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Autore: Niallhappiness    18/07/2014    0 recensioni
Yvone, Amy, Brielle, Annie, May, Mandy, Alana, Nicole, Elizabeth e Miley sono dieci ragazze le quali storie e vite si incorceranno e intrecceranno fino a dar vita a quelle che sono cotte e paure, amori e odi profondi tra i vari personaggi.
Yvone, Nicole sono le ragazze timide ed impacciate che si assomigliano maggiormente per carattere.
Ognuna di loro ha una migliore amica o un migliore amico, tranne Brielle, che troverà in un secondo momento un ragazzo di cui fidarsi.
||Larry||
||in questa ff sono presenti anche i 5sos||
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 4th
 
Horan’s crush
 
May

“Non te lo sto chiedendo, te lo sto imponendo. Ed è ben diverso. Tu ci uscirai. Fine.” Decretò mio fratello.

“William, io non uscirò con nessuno, almeno non contro la mia volontà. Okay? ‘Sto qua, Horan, non l’ho mai visto. Non puoi chiedermi di uscirci. E basta.”mi alzai dal letto, pronta ad uscire dalla stanza.

“May” mi richiamò, quasi in supplica. Anche se, no. No, la supplica non era una cosa che gli apparteneva, e mai sarebbe appartenuta a uno come lui. Eppure, quando mi fece girare, dicendomi “lei è tutto per me, aiutami” sentii una sorta di implorazione. ‘aiutami’, mai aveva usato un tono del genere, con nessuno.
Capii quindi, che in quel momento e per sempre, tutto quello che avrebbe voluto era Amy Horan.
Capii che tutto ciò che mio fratello desiderava, per una volta, non era il corpo di lei, ma bensì lei stessa, in ciò che era, senza pretendere niente di meno quanto niente di più.

“Ci proverò” mormorai in risposta, quasi meravigliata dalle mie stesse parole. Non mi ero mai posta il problema di aiutarlo; più che altro, mi ero ripromessa che mai e poi mai sarei entrata nel suo giro di giochi sporchi, di alcol, sesso e droga. Eppure, quando sentii quel tono, di supplica, quell’implorazione che si era concesso, cosa che mai aveva fatto prima, capii quanto lui avesse bisogno di quella ragazza. Non ero pronta a credere del tutto in lui, nelle sue parole “Presentamelo e vedrò cosa posso fare”.

“E lui?” chiese sorridendo.

“E lui mi ha preso la mano  e mi ha detto che sono simpatica”

“Mh” fece poco convinto Harry, che era sempre stato un ottimo interlocutore, tranne quando si trattava di ragazzi.

“Lo sto facendo per mio fratello, lo sai che io non voglio nessuno.” Cercai di tranquillizzarlo.

“Nemmeno me?” mise su un faccino tenero.

“Ma tu sei Harry, io ti vorrò sempre” lo abbracciai e lui mi strinse, cercando di farmi intendere che lui per me sarebbe
sempre stato come una seconda casa.

“Grazie di tutto Harreh” lui era il migliore amico di sempre; lo conoscevo da sei anni e non avrei mai potuto chiedere di meglio.

“E comunque, se ti rispetta, se  ti ama, se non ti tocca, se non ti assilla, se non ti allontana da me e se non mi odia, può essere il tuo ragazzo.” Mi sorrise.

“Ah, a queste poche eccezioni non vedo chi non potrebbe accettare” ironizzai.

“Ho paura che ti sottovaluti, o che ti usi.”

“Grazie ancora”




Louis

“Nash, ti ho fatto venire qui per un  motivo preciso” lo fissai seriamente, mentre Harry mi stringeva la mano.

“Sai di essere basso Toml-..”

“Chiudi quella fottutissima bocca” il mio ragazzo bloccò le parole dell’altro.

“Oh, scusa”

“Sei qui perché dobbiamo parlare” scandii bene ogni parola.

“Di cosa?” fece Grier evidentemente confuso.

“Di Yvone” mi precedette Harry.

“Ḗ un colloquio d’esame questo?” ironizzò il ragazzo.

“Taci” sibilai, congelandolo “Sei qui per quello che è successo due giorni fa in questa cucina” continuai “con mia sorella” sottolineai quel ‘mia’.

“I-Io mi sono spinto-..”

