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Autore: Astrea9993    18/07/2014    0 recensioni
Draco Malfoy aveva vissuto per ben undici anni nella perfetta convinzione che il mondo fosse diviso in bianco e in nero, Babbani e maghi, purosangue e sanguesporco.
Il mondo per sua natura era dualistico e non vi era nulla di complicato nel suo funzionamento.
Certe persone erano migliori di altre ed alcune sarebbero per sempre rimaste feccia.
Questo era quello in cui credeva Draco Malfoy eppure da quando era giunto ad Hogwarts una piccola macchia si era insinuata nella sua vita distruggendo quel mondo perfetto e chiaro in cui aveva vissuto fino ad allora. Quella macchia fastidiosa ed irritante aveva un nome e il suo nome Elizabeth White.
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Daphne Greengrass, Draco Malfoy, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
- Questa storia fa parte della serie 'Elizabeth Black'
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Mio padre NON dovrà mai venirlo a sapere

 
Draco Malfoy aveva vissuto per ben undici anni nella perfetta convinzione che il mondo fosse diviso in bianco e in nero, Babbani e maghi, purosangue e sanguesporco.
Il mondo per sua natura era dualistico e non vi era nulla di complicato nel suo funzionamento.
Certe persone erano migliori di altre ed alcune sarebbero per sempre rimaste feccia.
Questo era quello in cui credeva Draco Malfoy eppure da quando era giunto ad Hogwarts una piccola macchia si era insinuata nella sua vita distruggendo quel mondo perfetto e chiaro in cui aveva vissuto fino ad allora. Quella macchia fastidiosa ed irritante aveva un nome e il suo nome Elizabeth White.
La prima volta in cui Draco aveva visto Elizabeth era stato durante il suo smistamento, la ragazza, che all'epoca aveva tredici anni, era seduta con compostezza al tavolo di Serpeverde, era leggermente scostata dai suoi compagni di casa e l'unica con cui di tanto in tanto conversava era Daphne Greengrass. Il suo volto era per lo più impassibile e i sorrisi erano più unici che rari. Era come se lei si sentisse superiore a tutto e tutti, come se coloro che la circondavano dovessero essere grati di poter respirare la sua stessa aria.
Come avrebbe poi scoperto Draco, Elizabeth White, non era altri che una mezzosangue dai natali pressoché ignoti eppure nonostante avesse molti nemici anche coloro che dichiaravano di disprezzarla non potevano fare a meno di rispettarla e a volte addirittura di invidiarla.
Era solo una stupida mezzosangue eppure fin dal primo momento quella ragazza aveva osato sfidarlo. Lo aveva sfidato assistendo allo smistamento con quello che, nonostante le grandi abilità di dissimulazione di Elizabeth, Draco avrebbe definito un disinteresse rasentante la noia, non lo aveva accolto tra le fila dei Serpeverde esultando come avevano fatto i suoi compagni di casa, era rimasta ferma, continuando a leggere un libro che aveva da poco tirato fuori, come se l'evento non fosse degno della sua attenzione.
Era stato allora che Draco aveva deciso di avvicinarsi a lei, perché quella ragazza doveva capire con chi aveva a che fare.
"piacere, Draco Malfoy" si presentò con arroganza mentre si accomodava accanto alla ragazza, quei fedeli gorilla di Tiger e Goyle al suo fianco.
Per un attimo Draco pensò che la ragazza non avesse neppure intenzione di rispondergli a giudicare da come era intenta a scrutare il suo libro, intanto Daphne Greengrass faceva saettare lo sguardo dall'uno all'altra, la situazione la stava a dir poco divertendo.
"Elizabeth White" si presentò poi lei mentre chiudeva il libro in uno schiocco, l'espressione priva di qualsiasi emozione
"forse tu non sai chi io sia..." continuò Draco con la consueta alterigia ma fu subito interrotto da Elizabeth
"so bene chi tu sia, ragazzino, ma se credi che per me il fatto che le camere blindate dei tuoi genitori siano ricolme di galeoni sia rilevante ti sbagli di grosso. La tua presenza non fa altro che incrementare il numero dei bambini viziati presenti tra le fila dei Serpeverde" lo liquidò lei prima di riaprire il suo libro, segno che per quel che la riguardava la conversazione era finita. 
