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Autore: Midori Shiroyama    18/07/2014    1 recensioni
Guardando Makoto, Shizuku capì che lui era l'amore. E ormai non aveva più dubbi: sapeva di fragola.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Makoto Tachibana, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo due: Il profumo di fragola che annuncia l'amore

Shizuku fece un profondo respiro e poi lanciò. Il pallone da basket fece una parabola che sembrò lunga un'eternità, colpì il secondo ferro e dopo qualche giro entrò nella rete del canestro.
''Accidenti, Hanagata è stato un bel tiro!'' Disse Hana-chan.
''Sarebbe stato un tiro migliore, se non ci fossero dei tizi vestiti strani che mi osservano.'' La ragazza indicò le due figure che tentavano di nascondersi dietro la porta della palestra.
''Dici che ci ha scoperti?'' Chiese Rei a Nagisa, con un filo di voce.
''Certo che no!''
''Allora perché ci sta indicando?''
''Sta indicando il sole!''
''Ma se è nuvoloso'', Shizuku spuntò improvvisamente dal nulla e i due urlarono per lo spavento.
''Visto, te l'avevo detto che ci aveva scoperti!'' Disse Rei.
''beh, era un po' difficile non notarvi, siete vestiti da pinguino e da farfalla'', gli fece notare Shizuku. ''Allora, cosa volete da me? E' da tutto il pomeriggio che mi seguite''
''Em...beh, ecco, noi...'' A Rei mancò il coraggio di andare avanti e così tappò la bocca di Nagisa con la mano, lo sollevò di peso e corse via. Perplessa, ma sotto sotto divertita, Shizuku tornò ai suoi tiri liberi.
Ormai erano passate due settimane da quando aveva incontrato Makoto per la prima volta, e la ragazza sentiva che stava succedendo qualcosa di strano dentro di lei. Solitamente il basket la distraeva da tutto. Era bello proprio perché non la faceva pensare a niente. Però da quando aveva conosciuto quel ragazzo, giocare ed allenarsi era diventato il momento perfetto per pensare a lui.
Probabilmente il fatto era che voleva, di proposito, pensare a Makoto.  Ogni giorno passava davanti alla piscina per vederlo mentre si allenava. E in quel momento le venne in mente proprio quella scena: Makoto che, indossando il costume da nuoto, si stava allenando. Si ritrovò davanti agli occhi la sua figura alta, con i muscoli del corpo ben scolpiti e quel sorriso mozzafiato. A quel pensiero Shizuku avvampò improvvisamente.
Ripensandoci bene si sentì una stupida ragazzina che faceva strani pensieri su uno dei tanti ragazzi che aveva conosciuto a scuola. Da una parte giudicò quel comportamento di un livello così basso da farsi schifo da sola. Ma dopotutto, si disse, non poteva di certo frenare le sue fantasie. E dal momento che tali sarebbero rimaste, non c'era nulla di male a fantasticare un po' su qualcuno per cui aveva, ormai, una cotta.
Rimase come immersa in una specie di nebbiolina per tutto il tempo. Con estrema calma e lentezza si fece una bella doccia, si asciugò i capelli e si preparò per tornare a casa.
Fuori dalla palestra Makoto se ne stava seduto sul muretto. Il tempo era orribile e sperò solamente di riuscire a fare quello per cui era lì prima che iniziasse a piovere.
Si alzò per sgranchirsi le gambe, durante l'attesa. Rimase a guardare le grandi nuvole nere che coprivano il cielo, per un po', e quando si voltò si ritrovò davanti agli occhi Shizuku.
''M-Makoto'', balbettò lei.
Lui arrossì e proprio nel momento in cui stava per parlare, iniziò a piovere. Lo sapeva che sarebbe successo.
Hanagata trattenne un sorriso vedendo l'espressione sul volto di lui, poi aprì il suo tanto amato ombrellino bianco e gli offrì di rifugiarsi sotto di esso con lei. 
''Se non stai attento ti prenderai un raffreddore'', gli disse con fare premuroso.
''S-sì'', balbettò lui timidamente.
''V-va tutto bene? Cercavi qualcuno?'' Si azzardò a chiedere Shizuku.
