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Autore: tedbear_3    17/07/2014    0 recensioni
I licantropi e i freddi da tempo sono rivali,sono anni,decenni,addirittura secoli che sono l'uno contro l'altro. Si sono verificati combattimenti,conflitti,anche guerre,ma dopo tutto ciò ancora non hanno stabilito una pace,ma solo una piccola,debole, tregua. Lei è Emily,una sedicenne comune, che non ha nessun potere,e nessuna particolarità, solo una forte forza mentale. Scapperà dall'oppressione di queste due parti? Oppure cercherà di aiutarle entrambi con forza di volontà?
Intanto due amori,due folli,pazzi amori,che le sconvolgeranno la vita,e la metteranno in pericolo, in un pericolo dove non si è mai trovata.
Genere: Fluff, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
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Era una giornata come le tante, forse non come le solite. Io e le mie amiche abbiamo deciso di dormire in campeggio questa notte, di andare nel mezzo della foresta e di dormire con il falò acceso e le chitarre. Sarebbe stata una serata perfetta tra amiche, mangiando carne alla brace, mashmallow e cantare intorno al fuoco per guardare le stelle. Ecco, questo mi serviva, rilassarmi immezzo alla natura tra il verde del prato e il bianco dei fiorellini che davano allegria. Suonarono al mio campanello, scesi di corsa dalle scale e aprii:Bea,Charlie e Emma mi stavano aspettando sulla soia "allora Emily.. sei pronta?" mi chiese Charlie entrando dentro casa e scrutando la situazione, non c'era nessuno, "si pronta andiamo" dissi prendendo lo zaino da campeggio e la chitarra. Salii sul mini camper e la musica a palla era accesa, Emma si mise alla guida mentre io Charlie e Bea ci sedemmo sul tavolino in ansia per l'arrivo "ti immagini troviamo dei strafighi nell'area campeggio?" disse Charlie accennando un sorriso timido "magari" disse Bea iniziando a fare una risata rumorosa "bhe non sarebbe male" disse Emma dal volante "e tu Emmi?" Emmi era il mio soprannome, siccome eravamo Emma e Emily nel gruppo si creava sempre confusione,sinceramente penso sia più confuso Emmi e Emma..ma se a loro sta bene così,sta bene anche a me. Io ero Emmi, il nome da bambina più scemo che conosca ma, in fondo mi piaceva."Speriamo" dissi io iniziando a ridere insieme alle altre. Dopo 30 minuti arrivammo, il posto era mozzafiato vicino a un lago fantastico. Avevamo acceso il fuoco e iniziammo a stendere la tovaglia a quadri per mangiare panini, bibite e schifezze varie "meno male che siamo venute immezzo alla natura" disse Bea ridendo "e perchè?" dissi curiosa "mangiamo tutte queste schifezze" disse lei, scoppiammo tutte in una risata "io vado a cercare la legna" disse Emma "ti accompagno" dissi finendo di sistemare la tovaglia e alzandomi "ok" disse lei aspettandomi. Girammo un pò in lungo e in largo quando io accidentalmente caddi in una buca "Emmi ti sei fatta male?" disse Emma avvicinandosi a me "ehm, diciamo che stavo meglio prima.. ma non tanto" dissi cercando di alzarmi, incuriosita guardai altrove dove un ragazzo stava guardando la scena, era alto moro con due occhi verdi intenso, era un ragazzo davvero da togliere il fiato "serve aiuto?" disse avvicinandosi con una velocità assurda, non so se ero io a perdere lentamente i sensi o a essere lui particolarmente veloce, mi prese leggermente in braccio e in un attimo mi ritrovai quei intensi occhi verdi a guardare i miei occhi marroni che confronto ai suoi sembrano insignificanti. In quel momento mi sentivo al sicuro come se avessi trovato un posto dove sentirmi bene "Emily..Emily tutto bene?" disse Emma guardandomi mentre ero incantata a guardare quei splendidi occhi verdi, ero ferma come se non ci fosse nessuno,solo noi due "ti senti..meglio?" disse interrompendo quel silenzio "si" dissi alzandomi barcollando "ahi.." dissi appoggiando la caviglia "che ne dici se ti fascio il piede? Sentiresti meno dolore.." annui leggermente dopo le sue parole, Emma rimase lì in silenzio "Emily io ti aspetto al campo" disse raccogliendo la legna "ok a dopo Emma.." dissi con un filo di voce, non volevo che mi lascasse sola, li, con quel ragazzo.. "come ti chiami?" disse lui ad interrompere il silenzio "Emily, non si è capito?" dissi facendo una risatina "no..sono un pò sbadato " disse lui facendo una piccola risata "e tu come ti chiami?" dissi curiosa "Lionel, mi chiamo Lionel e.." disse trattenendosi "e?" dissi io aprendo leggermente gli occhi " e..ehm..e ho 16 anni" quelle parole non sembrano vere, c'è si aveva 16 anni da quello che avevo intuito ma sembrava che ci fosse altro "anch'io" dissi arrossendo leggermente lui sorrise. Mi disse di aspettare 5 metri prima dalla postazione del suo campeggio, non so bene il perchè ma dopo 30 secondi ritornò con la fascia in mano, mi fece sedere su un ceppo di legno delicatamente prendendomi la gamba e iniziando a massaggiare il punto dolente "come va?" disse continuando il massaggio lento e delicato "perchè fai questo?" dissi piegando la testa "bhe perchè sei una ragazza in difficoltà e poi sei anche carina voglio aiutarti" disse sorriedendo "ok" dissi ricambiando il sorriso. In poco tempo fini la fasciatura e se ne andò via correndo,sempre veloce come se volesse non vedermi