A questo punto Draco avrebbe potuto pensare che Elizabeth non fosse altri che un'insolente Babbanofila ma alcuni elementi dell'indole di quella ragazza lo inducevano a credere che inquadrare Elizabeth White non fosse così semplice.
Certo, Elizabeth aveva legato molto con quella sanguesporco della Granger, sembrava essere molto in confidenza con quei pezzenti dei Weasley ed aveva un rapporto molto strano con Potter, il loro era un legame difficile da comprendere ma appariva senza alcun dubbio profondo. Elizabeth era spesso di poche parole, schiva e i suoi amici erano davvero pochi.
Nonostante avesse per amici dei traditori del proprio sangue Elizabeth era però molto legata alla propria casa e cercava di accrescerne il prestigio.
Era fiera di essere una Serpeverde ed ammirava astuzia ed ambizione più di ogni altra cosa ma soprattutto credeva nella meritocrazia.
Erano inoltre celebri le lotte e le discussioni che contrapponevano Elizabeth ed i gemelli Weasley.
I momenti in cui la ragazza bisticciava con Fred e George erano tra i pochi istanti in cui sul volto della giovane Serpeverde si scorgevano emozioni diverse dalla noia o dalla più completa apatia.
Certo, spesso in quei momenti era adirata ed infastidita ma a volte, quando Elizabeth riusciva a trovare un nuovo modo per farla pagare ai Weasley, nei suoi occhi si poteva scorgere una luce di trionfo del tutto nuova.
Draco avrebbe potuto trovare persino simpatico quel mistero in carne ed ossa rispondente al nome di Elizabeth White se non fosse stato per l'indifferenza che la ragazza provava nei suoi confronti.
Draco aveva scoperto che l'indifferenza era persino peggiore del disprezzo o dell'odio.
Elizabeth normalmente lo ignorava e, anche ora che lui aveva compiuto quattordici anni, se era costretta a rivolgersi a lui, Elizabeth White lo trattava alla stregua di un bambino, un bambino viziato e capriccioso. Anche quando Draco insultava la Granger o qualcun altro dei suoi amici, Elizabeth, si limitava a scuotere le spalle e a dire che era inutile prendersela, era meglio limitarsi ad ignorarlo perché lui non era degno dalla loro considerazione. Elizabeth non aveva mai creduto che potesse essere stato lui ad aprire la camera dei segreti perché lui non ne sarebbe mai stato in grado.
Draco non poteva fare a meno di odiare quella ragazza per la sua alterigia e la sua indifferenza ma allo stesso tempo non poteva fare a meno di essere attratto da lei e di desiderare che quello sguardo si soffermasse su di lui.
 
 
Forse era in virtù di questa ambivalenza di sentimenti che quella domenica mattina di Ottobre Draco Malfoy non era riuscito ad ignorare Elizabeth White, lei e Daphne Greengrass erano comodamente sedute su di una poltroncina di pelle nera, sul tavolino collocato accanto a loro erano posate delle strane carte da gioco ed una teiera con delle tazze, ma la cosa davvero strana era che sulla poltrona situata dinanzi a loro si trovasse Pansy Parkinson.
Non era infatti strano che Daphne ed Elizabeth, la domenica mattina, si facessero servire dagli elfi domestici il tè in sala comune pertanto ciò che quella mattina davvero stonava erano le carte da gioco e Pansy, certo il dettaglio delle carte da gioco era trascurabile ma la Parkinson...
Draco era ancora immerso in questi pensieri quando Pansy posò una decina di galeoni sul tavolo e si allontanò piuttosto infastidita
"arrivederci Parkinson, è stato davvero un piacere" disse Elizabeth, il tono di voce piatto, quasi cordiale.
Draco non poté fare ameno di scorgere negli occhi della ragazza quel luccichio che li illuminava quando stava pianificando una nuova vendetta o quando le era venuta in mente un idea particolarmente brillante e non poté fare a meno di avvicinarsi alle due ragazze.
"salve, Draco" lo salutò Daphne mentre Elizabeth, come sempre, lo face aspettare prima di rivolgergli la propria attenzione, la ragazza stava infatti finendo di raccogliere le carte.