“Tu non devi farle del male.” Il mio sguardo freddo pizzicò amaramente il suo, diventato improvvisamente indifeso “Non
la toccare e soprattutto non le spezzare il cuore o giuro che tu non sopravvivi.” La mia era una chiara frecciatina ad Harry, il ragazzo accanto a me, che era riuscito a farmi stare chiuso in camera per mesi. Lui aveva preferito il grande Nick Grimshaw, quello sfrontato, sicuro di sé, che passava le intere notti nei locali, nell’atmosfera soffusa, simile a quella dei bordelli, dove sicuramente quel ragazzo trentenne andava a battere per guadagnarsi da vivere.   Harry non aveva fatto altro  che preferire un tipo spavaldo a me, aveva preferito lui perché cercava qualcuno pieno di autostima, cercava qualcuno che gli dicesse cosa fare, perché lui non era mai riuscito ad avere un proprio ruolo nella vita, non era mai riuscito, in quei suoi vent’anni, a rendersi indipendente. Ed andava quindi a cercare qualcuno che gli desse un motivo, anche se banale.
Harry Styles aveva bisogno di sentirsi utile e io non sarei mai riuscito a fargli capire quanto importante fosse la sua presenza per me.
La stretta della mano del mio ragazzo si fece quasi assente. Mi girai per guardarlo e notai che era impallidito.

“I-Io prometto di amarla” balbettò Nash, di fronte a me.

“Giuralo” mi avvicinai al suo viso e la mano di Harry provò quasi ad allontanarmi.

“L-Lo giuro”

“Mh, ora vai. Esci.”gli ordinai.

“Pos-..”

“Non ti avvicinare ad Yvone, non ci provare.” Lo zittii e lui sgusciò fuori casa. Mi alzai, per andare in camera, stare con mia sorella e soprattutto per tranquillizzarmi. Quel giorno, poco prima che arrivasse Nash, Harry si era presentato di sorpresa sotto casa mia, pretendendo di salire e dicendo che aveva con sé un piccolo regalo. Io ero stato titubante sul farlo salire o meno. Sapevo perfettamente che avrei dovuto essere felice, e di fatto lo ero. Ma quel suo arrivo improvviso mi aveva messo addosso una sensazione strana, una sorta di angoscia, come se avessi paura che una volta salito, mi avrebbe detto che lui era tornato di nuovo da Nick, che non mi aveva mai amato e che mai e poi mai ci avrebbe riprovato con quel disastro di Louis Tomlinson. Eppure quando salì, mi porse una rosa rossa ed ancor prima che potessi prenderla, mi baciò, posando dolcemente le sue mani sui miei fianchi scheletrici e accarezzandomi, trattandomi come un oggetto estremamente fragile.
“Ho cercato una rosa senza spine, così non ti fai male” aveva sorriso teneramente, mostrandomi le fossette più belle che mai ho potuto vedere, se non sul suo viso. E io rimasi spiazzato da quell’affermazione; spiazzato perché avevo paura di illudermi per la millesima volta, lasciando che le sue maniere dolci avessero la meglio. Mi aveva sempre trattato così attentamente, ma allo stesso modo mi aveva mollato decine di volte con il medesimo messaggio ‘Amore scusa, sono in giro con Nick e.. Ḗ stato lui a baciarmi, non so che dire.. meglio se ci  prendiamo un po’ di tempo no? Hahaha so che anche tu ti sei stancato di noi due. Quindi niente.. Ciaoo :)
E io non avevo fatto altro che annuire ingenuamente tutte le volte, sorridere e dirmi ‘Tanto io non sono abbastanza per nessuno. Lo sanno tutti’. Avevo sempre dato la colpa a me stesso, perché se lui non voleva me, era solo colpa mia, dei miei sbalzi di umori e delle mie opinioni completamente opposte alle sue.

“Louis?” mi richiamò Harry “Ti amo” mi sorrise, sicuro di sé.
Quello che mostrai io in risposta però, fu un sorriso nostalgico, sempre spaventato dall’illusione.

“Ho messo la rosa in un vaso. Stasera ti posso portare a cena fuori?” chiese come se avesse avuto i soldi per permettersi un’uscita.

“I-Io in realtà volevo leggere” ammisi balbettando.

“Non ti è permesso rifiutare” affermò sogghignando.

“Non ho voglia, scusa” abbassai lo sguardo.

“Hey, va tutto bene, possiamo fare un’altra volta” si alzò e so avvicinò velocemente al mio corpo molto più basso rispetto al suo.

“Hey Lou” forse si era reso conto delle lacrime che avevano iniziato a solcarmi prepotentemente il  viso, in gara a quale più velocemente me l’avrebbe rigato  del tutto.

“I-Io vado da Yve” abbandonai la cucina scappando in bagno. Probabilmente lo avevo lasciato con un macigno al cuore, perché lui dopotutto mi aveva chiesto di passare la serata con lui, in riva al mare, abbracciati a sussurrarci cosa significasse per noi quel riavvicinamento.

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Niall

“Ma quindi quanti anni ha May?” chiesi.

