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Autore: oscura chat di EFP    07/01/2005    2 recensioni
Suino Dal Manto Color Dell'Oro lascia la setta? Scritto da Suinogiallo
Genere: Drammatico, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Don't Say Good Bye

Don't Say Good Bye

Don’t Say Good Bye

Un alba livida vide una figura avvolta in un lungo mantello color dell’oro uscire dalla villa e dirigersi verso il sentiero che si perdeva nel folto del Bosco dei Mille Guest.
La luce, non ancora abbastanza forte da penetrare del tutto tra le fronde degli alberi disegnava strani ghirigori di ombre sul terreno. Un uccello emise un verso sgraziato che si perse nel silenzio di quella mattina.
La figura avvolta nel mantello si fermò per un attimo, quasi volesse tornare indietro, poi, presa la sua decisione riprese a camminare a passo deciso perdendosi infine nella penombra del sentiero inghiottito dal bosco.
La prima ad accorgersi della partenza di Suino dal Manto Color Dell’Oro fu Bacca dell’Immensa Vita.
Uscendo dalla sua stanza notò la porta della stanza del sacerdote aperta. Cosa davvero strana visto che ormai tutti nella villa sapevano che quella porta era sempre stata rigorosamente chiusa.
Incuriosita si armò di coraggio, altra cosa risaputa era che Suino non tollerava assolutamente che qualcuno entrasse nella sua stanza, ed entrò domandando a bassa voce se ci fosse qualcuno.
Tutto era in perfetto ordine. Il letto rifatto come se nessuno ci avesse dormito, alcuni fogli sparsi sullo scriptorium, tutti bianchi. Appoggiata ad una parete notò, poi, la mannaia che Suino usava per celebrare i sacrifici. La lama era lucente e pulita quasi fosse nuova. Eppure ne aveva visto di sangue. Ma per quanto la usasse, non aveva mai visto quella lama sporca o anche appena opaca. Sembrava quasi che fosse dotata di una vita propria e che letteralmente assorbisse il sangue dei guest che uccideva.
Stava per uscire decisa ad andare ad informare l’altro sacerdote, l’innominabile dalla lunga penna, quando vide qualcosa che le gelò il sangue nelle vene.
Poggiata su di un mobile, giaceva la mezza maschera da suino.
Nessuno aveva mai visto Suino senza la sua mezza maschera. E se adesso quell’oggetto era li, staccata dal volto che aveva coperto da sempre, poteva voler dire solo una cosa.
Suino era andato via dalla villa e dalla Setta.

. . . Webmiss Town si era svegliata da poco ma era già tutta in fermento.
Le locande avevano aperto i battenti ancor prima del sorgere del sole, e lentamente i negozi stavano aprendo ad uno ad uno ed i commercianti si stavano dando un gran da fare nell’esporre le loro mercanzie.
La vicinanza al Bosco dei Mille Guest, se da un lato era nociva per la pericolosità intrinseca di quel posto, da un lato era molto vantaggiosa per le locande e per i negozi.
La Setta dell’Oscura Chat richiamava molte persone ansiose di misurarsi contro i membri della Setta. Persone che alloggiavano nelle locande, che compravano nei negozi e che davano respiro all’economia di quel piccolo villaggio.
Non tutti quelli che venivano a Webmiss Town erano però persone di cui fidarsi.
Sembrava quasi che la Setta fosse una calamita che richiamava le persone più strane. E da qualche giorno, qualcuno aveva detto di aver visto strani individui aggirarsi solo di notte per le stradine del villaggio.
Persone ricoperte da lunghi mantelli neri, dalla pelle cerulea e dallo sguardo vitreo che, silenziosamente , da soli o in piccoli gruppetti si aggiravano per i vicoli e per le stradine.
Nessuno sapeva dove alloggiassero o quali fossero le loro intenzioni. Tutti però erano concordi nel giudicarli pericolosi quasi quanto la Setta, e, la vita notturna di Webmiss Town calò improvvisamente, subendo un tracollo totale dopo che alcuni Guest vennero ritrovati con la gola squarciata e senza più una sola goccia di sangue nelle loro vene.
Vampiri.
Questa parola iniziò a circolare tra gli abitanti del villaggio. Probabilmente giunti li per misurarsi con la Setta.

