18/07/2014
3 recensioniNick autore: Oducchan_OfTheLowerCourt
Titolo: I want a boy for my birthday
Personaggi: Nishinoya Yuu, Asahi Azumane (Sugawara Koushi, Daichi Sawamura, Tanaka Ryuunosuke, Hinata Shouyou, Kageyama Tobio)
Pairing: AsaNoya
Genere: introspettivo, fluff, romantico, sentimentale
Avvisi: NN
Rating: verde
Note:
Se facebook e ask non m'han preso per il culo, oggi la nipote compie gli anni. Auguri!
(Noya li compie il 10 ottobre, se ho letto giusto)
Titolo: I want a boy for my birthday
Personaggi: Nishinoya Yuu, Asahi Azumane (Sugawara Koushi, Daichi Sawamura, Tanaka Ryuunosuke, Hinata Shouyou, Kageyama Tobio)
Pairing: AsaNoya
Genere: introspettivo, fluff, romantico, sentimentale
Avvisi: NN
Rating: verde
Note:
Se facebook e ask non m'han preso per il culo, oggi la nipote compie gli anni. Auguri!
(Noya li compie il 10 ottobre, se ho letto giusto)
I want a boy for my birthday
Ritrovarsi con le dita e il viso sporchi di panna e cioccolato non era nei suoi programmi.
E dire che si era pure organizzato. Prima la festicciola con il resto della squadra, organizzata da Daichi e Suga (ma monopolizzata da Tanaka, alla fine, che insieme a Hinata e al festeggiato ha trasformato gli spogliatoi in un campo di battaglia a base di patatine e salatini, rischiando di far venire un esaurimento nervoso a Kageyama). Poi, dopo aver aiutato a sistemare tutto ed essere passato rapidamente a casa a cambiarsi, era corso in pasticceria a prelevare il dolce ordinato in anticipo e si era precipitato a casa di Noya, ben sapendo che i suoi genitori sarebbero stati fuori città (era quasi morto d’imbarazzo, quando aveva chiesto loro se potevano lasciare il figlio da solo. Ancora di più al pensiero di star mentendo, che non si sarebbe stato nessun altro con loro, quella sera. Ma si sa, certe bugie a volte vanno raccontate).
Peccato che quando era arrivato Noya non aveva risposto alla sua scampanellata. Anzi, aveva trovato la porta aperta e il soggiorno silenzioso, e gli era quasi preso un colpo; subito si era lanciato nell’abitazione, pronto a correre in soccorso del suo fidanzato... salvo ricevere la porta del bagno in pieno viso quando quello era sbucato perfettamente integro dalla doccia, solamente un po’ perplesso da quel baccano.
E, beh... panna sul viso, sulle mani, e su una buona parte dei vestiti. Forse sarebbe stata meglio una crostata, a ripensarci.
Dal canto suo Yuu non smette di ridere da quando l’ha visto così conciato. S’è piegato in due con le lacrime agli occhi, e anche ora che l’ha pilotato in cucina per tentare di pulirlo, anche a provarci non riesce a trattenere le risate. Asahi si sentirebbe profondamente offeso, se non fosse che il modo in cui Noya strizza gli occhi e la pelle s’increspa attorno alle palpebre gli fa arricciare lo stomaco, nell’addome, e lo fanno sentire caldo. Lo fanno sentire bene.
Gli scosta i ciuffi neri e arancio dal viso, e nel farlo gli lascia una stria bianca a cavallo del naso. Noya si blocca a metà di una disquisizione sul dove sua madre tenga gli asciugapiatti puliti, e gli scocca un’occhiata confusa.
-Mi dispiace- si ritrova a borbottare, perché ha una gran voglia di dirgli quello che prova e le cose che il suo sguardo sa fargli alla bocca dello stomaco, ma non ci riesce mai –Volevo farti una sorpresa, e... ho rovinato tutto-
Noya corruga la fronte per qualche istante, probabilmente contrariato dal suo sguardo contrito e dispiaciuto. Poi torna a sorridere, l’espressione che muta con una scioltezza che pare il placido scorrrere di un fiume e gli increspa il fiato in gola, e gli assesta una manata sul petto, gli occhi pregni di una luce che ormai gli è famigliare.
-Beh, me l’hai fatta, Mister Cuore di Vetro. Non vedo di cosa ti debba scusare- gli afferra un polso, pronto a passarlo sotto il lavandino per aiutarlo a pulirsi; ma di scatto ci ripensa e invece se lo avvicina alla bocca, passando la lingua sul dorso della mano e poi sulle dita, la panna che gli sparisce tra i denti e lo fa boccheggiare a vuoto come un cammello –Per di più sei buono- lo informa, scoccandogli un sorriso pieno di malizia che non fa altro che peggiorare il fuoco che gli incendia le guance –Muoio dalla voglia di assaggiare il resto...-
E, anche se si sente morire dalla spudorata promessa insita in quelle parole, respira profondamente, prima di avvolgergli i palmi attorno al viso e chinarsi per depositargli un bacio prima sulla fronte, e poi sulle labbra.