“Diciannove fottutissimi anni. Questa è l’ultima volta che ti rispondo” mi apostrofò lei esausta.

“Ma se non te l’avevo ancora chiesto” grugnii.

“Ḗ solo la millesima volta, hai ragione” alzò gli occhi al cielo.

“Ma sei una sua amica intima?”

“Abbastanza”

“Abbastanza quanto?” indugiai.

“Posso sapere cosa vuoi da May?” sbuffò lei.

“Niente, assolutamente niente.”

“Mh” accennò poco convinta “Con Yvone com’è andata invece?” fece improvvisamente allegra.

“Y-Yvone? A lei piace Nash” risposi semplicemente. La sera della festa mi era risultato abbastanza chiaro che tra i due ci fosse una sorta di attrazione reciproca e mi ero sentito immediatamente di troppo. Poi però si era avvicinata una ragazza di normale statura, con i capelli castano chiaro e degli occhi neri penetranti che si presentò con il nome di May Smith. Aveva dimostrato immediatamente interesse nei miei confronti, cosa alquanto gratificante, soprattutto da parte di una persona così simpatica e carina. Avevamo bevuto un succo d’ananas insieme, parlando di noi, conoscendoci. Le avevo anche proposto di riaccompagnarla a casa, ma a quel punto ci si mise di mezzo Harry, il suo migliore amico, dicendo che loro avevano già programmato il resto della serata. Rimasi spiazzato, capendo che quella ragazza per tutta la durata della festa, mi aveva fatto dimenticare di Yvone, mia cotta secolare.

“E poi io non potrei mai piacere a una come lei, andiamo”

“Perché no?

“Lei è.. boh non lo so, ma di sicuro io non sono il suo tipo”

“Già, tu sei il tipo di May, ovvio” fece sarcastica.

“May chi?”
Mi rivolse un semplice sguardo, che mi fece capire quanto fossi patetico.

“Lei non mi interessa, chiaro?”

“Proprio come non ti interessava Yvone, chiarissimo” ironizzò.
Sbuffai “Okay, semplicemente.. Non so cosa mi stia succedendo. L’ altra sera sono stato con lei tutto il tempo e mi sono dimenticato completamente di Yve. Ora May mi manca un casino e so che non la rivedrò mai più” mugolai, sperando che lei mi desse un consiglio.

“Io andrei da lei e ci uscirei anche”

“E se non mi volesse?”

“Ti vorrà, te lo dico io” sogghignò.




Abigail

La ragazza rispose al telefono “Nicole, quanto ci metti?” sbuffai ansiosa.

“Stai calma” sghignazzò Ed, accanto a me.

Sei in vivavoce Abby” mormorò ridendo quella. Mi avvisò perché era in compagnia di Cameron. Le avevo proposto di farmi conoscere la sua cotta, quindi avevamo organizzato quell’appuntamento, al quale io avevo invitato Edward, il mio migliore amico.

“Non posso stare calma” emisi piccoli urli saltellando per il marciapiede “Sta per presentarmi Cameron Dallas, dimmi come posso stare calma”.
Cameron Dallas era un ragazzo molto conosciuto nella città, principalmente per il fatto che si era trasferito da poco dall’America.

“Eccoli” Ed mi indicò un punto in mezzo alla strada, dove potei riconoscere Nicole affiancata da un ragazzo non molto alto.
Le corsi incontro e l’abbracciai “Hey Nic, come va?”
Lei abbassò lo sguardo, segno che doveva raccontarmi qualcosa. Io le sorrisi.

“Lui è Cameron” riuscì a presentarmi la sua cotta, in evidente imbarazzo.

“Ciao” lo salutai. Era davvero molto carino.

“Ciao, tu sei?”

“Io sono Abigail, ma puoi chiamarmi Abby”

“Che cazzo di nome è Abigail?”

“Un nome” intervenne Ed “E se non ti piace, a noi non interessa”

“Wow, abbiamo le guardie del corpo qui?” sghignazzò e mi chiesi come avesse potuto Nicole prendere una cotta per quel tipo.

“Si” lo apostrofò il rosso, mentre si avvicinava alla mia amica.

“Io sono Edward, ma tutti mi chiamano Ed. Tu sei Nicole giusto?” le sorrise teneramente.

“E-Esatto” balbettò lei come suo solito.
Il ragazzo le porse la mano e la portò poco distante da Cameron e me, evidentemente voleva che parlassimo. O forse era lui a voler parlare con Nic.

“Quindi.. ‘Abigail’ ” mise tra virgolette il mio nome. Quelle virgolette poteva ficcarsele tranquillamente su per il culo. Stronzo.

“Si?” sorrisi amichevolmente.

