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Autore: Tom Kaulitz    17/07/2014    2 recensioni
"Gwendolyn... Hai sentito?" Mi chiese Gideon con voce stranamente tremolante. Annuii, in attesa. I passi erano frettolosi, le scarpe pesanti. Cessarono. Lanciai un urlo non appena un oggetto venne lanciato sulla strada, unica cosa illuminata nei paraggi. Guardai meglio: era un coltello.
~
Bill scattò e riuscì a malapena a bloccarlo prima che la sua lama gli trafiggesse la mano. Le spalle al muro, probabilmente di lì a poco sarebbe morto.
D'improvviso Beatrice puntò la pistola contro il ragazzo. Era fottuto. Sembrò accorgersene, perché dallo spavento lasciò cadere il coltello che la mora calciò via, sulla strada. Premette il grilletto, un grido coprì lo sparo.
~
Una vita frantumata da un'altra, due cuori spezzati destinati a ricomporsi con le anime più improbabili, in una missione persa in partenza.
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Fanfiction con elementi della Trilogia Delle Gemme di Kerstin Gier (i romanzi Red, Blue e Green) - Contiene Spoiler per chi non ha letto i romanzi.
Genere: Azione, Fluff, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Bill Kaulitz, Sorpresa, Tom Kaulitz
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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5. (6.)
Gwendolyn.


It's a melancholic time 
But together we'll be fine 
Hey, let's go with a smile into the, into the end
-Hurricanes And Suns Tokio Hotel 



 

«Hai mica da accendere?»
Tom si sforzò di non immaginare il sorriso ebete che poteva avere in quel momento mentre le porgeva l'unico accendino che aveva: quello dei Black Veil Brides.
"Cazzo, e se a lei non piacciono? Mi manda a fanculo!" Ma lei, contro ogni aspettativa, s'illuminò e se ne uscì con un: «Oddio non ci credo piacciono anche a te??» Tom annuì e le accese la sigaretta che lei iniziò a fumare guardandolo più interessata di prima. «Ma sei di qui? Non ti ho mai visto..» "Che ingenua, avrebbe potuto vedermi sempre!" «Si, vivo un paio di isolati da qui. Te?»
«Vivo dai Montrose. Sono una di loro, purtroppo.» Tom si meravigliò: una delle famiglie più ricche e influenti, e lei non voleva viverci? Lei notò il suo scetticismo e disse: «Non ti immagini che gabbia di matti è...» Guardò pensierosa il fiume che scorreva veloce e Tom fece lo stesso. Poi lei decise di rompere il silenzio.
«Allora grazie per l'accendino.. Senti, ci si vede in giro magari? Ti va?»
«Certo, vabbene..» Lei tirò fuori il cellulare. Cavolo. Era stato così facile? Tom non sapeva di essere così sexy... Si diede mentalmente un ceffone per il suo pensiero (capitava sempre più spesso ultimamente). Lei intanto era occupata col cellulare. Sembrava cercare un contatto.Poi alzò lo sguardo piena di attesa mentre lui la fissava senza capire. Gwen alzò un sopracciglio. «Lo vuoi il mio numero?» chiese timidamente, speranzosa. Che tenera.
Tom prese frettoloso in suo cellulare balbettando un «Oh, si, scusa..» E lei iniziò a dettare. 3... 4...0...53...21..
«Grazie.. Ti chiami?» le sorrise il rasta mentre lei fece vento con la mano come per dire "prego prego" e disse «Oh scusa.. Gwen, Gwendolyn. Tu sei..?» «Tom» annuirono imbarazzati mentre la ragazza dava un tiro alla lucky strike. Poi se ne andò, di lì a poco, salutando Tom con un gesto della mano e un lieve «Ci sentiamo» esibendo uno sei suoi più bei sorrisi con le fossette. Tom rimase a guardarla mentre si allontanava, immobile, un sorriso piccolo piccolo inziò a farsi spazio sulle sue labbra mentre arrossiva impercettibilmente. Ma non era possibile, succedeva tutto troppo in fretta. E poi lui doveva fare il suo dovere.. Si ricordò di essere il donnaiolo per eccellenza e che non doveva essere così "romantico". Scosse la testa e si avviò verso casa, il suo turno era finito, ufficiosamente.