-Buon compleanno- mormora, piano, ad occhi chiusi, e Nishinoya ridacchia, felice e imbarazzato.
-Grazie!- trilla, arrossendo appena e poi salta sulle punte dei piedi per baciarlo un’altra volta.
E dire che si era pure organizzato. Prima la festicciola con il resto della squadra, organizzata da Daichi e Suga (ma monopolizzata da Tanaka, alla fine, che insieme a Hinata e al festeggiato ha trasformato gli spogliatoi in un campo di battaglia a base di patatine e salatini, rischiando di far venire un esaurimento nervoso a Kageyama). Poi, dopo aver aiutato a sistemare tutto ed essere passato rapidamente a casa a cambiarsi, era corso in pasticceria a prelevare il dolce ordinato in anticipo e si era precipitato a casa di Noya, ben sapendo che i suoi genitori sarebbero stati fuori città (era quasi morto d’imbarazzo, quando aveva chiesto loro se potevano lasciare il figlio da solo. Ancora di più al pensiero di star mentendo, che non si sarebbe stato nessun altro con loro, quella sera. Ma si sa, certe bugie a volte vanno raccontate).
Peccato che quando era arrivato Noya non aveva risposto alla sua scampanellata. Anzi, aveva trovato la porta aperta e il soggiorno silenzioso, e gli era quasi preso un colpo; subito si era lanciato nell’abitazione, pronto a correre in soccorso del suo fidanzato... salvo ricevere la porta del bagno in pieno viso quando quello era sbucato perfettamente integro dalla doccia, solamente un po’ perplesso da quel baccano.
E, beh... panna sul viso, sulle mani, e su una buona parte dei vestiti. Forse sarebbe stata meglio una crostata, a ripensarci.
Dal canto suo Yuu non smette di ridere da quando l’ha visto così conciato. S’è piegato in due con le lacrime agli occhi, e anche ora che l’ha pilotato in cucina per tentare di pulirlo, anche a provarci non riesce a trattenere le risate. Asahi si sentirebbe profondamente offeso, se non fosse che il modo in cui Noya strizza gli occhi e la pelle s’increspa attorno alle palpebre gli fa arricciare lo stomaco, nell’addome, e lo fanno sentire caldo. Lo fanno sentire bene.
Gli scosta i ciuffi neri e arancio dal viso, e nel farlo gli lascia una stria bianca a cavallo del naso. Noya si blocca a metà di una disquisizione sul dove sua madre tenga gli asciugapiatti puliti, e gli scocca un’occhiata confusa.
-Mi dispiace- si ritrova a borbottare, perché ha una gran voglia di dirgli quello che prova e le cose che il suo sguardo sa fargli alla bocca dello stomaco, ma non ci riesce mai –Volevo farti una sorpresa, e... ho rovinato tutto-
Noya corruga la fronte per qualche istante, probabilmente contrariato dal suo sguardo contrito e dispiaciuto. Poi torna a sorridere, l’espressione che muta con una scioltezza che pare il placido scorrrere di un fiume e gli increspa il fiato in gola, e gli assesta una manata sul petto, gli occhi pregni di una luce che ormai gli è famigliare.
-Beh, me l’hai fatta, Mister Cuore di Vetro. Non vedo di cosa ti debba scusare- gli afferra un polso, pronto a passarlo sotto il lavandino per aiutarlo a pulirsi; ma di scatto ci ripensa e invece se lo avvicina alla bocca, passando la lingua sul dorso della mano e poi sulle dita, la panna che gli sparisce tra i denti e lo fa boccheggiare a vuoto come un cammello –Per di più sei buono- lo informa, scoccandogli un sorriso pieno di malizia che non fa altro che peggiorare il fuoco che gli incendia le guance –Muoio dalla voglia di assaggiare il resto...-
E, anche se si sente morire dalla spudorata promessa insita in quelle parole, respira profondamente, prima di avvolgergli i palmi attorno al viso e chinarsi per depositargli un bacio prima sulla fronte, e poi sulle labbra.
-Buon compleanno- mormora, piano, ad occhi chiusi, e Nishinoya ridacchia, felice e imbarazzato.
-Grazie!- trilla, arrossendo appena e poi salta sulle punte dei piedi per baciarlo un’altra volta.