''Ecco, volevo chiederti: ti andrebbe di tornare a casa insieme?'' Makoto ci aveva pensato e ripensato. Per due settimane si era tormentato cercando di trovare una scusa decente per poter passare del tempo insieme a lei, ma niente da fare.
Nemmeno Rei e Nagisa, che erano andati in giro a pedinarla e stalkerarla per tutto quel tempo, avevano raccolto sul suo conto delle informazioni che potessero essergli d'aiuto.
Lei era una ragazza riservata, che preferiva starsene da sola, e la cui unica passione, oltre alla lettura, era il basket. Nessuno sapeva nient'altro su Shizuku Hanagata e alla fine quella di accompagnarla a casa era stata l'unica idea decente che gli era venuta in mente.
Shizuku gli sorrise, leggermente rossa in viso. ''Certamente, mi farebbe molto piacere''
In quel momento il cuore di Makoto si mise a battere così forte che sembrava quasi dovesse uscirgli dal petto. Emozionato e soddisfatto della risposta si offrì di portare l'ombrello. Bene, un primo passo l'aveva fatto, pensò.
Lungo il tragitto i due parlarono e risero divertiti. Era una bella sensazione. E con Makoto al suo fianco, Shizuku sentì di nuovo quel meraviglioso profumo al gusto di fragola.
Il tempo trascorse veloce e in quello che sembrò solo un istante, si ritrovarono a destinazione.
''Grazie mille per avermi accompagnata''
''Figurati, l'ho fatto volentieri'', rispose Makoto imbarazzato. L'incontro di quel giorno era andato bene e si disse che, tutto sommato, magari poteva osare ancora un po' di più. Così, fece un bel sospiro e poi parlò. ''Shizuku, senti...Domani ti andrebbe di venire con me a Panda-Land?'' Le chiese tutto d'un fiato.
Lei rimase spiazzata. ''C-come hai detto, scusa?''
''Beh, ecco, Ran e Ren mi hanno chiesto di portarli a Panda-Land, domani, e mi piacerebbe molto se tu potessi venire con noi''
Shizuku rimase in silenzio a fissare Makoto con l'occhio perso. Aveva sentito male, forse? Ma no, l'aveva ripetuto per due volte. Makoto aveva pronunciato quella parola: ''Panda'', e se c'era qualcosa in grado di mandarle in tilt il cervello, oltre ai muscoli ben scolpiti di Makoto stesso e ad un buon tiro da tre punti, erano i Panda.
''Makoto!'' Gli disse avvicinandosi di più. ''Ti riferisci a quella Panda-Land?''
''Sì, è una cosa...''
''Fantastica! Ho sempre sognato di andarci, ma nessuno mi ci ha mai voluto portare!''
''Q-quindi è un sì?'' Le chiese tutto contento.
Lei annuì e Makoto si sentì così felice che avrebbe voluto abbracciarla per la gioia.
''Fantastico! A-allora ci vediamo domani!''
''Sì!''
Il giorno dopo Makoto, Ren e Ran si presentarono la mattina presto davanti casa di Shizuku. Presero il treno e una volta arrivati a Panda-Land, passarono una splendida giornata. Scattarono un'infinità di foto, proprio per ricordare ogni singolo momento di quel fantastico giorno.
Erano anni che Shizuku non si divertiva così tanto. I gemelli erano adorabili: i bambini più buoni ed educati che avesse mai incontrato, per non parlare di Makoto, un fratello maggiore così amorevole e premuroso come pochi se ne vedono in giro. Il gruppo era così unito che una signora li scambiò addirittura per marito e moglie che portavano in gita i loro bambini. Un errore che, nonostante un lieve imbarazzo iniziale per i due ragazzi, fece piacere ad entrambi.
Nei negozi specializzati del parco giochi Makoto comprò un panda-peluche che poi avrebbe regalato a Shizuku, nella speranza che si sarebbe ricordata di quella gita per sempre.
La sera era arrivata in fretta e dopo qualche minuto si sarebbe svolta la parata finale di Panda-Land, il momento che Ren e Ran avevano atteso per tutto il tempo.
''Mako-chan!'' Makoto riconobbe immediatamente la voce di Nagisa. Si girò e se lo ritrovò davanti insieme a Rei.
''N-Nagisa, Rei! Cosa ci fate qui?'' Chiese completamente nel panico.
