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Autore: Cee4    17/07/2014    2 recensioni
Si potrebbe fare un show comico al riguardo.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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run *waves*
Il cantante etc. etc. ed il batterista  dei Muse, fortunatamente per loro, non hanno nulla a che vedere con tutto ciò. Spero che le righe di cui sotto siano gradite. Insomma, non sputate contro lo schermo quando leggete. Lo dico per il vostro laptop più che altro.
Probabilmente sarebbe stata una mossa intelligente non pubblicare questa cosa, ma ovviamente vado ad impelagarmi in cose assurde .  *Jiyong-ah ciao*
Sayonara ~✿!


"I have a lot of thoughts that don't make sense, like aah~"


Cinque teste era quello che riusciva a vedere da almeno un'ora. Gli sembrava un po' di essere ritornato ai tempi della scuola quando era solito sedere in fondo alla classe.
Sedere in fondo alla classe significava anche  poter guardare ogni minimo movimento degli altri verso di lui.  Il ragazzo nuovo che parla raramente  e che, assai più raramente, gravita ora intorno ad un gruppo ora ad un altro.
Un enigma per i suoi compagni. Probabilmente era un enigma anche per quei quattro tecnici del suono e per Mike, il manager della band.
Chris è in giro per Londra, pensò.
Si sistemò più comodamente sulla poltrona e trattenne forte un sospiro tra la gola e lo stomaco.
Dom è al dormitorio, pensò pure.
Decise di muoversi verso il pianoforte e, lì, si trovò a fissare i granelli di polvere che galleggiavano nell'aria. Brillavano attraversati da un raggio di sole, quasi poesia in movimento.
Ah, ma fuori c'era il sole.
"Dammi le chiavi della tua macchina, per favore", disse a Mike che aveva iniziato a fissarlo, indispettito dalla sua inedia.
"Le mie chiavi? Perché tutto ad un tratto le cerchi?".
"Avevi detto che mi avresti prestato l'auto una volta finito di registrare l'album".
L'uomo gli si avvicinò fingendo di non avere la più pallida idea di cosa stesse parlando.
"Ti stai rimangiando la  parola?".
"Ehm, finiamo di sistemare le ultime cose qui e poi ne riparliamo? Uhm, devo essere giusto un po' con tutti. Non posso favorirti anche se mi sei più simpatico".
"Allora, sempre dopo,  riparliamo degli ultimi accorgimenti al contratto".
Matt era davvero un ragazzino tremendo. "Mi chiedi l'auto ma non sei occupato a finire di registrare le parti vocali per Falling Down?".
"Sono libero per almeno due giorni. Le chiavi?".
Panico.
La disputa era diventata nel giro di un paio di minuti una vera sfida tra numeri uno quanto a testardaggine. I fonici seguivano il tutto iniziando davvero a divertirsi.
"Facciamo che te le presto dopo l'uscita del primo singolo, ok?".
"Te ne potresti pentire", digrignò Bellamy tra i denti trascinandosi fuori dalla stanza.
Andò da Andrew, il portinaio, a chiedere quali altre band avrebbero dovuto registrare quel giorno e se c'era la possibilità di ordinare il pranzo. Vide le chiavi della Porsche  appese in bacheca.
"Fa niente per la pizza".
Esitò guardandosi intorno.
Il vecchio stava controllando i registri.
"Solo per una corsa veloce", impose a se stesso.
Prese il telefono. "Che fai? Ti passo a prendere per un giro. Uhm, sì. Porta anche il monopattino, Dom".
Matt uscì repentinamente dagli studi RAK giocando con la preziosa refurtiva tra le mani e portandosi il braccio vicino alla bocca per non ridere troppo.
"Ho bisogno di un complice perché non posso andare a fondo da solo" fischiettò.

