Ho iniziato questa raccolta perchè ho tempo da perdere e una moltitudine di noia da uccidere. Questo primo capitolo sarà dedicato agli Ziall. Voglio precisare che l'angst farà da sfondo a tutto ciò.
Buona lettura!
Storie
di gravità mancate
Piccoli
Rumori
"Scusa, puoi amarmi?"
Sarebbe stato facile buttargli una simile domanda, così a caso e magari fare spallucce come se si parlasse del meteo o dell’ultima riunione di condominio. Ma a volte la semplicità camuffa la tristezza. Poche parole sono proiettili che sono stati caricati solo per perforarti la cassa toracica e fare di te un manichino, più precisamente, una persona morta. E alla fine Niall ci rinunciava, sapeva che non sarebbe mai riuscito ad alzare la testa e ad affrontare la dura verità dalla quale stava scappando da mesi : perché lui non era nato per essere forte, era solo un ramoscello, per di più a pezzi.
Il respiro gli si sarebbe spezzato in gola e l’avrebbe costretto a fare marcia indietro. Non solo gli mancava il coraggio, ma anche la forza per fronteggiare le situazioni spiacevoli, il suo cuore era stato collaudato per vivere routine, non tragedie : alzarsi la mattina, preparare la colazione, lavarsi, vestirsi, uscire per andare a lavoro, tornare a casa, fare la spesa e ritrovare l’appartamento ancora gettato nel buio. A lui, però, una vita inscatolata in questo modo andava bene, perché ormai la sveglia delle 6:30, insieme al fatto di dover essere il primo a lasciare il letto perché Zayn non sarebbe mai stato in grado di distinguere la macchinetta del caffè dal tostapane, era diventata un’abitudine, un tassello della sua quotidianità. A lui piaceva salutarlo con un bacio quando si affacciava alla cucina, con lo sguardo assonnato e un broncio leggero, segno che aveva dovuto dire addio ad un sogno. Non parlavano molto a colazione, di fatto loro non parlavano più molto, i discorsi si articolavano a malapena e poi andavano a distruggersi su dei puntini di sospensione immaginari.
Però sapeva come maneggiare i suoi sentimenti, o almeno sapeva come arrendersi e lasciare che avessero la meglio : sorrideva, augurava una buona giornata al suo fidanzato e lavava le tazzine sporche, poi si asciugava le mani ancora umide nello strofinaccio a righe e usciva di casa per iniziare il turno al supermercato dietro l’angolo. Fino alla chiusura rimaneva seduto, escludendo la pausa pranzo stretta in cui correva nel bar di fronte per un tramezzino veloce, a passare prodotti su prodotti, a battere numeri e a strappare scontrini, tutto con ostentata gentilezza. Quando il numero della sua cassa si eclissava, poteva tirare un sospiro di sollievo. Solo quando infilava le chiavi nella serratura, la consapevolezza che dietro quella porta non ci fosse nessuno, lo colpiva così prepotentemente che il mondo, puntualmente ogni sera, cominciava a crollare. Non sa quando ha cominciato a considerare normale precipitare senza nessun appiglio. Tanto Zayn tornava, se lo ripeteva come una nenia, lo faceva a notte tarda, quando chi lo aspettava non era lui, bensì un piatto di spaghetti da riscaldare. Niall rimaneva sotto le lenzuola, non si alzava e chiudeva gli occhi, beandosi di quei piccoli rumori che gli ricordavano casa : di quando loro due insieme erano felici.