Nagisa gonfiò il petto e sorrise con aria trionfante. ''Semplice, abbiamo saputo che saresti venuto qui a Panda-Land con Hanagata, perciò siamo venuti per darti una mano!'' Gli fece l'occhiolino.
''Una mano a fare che cosa?''
Nagisa gli si avvicinò e gli sussurrò in un orecchio: '' Per fare colpo su di lei''
Makoto si sentì mancare improvvisamente. Dio solo sapeva di cosa sarebbero stati capaci quei due! Fino a quel momento era andato tutto bene, ma se loro fossero intervenuti avrebbero rovinato tutto. No, non poteva permetterlo.
''A proposito, dov'è Hanagata?'' Chiese Rei guardandosi intorno.
''H-ha accompagnati i gemelli a prendere una bevanda fresca'', rispose lui indicando il negozio lì vicino.
''Oooohhhhhh!'' Nagisa si portò ancora più vicino a Makoto e, guardandolo con aria seria gli porse un pacchettino. ''Tieni, ti servirà''
''E-e questo cosa sarebbe?''
''Una cosa necessaria per qualsiasi relazione!'' Spiegò Rei con aria enigmatica, mentre si aggiustava gli occhiali.
Makoto osservò meglio quello che gli aveva appena dato Nagisa. Lo rigirò due o tre volte e quando capì di cosa si trattava per poco non si mise ad urlare. ''Ma siete pazzi per caso?! Non posso andare in giro con questo coso!''
''Mako-chan'', Nagisa gli posò una mano sulla spalla. ''Ma non puoi nemmeno farne a meno. Bisogna sempre prendere delle precauzioni''
Preso dal panico, Makoto s'infilò il famoso profilattico in tasca. Stava morendo dalla vergogna ed era meglio nasconderlo prima che Shizuku facesse ritorno insieme ai gemelli. Tanto decise che l'avrebbe buttato alla prima occasione.
''Nel caso ti servisse dell'altro aiuto abbiamo anche comprato un libro che spiega tutto!'' Nagisa stava per tirarlo fuori dallo zaino di Rei, ma Makoto gli si gettò letteralmente addosso per fermarlo.
''Non ti azzardare a fare una cosa del genere!'' Ringhiò a denti stretti, completamente rosso in faccia.
''Oh, ma perché?'' Chiese Nagisa, come se non capisse veramente il motivo della sua reazione.
Stava per rispondergli, quando sentì la voce di Shizuku alle sue spalle. ''Cosa!? Voi due siete quei tizi strani vestiti da pinguino e da farfalla che mi seguivano ieri!''
''Farfalla?...Pinguino?...'' ripeté Makoto. Davvero quei due pazzi l'avevano seguita dappertutto vestiti a quel modo?!
''Cos'è, mi state pedinando anche oggi? Sappiate che stanotte ho visto un programma in cui spiegavano della mosse di wrestling femminile e se non la smettete non mi farò alcun problema a metterle in pratica!'' Disse Shizuku con il tono più minaccioso che conosceva, ma che in realtà era poco convincente.
''Em...Shizuku, questi sono i miei compagni del club di nuoto: Ryugazaky Rei e Hazuki Nagisa'', Makoto rise nella speranza di allentare la tensione.
''Sì, e ieri noi ti stavamo solo osservando...'' le disse Nagisa.
''P-perché ormai sei famosa in tutta la scuola e noi siamo dei grandi appassionati di basket!'' Rei disse la prima cosa che gli era venuta in mente e che, nonostante tutto, sembrava l'unica scusa a cui Shizuku avrebbe potuto credere.
Tuttavia lei non ne sembrò troppo convinta e anche se non disse nulla li guardò scettica.
''Sorellona, la parata sta iniziando! Andiamo!'' Si lamentò Ran.
''Sì, è vero, andiamo! Nagisa, Rei è stato bello incontrarvi! Ci vediamo lunedì''. Makoto prese Shizuku per mano e la portò via, lontano da quei due pazzi furiosi.