"buon giorno" disse infine quest'ultima non appena ebbe terminato ciò che stava facendo.
L'atteggiamento di Elizabeth ad un occhiata superficiale non sarebbe parso poi tanto diverso dal solito ma Draco, che ormai la conosceva bene, poteva scorgere nello sguardo della bella Serpeverde un luccichio di vivo interesse, interesse che nei suoi confronti non aveva mai mostrato prima.
Certo, se Draco Malfoy avesse conosciuto Elizabeth White davvero a fondo avrebbe anche compreso che quello sguardo non preannunciava nulla di buono ma per sua sfortuna (e per fortuna della ragazza) il giovane rampollo dei Malfoy non parve fiutare il pericolo e, lieto dell'attenzione che Elizabeth pareva essere intenzionata a riservagli si accomodò al posto che poco prima era stato occupato dalla Parkinson. 
"che cosa state facendo?" domandò il ragazzo
La sua era stata una domanda piuttosto azzardata, quasi tutta Hogwarts infatti sapeva ormai che Elizabeth White odiava che gli altri si impicciassero nei suoi affari, in pochi avevano il diritto di chiederle spiegazioni e di certo Malfoy non era tra questi.
Draco Malfoy era sempre stato abituato a ottenere tutto ciò che voleva, per lui un no non era una risposta accettabile. Un Malfoy otteneva tutto ciò che voleva, un Malfoy era servito e riverito.
Ed ora che quel Malfoy aveva ottenuto la considerazione a cui aveva sempre aspirato ritrovava la consueta arroganza di chi non deve mai chiedere.
"giochiamo a Poker, un gioco Babbano" rispose Elizabeth, la ragazza aveva addirittura abbozzato un sorriso.
Draco d'altro canto non appena sentì la parola 'Babbano'  non poté far a meno di assumere un'espressione piuttosto disgustata.
"oh, non fare così!" intervenne Daphne che aveva notato l'espressione del ragazzo "è un gioco piuttosto interessante che richiede intelligenza, sangue freddo, logica, bisogna essere abili nella dissimulazione e nella manipolazione"
"per non parlare del rischio, bisogna essere pronti a rischiare" intervenne Elizabeth in aiuto  all'amica
"ti inviterei a provare a giocare, ma probabilmente questo genere di gioco non fa per te... E poi avrai di meglio da fare..." disse Daphne
"arrivederci, Malfoy" lo congedò Elizabeth senza neppure guardarlo in faccia e versandosi un'altra tazza di tè
"voglio giocare" disse Draco con prepotenza, non sarebbero state quelle ragazze a dire cosa un Malfoy poteva o non poteva fare, specie quella mezzosangue della White che non era neppure degna di pulirgli le scarpe...
 
 
"e allora Malfoy, lasci o vedi? Se vuoi un consiglio da amica io al tuo posto lascerei... Ad ogni modo a te la scelta" disse Elizabeth sorridendo, sembrava essere molto sicura di se e, in fin dei conti, la ragazza aveva buone ragioni per esserlo dato che era da quando avevano iniziato a giocare che stava praticamente vincendo tutte le mani...
Elizabeth e Daphne avevano infatti spiegato velocemente le regole del gioco a Draco ed Elizabeth si era offerta di giocare qualche partita di prova, durante le prime partite avevano puntato solo un paio di galeoni e, ad essere sinceri, il ragazzo aveva anche vinto qualche mano poi, Draco aveva acquistato sicurezza ed era stato a questo punto che aveva iniziato a puntare somme di denaro più elevate ed inevitabilmente aveva iniziato a perdere...
"vedo" disse il ragazzo fiducioso nelle proprie carte: quelli in tavola erano i suoi ultimi venticinque galeoni e, l'ultima volta che Elizabeth era parsa così fiduciosa stava solo bluffando...
Con un rapido movimento Draco scoprì le sue carte: un full, questa volta era certo che avrebbe vinto...
"oh" iniziò Elizabeth all'apparenza dispiaciuta "io ho una doppia coppia di re... Aspetta questo si chiama Poker di re..." concluse poi prima di affrettarsi a raccogliere i galeoni soddisfatta
"e con questo sono riuscita a vincerti ben novanta galeoni... Non credi sia giunto il momento di fermarsi?"
