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Autore: cliffordsarms    17/07/2014    5 recensioni
Le amicizie sbagliate possono far finire in strane cerchie, ma se non fosse solo un’amicizia?
Se finalmente avessero trovato il pezzo mancante che li completa?
Per amore ci si può far trascinare in situazioni che mai si vorrebbero affrontare?
Una “good girl” può diventare una “bad girl”?
O sarà solo una maschera?
Se sì, in quale delle due situazioni si è veramente se stessi?
"'Cause good girls are bad girls that haven't been caught."
[TRAILER: https://www.youtube.com/watch?v=1f6YmP-zVoY]
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cigarettes
 
Well I've seen your eyes as they flicked on me,
“What is he doing? What on earth's the plan? Has he got one?”
You'd better give me some pointers,
Since you are the big rocket launcher and I'm just the shotgun.
Well I ain't got no dollar signs in my eyes,
That might be a surprise but it's true,
That I'm not like you and I don't want your advice,
Or your praise or to move in the ways you do,
And I never will.
 
Era passata una settimana da quando Luke e Clary erano andati a parlare con Michael e
non avevano più avuto modo di farlo, dato che il castano era stato assente tutta la
successiva settimana. Erano le 07.45 di martedì mattina e il giovane Clifford stava
chiudendo la porta del suo magazzino, pronto, se così si può dire, per l’ennesimo giorno di
scuola. Arrivato guardò il suo orario, alla prima ora avrebbe avuto matematica con “quella
strega della Bailey”, come gli piaceva definirla. Entrando era passato davanti ai quei due
ragazzi che gli erano andati a parlare sulle scale la settimana precedente, si fumavano una
sigaretta in pace, senza proferire verbo, ma insieme. Mentre si dirigeva verso l’aula di
matematica pensò che quella che aveva visto era Clary Cooks, brava ragazza per eccellenza,
con una sigaretta tra le labbra. Scrollò la testa e scacciò quel pensiero, non erano fatti suoi
e non gli interessava. Entrò nell’aula dove la professoressa si era già accomodata e stava
accendendo il suo portatile.
«Buongiorno anche a lei Clifford.» disse piatta, senza sollevare gli occhi dallo schermo. «È
stato assente la scorsa volta, perciò questo è il programma del semestre.» continuò più
piatta di prima, appoggiando un plico di almeno dieci pagine sulla cattedra e scrutando il
ragazzo da sopra la montatura degli occhiali. Michael, che era quasi giunto al suo posto in
fondo alla classe, si voltò e si avvicinò al tavolo. Prese il foglio e fece un sorriso strafottente
alla professoressa, che ricambiò con un altrettanto sorriso falso. «Questa diventa sempre
più odiosa ogni anno che passa.»
pensò. Erano ormai cinque anni, essendo stato bocciato,
che Michael vedeva quella professoressa alla prima ora del martedì mattina. Il castano si
guardò intorno e solo in quel momento notò che la classe era vuota, c’erano solo lui e la
“stregaccia”. Il ragazzo si mise a fissare fuori dalla finestra, quel giorno a Londra pioveva,
nulla di speciale, normale amministrazione per quella città. Improvvisamente si sentì il
rumore della maniglia che si abbassava bruscamente: una ragazza con lunghi capelli
castani nascosti nel cappuccio della felpa era caduta addosso alla porta, facendo abbassare 
la maniglia.
«Questa me la paghi, Hemmings!» gridò la ragazza, ridendo, a qualcuno fuori dall’aula. Poi
si voltò e, sistemandosi la gonna della divisa e la felpa, diede il buongiorno all’insegnante.
Solo quando la ragazza parlò, Michael si rese conto di chi fosse. Non poteva crederci,
quella ragazzina l’avrebbe perseguitato per tutto l’anno. Non era possibile che Clary Cooks
sarebbe stata nel suo corso di matematica fino alla fine dell’anno. «Non anche qui!» pensò.
Dato che era ancora presto, la lezione non sarebbe iniziata prima di un quarto d’ora, il
giovane Clifford decise di passare il suo tempo infastidendo la piccola Clary, sapeva già
che la professoressa non l’avrebbe sgridato, «Troppo impegnata a navigare sui siti d’incontri
per punirmi.»
pensò.
«Hey, Cooks! Sai che quello che hai fatto prima non è da “brava ragazza”?» disse. Clary si
voltò verso la fonte di quella voce. «Meraviglioso!» pensò «Quindi l’assente della scorsa
settimana era lui! Non poteva andare meglio!»