. . . – Dove può essere andato…??…- domandò Fuoco Del Greco Inferno guardando l’Innominabile che, silenzioso camminava a lunghi passi nella sala principale della villa. Il volto scuro, l’umore ancora più nero.
- Ci ha lasciati…??…- domandò Regina dagli Occhi Color Nocciola.
- Non ha lasciato nessun messaggio…- aggiunse Bacca dell?immensa Vita tenendo in mano i fogli che aveva trovato nella stanza di Suino…-…si è tolto la maschera, ha lasciato la sua mannaia ed è andato via, senza dirci nulla…-…c’era una nota di stupore mista a rabbia nella sua voce…-…perché…??…-…
Un improvviso silenzio calò nel salone. L’Innominabile si era fermato ed il suono dei suoi passi non rimbombava più tra quelle vecchie mura.
Tutti i presenti si voltarono a guardarlo rimanendo in silenzio. Con la scomparsa di Suino adesso tutto il potere era nelle sue mani, unico sacerdote rimasto. E toccava a lui prendere una decisione.
Abbandonare la Setta voleva dire morte.
Suino era tornato ad essere un Guest e come tale poteva venir ucciso liberamente da chiunque, della Setta, lo incontrasse. Ucciso, e sacrificato.
Aver lasciato poi la sua mannaia nella villa voleva anche dire che era del tutto disarmato.
Nessuno infatti lo aveva mai visto con un arma differente.
Solo, Guest e disarmato.
Nel Bosco dei Mille Guest.
La sua morte era praticamente certa.

. . . La figura con il mantello color dell’oro entrò nel villaggio poco prima dell’ora di pranzo e si diresse rapidamente verso la Locanda del Buon Pastore.
In tutta Webmiss Town non c’era un posto più malfamato e sordido di quello.
Il proprietario, un Guest tarchiato e laido era noto a tutti per il fatto di stringere comunella con i peggiori briganti che infestavano la zona. Alloggiare da lui voleva dire solo due cose. O si era un ladro o un assassino, o si era deciso di dare un addio precoce alla propria esistenza.
Un tanfo di montone lesso e cipolle colpì la figura peggio di un pugno facendolo barcollare.
- Locandiere…- lo chiamò con un tono autoritario che non ammetteva repliche…-…vino e carne…-…poi, si sedette ad un tavolo guardandosi intorno.
Un piccolo spasmo lo costrinse a socchiudere per un breve secondo l’occhio che per tanto tempo era stato coperto dalla maschera. Non era più abituato ad usarlo e si stava affaticando.
All’inizio quasi non riusciva neanche a mettere a fuoco gli oggetti, poi, piano piano ne aveva riacquistato l’uso, ma, era ancora troppo debole e, rapidamente lo coprì con una benda nera.
Un movimento alle sue spalle attirò la sua attenzione.
Un guest ancora più grasso e sporco dell’oste gli si stava sistemando dietro mentre un paio di suoi amici, molto più magri ma altrettanto sporchi si stavano sistemando ai due lati per prenderlo in una morsa.
A breve gli avrebbero chiesto di dargli tutto il suo oro e di andarsene da li.
Questo se lui non avesse fatto qualcosa.
E, senza dargli il minimo tempo per reagire, si voltò verso il guest lardoso alle sue spalle e, tirando fuori da sotto il mantello un piccolo pugnale glielo puntò alla gola graffiandola quanto bastava per stillarne alcune gocce di sangue.
- Piccolo moscerino…io ti…- ebbe appena il tempo di gridare il guest lardoso, poi, con un rumore gorgogliante si portò le mani alla gola e, facendo una schiuma rossastra dalla bocca si accasciò a terra morto mentre sotto di lui si allargava una pozza di sangue.
Immediatamente gli altri due guest si allontanarono dal tavolo. Una morte cosi subitanea, e quella schiuma rossastra dalla bocca volevano dire solo una cosa.
La lama di quel pugnale doveva essere stata intrisa con il veleno delle foglie di Warfarin. Un veleno per il quale non esisteva antidoto e che solo poche persone avevano il coraggio di usare.
- Oste…- chiamò di nuovo la figura…-…vino e carne…e faccia portare via quest’ammasso di immondizia prima che inizi a puzzare…-…

