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Autore: hedrinksmysoul    18/07/2014    0 recensioni
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Era un normalissimo giorno qualunque, quello.
Camminavo, riempita della musica che riecheggiava nelle cuffiette, con il mio solito passo imbranato, per quei marciapiedi pieni di buchi e imperfezioni, troppo vissuti.
Osservavo ogni auto parcheggiata, scorrendole, cercando forse un dettaglio che ne interrompesse la monotonia.
Forse quella scena non avrei dovuto vederla, non avrei dovuto fissare in quell'infernalissima gabbia di vetro e metallo che tanto odio. Qualcosa stava succedendo ed io, incapace di frenare la mia dannata curiosità, avevo cercato di capire cosa.
Insoddisfatta, mi allontanai rimuginando, sforzandomi di interpretare quel che avevo visto. Probabilmente, quella non era la canzone adatta a stimolare il mio pensiero.
Tirai fuori il mio iPod per intromettermi nella riproduzione casuale e cambiare canzone.
Fui strattonata alla grande da mani che non conoscevo, improvvisamente.
L'iPod cadde rovinosamente a terra.
Nei film e nella mia immaginazione, quello doveva essere il momento in cui il grande amore della mia vita avrebbe dovuto salvarmi. Mi sarei accontentata di chiunque, di qualunque passante. Incrociai molti sguardi in quegli istanti: non uno accolse la mia mugolante richiesta d'aiuto.
Venni malmenata sotto gli sguardi silenziosi di chi non si scusò mai per non aver chiamato i soccorsi.
Quell'uomo mi sussurrò qualcosa all'orecchio, prima di risalire in macchina e confondersi nel traffico.
«Tu non hai visto nulla», disse.
In effetti, qualsiasi cosa fosse successa in quell'auto, non l'avevo vista. Probabilmente, a tradirmi fu la mia espressione concentrata e seria che cela il vuoto totale e assoluto della mia mente.

Da quel giorno, un forte silenzio iniziò a caratterizzare le mie giornate, mischiato alla puzza di frustrazione che sentivo costantemente sotto al naso.

Camuffai l'accaduto inventandomi una tentata rapina.

Non furono in molti a notare il cambiamento, ma non avevo mai avuto questa pretesa: nessuno si era mai preso la briga di guardarmi dentro.

Riscoprii, nei giorni successivi, la magia dell'autunno e delle passeggiate in solitudine. C'era una certa affinità tra le foglie cadenti e la mia voglia di sorridere.

Luca lo incontrai in un giorno con un accenno d'inverno. Forse un po' d'inverno lo conservavo anche dentro; decisi di scaldarmi il petto con un largo maglione bordeaux. Le mie gambe mi portarono in piazza quasi per caso, guidate dalle solite canzoni che non hanno mai abbandonato la mia playlist.
Una delle cose belle della città in cui vivo è che non è mai a corto di eventi, nemmeno quella sera lo era. Il palco che richiamò la mia attenzione era montato in un angolo della piazza, accanto ad una fontanella.
Aveva fatto buio presto, quella sera, e le lucine del palco avevano dovuto farsi supportare dai lampioni per illuminare a dovere quel piccolo pezzo di mondo.
Abbandonai le cuffiette per un po', decisa a curiosare nella realtà di quel piccolo spettacolo messo in scena mentre la città intorno viveva frenetica.
Come nei più scontati dei film, il suo sguardo incrociò il mio innescando una reazione di sentimenti contrastanti. La tanta famigliarità del suo viso mi fece riprendere lucidità.
Tuttavia, facevo fatica a decidere se fosse davvero così bello o ciò che appariva ai miei occhi era condizionato dal dolce suono della sua voce.
Sono certa di aver avuto anche in quel momento una delle mie più ebeti espressioni, il suo sguardo seguiva ogni mio pensiero.
Indescrivibile era l'ammirazione che ho provato per lui, per la sua sicurezza sul palco. Emozioni che desidero provare da tempo immemore.
Me ne andai, tenendo anche questa volta fede alla mia incapacità di portare a compimento qualsiasi azione. Non ero capace di ascoltare per intero una canzone, figuriamoci seguire un'intera esibizione con uno sguardo con così tanto da dire.
Tornata a casa accesi il pc decisa a cercare il suo volto tra i miei contatti, nell'invana speranza di poter comunicare con quello sguardo anche attraverso dei pixel o di poter sentire ancora la sua voce.
Trovai un messaggio, il suo.
   
 
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