni che nessuno sapeva darmi. Cercavo Harry in ogni volto, negli occhi delle persone ma si sa, non l'avrei mai rincontrato, so bene quanto potesse essere impossibile ma ci speravo, ci avrei sempre sperato, quindi sono venuta fin qui con una scusa rifilata ai miei, per lo studio, ma sotto sotto la vera ragione è sempre la stessa. Mentre penso a quanto è inutile la mia vita vedo una bella Triumph parcheggiare davanti allo Starbucks vicino alla mia postazione, il motociclista aveva dei riccioli mori che fuoriuscivano dal casco, quando scese dalla moto sembrava essere qualcuno di molto familiare, decisi di non darci troppo peso, mi alzai dalla mia fedele panchina e mi avviai verso casa, sarebbe stata l'ora perfetta per prendersi un buon frappuccino ma visto che gli autobus per raggiungere la mia casa-famiglia passavano di rado decisi di farne a meno, si, abitavo in una villetta a schiera con una madre single davvero in gamba, Johanna e con le sue tre figlie: Fizzy, Phoebe e Daisy, erano tutte e tre fantastiche e anche se ero arrivata da poco nelle loro vite mi avevano subito fatta sentire parte della famiglia. ~ Dopo essere rimasta nel letto sveglia per più di un'ora decisi di controllare il telefono, cosa che facevo ogni mattina, per prima cosa Instagram, vidi qualcosa di alquanto sconcertante, non volevo crederci. Lui era lì, davanti ai miei occhi, era lui su quella moto giù a Venice.