Quello di matematica era uno dei pochi
corsi che Clary non faceva con Luke, uno dei pochi corsi in cui si trovava “sola”, non
avrebbe mai voluto affrontare Michael Gordon Clifford da sola, ma l’avrebbe dovuto fare.
Non era una “brava ragazza” qualunque lei, anche se cordialmente, non si sarebbe certo
fatta mettere in testa i piedi da lui. Perciò lo squadrò da capo a piedi, ne osservò ogni
centimetro, ne scrutò ogni minimo movimento, ne fissò ogni singola piega o ombra.
«Hey, Clifford! Non credo che siano affari tuoi.» disse gentilmente, facendo dell’ironia. Si
voltò e ricominciò a scarabocchiare su un foglio, come prima che quel ragazzo così
sfacciato la interrompesse. Michael non riuscì a controbattere, pensava che si sarebbe
arrabbiata, si aspettava che gli sbraitasse addosso, e invece niente. Il castano fece un
sospiro e tornò a fissare fuori dalla finestra. Buttò la testa in dietro e fece un lungo respiro,
chiudendo gli occhi. Aveva bisogno di una sigaretta, decisamente. Perciò prese la sua
tracolla e si alzò facendo rumore con la sedia. Clary si voltò a guardarlo e lo seguì con la
testa finche non uscì dalla classe sbattendo la porta. La professoressa Bailey sussultò a quel
rumore, scrutò la classe, fissò qualche secondo la ragazza, che alzò le spalle per niente
sorpresa, e tornò a trafficare con il suo computer.
Uscito dalla scuola Michael prese le sue sigarette e uscì dal cancello, accendendone una.
Chiuse gli occhi sentendo il fumo riempirgli i polmoni e si sedette sullo scalino del
marciapiede. Cercava di pensare, ma non sapeva a cosa. Allora decise di non pensare, ma
pensò di non pensare e quindi a qualcosa stava pensando. Sentì la campanella suonare e
qualcuno gli si sedette a fianco. Non si voltò per controllare chi fosse, ma sentì lo scattare
di un accendino. Vide una nuvola di fumo aggiungersi a quella che lui aveva già creato, a
quel punto si voltò.
«Che ci fai qui fuori, ragazzina? Non perdi la lezione?» esclamò alla vista di Clary. Lei si
mise a ridere. Semplicemente rise. Michael la guardava con gli occhi fuori dalle orbite.
Credette di avere le allucinazioni. Cosa stava facendo quella santarellina, lì fuori, con lui,
a fumare? La lezione era appena iniziata e lei era fuori dal perimetro della scuola a fumare.
Non era possibile. La sua mente doveva avergli fatto qualche stupido scherzo.
«Guarda che ti cade la cenere sulle scarpe se non stai attento.» disse lei, voltandosi e
sorridendogli. Michael era sempre più sbalordito. Fece cadere la cenere a terra poi si voltò
a guadare la nuvola di fumo che la ragazza seduta al suo fianco aveva creato. Fece un tiro e
unì il fumo proveniente dai suoi polmoni a quello già presente nell’aria, prodotto dalla
ragazza. Sentirono il rumore del cancello che si chiudeva alle loro spalle, con qualche
cigolio, e qualcuno che correva. Michael si voltò a fissare Clary buttare la testa indietro,
lasciando che il fumo le riempisse i polmoni. Non espirò, non si lasciò uscire nessuna
nuvola di fumo dalle labbra. Ma la vista del ragazzo fu interrotta da qualcuno che si sedeva
al fianco della ragazza.
«Allora? Che si fa?» disse. Si voltarono entrambi verso il biondo che aveva parlato. Il
castano iniziò a passare lo sguardo da uno all’altro. Che diavolo ci facevano quei due lì?
Scrollò la testa e si rese conto che la sua sigaretta aveva finito di bruciarsi, arrivata ormai al
filtro. La cenere era rimasta attaccata, ma una leggera folata di vento l’aveva scossa
acendogliela cadere sui piedi. Per fortuna aveva smesso di piovere, altrimenti si sarebbe
appiccicata sulle sue scarpe.
