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Autore: Angelic_Girl    17/07/2014    4 recensioni
E' da qualche anno, ormai, che Kurt si è trasferito a NewYork, con una nuova vita e nuovi sogni, alcuni dei quali mai si realizzeranno. Il suo cuore e i suoi occhi appartengono da allora ad un giovane sconosciuto, il suo dirimpettaio, che Kurt osserva suonare la chitarra e vivere la sua vita, appollaiato ora dopo ora, mese dopo mese alla finestra, come ipnotizzato da quel ragazzo che lo attira tanto.
Quanto vorrebbe parlagli, quanto vorrebbe accarezzare i suoi riccioli mori.
E' impossibile, si dice Kurt. Ma niente lo è quando c'è il vero amore.
Chissà che le sue fantasie non diventino realtà.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Rachel Berry | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buooongiorno/pomeriggio.
Per prima cosa mi scuso per il ritardo ma come sapete ieri Efp non ha funzionato u.u

Avevo fatto una specie di locandina (?) a questa ff ma non sono riuscita a finirla e... pazienza. Ora, visto che questo è l'ultimo capitolo mi prendo qualche riga per ringraziare tutti quelli che hanno letto e specialmente chi ha recensito facendomi sorridere come una babbea mentre rispondevo u.u Vi adoro ahahah <3 Quindi grazie infinite, davvero.
Spero che quest'ultima parte sia chiara, perchè a me che ho scritto lo sembra ma potrebbe non esserlo (anche perchè io devo confondere le idee.) E...
Non so se vi siete accorti delle virgolette enormi che ho messo non senza un motivo nel primo capitolo :) Scommetto che non le avete calcolate muahahahah Bene.
Vi abbraccio forte e a presto (i hope)

Ah, ho messo un piccolo spoiler del sequel nel capitolo, non odiatemi <3






-Ci hai messo una vita, come ti sei vestito?- sorrise Blaine, guardando Kurt chiudere lo sportello dell'auto e sistemarsi sul suo sedile con qualche sobbalzo.

-Qualcosa di... mmm...- fece il biondo con voce provocante, sbottonandosi il cappottino bianco e facendo intravedere una camicia scura che lasciava scoperto il suo collo e quella porzione di pelle che due o tre bottoni chiusi avrebbero nascosto.

E aveva un pantalone attillato.

Troppo.

Blaine deglutì distogliendo immediatamente lo sguardo e si concentrò sulla macchina che doveva mettere in moto.

L'altro lo guardò in silenzio, con i suoi grandi occhi color del ghiaccio. Cercò di attirare la sua attenzione mordendosi il labbro inferiore, respirando più rumorosamente del normale.

-Fa così caldo qui...- mormorò alla fine, lasciando che il cappotto gli scivolasse dalle spalle.

-Abbasso i finestrini, ma tu copriti- fece il moro senza guardarlo.

-Oh, Blaine- la voce di Kurt era leggermente irritata -Sto solo cercando di farmi notare. Non ti piace quello che mi sono messo?-

-Non fare il santarellino, come fa a non piacermi? Quando saremo in discoteca spero soltanto che tu non abbia addosso altro che occhi-

Il biondo abbassò lo sguardo, accarezzandosi una gamba -Perchè non mi guardi?-

-Sai, sembra che a volte quella di ragazzino timido ed impaurito sia solo una maschera. Voglio dire, ora te ne vieni con questo outfit...- fece lui scansando la domanda che gli era stata posta.

-Vuoi guardarmi un secondo?-

-Non posso. Preferisco rimanere asciutto. O almeno il più possibile-

-Addirittura?-

-Ah ahm- dopo qualche secondo Blaine lo osservò di sottecchi -Puoi... puoi chiudere...-

Le dita del biondo raggiunsero i bottoni della camicia prima ancora che l'altro riuscisse a finire la frase.

