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Autore: SnowWhite15    17/07/2014    1 recensioni
Questa è la storia di come tutto ebbe inizio,di come nacque l'amicizia,la band, le canzoni, di come la vita di una ragazza normale e quella del suo migliore amico cambiarono in un batter d'occhio.
[Primo Capitolo]
Ciao a tutti, io sono Charlotte e questa è la storia di come la mia vita è cambiata in un soffio.
Forse dovrei cominciare presentandomi per bene…hmmm, che dire, ho 17 anni e vivo a Sydney in Australia. Non sono neanche lontanamente una di quelle ragazze perfette che vengono prese come protagoniste di film per adolescenti: non sono alta 1,80 m, non ho un fisico magro e snello, non sono una bionda con gli occhi azzurri che conquista i ragazzi al primo sguardo… Io mi definisco “una me” a tutti gli effetti, una Lotts, dai capelli e gli occhi castani, alquanto timida, che adora passare il tempo con il suo migliore amico da una vita: Michael. [...]
Genere: Sentimentale, Slice of life, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mentre mi avvicinavo avevo cominciato a chiamarlo.
“Mike! Mike! MICHAEL! Ohhhhh!”
A quel punto lo avevo raggiunto e mi ero aggrappata alla sua spalla per fermarlo ed evitare che scappasse via con Cal. 

“Hey Lotts! Che succede? Da quando corri di prima mattina?!” mi avevo detto sfoderando quel suo sorrisetto che di solito mi rallegra all’istante, ma in quel momento ero davvero troppo confusa per farmi distrarre dal suo faccino.

“Mike, ma hai dei problemi? Diventi amicone con Hemmings da un giorno all’altro senza dirmi nulla e mi chiedi che succede?! ECCO CHE SUCCEDE!” ho risposto dandogli uno schiaffo sul braccio.

“AHIII ! Ohhh stiamo calmi innanzi tutto!”

“Va bene ok, scusa! Adesso però parla!” non gli avevo fatto poi così male  .-.

“Lotts, lo sai che io non arrivo mai in orario in classe, ma tu… non hai il compito di algebra adesso?!”

“ODDIOOOO! DEVO SCAPPARE! Non finisce qui Clifford!” ho esclamato, cominciando a camminare a passo svelto.

“okok…a casa mia alle 17?” ha risposto ridacchiando.

“Yesss!”. 
Così sono corsa via definitivamente. Ho tentato di mettere il turbo per arrivare in classe il prima possibile, ma il mio “turbo” è relativamente turbo, quindi ho comunque fatto ritardo. Cazzo. Quel compito era l’ultimo prima delle vacanze estiveeeee! Mi odio in queste occasioni, mi odio profondamente. Fortunatamente Il prof di matematica, Mr. Colth, mi ha fatta entrare (sia benedetto quell’uomo) e mi sono fiondata a sedermi vicino a Sarah, che (sia benedetta anche lei) mi aveva tenuto il posto.
 Per il resto la giornata è trascorsa normalmente… non ho incontrato Mike fino all’uscita di scuola, quando l’ho intravisto che passava in moto con Cal.  Io, come al solito, mi sono poggiata sul muro vicino al cancello di scuola e ho atteso l’arrivo delle mie amiche: zaino per terra, libro alla mano, cuffiette nelle orecchie e Ed Sheeran a tutto volume. In quel momento stavo ascoltando Give me love, una delle mie canzoni preferite, quando ho sentito dei rumori che mi hanno riportato sulla terra: dall’ altro lato della strada appostati su un muretto, c’erano dei ragazzi che parlavano e ridevano ad alta voce, mentre uno di loro stava usando un cestino dell’immondizia come batteria ed improvvisava dei ritmi sempre più veloci e complicati. Sarebbe stato anche figa come cosa, ma dato che mi aveva bruscamente trascinato nel mondo reale, senza nessun preavviso, la cestino-batteria e le risate dei suoi amici risultavano altamente irritanti. Avevo tentato di ricominciare a leggere, alzando un po’ il volume della musica, ma ogni tentativo era inutile, così ho rinunciato, mi sono levata le cuffiette e ho messo il libro nello zaino con un gesto scocciato. Allora ho iniziato ad osservare il gruppo di tizi: sembravano più grandi di me di qualche anno e dovevano essere di un’altra scuola perché portavano tutti una divisa con giacca e pantaloni di un azzurrino-smorto/grigio e la camicia bianca (la nostra divisa era verde o rossa,  a secondo della stagione); l’unico che aveva qualcosa di differente era il “batterista”, infatti portava una bandana rossa che gli teneva un po’ all’indietro i capelli mossi castano chiaro. Mentre mi ero persa nell’osservare i capelli del tipo-bandana, improvvisamente mi sono accorta che anche lui era girato verso di me ed in quel momento di panico/imbarazzo è sbucata Michelle (detta Ellie).
“LOTTSSSS!”

“AAAH! Si!  Cosa ?!” mi era preso un colpo, giusto un pochino…

“hahahah! Ciao Lotts! Scusa, non volevo spaventarti… è già da un po’ che ti chiamo …ehm… tutto ok?”

“mhh, sisi, tutto apposto, mi ero solo incantata… Ciao Ellie! dove sono le altre?”