Certo che era costretto a fermarsi pensò Draco tra se e se, aveva terminato tutto il denaro a sua disposizione!
"ti vuoi di già arrendere, Malfoy?" intervenne Daphne che doveva aver scorto nei suoi occhi qualcosa di simile alla resa
"giocate un ultima volta" continuò la ragazza "Elizabeth giocherà tutto ciò che è riuscita a vincerti, ma tu dovrai giocare qualcosa che valga il rischio che lei sta per correre"
"va bene" disse il ragazzo mentre posava sul tavolo un anello, era in oro bianco ed era costituito da due serpenti che si intrecciavano tra loro e stringevano tra i denti uno smeraldo, all'interno dell'anello era inciso il motto dei Malfoy "Sanctimonia Vincet Semper"
"d'accordo, ci sto" convenne Elizabeth dopo essere giunta alla conclusione che quell'oggetto doveva valere molto più dei novanta galeoni che aveva vinto.
"non così in fretta, White" la bloccò Draco "questo anello appartiene da secoli alla famiglia Malfoy e oltre ad avere un valore economico di gran lunga superiore a quello di questi miseri novanta galeoni ha un importante valore affettivo per la mia famiglia, quindi calcolando che dubito che una come te possegga qualcosa di altrettanto valore dovresti per lo meno mettere in ballo qualcosa di più personale"
"mi pare giusto" si intromise Daphne "hai detto che vuoi qualcosa di personale... Che ne dici del reggiseno di Elizabeth?"
Una ragazza normale si sarebbe opposta a quella proposta, si sarebbe indignata ma non Elizabeth, qualunque altra ragazza avrebbe sgranato gli occhi, magari si sarebbe messa a ridere, ma non Elizabeth White.
Elizabeth si limitò a piegare le labbra in un vago sorriso
"qualora dovessi vincere potrai vantarti di aver vinto il reggiseno ad Elizabeth White..." continuò Daphne
Draco si prese qualche istante per osservare le due ragazze. Le due amiche erano indubbiamente bellissime seppur avessero due tipi di bellezza diversi:
Daphne era bionda, vivace e formosa, la carnagione ambrata la faceva apparire una di quelle tipiche ragazze californiane.
Elizabeth era più longilinea e alta e nonostante, avesse tutte le curve al posto giusto, le sue forme erano meno prosperose. Elizabeth aveva i capelli ricci e nerissimi che contrastavano con la carnagione bianchissima.
Vi era poi un'enorme differenza per quanto concerneva la personalità delle due ragazze, Daphne più briosa ed allegra portava la divisa senza il maglioncino né la cravatta, la camicia non era infilata dentro alla gonna ed era slacciata così da lasciar intravedere, quando la ragazza si chinava, il reggiseno di pizzo...
Elizabeth, che per natura era più cupa e riservata, indossava una divisa estremamente ordinata: camicia dentro la gonna e perfettamente allacciata fino all'ultimo bottone, cravatta annodata e maglioncino,  l'unico vezzo che la ragazza si era concessa era stato quello di accorciare un po' la gonna (come del resto aveva fatto anche Daphne).
L'abbigliamento di Elizabeth appariva molto più castigato di quello dell'amica ma sotto gli strati di vestiti si intravedevano le morbide curve... Draco non si sarebbe stupito nello scoprire sotto tutti quegli strati di vestiti un reggiseno in pizzo verde...
"ci sto disse il ragazzo"
"affare fatto" convenne Elizabeth
Subito Daphne si apprestò a distribuire le carte per quella che sarebbe stata l'ultima volta.
Draco era fiducioso, la fortuna che fino ad allora gli aveva voltato le spalle avrebbe dovuto volgere prima o poi anche a suo favore!
Speranzoso scrutò le carte: aveva un poker
Le probabilità che Elizabeth avesse in mano qualcosa di meglio questa volta erano davvero scarse, si disse Draco, ma poi vedendo il sorriso sicuro e quasi malizioso della ragazza parve esitare... Che anche questa volta lei avesse una mano migliore?
Ad ogni modo questa volta Draco Malfoy non avrebbe lasciato, questa volta si giocavano il tutto e per tutto.