-E... con il cappotto... M-mi faresti un favore se lo usassi per co...coprire...-

-Ho capito- Kurt accavallò le gambe, piegò l'indumento su di esse e, come se non fosse abbastanza, vi si poggiò sopra con i gomiti -Va bene? Se vuoi torniamo a casa e mi cambio-

-No no, figurati- disse il moro rosso in viso.

Il silenzio calò tra i due, interrotto solo dopo una manciata di secondi da Kurt -Dunque, dove mi porti?- chiese guardando la strada notturna, schiarita da mille insegne, fari e luci di tutti i colori.

-Te l'ho già detto, non lo so. Vedremo stesso lì, c'è così tanta scelta...-

-Okay...-

Un tocco caldo e gentile sfiorò il braccio di Kurt, fasciato solo fino al gomito dalla leggera stoffa grigia -Tu mi farai impazzire- sussurrò il moro con una risata -Fai il cucciolo, l'angioletto casto, e poi questo. Cosa devo aspettarmi, di trovarti una sera sul mio letto, completamente nudo e intento a fare le fusa?-

-Mmm... non darmi certe idee, potrebbero anche avverarsi-

-Non che mi dispiaccia. Affatto-

Kurt sorrise -Be', aspettati qualcosa del genere allora-

Gli occhi nocciola dell'altro vagarono fuori, divertiti, e notarono il semaforo diventar rosso.

-Ehi, ma non è che, per caso, tu mi ami un pochino?- fece allora.

Il biondo lo guardò interrogativo, poi rise -Tu sei pazzo-

-Sono il topolino del micio? Oppure il signorino qui mi desidera davvero?-

-Blaine, se sei già sbronzo ora che non hai bevuto figuriamoci dopo-

-Sono ubriaco di te. E ne voglio ancora-

-Che cavaliere-

-La mia galanteria è impeccabile-

-Voglio scoparti così forte da farti scordare come ti chiami sarebbe stata una frase meno disperatamente spudorata- fece Kurt guardando fuori con un'espressione altezzosa e quel mezzo sorriso che mandava fuori di testa Blaine.

-Hummel, mi fai venire voglia di farlo davvero-

Per tutta risposta il biondo spostò lo sguardo sul ragazzo, sorridendo ancora come a dire "ah si?" e Blaine allora si fiondò sulle sue labbra, sbottonandogli di nuovo il colletto della camicia.

-Guida, cavaliere- disse Kurt allontanandolo da sè e spingendolo verso il volante. Con l'indice e il pollice aprì un bottone ancora, mentre provocava l'altro mordendosi le labbra arrossate..."

 

Rachel allontanò leggermente il PC, spingendolo con le dita verso l'interno della scrivania.

-Allora?- chiese Kurt spalancando gli occhi.

Lei sorrise -E' bellissima. Taglierei questo ultimo pezzo leggermente sconcio ma, ripeto, è bellissima-

-Perchè lo taglieresti?-

-Uccide tutta l'atmosfera dolce che hai creato in precedenza- disse con aria saccente ed una lieve risatina -Ma la storia è tua, fa' come vuoi-

Kurt alzò le spalle con una smorfia, poi guardò la ragazza che riprese a parlare -Ah, un'altra cosa che non mi è andata giù è il modo in cui mi tratti all'inizio. Sembro la scema della situazione- fece ridendo.

-Sai benissimo di non esserlo-

-Be', devi insegnare un po' d'educazione al tuo personaggio, qui. Si prende troppa confidenza con qualcuno che lo aiuta sempre-

Il biondo socchiuse le labbra per parlare, ma la ragazza lo interruppe di nuovo -E poi, scusa, perchè mi hai fatta partire? Volevi torgliermi di mezzo?-

-No, mi serve la tua assenza per qualcosa che succederà dopo-

-Cosa?-

-Be', è una scena tipica di quelle soap opere... ma è solo un modo per far accadere tutto quello che ho intenzione di scrivere-

-Mmm- fece Rachel sorridendo e fissando di nuovo le file di lettere nere che rimanevano immobili sullo schermo del computer -Quante tragedie dovranno superare questi due ragazzi per riuscire ad amarsi in pace?-

-Molte. E quello che li aspetta è... No, niente spoiler- Kurt ruotò sulla sedia sul quale era abbandonato.

