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Autore: Lily_and_the_Marauders    18/07/2014    3 recensioni
SLASH || Larry || Fluff.
Dal testo:
Harry inizia ad avere paura del buio a sette anni dopo che sua sorella lo ha costretto a vedere uno stupido film dell’orrore. Da allora, tutte le sere, chiede a sua madre di controllare sotto al suo letto - anche due volte, se è necessario – per vedere se ci sono dei mostri.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Autore: Lily_and_the_Marauders
Titolo: The Monsters Underneath The Bed
Fandom: One Direction.
Pairing: Louis Tomlinson x Harry Styles
Rating: Verde.
Avvertenze: >>> Slash! <<<
Desclaimer:  Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di queste persone, nè offenderle in alcun modo.
                                       
Note autrice: Oramai penso si sia capito che non posso fare ameno di scrivere su questi due pulcini, aw. Allora, innanzi tutto faccio presente che l’ispirazione mi è stata data dalla citazione che troverete sotto ma se state leggendo queste note è perché la mia fedele compagna di scleri, KlausLP, mi ha convinta a postarla e mi ha aiutata con il titolo u.u
Quindi grazie, Kla ♡♡
 
E niente, spero vi piaccia c:
 
p.s.: se mi cercate, sono su Twitter @ohmycastieel
 
 
 
 
 
 
 
THE MONSTERS UNDERNEATH THE BED.
 
 
 
Oh how he loves you, darling boy.
Oh how, like always, he invents the monsters underneath the bed to get you to sleep
next to him, chest to chest or chest to back, the covers drawn around
you in an act of faith against the night.
- Richard Siken, “You Are Jeff”.
 
 
 
Harry inizia ad avere paura del buio a sette anni dopo che sua sorella lo ha costretto a vedere uno stupido film dell’orrore. Da allora, tutte le sere, chiede a sua madre di controllare sotto al suo letto - anche due volte, se è necessario – per vedere se ci sono dei mostri. Anne lo rassicura sempre dicendogli che i mostri non esistono e aggiunge scherzando che, anche se esistessero, non avrebbero mai il coraggio di entrare nella sua stanza a causa di tutto quel disordine. Poi sorride sentendolo sbuffare e allora si arrende, si mette in ginocchio sulla moquette azzurra e guarda sotto al letto di suo figlio.  «Vedi, Harry? Nessun mostro neanche ‘sta sera» dice alla fine alzandosi. Gli da’ il bacio della buona notte e esce dalla stanza accostando la porta.
Ma Harry non si sente sicuro. Ha paura del buio. Così si porta il lenzuolo fino al naso e resta lì, ad ascoltare il silenzio per una mezz’ora buona, fin quando le palpebre non si fanno pesanti e anche l’ultima delle sue paure sfuma.
 
A quattordici anni Harry ha ancora paura del buio ma non chiama più sua madre per controllare se ci sono mostri sotto al letto. Ha preso l’abitudine di ascoltare la musica per addormentarsi. Lo rilassa. Così, ogni sera, si stende sul letto e si infila nelle orecchie le cuffiette del suo iPod lasciandosi cullare dalla melodia delle canzoni. In quel modo almeno, se qualcuno lo avesse ucciso, lui non se ne sarebbe neanche accorto.
 