“mhhh… oh! Ecco, c’è Sarah laggiù!” mi sono girata e c’era Sarah che avanzava con difficoltà per colpa di una pila di libri che teneva in braccio, così io e Ellie le siamo andate incontro per aiutarla. Poco prima che la raggiungessimo, vicino a lei sono passate due tizie che, con noncuranza, le avevano sbattuto facendole cadere tutti i libri per terra. Arrivate in soccorso e raccolto tutto dal marciapiede, mi ero girata per capire chi fosse quell’idiota che non si era neanche fermata a chiedere scusa, quando l’ho vista tutto è stato più chiaro: era Jess, insieme alla sua amica di cui ignoro il nome. Jess è (secondo il giudizio da “uomo di Neanderthal” dei maschi) la ragazza più “figa” della scuola. Ora, non sarà brutta, ma davvero è qualcosa di odioso: è uno di quei tipi “sono trasgressiva” che va a scuola quando le pare, salta le lezioni, risponde male ai professori, vive di rave e ci prova con ogni singolo ragazzo con cui parla. Insomma, proprio il mio ideale di ragazza intelligente. Jess aveva attraversato la strada con la sua amica e si erano poggiate sul muretto CASUALMENTE poco distanti dal tipo-bandana e co. , la cosa, non so perché, mi dava alquanto fastidio. 

“Sarah ma che ci fai con questa montagna di libri? Hai svaligiato la biblioteca?!” ha chiesto Ellie.

“ha-ha, simpaticona come al solito. La prof di biologia mi ha dato da fare una ricerca da esporre alla classe la prossima settimana, sai, per mettermi una specie di voto finale…  lei è una professoressa vecchio stile, quindi mi ha riempito di libri da consultare e…” mentre loro due continuavano a parlare di biologia, che, devo dire, a me interessa ben poco, mi ero di nuovo distratta a guardare cosa facesse Jess.
 In quel momento stava seduta sul muretto e si era accesa una sigaretta; aveva i bottoni della camicia della divisa slacciati fino a mostrare il bordo del reggiseno mettendo in evidenza il suo tatuaggio a forma di rosa che ha sul petto; i suoi capelli neri con ciocche tinte di rosso e blu, risaltavano ancora di più sotto i raggi del sole, così come i suoi piercing al naso e sotto il labbro inferiore; ovviamente non potevano mancare il rossetto rosso sangue e il trucco nero pesantissimo che nascondeva i suoi occhi verdi. Tutto ciò a 17 anni. Mi pare giusto. Lei ovviamente non si accontenta di tutti quelli della nostra età che le vanno dietro, a lei piacciono quelli più grandi e non c’è uno che non le cada ai piedi. Infatti, come da programma, il gruppo del tipo-bandana la stava fissando da mezz’ora, mentre Jess aspirava e buttava fuori il fumo, facendo finta di non accorgersi dei loro occhi puntati su di lei. Finita la sigaretta, era scesa dal muretto e passando davanti al gruppo dei casinari, aveva fatto un sorriso ammiccante, con tanto di occhiolino, al tipo-bandana per poi allontanarsi con la sua amica. L’odio. L’odio per quella tizia. L’odio per gli amici del “batterista”. L’ odio per il genere umano. L’odio per-
“Lotts? Lotts ci sei?!”

“oh, si scusate, mi ero distratta, di nuovo…”

“Ti vedo un po’ pensierosa oggi”

“si, lo so Ellie… ho un po’ di cose per la testa…”

“già, si nota, maaa… sapete dov’è Alex?” aveva chiesto Sarah guardandosi intorno.

“Ah, si! È andata via con Matt in moto! Mi aveva detto di avvertirvi, ma mi sono scordata, scusate, il compito di algebra mi ha frastornata…” aveva risposto Ellie. Alex e Matt si sono fidanzati una settimana fa e spesso mi dimentico di questo particolare… eheheh.

“ohhhh! Okay… allora incamminiamoci verso casa che sono già le 16.30” ho proposto io.

Quella che abitava più vicino scuola era Sarah, poi c’era casa di Ellie ed infine la mia. Dopo aver lasciato Sarah, io ed Ellie abbiamo continuato a parlare di scuola, delle imminenti vacanze estive, della festa di fine anno ed infine, quando eravamo proprio sotto casa sua le avevo chiesto se per caso conoscesse il tipo-bandana.
“Ma chi? Il batterista?”

“si…”

“certo che lo conosco! È Ash! Come fai a non sapere chi sia?!”

“ehmm…Ash?”

“Lotts! Ashton Irwin! È il batterista più bravo del quartiere! Va alla Richmond High School… Mia sorella ha una megacotta per lui…” mentre Ellie mi diceva queste informazioni che, evidentemente, ero l’unica a non sapere, ho guardato l’orologio e ….oddio! erano le cinque meno un quarto! Cazzo! Dovevo stare da Mike in 15 minuti! Così ho salutato velocemente Ellie e sono corsa a casa. Non era ancora tornato nessuno, quindi sono andata direttamente in camera; mi restavano 5 minuti per cambiarmi e andare da Mike che, fortunatamente, abita poco distante. Ho indossato i primi vestiti mediamente decenti che ho trovato e mi sono fiondata fuori di casa. Arrivata alla villetta dei Clifford ho suonato il campanello, ma nessuno mi ha aperto, così ho fatto il giro del giardino e sono entrata dal retro; mi sono fermata davanti alla porta della camera di Mike e ho bussato.

“avanti!”

Ho aperto la porta e ho visto Mike seduto per terra vicino al suo letto con la chitarra in grembo. Pensavo fossimo noi due soli e invece sbucò qualcuno da dietro l’angolo.

“Ciao!”

 

E adesso che ci fa lui qua?! 

 

**salveeee! la storia continua...  insomma, se vi fa, fatemi sapere che ne pensate, anche se ritenete che faccia schifo hahaha! Comunque spero vi piaccia :) Al possimo capitolo <3

 

  
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