Behrim era rumorosa. Forse la città più rumorosa e a tratti fastidiosa che si fosse mai vista. Non era certo un luogo per concentrarsi o cose del genere. Ovunque riecheggiavano le grida e le risate dei bambini, impegnati a giocare e a correre per la città, ma anche le risate dei passanti che si salutavano per strada. Persino le preghiere venivano cantate ad alta voce. Persino il Sole sembrava che ridesse e desse il buongiorno ai suoi concittadini. Tutto rideva, ogni colore intonava una melodia. La gente si sentiva libera, ma in realtà non lo era affatto. Mancava solo il colore della libertà. E qualcuno era alla ricerca di quel colore, all’apice delle Alte Mura della città. Purtroppo Mirea già lo sapeva.