Ciò che Draco non sapeva era che questa volta la fortuna era girata davvero dalla sua parte perché,  Daphne lo sapeva bene, Elizabeth White ricorreva al proprio fascino solo quando era davvero nei pasticci e non sapeva cos'altro fare, quindi il fatto che in quel momento la ragazza avesse assunto quell'espressione accattivante voleva dire solo una cosa: le sue carte erano a dir poco orrende, certo la bellezza non avrebbe aiutato Elizabeth a vincere la partita ma quello che la portava a puntare tutto sul suo fascino era quasi un riflesso involontario.
Per sua fortuna Elizabeth White aveva pochi amici ma quelli che aveva erano degli ottimi amici e, tra gli amici di Elizabeth, Daphne Greengrass era di certo la più caparbia e, in virtù di questo suo tratto caratteriale Daphne, come  del resto Elizabeth, non era disposta a perdere.
Fu per questo che proprio quando Malfoy stava dicendo
"vedi o lasci?" Daphne fece accidentalmente cadere a terra la teiera che ancora conteneva del tè e fu altrettanto accidentalmente che mentre si accingeva a chinarsi per rimediare al pasticcio che aveva causato lasciò che Malfoy posasse erroneamente lo sguardo sulla sua profonda scollatura distraendosi dal gioco.
Certo, tutto questo sarebbe stato inutile se Elizabeth non avesse saputo cogliere il momento propizio e non avesse appellato a se con un incantesimo non verbale l'ultima carta che le mancava per completare la sua scale reale: l'asso di cuori.
La manovra era stata a dir poco rischiosa ma quando la tua spalla è la tua migliore amica nulla è impossibile.
"vedo" disse Elizabeth con decisione.
Pochi istanti dopo Elizabeth White stringeva tra le sue mani novanta galeoni e un anello antico di inestimabile valore...
"questo è troppo!" esclamò Draco mentre si alzava in piedi
Se Elizabeth, quando si trovava con le spalle al muro, ricorreva al suo fascino, anche Draco Malfoy aveva il suo metodo personale per vincere un momento di crisi, un metodo che fino ad ora si era rivelato infallibile:
 
"mio padre lo verrà a sapere!" disse con decisione il ragazzo
"e quando lo verrà a sapere..." continuò adirato ma, a quel punto, fu interrotto da Elizabeth
"sono certa che Lucius lo verrà a sapere, anzi se vuoi sarò io stessa a raccontargli che suo figlio ha giocato ad un gioco Babbano perdendo ben novanta galeoni e un importante cimelio della famiglia Malfoy..."
Improvvisamente Draco sbiancò e tacque. Questo suo padre non avrebbe mai dovuto saperlo.
"come immaginavo" disse Elizabeth sorridendo vittoriosa mentre si alzava e si avviava all'uscita della sala comune
"grazie dell'aiuto" disse invece Daphne mentre, dopo avergli dato un leggero bacio sulla guancia si avviava a sua volta all'uscita.
 
 
Il giovane Malfoy non poté fare a meno di sentire le parole delle due ragazze che, ormai ne era certo, lo avevano fregato
"con questi più i cinquanta della Parkinson riuscirai di certo a comprarti una scopa nuova!" stava dicendo Daphne
"e ne avanzano anche!" rispose Elizabeth mentre la parete si richiudeva alle sue spalle.
Eppure, nonostante lo spesso muro di pietra Draco sentì comunque quelle voci squillanti e gioiose:
"oh Ginny, proprio te cercavo! Andiamo ai tre manici di scopa! Malfoy offre da bere..."
 
 
 







5:00 del mattino, Guferia
 
Draco Malfoy non poté fare a meno di lasciarsi sfuggire un sospiro di sollievo mentre richiudeva la porta della Guferia alle proprie spalle.
Era rischioso spedire una lettera a quell'ora della notte ma il giovane rampollo dei Malfoy si apprestava a compiere un gesto vergognoso ed umiliante e non voleva che qualcuno rischiasse di imbatterai accidentalmente in lui.
Eppure, ciò che Draco ancora non sapeva, era che neppure alle cinque di mattina ad Hogwarts si poteva sperare in un po' di privacy, infatti neppure a quell'ora improbabile la Guferia era vuota.