*

Gwen alzò gli occhi al cielo posando il suo giobbotto di pelle nero sull'appendiabiti. «Caroline, che vuoi?» Caroline e Nick erano i fratelli della bionda. «Gwenny, è passato Gideon e ci ha detto di dirti che domani vi incontrate alle sette sotto casa nostra!» Gwen alzò DI NUOVO gli occhi al cielo entrando in camera sua e chiudendo la porta. Mandò un messaggio al suo ragazzo.

-Senti Gideon, stasera non posso venire. Rimandassimo a domani?-
La risposta non tardò ad arrivare.
-Come a domani? Sicura? Stai male?-
Sbuffò e si inventò il messaggio successivo.
-Si sto male stasera. Mi gira la testa.. Dai che ci si vede domani!-
-Vabbene... Ti amo Gwenny-
-Anche io, a domani xx-

Sospirò. Non era stanca, la aspettava una lunga nottata insonne, non aveva semplicemente voglia di vederlo. Si buttò sul letto e iniziò a spogliarsi. Si tolse la maglietta, e si mise il pigiama. Fece per slegarsi i capelli ma bloccò le braccia a mezz'aria quando si accorse di qualcosa. Andò a sbirciare alla finestra che dava sul retro e vide una figura familiare trafficare dentro un armadio. Sembrava un ragazzo.. Prese una maglietta e camminò lento verso la finestra appoggiandosi sopra al marmo, la t-shirt ancora in mano invece che addosso. Guardò un pò in giro e poi volse la testa verso villa Montrose. A Gwen venne un tuffo al cuore e si nascose subito. Era Tom. Riconobbe i suoi rasta.. D'improvviso qualcuno lo chiamò e Tom dovette rientrare e per fare spazio ad un ragazzo veramente molto carino con la cresta nera. Quando Gwen si accorse che era senza maglietta anche lui arrossì ma rimase a guardare, consapevole del fatto che fosse impossibile che la vedessero.

Il moro guardò in giro e, anche lui, verso la villa. Cosa avesse di tanto interessante, si chiese la bionda, non lo sapeva. Scrollò le spalle e si chiese subito se anche il fratello della cresta avesse quei muscoli e quel fisico perfetto...
"Gwenny" si disse tornando dentro e sdraiandosi sul letto "Si vede che ti è finito il ciclo". Scosse la testa e fece un risolino imbarazzato. Erano passati pochi giorni da quando si erano conosciuti, sarebbe stata ora di farsi sentire, pensò.

*

Tom rientrò in casa per fare spazio a Bill che voleva vedere come era il tempo fuori. Si stava preparando per uscire con Bea e era indeciso per cosa mettere. Bill non era gay ma, pensava Tom, si curava davvero molto del suo aspetto. Cosa lodevole che, francamente, portava a dei risultati. Osservò suo fratello che si apprestava a prendere le chiavi di casa e aprire la porta quando il suo cellulare vibrò. Era un messaggio da...

...dal gestore telefonico. Imprecò a bassa voce alzando gli occhi al cielo, deluso. Bill sembrò non accorgersene e si lisciò un ciuffo della cresta perfetta. Poi si girò verso il fratello e lo salutò con un "Bis bald, sei vorsigtig" (A presto, stai attento) Tom annuì intuendo che parlasse di Gwen e ricambiò il sorriso e salutò con la mano, in piedi sull'uscio. Quando la porta si richiuse tornò mesto alla finestra e volse lo sguardo verso la villa Montrose. Sorrise. Quando aveva scoperto che Gwen viveva a meno di cento metri da lui era rimasto incredulo ma felice, tutto sommato. Lei non immaginava che Tom la seguiva, tantomeno che gli viveva vicino... Tom non osava pensare a come l'avrebbe presa la ragazza quando avrebbe scoperto tutto ciò... Rabbrividì, ricordandosi poi che era senza maglietta, il torso nudo al vento. Fu in quel momento che notò un'esile figura muoversi nella terza finestra in alto di villa Montrose. Stava prendendo una maglietta da un armadio. Tom guardò meglio e riconobbe Gwen. Distolse subito lo sguardo seppur svogliatamente per rientrare veloce in casa, non voleva che lei lo sgamasse guardare dentro camera sua.

