Keiji Akaashi è un artista in crisi, inchiodato a una tela bianca e a un’identità che il mondo preferisce etichettare anziché ascoltare. Poi, una notte, tra luci stroboscopiche e cocktail troppo forti, tornano a tormentarlo un paio di occhi dorati, una voce familiare e mani bollenti. Con loro la domanda che ha sempre evitato: l’ha mai davvero dimenticato?
Nel frattempo, Kageyama Tobio incappa in un barista troppo sorridente per essere reale; qualcuno che brilla anche nel buio, come se portasse dentro tutto ciò che Tobio non ha mai osato concedersi.
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Aveva appena fatto passare la testa oltre la linea di confine del tavolo quando quell’urlo disincarnato lo fece sbiancare dalla testa ai piedi.
“Akaaaaashi!”
E maledizione ai cliché.
Maledizione a Bokuto Koutaro.
Perché, se l’universo può esser cieco, la sfiga ci vede benissimo.
[...]
“Che cosa sei esattamente?”
Shoyo si passò il pugno sulle labbra, il rossetto rosso a lasciargli strie cremisi sul viso smunto.
“Strana domanda, per qualcuno che l’altra sera non voleva neanche dirmi il suo nome.”
[...]
Tobio guardò Hinata e Hinata guardò lui, l’imprecazione a lasciare le labbra di entrambi nel momento in cui presero una decisione.
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|BokuAka, KageHina| Omegaverse| 62.5k|

Storia scritta per le challenge Come as you are not e Spring Bingo sulla Pagina Facebook "Non solo Sherlock".
“Bitchykawa, dimmi la verità, cos’hai combinato?”
“Niente” ribatté Tooru rigido, era vero, èstupido Hajime, questa volta non aveva combinato proprio niente. Anche se poi ebbe una visione di come si era avviluppato addosso a Sawamura, gemendogli nelle orecchie, mentre l’altro gli stringeva il sedere e gli si allegarono i denti dalla vergogna.
“Non ci sei andato a letto, vero?” Tooru si sentì andare a fuoco. “Tooru, non sono stupido. Lo vedo che ti piace, ma ti prego, dimmi che non sei andato a letto con lo sbirro”.
“Non ci sono andato a letto” rispose Tooru ed era quasi la verità.
“Bene, non farlo. Sarebbe un disastro annunciato”.
“Non lo farò, ma perché dovrebbe?” ribatté vagamente stizzito.
“Perché Sawamura è solido e coerente e tu sei inaffidabile e incostante. Comunque vada uno di voi due finirebbe col cuore spezzato”.

Piccola IwaOi nata per la “reverse challenge” sul gruppo FB Non solo Sherlock.
“ Lo avrebbe invitato a restare da lui per la notte, nel suo piccolo appartamento di Hanabuchi, sul mare, comprato con i suoi primi guadagni, e lo avrebbe osservato dormire con quel misto di orgoglio, tenerezza e desiderio che lo tormentava e lo estasiava nel contempo.
E poi, alla fine della vacanza, lo avrebbe accompagnando all’aeroporto, riempito di manate sulla schiena prima di abbracciarlo e di mollargli un calcio nel culo davanti al gate.
I pensieri facevano chiasso, apparentemente più del campanello della porta, che gli era sembrato di sentir suonare. Guardò l’orologio: se era Tooru, era in perfetto orario.”

Ipnotizzato dallo scambio atroce tra melodia forsennata e ritmico battito, Kageyama si riprese la bocca di tangerine, stavolta la mano strinse davvero i capelli per tenere la testa lì, spingerla a sé, spingersi dentro.
Il desiderio strappava e lacerava ogni residuo pudore.
“Andiamo a casa” – sussurrò Shoyo, i fianchi si muovevano adesso, come instupiditi, strisciandosi contro il bacino dell’altro, per via di volerlo a sé, sentirlo, di nuovo, dentro di sé…
No, di volerlo…

Kageyama sbuffò e si mise a guardare fuori dal finestrino con aria scocciata "Dovevo, ma mia sorella ha cambiato i piani."
"E perché non mi hai detto niente?"
Lui gli lanciò un'occhiata torva "Speravo di fare il viaggio in tranquillità, ma a quanto pare ci tocca farlo insieme."
Ed ecco che Hinata avvertì un fastidio farsi largo alla bocca del suo stomaco. E il suono della portiera del bus chiudersi alle sue spalle gli fece capire che ormai non c'era più via di scampo.
Doveva farsi tutto il (lungo) viaggio in compagnia di Kageyama Tobio.
Solo-loro-due.
Non sarebbe sopravvissuto.