A sedici anni Harry è ancora in quell’età in cui si crede a tutto ma ha imparato a convivere con i mostri sotto al letto, tanto che neanche ci fa più caso ormai. E’ solo stanco quando torna a casa dopo una giornata di scuola e lavoro, quindi mangia e si addormenta senza neanche un pensiero. Con la abat-jour accesa come sempre, però, perché del buio ancora non si fida. Quando si è soli in una stanza non illuminata anche l’orsetto di peluche che ci sta più a cuore può trasformarsi in qualcosa di tremendo. Harry si sente impotente, nel buio. Indifeso. 
Per questo, la seconda notte che passa nella casa di X Factor, Harry scende dal suo letto a castello per svegliare Louis. Ci sono quattro ragazzi in stanza con lui, sono tutti suoi amici, eppure Harry sa che c’è solo una persona in quel momento con cui se la sente di condividere le sue paure. E non gli importa davvero se si conoscono da poco tempo, in quel momento ha urgentemente bisogno di conforto.
Louis è sveglio, sta fissando il soffitto, ma sembra accorgersi subito della presenza di Harry.
« Hey » mormora appena lo vede accanto al suo letto. « Cosa succede? »
Harry scuote la testa. Un po’ si vergogna a dirlo.
Louis lo precede. « Non riesci a dormire? »
« Affatto. » Ha cercato di resistere la prima sera, poi ha ceduto. Decide che l’indomani si farà dare una lampada da comodino o qualcosa del genere.
Louis non fa domande, si scansa un po’ per fargli posto e Harry non ci pensa due volte prima di intrufolarsi nel letto dell’amico.
E’ strano? Forse. E’ sbagliato? Magari sì, per alcune persone potrebbe esserlo. Ma non per Harry, lui ora si sente al sicuro.
« Non ti dispiace, vero? » chiede comunque all’altro, giusto per essere sicuro di non dargli fastidio.
« No, Harry » risponde Louis.
Harry annuisce. « Grazie » mormora e lascia che Louis lo stringa a sé.
Il giorno seguente Harry riesce a farsi prestare una abat-jour e chiede ai suoi compagni di stanza se può accenderla durante la notte. I ragazzi non si fanno problemi al riguardo.
Nonostante la lampada quella sera sia accesa, Harry scende di nuovo dal suo letto per andare da Louis che, come la sera prima, è sveglio.
« Qualche problema con la lampada, curly? » gli domanda il ragazzo.
« Sì » mente Harry e Louis gli fa spazio un’altra volta sotto le coperte.
Passa una settimana e Harry continua ad addormentarsi tra le braccia di Louis.
Ormai non fa più caso alla lampada, non gli importa se è accesa o spenta e non pensa più al buio. Semplicemente, appena tutti gli altri si addormentano, scende dal letto e va direttamente da Louis che lo accoglie a braccia aperte, letteralmente.
Louis che lo aspetta perchè ormai è diventata una loro abitudine.
Louis che rimbocca le coperte ad entrambi e poi fa scivolare il braccio attorno alla vita di Harry, tirandolo a sé. Non gli importa neppure che la mattina dopo tutti li vedano abbracciati perché, fin quando Harry lo vorrà, lui sarà lì.
 
Harry ha vent’anni ed è un cantante di fama mondiale insieme ai quattro ragazzi con cui condivideva la stanza ad X Factor. Non hanno neanche vinto il programma ma eccoli lì, ad esibirsi negli stadi di tutto il mondo facendo sold-out in pochi minuti.
Harry ha vent’anni e Louis ne ha ventidue e dopo quattro anni ancora si ritrovano a dormire abbracciati, ogni sera.
« Ho paura dei mostri, Lou » mormora Harry qualche volta. Lo dice con un sorrisino furbo ad illuminargli il viso. Louis sa che lo fa apposta, ormai. E’ una cosa su cui scherzano spesso. Ma non fa obiezioni al riguardo perché sa anche che è un invito ad abbracciarlo più forte. Quindi lo stringe a sé e gli da’ prima un bacio sulla fronte e poi uno sulle labbra.
« Sai, la prima sera che sono venuto a svegliarti avevo davvero paura del buio » dice Harry ad un certo punto.
« Lo so, eri così spaventato » ridacchia Louis.
Harry gli morde piano il collo per ripicca.  « Tutta colpa di Gemma » borbotta.
« Allora uno di questi giorni mi dovrò ricordare di ringraziarla » dice Louis, sorridendo.
Harry sbuffa divertito e, se possibile, si stringe ancora di più al suo ragazzo. « Grazie per avermi fatto sentire protetto, Boo. E grazie per farmici sentire ancora. »
« Quattro anni fa mi sono ripromesso mentalmente di farlo per tutta la vita, Harry. » 
   
 
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