più, eppure quel ragazzo mi aveva affascinato aveva quel non so che che mi faceva sentire unica, speciale. Arrivai al campo dove c'erano le ragazze che mi fissarono per tutta la serata senza dire una parola "Emily,Emily.."disse Charlie ridendo "cosa c'è?" dissi ridendo anch'io,il modo in cui aveva pronunciato il mio nome mi faceva ridere "ehh..vedi,io prevedo il futuro" disse Bea ridendo "ma..Emma!" dissi quasi urlando, un lato negativo di Emma? Spiffera tutto "scusa..ma poi avresti dovuto inventare un modo per spiegare la fasciatura!" disse ridendo "e poi è un gran bel ragazzo" aggiunse ridendo,arrossii, le tre persone più matte dovevo trovarle io,logico. Mangiammo e cantammo qualche canzone tra qualche risata e andammo a dormire, quella sera erano particolarmente strane. *** Mi svegliai intorno alle 3.00 di notte, non so il perchè, mi sentivo strana, presi la chitarra e me ne andai sulla riva del lago lontana dal campo a strimpellare qualche nota. Era buio e la luna illuminava il lago riflettendo la mia immagine foca, sentii dei rametti rompersi, pensai un animale pericoloso, oppure le mie amiche venute a cercarmi, invece no, nessuno dei due "cosa ci fai qui a quest'ora a suonare la chitarra?" era Lionel, ora sapeva anche dove era il mio campo? "oh..ciao,bhe non riesco a dormire e volevo suonare un pò" dissi chinando il volto "ma è tardi" disse raccogliendomi una ciocca di capelli scivolata dal volto e sedendosi accanto a me, arrossii leggermente "lo so..è che..non lo so le mie amiche non mi hanno rivolto molto la parola sono strane mi sento esclusa" dissi girandomi dall'altro lato "forse sono un pò confuse sul come tu sia caduta,cosa che cerco di capire anche io, e non vogliono farti domande" disse mettendo la sua schiena contro la mia "Emma gli ha detto che tu mi hai fasciato la caviglia" dissi io "ti ho fasciato la caviglia non stuprato in pubblico" disse ridendo "ah ah molto divertente" dissi io facendo una piccola risatina "posso farti una domanda?" disse lui curioso "certo.." dissi io "da quanto tempo suoni la chitarra?" disse sedendosi normalmente, mi girai anch'io verticalmente con la chitarra ancora legata alla schiena "bhe sono circa 8 anni" dissi suonando un accordo "lo sai che suonare la chitarra calma gli animali" disse sdraiandosi all'indietro "davvero?" dissi curiosa "mi suoni una canzone ti prego" disse supplicandomi "ehm non saprei non sono molto brava.." dissi toccando l'acqua con le scarpe "dai ti preeeego" iniziò a dirmi con voce da bambino "ok..ma non sono molto brava quindi non stupirti se viene fuori una musica orribile" dissi iniziando a sistemarmi bene con la chitarra tra le mani, non sapevo bene cosa suonare così inizia a suonare una canzone di uno dei miei cantanti preferiti, Ed Sheeran, una di quelle canzoni un pò lente e tranquille data l'ora della notte. "Sei davvero brava.." disse lui risedendosi e chinando il volto "cosa c'è?" dissi io curiosa "non è niente" rispose lui in modo brusco con gli occhi che diventavano pian piano sempre più lucidi "cosa.." dissi io mettendogli una mano sulla spalla ma lui la tolse bruscamente "non ho bisogno di compassione, lasciami in pace" disse alzandosi e scappando via "ma..ma io volevo solo.." non riuscii a completare la frase, non avrebbe avuto senso, ormai correva via con il viso rigato da quelle lacrime di cui non capii il significato.. e che non soprattutto non avrei mai voluto vedere. *** Il sole sorse svegliando tutte, io ero già sveglia,quella notte dormii poco, non capivo come quel ragazzo dolce e premuroso a una semplice canzone abbia reagito così, in fondo era solo Give Me Love di Ed Sheeran, forse era per il significato..ma non l'avevo neanche cantata, solo suonata, bhe in realtà l'avevo cantata nella testa ma è illogico che lui l'abbia sentita. "E così Lionel è un ragazzo" disse Charlie sorridendomi "ehm..almeno che non sia una donna credo che sia un ragazzo" dissi ridendo "no seriamente, dovi li trovi tu questi tizi?" disse ridendo "ehm slogati una caviglia e li troverai!" dissi ridendo "nah troppo pericoloso"disse lei andando verso il bosco "fai finta!" dissi ridendo,lei si girò e fece un sorriso malizioso. *** Tornai a casa,non c'era ancora nessuno, strano, di solito all'ora di pranzo i miei genitori ci sono, presi un pacchetto di crackers e andai di sopra a mangiarlo. Rimasi sola in casa per 5 ore ormai erano le 18 ero molto preoccupata,cosa era successo ai miei? Chiamai mio fratello Theo dalla curiosità "Grant sono Emily cosa è successo a mamma e papà?" dissi un pò nervosa "Emily..hanno fatto un incidente, non riuscivo a chiamarti e la macchina è bloccata, eravamo di ritorno a casa, io sto bene, non so come ma mi sono salvato ma loro no..entrambi sono in coma celebrale.." rimasi scioccata,il mondo, tutto mi cadde addosso "Devo venire la io devo venire!" dissi gridando "Emily calmati va tutto bene" disse lui con affanno "ora vengo la" dissi attaccando il telefono e mettendomi le scarpe, mi truccai di corsa e presi l'autobus, in 15 minuti fui li "ti avevo detto di non venire" disse Theo venendomi in contro "io devo vederli, io devo rivedere mamma e papà!" iniziai a correre, correvo e correvo sempre più veloce
   
 
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