Raccolta di OS a tema Haikyu!! I prompt utilizzati come ispirazione sono quelli della lista "pumpINK" del Writober 2024 di Fanwriter (https://www.fanwriter.it/) al quale non ero riuscita a partecipare.
✦ 1. Caffè: KageHina

Parigi, 25 luglio 2024. Mancano poche ore all’inizio delle Olimpiadi e Tetsurō ha qualche guaio a cui rimediare.
“Un rumore cupo di freni e ferraglia annunciò l’arrivo di un treno e Tetsurō fu investito da una folata di vento caldo e umido, che sapeva di miniera. A una donna che gli scendeva le scale davanti volò via un cappellino di paglia e lui, con cortesia tutta nipponica, si abbassò a raccoglierlo nonostante la folla che li incalzava per affrettarsi verso la banchina. Quando si rialzò, mentre glielo restituiva e lei si profondeva in mille ‘remerciements’ , un’ombra gli passò accanto, una sagoma che, a differenza del flusso umano che li circondava, proseguiva lenta, come se tutto il marasma che aveva intorno non lo riguardasse minimamente.
Quello era un suo tratto caratteristico: muoversi in mezzo agli altri senza mescolarsi agli altri, in virtù di un egocentrismo tutto sui generis che lo aveva sempre affascinato. Se si fosse trattato di lui, certo.
Perché no, non poteva essere lui.”
Spin-off di “Anatomia di un desiderio” .

A Kenma non piace alzarsi presto, ma Kuroo lo conosce troppo bene.

Maria Taniguchi frequenta il terzo ed ultimo anno al liceo Karasuno. I suoi occhi azzurri sono motivo di linciaggio quotidiano da parte dei bulli della scuola.
Tutto cambia quando Kiyoko Shimizu, sua amica da sempre, la invita ad iscriversi al club di pallavolo come manager.
Dapprima diffidente, Maria si lascia convincere e fa la conoscenza della squadra, in particolare del suo capitano, Daichi Sawamura, e del suo asso, Asahi Azumane...
[Storia scritta a quattro mani con effe_95]

[UkaTake - Missing moment dell’episodio 1x14]
Appoggia la testa contro il vetro della porta e chiude gli occhi, sbadigliando: non direbbe di no ad una cena calda…
E ad un pisolino nel suo letto.
O nel letto di Take-chan…
Ma ha ancora tanto lavoro da fare: se tutto va bene in un paio d’ore potrebbe aver finito. Sempre che riesca a risollevare la testa dalla porta.
L’ultima cosa che si sarebbe aspettato di vedere, schiudendo appena un occhio, è il sorriso del professor Takeda, che lo saluta con un gesto appena accennato.
“Take-chan?”. Torna finalmente in posizione eretta e, facendo finta di niente, cerca di cancellare con la manica della felpa l'impronta lasciata dalla sua fronte sul vetro. “Cosa ci fai qui? Non sei tornato a casa?”, gli domanda facendosi di lato per farlo entrare.
“Stavo tornando a casa”, ammette il professore. “Ma poi ho pensato che se tu puoi darmi una mano in palestra, io posso darti una mano in negozio”.

Dal testo: - È sempre il tuo Iwa-chan, nel giorno più bello della sua vita, il suo matrimonio. -
Challenge: “May I write” organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”

Quando Oikawa incontra Iwaizumi non cerca nulla; forse, sta solo evitando di ripensare al passato. Eppure, qualcosa nell’altro lo disarma: l’irruenza, la smania, il modo in cui sembra colmare il silenzio con un solo sguardo. Non c’è nulla che li unisce, tuttavia, l’universo sembra fare la qualsiasi per avvicinarli.
Il loro, è un legame che nasce così, per caso, e che piano accorre a renderli due individui avidi di emozioni.
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“Ehilà gente” berciò Iwaizumi, un toro in un’arena dipinta di rosso, “questa mummia non ne vuole sapere di starsene al suo posto! Scommettiamo che sarò il primo a colpirlo e a farlo piangere?”
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“Sei bravo” lo sbeffeggiò Tooru dal di là della rete, il ghigno tronfio ma anche esausto, [...] “ma non il migliore. Mediocre, ecco, questo è il termine più corretto per descrivere la tua tecnica.”
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“Ti voglio distruggere.”
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Una volta gli era capitato di leggere una frase che cominciava con Non tutte le malsane idee, vengono per nuocere, o qualcosa del genere, insomma.
Tuttavia, tale malsana idea, era arrivata sicuramente per nuocere. Alla sua immagine, al suo orgoglio, alla sua vita.
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|IwaOi, past UshiOi| ~ 41.1k|

Dal testo: - L’uomo sonnecchiava all’ombra di una palma, steso sul telo mare color verde acqua, la lieve brezza salmastra gli asciugava il corpo ed i capelli dall’acqua salata. -
Challenge: “Love and do what you want?” - organizzata dal gruppo Facebook “Non solo Sherlock - gruppo eventi multifandom”

Raccolta di drabble e flash piccole piccole nate in occasioni varie.
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Che questa sia la sua debolezza potrebbe dirlo, sbagliando, chiunque lo abbia mai visto giocare: non si è mai curato di nasconderlo, Tooru, perché solo i perdenti hanno paura di mostrarsi vulnerabili.