*

Un essaggio da un numero non salvato, 23:14
-Ei, disturbo? Tom-

Gwen sorrise. Da quanto aspettava un suo messaggio?
-No :) Anche tu non dormi ancora?-
La risposta arrivò dopo poco.
-No, insonnia.. :P -

*

Gwendolyn venne svegliata da un raggio di sole. Guardò l'orologio: le otto e mezza. Affondò la faccia nel cuscino e gemette disperata. Aveva dormito solo sei ore, era stata sveglia a messaggiare con Tom e poi non era riuscita ad addormentarsi perchè era talmente eccitata che il suo cervello voleva ancora fare baldoria: si erano dati appuntamento all'uscita della Saint Lennox. Sorrise al pensiero. "Magari io sto qui a pensare a lui mentre lui si sta facendo qualche sua amica..." s'incupì.

*

Tom non poteva crederci: l'avrebbe vista (non che non ne avesse occasione, ma l'avrebbe fatto "UFFICIALMENTE").. Ieri sera avevano parlato tanto insieme... Sbuffò e si alzò dal letto scostando le coperte di scatto. "Magari" pensò "mentre io qui penso a Gwen lei è lì che si scopa il suo ragazzo.." Alzò le sopracciglia.
Il suo pensiero venne interrotto da Bill che si stiracchiò. «Senti Tom» iniziò «Non mi hai mai nascosto niente prima d'ora. Devo preoccuparmi?» disse fra uno sbadiglio e l'altro.
Tom fece una smorfia per pensare. Che gli doveva dire?
«Senti Bill era Georg e non riusciva a dormire.» Disse irritato, al che Bill esibì la tipica faccia "so tutto e aspetto che me lo dici" e rispose.
«Ma come mai non l'hai detto subito?» Tom sbuffò e si alzò dal letto. Tornò pochi minuti più tardi vestito di tutto punto e annunciò che sarebbe andato "al lavoro". Bill sbadigliò e fece un gesto della mano come per dire "vai vai" e il rasta alzò gli occhi al cielo; chissà quanto ci avrebbe messo Bill per vestirsi. Per quanto lo conosceva, almeno due ore.

Ma era meglio così, non sarebbe stato fra i piedi. Tom sogghignò mentre calciava via un sasso, le mani in tasca, piedi doloranti per la strada lastricata di sanpietrini molto fastidiosi.
Arrivò alla scuola e guardò l'orologio. Le undici meno sei. Fra sei minuti Gwen sarebbe uscita. Si appoggiò ad una colonna, all'ombra.
Sei minuti più tardi sentì la campanella suonare, cosa che gli fece riaffiorare ricordi involontari poco piacevoli. Rivide le immagini dei ragazzini stesi a terra con il naso leggermente sanguinante, rivide nei suoi compagni la paura che mostravano quando passava lui e lo stupore di quando magari abbracciava suo fratello e nessuno si aspettava che lui potesse toccare qualcuno senza cattive intenzioni. Poi la scuola intera dovette ricredersi: si fidanzò con varie ragazze, tutte attratte dal suo carisma e dal suo aspetto che, concordavano tutte, era semplicemente impeccabile e perfetto. Però Tom era stato molto coerente e diceva subito alle ragazze se era stata un'avventura (spesso di una notte sola). Risultato: fama da puttaniere dal cuore di pietra. Poi ecco comparire Selene, che gli aveva rubato il cuore dal primo giorno. Tom era così, poteva innamorarsi in tre ore come, appunto, in una notte (ma era più raro).
Selene lo aveva abbandonato due anni dopo, mentre Bill iniziava a conoscere Beatrice. Era una ragazza adorabile, pensò Tom. Dolce, grintosa e sexy. Non osava immaginare cosa ci si potesse fare soltanto perchè apparteneva a suo fratello e rispettava la cosa come un musulmano rispettava il Corano. Di solito amava fantasticare sul corpo delle ragazze che vedeva per strada, come per Lise, Lotte e Anna, su cui aveva fatto un pensierino ma niente di serio. Solo con Gwendolyn questa cosa non era successa subito. Cercò di non pensarci troppo.
La vide avvicinarsi a lui, non aveva neanche notato la solita ondata di studenti che era uscita dalla scuola a causa dei pensieri che lo avevano occupato..
«Ciao Tom» lo salutò lei fermandoglisi davanti. Lui ancora una volta ammirò i capelli liscissimi, gli occhi azurri e i piericing che aveva (uguale a lui, solo doppio. Di questa cosa andava molto fiero) e prima di rispondere si concesse tre secondi per guardarlegli occhi. «Ciao Gwen» Erano un pochino imbarazzati ma Gwen sdrammatizzò subito.