-Quindi già sai cosa scrivere?-

-Si, anche se è decisamente scoraggiante-

-Perchè, sarai talmente crudele?- rise la giovane -Non voglio deprimermi nel leggere i prodotti della tua mente contorta-

Kurt sollevò le sopracciglia -Devi e lo farai-

-Dove andrà a finire tutto questo, poi?-

-Da nessuna parte- fece il biondo osservandola serio -La terrò qui nel PC a fare la muffa e ogni tanto la rileggerò cambiando la punteggiatura, magari-

-Immagina, avresti potuto sostituirti con una ragazza e scrivere un libro- mormorò Rachel mantenendo il suo sorriso fiero sul viso.

-Magari un giorno lo scriverò, qualche libro- disse lui in un sussurro. Poi si voltò verso la finestra, guardandovi oltre con occhi pieni di desiderio.

-Pensi che si avvererà mai?-

Rachel spostò lo sguardo sul ragazzo, che ancora fissava rapito all'esterno.

-Non lo so-

Non voleva distruggere i suoi sogni dicendo che era impossibile che una fantasia tale divenisse realtà.

-Non si può dire. Magari un giorno...-

-Magari un giorno si sposerà e avrà dei figlioletti- fece Kurt con un tono consapevolmente illuso e divertito dalle sue stesse speranze ridicole -Magari...- sospirò -...un giorno mi guarderà per sbaglio-

-Non dire così-

Il biondo si portò una mano al petto, senza farci caso, quasi per reggere quel suo cuore tanto pieno d'amore da essere pesante -Forse qualcuna delle cose che ho scritto potrebbe avverarsi. Anche solo un minuscolo avvenimento-

-Kurt...-

-Oppure devo solo aspettare che il mio cuore si stanchi di lui. Mi viene da pensare che quello giusto debba ancora arrivare. Il mio principe azzurro-

-Credimi, questo principe ti sta cercando disperatamente come fai tu. Vi troverete-

Rachel si sollevò dal suo sgabello, raggiungendo il ragazzo ed abbracciandolo.

Lui ricambiò la dolce stretta ad occhi chiusi -Sono uno stupido- sussurrò -Mi lamento e ti strazio con le mie tiritere sull'amore. Tu, che ne hai passate tante con Finn. Come possono interessarti le mie lamentele quando hai perso metà della tua anima?-

-Io non l'ho perso, Kurt. Lui è qui con me, con te, c'è sempre-

-Come mi piacerebbe che si facesse vedere ogni tanto, oltre che esserci e basta-

-Non possiamo pretendere troppo- disse la giovane con una risata mesta. Si allontanò dal giovane, sciogliendo l'abbraccio, e si sedette di nuovo con un sorriso dipinto in viso -Dai, riprendi a scrivere-

Kurt la guardò tirando le labbra verso le estremità in un'espressione che faceva venir voglia di strapazzarlo.

-Oh, per favore! Voglio vedere cosa succede-

Lui allora rise -Okay- disse saltellando sul posto e sgranchendosi le dita. Fissò lo schermo, poi la ragazza, in attesa di un ulteriore incoraggiamento.

-Su, scrivi-

-Dunque. Kurt e Blaine vanno in discoteca- fece leccandosi la bocca, ma senza ancora poggiar le mani sulla tastiera -E passano una meravigliosa serata-

-Non racconti i particolari?-

-Nah, passo direttamente al seguito-

-E sarebbe?-

Silenzio.

Qualche secondo dopo il biondo balzò in piedi con un sorriso provocatorio in faccia e dichiarò di dover improvvisamente andare in bagno.

-Hummel, sei uno stronzo- esclamò Rachel fingendosi sdegnata.