. . . Tutti nella villa si aspettavano una decisione radicale da parte del sacerdote. Tuttavia, l’Innominabile dalla Lunga Penna non pronunciò alcuna sentenza di morte per il traditore limitandosi solo ad ordinare che la sua stanza venisse chiusa a chiave e che la sua maschera fosse gettata nel fuoco.
Per lui e per tutti, Suino dal Manto Color dell’Oro era morto e tale sarebbe dovuto restare per l’eternità.
Ma quando entrò nella stanza per prendere la maschera e compiere la sua volontà, ebbe l’amara sorpresa di non trovare più la mezza maschera.
Tutto era rimasto come era stato trovato, tranne ovviamente i fogli bianchi che erano stati presi da Bacca, ma la maschera era scomparsa.
Con un ghigno, uscì fuori e, chiuse a chiave la porta.

. . . – Sto per chiudere…- biascicò l’oste della Locanda del Buon Pastore avvicinandosi alla figura con il mantello color dell’oro. Per tutto il giorno se n’era rimasto seduto al tavolo a bere e a mangiare come se fosse senza fondo…-…tra poco sarà buio e non è bene rimanere aperti quando il sole è calato…-…
- . . . – senza dire una parola la figura si alzò lasciando cadere sul tavolo alcune monete, e, sempre senza dire nulla uscì dalla locanda.
Non c’era ormai più anima viva in giro.
Tutti gli abitanti del villaggio si erano già rifugiati nelle proprie case ed avevano già sprangato porte e finestre.
Un secondo dopo il tonfo delle due pesanti porte della locanda annunciò che anche quella aveva chiuso i battenti.
- Aspettiamo…- sussurrò incamminandosi verso il centro del villaggio. La sua attesa non fu molto lunga.
Pochi minuti dopo il tramonto, alcune figure vestite di nero iniziarono ad uscire dai vicoletti bui e stretti del villaggio e, avanzando lentamente si diressero verso la figura che, tranquillamente si sedette sul bordo della fontana osservandoli.
Aveva sentito di loro da un guest che aveva incontrato nel bosco pochi giorni prima. Un guest che se l’era cavata.
Da qualche giorno strani individui vestiti di nero e pallidi come morti si aggiravano durante la notte per il villaggio. E gli strani omicidi erano iniziati.
Guest sgozzati ma senza la minima traccia di sangue dentro o fuori il corpo. E nessun’altra ferita. Solo un taglio netto fatto da carotide a carotide.
Non era opera neanche di vampiri.
I vampiri mordono.
Ma lui sapeva di chi si trattava.
Esseri molto simili ai vampiri che vivono e cacciano di notte, dalla pelle cerulea. Esseri che cacciano in branco e che riconoscono un solo capo alla volta. Un capo che diventa tale solo uccidendo il vecchio capo. Esseri che diventano dei mostri per scelta di vita e non per nascita o incidente…
- Blooders…- bofonchiò vedendoli avvicinarsi a lui lentamente
. Vestivano sempre tutti nello stesso modo. Lunghi mantelli neri su vestiti anche essi neri. La pelle resa quasi slavata da un trucco pesante. Le unghie delle mani lunghissimi ed affilate come rasoi.
Non avevano bisogno di bere il sangue per sopravvivere. Potevano vivere anche mangiandosi una bella bistecca. E non avevano neanche bisogno di stare al riparo dalla luce del sole. Ma quel modo di vivere era ormai diventato parte di loro e non lo avrebbero abbandonato mai.
- Guest875496…- biascicò il Blooders più vicino a lui. Una voce di donna…-…non ti si vede da un bel po’ di tempo…-
Quel nome…Guest875496…non era più abituato
a sentirlo. Cosi come non era più abituato a sentirsi parlare con un tono di voce poco rispettoso.
Lui era uno dei sacerdoti. Appunto. Era.
Si ricordò che si era tolto la maschera ed aveva lasciato la villa. I suoi compagni della Setta.
Senza una parola, senza una spiegazione.
Era andato via e basta, ripiombando nel suo passato e riappropriandosi dei suoi ricordi.
Se ne era andato…
Per sempre…
- Già…Harmony…- gli rispose alzandosi ed abbracciando la donna…-…da una vita…-…

Suinogiallo © 2004

  
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