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Autore: _BimbaMora_    17/07/2014    0 recensioni
I destini dell'uomo sono come fiumi, alcuni scorrono veloci, senza incertezza, lungo facili percorsi. Altri passano attraverso mille difficoltà ma arrivano ugualmente al mare. La meta finale è per tutti la stessa.
Romano Battaglia, Il fiume della vita, 1992
Il fiume di Shai era pacifico, con intorno a sè usignoli che cantavano meravigliose melodie rassicurando l'ambiente, ma un giorno non fù più limpido come prima ma torbido e burrascoso.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                                                                            Prologo:
 
 
Che cos'è il dolore? - Una sensazione che non vuole cancellarsi, una sensazione ambiziosa.
Emil Cioran, Squartamento, 1979
 

Apro gli occhi, guardo il soffitto, bianco, una superficie liscia che nel buio della stanza compare grigia chiara ben distinguibile dall’oblio che la circonda. Richiudo gli occhi. Respiro. Li riapro e mi vedo il suo viso di fronte agli occhi. Sento un peso che opprime il mio petto. Li richiudo per non vedere quell’ allucinazione troppo dolorosa dovuta alla mia mente masochista. Mi giro nel letto cercando di dormire ma fa male, ormai il danno è fatto, il ricordo è tornato alla mente, ferisce come una lama tagliente che affetta piano piano in fettine infinitamente sottili il mio cuore. Le lacrime scendono incuranti delle mie silenziose preghiere. Basta smettetela! Tornate lì da dove venite, vi prego! Ma neanche loro mi ascoltano, proprio come non mi ha ascoltato quella forza superiore che regola il nostro destino, pochi giorni fa.  I singhiozzi arrivano a sovrastare il ronzio della piccola stufa elettrica che mia madre ha acceso ai piedi del mio letto, non fa freddo, ma il mio corpo sta congelando e questo mi ricorda che sono sola, maledettamente sola. Il cuscino mi soffoca , non importa, nessun dolore può battere quello che provo. Urlo,  ma nessuno mi sente, nessuno corre su per le scale, meno male, non volevo vedere lo sguardo di mia madre pieno di pietà e finta comprensione. Mi sento stanca, piano piano sento ogni singolo muscolo rilassarsi, le palpebre appesantirsi,  i ricordi più belli e più dolorosi si fanno largo nella mia mente, prima di rendermene conto mi addormento.



 
Il calore che sento sulla mia pelle non può essere reale, è vero siamo in texas ma questo è l’inverno più rigido degli ultimi anni. Non ci faccio troppo caso, porgo il mio viso verso il sole beandomi di quella meravigliosa sensazione di vita che si irraggia giù in profondità sotto la mia pelle. Abbasso lo sguardo e vedo un oggetto che luccica sull’asfalto del vialetto di fronte casa. Mi abbasso per prenderlo e nel gesto mi scendono gli occhiali da sole che avevo trai capelli sul naso, li lascio lì, ilsole è troppo forte per i miei occhi. Esamino il ciondolo cheho raccolto, un cerchio d’argento intrecciato con un altro d’argento satinato. Lo riconosco, è suo. Miguardo in torno e comincio a cercarla ed eccola lì distesa sul prato come era solita fare. Mi avvicino e vedo che non ha la solita posizione composta ma totalmente scoordinata. Corro verso di lei chiamandola ma niente, non risponde. Mi accuccio vicino a lei ma continua a non risvegliarsi. Corro in casa, prendo il telefono e chiamo l’ambulanza.
Mi ritrovo in ospedale, tremo per l’impazienza di sapere come sta. Il dottore mi ritrova che sto facendo avanti e dietro per la sala d’aspetto. Appena lo noto mi vengono le lacime agli occhi per il sollievo che sparisce dopo pochi secondi dopo aver visto la sua espressione. 
‘’ signorina sua sorella è in terapia intensiva, ha avuto un episodio di bradicardismo.’’ Vedendo la mia faccia confusa aggiunse ‘’ il cuore della ragazza ha rallentato i battiti per un po’. I parametri ancora non sono nella norma quindi dovrà rimanere  lì per un po’. Continua ad essere incosciente quindi la terremo sotto costante controllo. Ancora non la può vedere.’’

La stanza si oscura e tutto scompare



CIAO RAGAZZE SONO TORNATA. HO AVUTO UN'ISPIRAIONE MOMENTANEA QUINDI FATEMI SAPERE COM'E' QUESTO PRIMO CAPITOLO E SE VALE LA PENA CONTINUARE COSI' MI SCERVELLO PER TROVARE IL CONTINUO CHE PER ADESSO E' ABBASTANZA OFFUSCATO NELLA MIA MENTE. UN BACIO!
  
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