-Piano coi termini, altrimenti ti elimino definitivamente dalla mia opera-

-Opera-

-Chiamalo capolavoro, strabilante frutto della mia mente altrettanto strabiliante... come preferisci-

La ragazza sorrise con le sopracciglia aggrottate al giovane che stava sulla porta -Dopo che avrai fatto ciò che devi fare verrai qui e continuerai questa roba-

-Come farai a convincermi?-

-Facile, se non vedrò incollato qui il tuo bel sedere sodo andrò dritta da colui per il quale tanto ti struggi e gli dirò che c'è un ragazzo che lo stalkera e scrive fanfiction porno su di lui. E farò il tuo illustre nome-

Kurt spalancò gli occhi -Ma non è vero che io...-

-No? Devo leggerti ad alta voce quella parte della doccia? Le asciugamani? I tuoi pantaloni che cambiano magicamente da un momento all'altro senza che le tue manine neanche provvedano a metterti nelle condizioni di cambiarli?-

-Hai vinto, ma sappi che ti odio- disse il biondo avviandosi nell'altra stanza.

-Ti odio anch'io- concluse Rachel sorridendo soddisfatta.





 

Kurt si lasciò cadere pesantemente sul suo divano, posizionando il computer sulle gambe e fissando lo schermo con aria assente.

Era riuscito a far tornare Rachel dai suoi papà -avrebbe lasciato Lima l'indomani-, non poteva concentrarsi con qualcuno che gli gufava attorno.

Posò le dita sulla tastiera.

Si era affezionato a quella storia. Era uscita fuori dalle sue fantasie strampalate, ma doveva dire che il risultato non era così male.

E lo faceva stare bene in un certo senso sapere che ad un altro Kurt virtuale le cose non andavano storte. Che almeno a lui i sogni si avveravano.

Dopo il fiasco alla NYADA non aveva trovato un buon motivo per andare via da quella insulsa città. Lì aveva un lavoro, per così dire, e lo pagavano "bene".

Inoltre suo padre non avrebbe certo potuto seguirlo lì, e se lui fosse partito gli sarebbe mancato troppo.

Ma d'altronde poteva benissimo rimanere a casa.

Per un altro anno, magari. Finchè non avrebbe potuto rifare la domanda d'ammissione.

Nessuno gli correva dietro, poteva andare con calma.

"Lo schermo..." scrisse.

Fissò quelle due parole per qualche secondo che parve un'eternità.

Poi si perse di nuovo nella sua mente.

Non aveva mai trovato l'amore.

Mai, in questi anni.

Be', il suo cuore era stato dedito ad una persona, ma Finn era di Rachel e lo sarebbe sempre stato. Sempre.

E poi ora i pensieri di Kurt erano colmi di un'altra persona.

Come nella storia che aveva scritto.

Quel ragazzo.

Lui anche aveva fallito alla NYADA, si era informato.

Blaine Anderson, vent'anni tondi tondi, bellissimo, pieno di talento, fidanzato, ovviamente etero.

Il suo amore impossibile.

Si erano a malapena scambiati uno sguardo, una volta.

Erano usciti dai rispettivi portoni contemporaneamente e quegli occhi nocciola lo avevano guardato per qualche attimo, prima che si serrassero come le sue labbra, sulla bocca di una giovane.

Kurt guardò di nuovo la scritta.

"Lo schermo dell'elettrocardiogramma..." aggiunse.

Sorrise.

Era in qualche modo soddisfatto di questa storia che stava scrivendo.

Aveva nelle sue mani il suo stesso destino, quello di Blaine, poteva far accadere qualunque cosa.

A differenza della vita reale, dove le cose succedevano e belle o brutte che erano dovevi tenertele.

Aveva quella possibilità di sognare.

Ma i sogni sono nuvole, sono soffi di vento, semplice fumo. Durano qualche secondo, poi spariscono.

E lui voleva ricordare quelle fantasie che aveva.

E allora aveva scritto i suoi sogni.




Fine.

  
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