Quella notte un'altra anima solitaria si apprestava a portare a termine un'importante missione: Ron Weasley doveva compiere un gesto, un gesto umiliante, degradante e potenzialmente pericoloso.
I due ragazzi ci misero un attimo prima di rendersi conto l'uno della presenza dell'altro, poi entrambi sussultarono impercettibilmente, entrambi le bacchette strette tra le mani.
In qualunque altra circostanza non avrebbero esitato a schiantarsi a vicenda ma ora, entrambi, avevano una missione più importante da portare a termine.
"Weasley " disse Draco dopo un attimo di esitazione
"Malfoy" replicò Ron cercando di imprimere più disprezzo possibile in quell'unica parola
"infrangiamo il coprifuoco..."
"potrei dire la stessa cosa di te, Malfoy"
Draco avrebbe davvero voluto denunciare quel pezzente di Weasley ma, purtroppo, i due si trovavano nella stessa situazione...
"facciamo così Weasley" disse il ragazzo dopo un attimo di esitazione
"io farò finta di non averti visto e tu farai altrettanto e ognuno dei due farà ciò per cui è venuto fin qua"
Ron Weasley era dannatamente curioso: Malfoy non lo aveva ancora chiamato pezzente ne aveva in alcun modo insultato la sua famiglia, questo voleva dire che in ballo c'era qualcosa di molto importante.
Certo poteva supporre che lo strano comportamento del furetto fosse in qualche modo legato ad Elizabeth la quale da un paio di giorni al solo sentire il nome di Malfoy sorrideva piuttosto compiaciuta, per non parlare di Ginny ed Hermione che avevano annunciato ridendo estremamente divertite che Malfoy aveva offerto loro da bere.
Insomma Ron Weasley non era mai stato noto per la sua abilità nel cogliere le svariate e misteriose emozioni che si celavano dietro ai comportamenti umani ma non ci voleva un genio per capire che Draco Malfoy non avrebbe offerto da bere ad Hermione e a sua sorella neppure se fosse stato sotto imperio.
Ron Weasley stava letteralmente morendo dalla curiosità ma purtroppo quella notte non aveva tempo da perdere: doveva spediate quella lettera e riuscire a convincere suo padre a trovargli un altro abito da cerimonia, non poteva andare al ballo del ceppo conciato in quella maniera imbarazzante...
Certo supplicare suo padre di aiutarlo era piuttosto umiliante e se sua madre avesse scorto quella lettera lo avrebbe probabilmente ucciso ma era una questione di vita o di morte.
Preso dai propri pensieri Ron non poteva di certo sapere che Draco Malfoy si trovasse dinanzi allo stesso dilemma, perché si, anche Draco era curioso di scoprire per quale ragione Ronald Weasley vagasse per il castello dopo il coprifuoco senza lo sfregiato e la sanguesporco e in qualsiasi altra circostanza avrebbe cercato di scoprire il segreto del pezzente ma quel giorno era diverso.
Quella dannata mezzosangue della White lo aveva ripulito ed ora lui era costretto a convivere con il sorrisetto di scherno e trionfo che la ragazza gli rivolgeva ogni volta che si incontravano e, come se questo non fosse sufficiente lei, una mezzosangue, aveva appeso l'anello dei Malfoy ad una catenella che portava sempre attorno al collo.
Certo, molti degli insulsi pezzenti che popolavano il castello non sapevano che cosa fosse quell'anello ma gli altri Serpeverde lo sapevano molto bene e la notizia che Elizabeth White avesse umiliato Draco Malfoy stava iniziando a diffondersi a macchia d'olio.
Era proprio per evitare che le voci si diffondessero ulteriormente che Draco si era intrufolato in piena notte in Guferia, doveva assolutamente scrivere a suo padre per chiedergli dell'altro denaro. Aveva inventato un'assurda storia che si concludeva con lui schiantato alle spalle e derubato di tutti i suoi averi e sperava che suo padre se la bevesse... Perché se Draco Malfoy era certo di qualcosa era che suo padre non avrebbe mai dovuto scoprire che fine avevano fatto quei novanta galeoni...
Come rimpiangeva i bei tempi in cui Elizabeth White si limitava ad ignorarlo!
  
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