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Autore: laisa    18/07/2014    0 recensioni
Harry.
In quella strada fredda in pieno gennaio, le mie scarpe erano l'uniche a fare un rumore irregolare e diverso da quelle degli altri; le altre emettevano un ticchettio che si confondeva nel caos della grande città tra la folla, il traffico, la puzza dell'inquinamento e i semafori mentre le mie scivolavano con grazia sul suolo grigiastro e malandato dei marciapiedi come se non volessi interrompere il silenzio tombale che si era creato nella mia vita con una normale camminata.
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Harry.


In quella strada fredda in pieno gennaio, le mie scarpe erano l'uniche a fare un rumore irregolare e diverso da quelle degli altri; le altre emettevano un ticchettio che si confondeva nel caos della grande città tra la folla, il traffico, la puzza dell'inquinamento e i semafori mentre le mie scivolavano con grazia sul suolo grigiastro e malandato dei marciapiedi come se non volessi interrompere il silenzio tombale che si era creato nella mia vita con una normale camminata.

La mia esistenza era completamente inutile da venti anni, me lo ripeteva sempre la vocina acuta e fastidiosa che si era impossessata della mia mente, ma nonostante questa continuasse ad infastidirmi io mi ostinavo a respirare quell'aria, a mangiare e a muovere il mio corpo morto dentro.



Il mio passo scivolante come lo strusciare sul terreno di un serpente si bloccò quando finalmente mi ritrovai dinnanzi ad uno sgabello dalla fodera rossa, mi arrivava fino ai fianchi ma per me non era difficile salirvici. Posai i palmi delle mie mani dalla carnagione chiara come il latte sulla superficie fredda, quasi ghiacciante e liscia del bancone di fronte all'oggetto sul quale dovevo sedermi e, dopo aver raggiunto il mio obbiettivo flettei gli avambracci in modo da sentire per un'istante il vuoto, come se stessi volando per poi appoggiare con delicatezza il mio fondo schiena sullo sgabello. Una volta che il mio corpo si ritrovava a rilassarsi potei approfittarne per ammirare quel pub come mi era solito fare; quel giorno la cosa che mi colpì di più fu' vedere un ragazzo seduto dalla parte opposta alla mia, aveva la spalla destra schiacciata contro il muro dalle pareti color porpora come se quel luogo fosse estraneo alla propria persona. Aveva i capelli di un colore corvino, erano tenuti molto bene, particolare che mi fece pensare che passasse la maggior parte del suo tempo a sistemarseli. I suoi occhi erano spenti, come i miei, non avevano quella luminosità che due persone innamorate hanno o quella di un bambino che ha appena ottenuto un aquilone con il quale giocare e sentirsi libero. Le sue iridi erano di un color cioccolato mischiato a sfumature di color nocciola e verde scuro, queste però più nascoste ma rendevano il suo occhio più intrigante e profondo. La carnagione della sua pelle era in completo contrasto con la mia dato che era di color olivastro, anche se molti punti venivano nascosti dall'immensità di tatuaggi dal color nero che coprivano soprattutto le sue braccia, il suo corpo era ricoperto da strati di tessuto economici, aveva indosso dei pantaloni di una tuta di color grigiastro e per niente bella ai miei occhi e la sua maglietta era bianca e pura come un agnello; i suoi vestiti anche se trasandati rendevano il suo corpo attraente ed interessante.

Avrei voluto alzarmi e sedermi accanto a lui per conoscerlo, sapere come mai stesse lì da solo ed aveva l'aria di uno che lì proprio non ci voleva stare. Avevo voglia di avvicinarmi per poter scrutare i lineamenti perfettamente geometrici del suo volto al meglio, per poterlo capire perchè sembrava come me: per la prima volta nella mia vita avevo il desiderio di farmi amico qualcuno. 

Il mio momento di osservazione venne interrotto al vibrare dell'oggetto elettronico che giaceva nella tasca stretta dei miei jeans neri e aderenti i quali mettevano in mostra le mie curve. Sbuffai facendo fuoriuscire dalla mia bocca rosea e carnosa l'aria calda per poi accostare la mia mano liscia e morbida come la pelle di un bambino al telefono, infilando con delicatezza le dita dentro la tasca in modo da tirare fuori quest'ultimo e una volta che era allo scoperto, premetti il pollice magro sul tasto al centro di color nero e vidi sullo schermo un messaggio da parte dell'unica persona che era riuscita a rubare il mio cuore e farmi sentire speciale: Louis Tomlinson.


Amore, tra quanto torni a casa? Mi manchi e ti amo.


- Louis xx


Un sorriso si affacciò con dolcezza sul mio volto mettendo in mostra le mie fossette al centro delle mie guance lisce e pallide mentre leggevo il contenuto del messaggio. Quel ragazzo era veramente speciale nella mia vita, sapevo che era quello giusto per me, mi riempiva di attenzioni e mi faceva sentire speciale e unico cosa che prima d'ora nessuno l'aveva mai fatto. Lo amavo, veramente tanto.


Prima di alzarmi per uscire da quel locale, girai il capo verso il ragazzo che precedentemente aveva catturato la mia attenzione, anche lui mi stava osservando in quel momento, ma non parve assolutamente intimidito dato che l'avevo appena colto mentre mi fissava, anzi, mi rivolse un sorriso mozzafiato e fu' lì che i nostri occhi s'incontrarono per la prima volta: le mie iridi color smeraldo si persero nelle sue color marrone scuro e profondo. Ancora una volta il mio istinto mi propose di andare da lui e parlarci perchè volevo veramente diventare suo amico, desideravo talmente tanto chiedergli come mai lui fosse come me e perchè anche lui invece di camminare emettendo il solito ticchiettio scivolasse sul terreno e si esternasse dal mondo. La mia mente però decise di farmi avvicinare alla porta, lasciando perdere quel ragazzo per poter ritornare a casa dal mio ragazzo, colui che amavo e avrei continuato ad amare per sempre.

   
 
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