La parata si sarebbe svolta su una piattaforma gigante, posta al centro di una specie di piscina e, ovviamente, i gemelli chiesero di poter andare nella prima fila per poter vedere meglio lo spettacolo. Il problema era che questo significava anche stare molto vicini all'acqua e Shizuku non se la sentì. ''Voi andate pure, io credo che guarderò lo spettacolo da qui. Scusatemi ma lo preferisco''. Non importa quanto si sarebbe sforzata: aveva troppa paura di finire in acqua, con tutta quella gente che spingeva a destra e asinistra, pe poter andare con loro.
Makoto lo capì e così decise di mandare da soli Ran e Ren. Tranquillo per il fatto che tanto sarebbe riuscito a tenerli d'occhio anche da lì.
''Ran, Ren, andate voi, io e Shizuku restiamo qui. Ma mi raccomando: state attenti!''
I bambini annuirono e poi corsero via.
''N-non era necessario che tu restassi con me, Makoto io...'' Shizuku sentì il panico che prendeva il sopravvento.
''Shizuku, lo so che non vuoi andarci perché non sai nuotare.'' Makoto le sorrise e lei arrossì.
''Mi dispiace'', disse abbassando lo sguardo. Accidenti, era davvero imbarazzante ammettere di avere una paura tremenda dell'acqua proprio davanti al ragazzo che le piaceva. A maggior ragione se faceva parte del club di nuoto.
''Per cosa? E poi da qui i fuochi d'artificio si vedono meglio!'' cercò di tranquillizzarla Makoto.
Lei annuì e insieme guardarono lo spettacolo. Più passavano i minuti e più si faceva gente e alla fine i due si ritrovarono praticamente appiccicati l'uno all'altra. Proprio a causa della folla ogni tanto c'era qualcuno che spingeva troppo e Shizuku si beccò, una volta o due, anche qualche colpetto sul braccio.
Sentendo l'irresistibile bisogno di proteggerla, Makoto la fece sistemare davanti a lui e, circondandole le spalle con le braccia riuscì a tenerla lontana dalle altre persone.
''Va meglio così?'' Le chiese lui.
''Sì, grazie.'' Shizuku si sentiva come stordita. Completamente inebriata dalle innumerevoli sensazioni che la vicinanza di Makoto suscitava in lei. Si sentiva strana. Quando stava con lui riusciva a sentirsi protetta dagli altri, ma allo stesso tempo si sentiva priva di difese verso di lui. E non sapeva ancora se la cosa fosse un bene o un male.
Guardando Makoto, Shizuku capì che lui era l'amore. E non c'erano dubbi: sapeva di fragola.   
Quella sera tornarono a casa tardi, quando i gemelli ormai si erano già addormentati. Shizuku aiutò Makoto a portarli in braccio e una volta messi a dormire lui insistette per accompagnarla a casa. ''Non potrei mai lasciarti andare da sola'', le disse.
E una volta arrivati sulla soglia di casa Makoto le diede il suo regalo. ''Te l'ho preso così ti ricorderai di questa giornata.''
Shizuku avvampò, perché anche quel peluche aveva un'irresistibile profumo di fragola. Era una cosa strana, ma le piaceva.
''Grazie mille!'' gli disse sorridendo e stringendo il peluche tra le braccia. makoto sorrise soddisfatto. ''Ah, ascolta Makoto, domani...giochiamo un'amichevole contro la squadra della mia vecchia scuola, e...mi stavo chiedendo se ti andava di venire''
''Ah, certamente, verrò di sicuro!'' Rispose lui entusiasta.
''Davvero? Grazie mille, sapere che sarai seduto tra gli spettatori mi farà stare molto più tranquilla!'' Oddio, l'aveva detto davvero? Non poteva credere alle parole che aveva appena pronunciato. Chissà da dove aveva tirato fuori il coraggio di dirgli quella cosa.
Makoto rimase spiazzato almeno quanto lei, ma il suo stupore venne velocemente rimpiazzato da una gran felicità.
''Farò il tifo per te! A domani!''
''S-sì, buona notte!''
 
- Spazio del'autrice-
Bene gente, eccoci qua! XD Che dire, questo è il secondo capitolo e dopo Nagisa e Rei che fanno gli stalker, vestiti uno da farfalla e uno da pinguino, e che distribuiscono profilattici e libri strani (?) al povero Makoto, siamo quasi arrivati alla fine della nostra storia. Cosa succederà il giorno dell'amichevole contro la squadra della vecchia scuola di Shizuku? 

 
   
 
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