«Hai... hmm... cambiato cappello! Quanti ne hai?» chiese seriamente incuriosita. Tom rise e non rispose tutto ciò che c'era da dire. «Li colleziono, ognuno lo metto per diverse occasioni.» Non disse che quello che aveva ora era quello che, per Bill, era il cappello che gli stava meglio. Ovviamente, tutto per Gwen.
Lei intanto alzò un sopracciglio ed evitò di porre la domanda che le era salita ("E che occasione è questa per te?"), sarebbe stata stronzissima e lo avrebbe solo messo in difficoltà. Sorrise serena e optò per un'altra domanda. «Dove andiamo?» La risposta? Imaginabile. «Dove vuoi tu. Un gelato?» Tom aveva già paura che Gwen fosse una di quelle che mangiavano soltanto insalata a colazione pranzo e cena solo per la "linea" ("Che Gwen aveva già perfetta" cercò di sussurrare una voce dentro di sè). Lo stupì quando annuì vigorosamente, un sorriso chilometrico in volto. Anche Tom sorrise liberato, senza farsi sgamare, mentre camminavano. Durante il tragitto parlarono su cosa facevano di scuola o di lavoro e Tom fu costretto a raggirare con un «Io faccio vari lavoretti iniseme a mio fratello, ultimamente molto poco però.» La guardò sperando che non chiedesse il classico "che genere di lavori" che però non arrivò. Gwen era molto raffinata e sapeva come mettere a proprio agio l'altra persona, e voleva che la sua "reputazione" rimanesse tale. Gwen invece disse «Beh io vado a scuola dove hai visto tu» indicò Tom con la palettina de gelato «e per il resto niente.. Gideon -il mio ragazzo-» (alzò impercettibile le sopracciglia, ma Tom colse comunque il gesto) «all'inizio mi aveva etichettata come "una ragazza normale, che spettegola se Lisa si è comprata una maglietta da Marks & Spencer"» imitò la sua voce sorridendo e scuotendo la testa. Tom sorrise e alzò le sopracciglia, confuso. Come si poteva dire questo di Gwen?

Lei rabbrividì. «Hai freddo?» domandò il rasta. Gwendolyn rabbrividì un pochino e si limitò ad annuire facendo una smorfia. Tom, da vero gentiluomo, le porse la propria felpa larga dopo essersela tolta cauto. Lei dopo vari «Sicuro?» la accettò sorridendo e ringraziando. "Per quelle fossette farei di tutto" pensò Tom guardandola sorridere.

*

Avevano finito il gelato, erano andati a fare una passeggiata nel lungo Tamigi tra una risata e un'altra (Gwen era grulla) e adesso stavano tornando a casa.

«Si, e mia zia Glenda non sopporta niente che abbia il pelo» stava raccontando la bionda mentre Tom la ascoltava rapito «è una vera strega. Xemerius l'ha soprannominata strega dai capelli rossi prima che sapesse il suo nome..» Tom inarcò le sopracciglia. Xemerius? «Chi è Xemerius?» Gwen si tappò la bocca istintivamente. Si era aperta talmente tanto a Tom che aveva scordato che Xemerius non era un amico di cui raccontare. Era un demone doccione che poteva vedere solo lei, dotato di una certa ironia e di un umorismo molto pungente ma che faceva di lui il suo migliore amico.
«Oh, lo conoscerai.» sviò la conversazione così e Tom sembrava soddisfatto della risposta.