***

"Entra, entra, entra".
"Che succede?", chiese Dominic sistemandosi in auto.
"Tranquillo, per oggi è mia, mia".
"Ma non è la macchina di Mike?".
"Sì, certo. No, aspè... Per oggi è mia".
La versione maschile di Thelma e Louise scorrazzò  in centro per almeno una ventina di minuti finché non decise di fermarsi al parco, mosso più dall'incredibile voglia di fish and chips che da un'incalzante coscienza.
Dom e Matt si ritrovarono su una panchina a guardare il fiume. Inutile dire che nessuno dei due aveva con sé più di una sterlina.
"Dovremmo andare a Brighton".
"Brighton?".
"Uhm, sì, non ci andiamo da agosto scorso".
"Io ci sono andato Bells".
"Oh, già, con  Tom e Jimmy. Che avete fatto di bello?".
Howard rise. "Perché fai domande sul nulla?".
"E' niente? E' un'esperienza, tua. I ricordi sono importanti", fece una pausa  lunga rendendosi conto di essere stato abbastanza sdolcinato, "Stavo cercando di ovviare alla fame".
"Questo sei tu: rubi un auto da non so quanti bigliettoni senza portarti almeno dieci sterline per sfamarti".
Matt fissò l'ambulante che vendeva fish and chips poco più in là. "Tu rimani qua".
Howard ovviamente non si mosse. Era davvero troppo stanco per mandarlo al diavolo e l'aria era piacevole.
Faceva innaturalmente caldo e quella breve pausa da Matthew giovò anche al suo cervello. Riuscì finalmente a connettere quanto potesse essersi messo nei guai accettando l'invito dell'amico per una rapida scampagnata. Bellamy seriamente era capace di incasinare la vita al mondo a lui circostante e Dom aveva davvero voglia di buttarsi dritto sull'asfalto picchiando da sè  forte la testa.
Il "Toh, ecco qua, ti ho portato dei popcorn" di Matt interruppe Dominic dall'articolare  più profondamente quanto fosse strano quel suo amico.
"Non dirmi che hai avuto il coraggio di rubare anche un pacco di questi?", fece Howard esplorando con la mano il contenuto della busta al fine di arraffare quanto più poteva.
"No".
"...".
Bellamy afferrò le estremità delle maniche della camicia spiegazzata tirandole giù nella misura in cui poteva. "Ho offerto al tizio come compenso un album con dedica non appena sarà uscito".
"E lui ha accettato?".
"No".
"Sapevo che questi popcorn erano frutto di un altro reato", esclamò Dom con la bocca quasi del tutto piena.
"Il tizio ha detto di regalargli un buon verso di una possibile canzone da rivendersi nelle giornate magre".
"Dunque?".
"Suona un po' tipo...Non dire nulla alle droghe, loro non possono sentirti".
 "Matt non fare così, sembri un disagiato quando pensi certe cose". Dominic portò il capo all'indietro scoppiando a ridere. Bellamy era davvero qualcosa di diverso. Ingenuo e pericoloso.
Matthew sentì il proprio ego accartocciarsi intorno al cuore. Era stato così difficile elaborare quel pensiero in un così breve tempo e con una vulnerabilità sempre più spiccata per il senso di colpa.  Si era davvero impegnato a procacciare qualcosa da mettere sotto i denti ed era stato abbastanza grato del risultato. Forse quel venditore ambulante gli avrebbe offerto lo stesso qualcosa, ma Howard aveva distrutto tutto quel laborio mentale in un istante.  Gli prese la mano: "Vuoi finire in acqua per caso?".
"Ho capito, ho capito. La smetto subito. E' risaputo che se ti focalizzi su una cosa, la ottieni. Sei un genio dopotutto".
A Bellamy sembrò che la presa in giro stesse continuando e che lo zimbello di turno fosse lui. "Non è un po' esagerato andare in giro con i bermuda?".
"Era tutto in lavatrice".
"Non mi piace che qualcun altro guardi ai tuoi quadricipiti".
Si piegarono entrambi dalle risate. Erano entrati nel loro proprio mondo di nuovo.
"Con tutto il rispetto possibile,  dovresti finirla di dire cose così, così gay".
"Andiamo allo studio? Vuoi sentire come è uscita l'ultima canzone?".
"Ok".
Si rimisero in auto e non dissero niente per tutto il tragitto. Dom lo guardò. Matt era distante, perso in pensieri lontani dove nessuno probabilmente sarebbe stato in grado di raggiungerlo.
Howard si sentì tutto ad un tratto sazio, abbastanza compiaciuto del talento dell'amico. Bè, era abbastanza scontata come cosa visto che aveva puntato gran parte del suo futuro e della propria autostima in quel progetto fatto album insieme.  Sperò soltanto che Mike non avrebbe preso di mira anche lui una volta ritornati.
"La prossima volta chiama Chris, eh".





   
 
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