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Autore: micaelaspeace    18/07/2014    4 recensioni
Aria, la stessa che ti restituisce la vita dopo una lunga permanenza sott'acqua e la stessa che, gelida, ti mozza il respiro. Il dodici febbraio di diciotto anni fa, mia madre non poteva immaginare che donandomi quel nome, avrebbe automaticamente definito la mia personalità.
Sono pagine strappate di diari pieni zeppi di pensieri,
sono note musicali che si infrangono sulle pareti,
sono alla ricerca di una mano che mi riporti sulla terra,
sono pezzi di vetro infranti sulla gelida superficie della strada.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Adolescenza, undici lettere, undicimila pressioni, centoundicimila insicurezze.
Ma se pensate che questa sia una lezione sui Metodi Eccellenti Per Sopravvivere Ai Periodi Della Vita vi sbagliate di grosso. 
Non credo sia una ragazza morta, l'individuo più adatto per dare lezioni di vita. 
Scrivo da un indefinito luogo privo di definizioni, non ci sono cartelli stradali che mi indichino se mi trovo effettivamente in Paradiso o all'Inferno.
Abbozzo una rapida occhiata alla stanza che mi ospita, ma nessun unicorno mangiucchia erbetta fresca ai bordi di un ruscello, ma non intercetto nemmeno sputi di fuoco o cascate di lava. 
Poggio il sedere su una poltroncina di pelle di un marrone sbiadito ed esattamente di fronte alle ginocchia, c'è un tavolino scuro, probabilmente in mogano e un quadernetto in pelle nera, immacolato nelle sue pagine di un bianco estremamente cristallino.
E, per un motivo che vaga ancora tra le vie del mio istinto senza svelarsi alla  parte più razionale della mia mente, ho sentito dentro l'impulso e il doloroso bisogno di imprimere questi pensieri sui quadretti sconnessi del diario. Come se, dentro di me, sapessi quale fosse il procedimento.

Se poco prima dell'impatto avessi avvertito proprio di fronte alle mie iridi una luce calda, immacolata e talmente perfetta avvolgermi intensamente? No.
Se un tizio con una barba bianca mi avesse accolto alle porte di una nuvola galleggiante? Nemmeno. 
L'ultima cosa che il mio occhio terrestre agguantò fu un fiumiciattolo completamente vuoto ai bordi della strada. E l'unico rumore assordante che colse il mio apparato uditivo fu quello stridente dei freni.
Poi il classico zero assoluto, un buio dal silenzio assordante, una coperta di lana in estate.
Mamma, giuro che ho rifiutato sino all'ultimo calice di vodka alla pesca presente nel locale.
Mamma, sii forte. 
Mi sfioro il polso, poi è un continuo salire, fino alla clavicola.
Sento la pelle pulsare di vita, nutrirsi di calore umano, ma ho come la macabra sensazione che sia questione di tempo. 
Il respiro si manifesta regolare, ma nella zona centrale del petto regna un silenzio abissale.
Ma per un attimo rimango impaurita di fronte alla mia calma piatta ed apparente: sono morta a diciotto anni, il pianeta terra è ormai una realtà che non mi appartiene, non più.

Poi d'un tratto un rumore taglia il silenzio innaturale del Regno Senza Definizione.
Mi volto di scatto e vedo materializzarsi la creatura meno biblica e più umana della storia. 
Una ragazza che i miei coetanei definirebbero Emo è esattamente di fronte a me, con una naturalezza che ha il potere di turbarmi.
Insomma, non sono in vacanza in una pensione per poche sterline a Bath, sono morta.

'Cosa sta succedendo, dove mi trovo?' 
'Pensavo avessi domande più originali, non sprofondare nella banalità come tutti gli altri.' dice d'un tratto spiazzandomi, sistemando qualche libro impolverato nella mensola di legno posizionata di fianco alla porta.
"Stupida idiota, sono morta stecchita, il minimo che mi devi è una spiegazione." penso, prima di venire trafitta da uno sguardo maledetto dal retro di una frangia rigorosamente nera.
"Lezione numero uno: nella Terra di Mezzo tutti possono essere a conoscenza dei tuoi pensieri, quindi, limita l'utilizzo di pensieri omicidi. Lezione numero due- prosegue quasi meccanicamente, mentre riordina in maniera morbosa la sala- ti trovi nella Terra di Mezzo. Il luogo di cui parlano quegli scanzonati chitarristi ai bordi delle strade di Londra è esattamente sotto alle tue Converse. Qui si trovano le persone decedute per il Pianeta Terra, ma con una chance di ritornare nuovamente con un cuore pulsante e una carnagione più colorita."  
Finalmente si ferma scorgendo un lieve tremolio abitare le mie mani.
"Cosa devo fare per tornare a casa? Insomma, io ho una famiglia, degli amici e.."
"Credi di essere l'unica? Forza Aria, ti vedevo più cazzuta sulla Terra! Torna a vestire le caratteristiche del nome da Guerriera che porti. Gli abitanti della Terra di Mezzo hanno una missione, affidata loro dai Piani Alti. E no, non ti parlo di Dio e nemmeno di un ipotetico Diavolo.
Vivi la Terra di Mezzo come un prestito in banca: noi ti doniamo una possibilità, tu in cambio devi guadagnarti questa concessione. Il nome della tua possibilità è Harold Edward Styles all'anagrafe. Notte, anche se qui non c'è distinzione tra notte e giorno!" comunica tutto d'un fiato, prima di mozzare la luce alle sue spalle con uno schiocco di dita.

   
 
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