D'un tratto Gwen impallidì e prese Tom per la mano (Lui arrossì per tre secondi prima di stringerle la mano) in un repentino cambiamento di rotta di cui il rasta non aveva capito il motivo prima che lei indicasse con la mano libera una figura che passeggiava per il marciapiede. Si nascosero in un buio vicolo cieco fra due edifici. «Entra lì!» gli ordinò Gwen e Tom obbedì entrando in una nicchia scavata nel muro. Con sua sorpresa anche Gwen si insinuò fra Tom e il muro, incurante dell'ambiguità di quella posizione, occupata invece a guardare oltre il cassonetto che avevano accanto, in attesa che Gideon passasse oltre. Tom aveva, nel buio, gli occhi chiusi e si godeva l'odore della ragazza che era il migliore del mondo. Erano uno di fronte all'altro, bloccati dal muro che gli lasciava soltanto lo spazio di meno di un metro. Gwen si aggrappò al muscoloso braccio di Tom e lui perse un battito. Poi lei sospirò sollevata e guardò Tom negli occhi, per quanto si riuscisse a vedere nell'oscurità. Sussurrò «Siamo salvi credo» prima sorridere. Tom ardeva dal desiderio di assaporare quelle labbra ma si ricordò che Gwen aveva un ragazzo e si trattenne dallo spingerla ulteriormente contro il muro e di renderla in parte sua.

Ma Gwen si limitò a fissarlo e a spiegare «Non che sia vietato che io mi incontri con te, ma certe precauzioni vanno prese per cercare di evitare litigi inutili» sorrise. «Poi in fin dei conti se andiamo a mangiare un gelato non vuol dire che facciamo cose sconce.» aggiunse con ironia. Tom si ritrovò a pensare "Non ancora" ma si meravigliò del suo istinto assolutamente balordo. Lui amava quella schiettezza che ti spiazzava, ma che si faceva apprezzare perchè sapevi subito cosa pensava l'altra persona.
«Gideon sarà già tornato a casa.. Sai Tom, faremo meglio a separarci prima di arrivare a casa se no anche mia nonna mi farà domande su di te e non mi sembra la cosa giusta sapendo che c'è Charlotte in giro pronta a spiattellare tutto ai quattro venti..» Charlotte... Quella Charlotte... Rabbrividì alla faccia che avrebbe fatto la rossa se li avrebbe visti insieme. Sorrise e annuì comprensivo.

Iniziarono ad incamminarsi verso casa, Tom, un pò infreddolito, le mani nella tasca dei larghi jeans e Gwen nella tasca della sua felpona calda.
Si separarono all'angolo di Bourdon Place e Gwen azzardò a dargli un leggero bacio sulla guancia che lui accettò volentieri con un leggero colorito rosso in faccia. Lei sorrise teneramente e fece per togliersi la felpa per ridargliela ma lui la fermò. «No tienila pure, me la ridarai quando vuoi..» Il sorriso della ragazza si fece ancora più ampio e disse un flebile «Grazie, ci sentiamo..» e lo saltuò con un "ciao ciao" della mano prima di voltarsi e camminare verso la grande porta della villa. Aprì la porta e lanciò un'ultima occhiata al ragazzo che, come lei aveva previsto, aspettava che lei chiudesse la porta prima di andarsene. Gli sorrise da lontano e lui ricambiò timido, poi Gwen sparì oltre il legno pesante. Tom tirò un sospiro e continuò a sorridere felice prima di tornare a casa lento, ricordando ogni contatto fisico che aveva avuto con la ragazza ("sempre il solito" si rimproverò poi).

*

Trovò Bill seduto al tavolo col cellulare, sorridente. Tom alzò un sopracciglio e lo salutò. Bill non aspettò la domanda che Tom aveva sulla punta della lingua e disse solo «Oggi è trentasettesima volta che lo facciamo, Tom, ed è sempre meglio di quelle precedenti. Io la amo, Tom, puoi capirmi?» sospirò innamorato. Tom alzò gli occhi al cielo e annuì sedendosi al tavolo. Anche per lui era stata una bella giornata, ma non poteva raccontarglielo.
 

-Spazio Autrice-
Salve!♥ Siete autorizzati ad odiarmi, ho aggiornato piuttosto tardi.
Ho anche una brutta notizia: da domenica sono in un campus per una settimana, cerco di aggiornare più presto possibile dopo la domenica dopo ;)
Intanto mi piacerebbe sapere cosa ne pensate... Se vi va recensite♥
Okay allora al prossimo capitolo!

GRAZIE A TUTTI♥




 
 
  
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