«Te l’avevo detto.» disse la castana, sorridendogli. Si alzò in piedi sospirando e buttando
ciò che restava della sua sigaretta a terra. «Noi torniamo dentro,» disse aiutando Luke ad
alzarsi, «tu vieni con noi?» concluse porgendogli la mano. Michael scoppiò a ridere, gli era
sembrato troppo strano che quei saltassero qualche giorno di scuola. Ora il tutto si era
fatto chiaro ai suoi occhi. I due amici lo guardarono straniti e sorpresi. «Come vuoi.»
sospirò Clary, «Dirò alla Bailey che hai marinato la scuola e che ci hai costretti ad uscire
dal perimetro, facendoci fare ritardo, così avrà materiale a sufficienza per sospenderti e
dovrai per forza restare in questa scuola un altro anno.» si corrucciò la ragazza. Luke capì
che stava decisamente esagerando, quelli non erano affari loro e lei stava diventando
troppo testarda. Perciò la tirò per un braccio sussurrando un «Dai, Clary, torniamo
dentro.»
che la ragazza non ascoltò. Era fissa davanti a Clifford, con gli occhi putati in
quelli del ragazzo, con un’aria che voleva sembrasse minacciosa, ma che sembrava solo di
una bambina che vuole riavere il suo giocattolo indietro.
«Credo che tu debba ascoltare il tuo fidanzatino, ragazzina.» disse perciò Michael
distogliendo lo sguardo dalle iridi verde scuro della ragazza. Per lei era troppo, aspettò che
si alzasse in piedi e gli stampò una cinquina in piena guancia. «Che cazzo fai, ragazzina!»
strillò il castano, portandosi entrambe le mani sulla guancia colpita. La ragazza si voltò e
tornò verso la scuola, attraversando il cancello pedonale. Luke era rimasto immobile, era
esterrefatto dal comportamento della sua migliore amica.
«Io… io credo che ci convenga seguirla…» sussurrò abbassando lo sguardo il biondo. Così
attraversò anche lui il cancello pedonale, seguito dal più grande che era ancora intento a
massaggiarsi la guancia. Quando il castano entrò in classe trovò Clary già seduta al suo
banco. Fu costretto a passarle vicino, così lei gli sussurrò un «Sapevo che mi avresti
seguita.»
ridacchiando. Quando gli altri compagni si accorsero del rossore sulla guancia di
Michael scoppiarono in una fragorosa risata generale. Il castano si sedette al banco dove si
era già accomodato prima e sospirò. «La pagherai Cooks, la pagherai molto cara.» pensò
fissando la schiena della ragazza seduta al primo banco.
 
Notes
Hi or heyy!!
Il nostro Luke ha 18 anni, non ci posso credere!! Io sono ancora intenta ad ascoltare Try Hard e Unpredictable e lui ha fatto 18 anni! Piangiamo tutte insieme :’’((
Questo capitolo allora… non lo so che cos’è. È un capitolo che ho scritto mano a mano senza un’idea precisa in testa, le parole uscivano da sole. Spero che abbia almeno un senso. Sicuramente da qui in poi si entrerà di più nella storia, da qui inizia la trama vera e propria. Vedrete, vedrete!
Spero che questo Michael molto Out Of Character vi piaccia, forse è un po’ particolare o magari è del tutto scontato, non saprei…
Nelle recensioni ho letto che a molte fa pena la sua situazione, credo che andando avanti cambierete idea. ;D
In questo capitolo Clary fa la brava ragazza coraggiosa, ma non sa in cosa si è cacciata! Ehehehe non sa proprio a cosa è andata in contro!
Ho intitolato il capitolo Cigarettes perché ho amato a scrivere la parte sul fumo, la descrizione delle nuvole di fumo, insomma quello ahahah.
La canzone in alto è “Perhaps Vampire Is A Bit Strong But…” degli Arctic Monkeys.
In questi giorni sto cercando di aggiornare spesso perché presto partirò e per due settimane circa non potrò caricare nulla, sicuramente andrò avanti a scrivere e cercherò di rispondere a tutte le vostre recensioni. L’ultima volta che aggiornerò prima di partire vi avvertirò, tranquille. ;)
Ringrazio chi ha recensito lo scorso capitolo, chi ha inserito la storia nelle preferite, nelle seguite e nelle ricordate, grazie anche a chi legge silenziosamente, mi piacerebbe sentire anche i vostri pareri eh!
Voglio dirvi che il primo capitolo ha raggiunto le 171 visite! Sono davvero contenta di questo!
Bene, vi lascio perché questo spazio autrice è davvero troppo lungo.
Al prossimo capitolo,
@cliffordsarms
  
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