“Poiché il tuo tipo vuole scoparsi Nicole, dobbiamo avvicinarci a loro.” Li indicò, come se quella fosse stata la sua ragazza.

“Perché?”

“Ovvio, lui non può stare con la mia ragazza” rispose lui, come se fosse una cosa risaputa.

“T-Tua ragazza?”

“Già”
Eppure Nicole non mi aveva detto di una relazione con quel ragazzo.
Lo squadrai male e mi avvicinai ai due poco distanti, mentre sentivo Ed ridere.

“Sono lo schifo, lo so” sorrise lei, ma capii che avrebbe voluto solo piangere.

“Non è vero, sei perfetta” la tranquillizzò il mio migliore amico. Mi sembrava una cosa meschina interrompere quel
momento quasi intimo, ma dovevo farlo.

“Nic, devo parlarti” li raggiunsi.

“Certo” ci allontanammo.

“Cameron mi ha detto che sei la sua ragazza” affermai e gli occhi le brillarono.

“Scherzi?!”

“No” accennai.

“Oddio” si portò una mano sul viso.

“A me quel tipo non convince affatto, sappilo.”

“Sclero” fu il suo unico commento, atipico, mentre tornava a passo veloce verso lo straniero.
Ed mi lanciò un’occhiatata: era preoccupato quanto me.

“Cameron hai sorelle?” chiese il mio amico.

“Non potresti scopartela” sghignazzò.
Edward sbuffò.
Nicole era in serio pericolo, tra le grinfie di quel tipo.




Miley
“Mickey, guarda” lo apostrofai. Era una cosa appagante trattarlo male e sapere che lui comunque si sarebbe rivolto in maniera dolce nei tuoi confronti.

“Cosa?” si avvicinò.

“Calum dice che sono simpatica” sorrisi. Calum fottutissimo Hood mi aveva fatto un complimento  e io non potevo esserne che felice.

“Ḗ vero” mi rassicurò mio fratello “Ma perché non lo inviti qui?”

“Posso?” feci incredula.

“Se ti va, si” mi abbracciò.

“Quindi possono venire anche Ashton e Luke?”

“Anche loro” era ovvio che volesse anche loro: erano i suoi migliori amici.

“Anche Niall?”

“Si Miley, tutti quelli che vuoi”

“Ti voglio bene Michael” mi aggrappai alle sue spalle.

“Anche io” mormorò lui.
Non era da me comportarmi in maniera dolce con qualcuno: io di solito ero la tipa strafottente, quella che ti avrebbe sempre preso in giro, qualunque fosse il contesto. Ero quella ironica, quella che non avrebbe mai visto un film romantico e che mai e poi mai avrebbe detto ‘Grazie’ a qualcuno. Eppure c’erano le persone che amavano la mia compagnia, alle quali riuscivo sempre a strappare un sorriso. Mi faceva stare bene sapere che loro erano felici a causa mia.
Cercai quindi di ricompormi da quell’abbraccio e scansai mio fratello “Non ti appiccicare che fa caldo”.
Lui ci rimase evidentemente male, ma non me ne curai.

“A-Allora invitali dai” balbettò. Stava per scoppiare a piangere.

“Va bien, vado di là” ed uscii dalla stanza, lasciandolo solo.
Composi il numero di Ashton e quello rispose immediatamente “Pronto Ash?”

Heey bella, come va?

“Benone. Volevo chiederti se ti andava di venire da me, stasera a cenare” proposi.

Sarebbe fantastico, ma ho già un impegno con Annie, mi dispiace. Possiamo fare un’altra volta, no?!”

“ Perfetto, sarà per la prossima. Ciao” chiusi la chiamata. Capii in quel momento che avrei dovuto cambiare qualcosa di me stessa. Dovevo essere meno superficiale e fredda, dovevo accettare le opinioni altrui e condividerle. Forse era quello il motivo per cui stavo rimanendo sempre più sola, con amici che c’erano solo per compassione.
Dovevo fare qualcosa.





Brielle

“Brì sei pronta?” mi richiamò Josh. Mio fratello ci teneva davvero tanto a uscire con me, a parlarmi. Voleva che mi aprissi con lui, che mi confidassi. Magari anche lui aveva voglia di raccontarmi le sue cose, di come andava con Amy, del college che avrebbe voluto frequentare. Il college. Non poteva permettersi di frequentare l’istituto, perché gran parte dei suoi risparmi li aveva spesi per le mie cure, per mandarmi dallo psicologo maggiormente conosciuto della zona. Credeva che mandandomi da lui, sarei cambiata, magari migliorata. Sperava che sarei uscita da quel muro mentale che avevo costruito con le mie mani. Invece, saperlo così interessato a mandarmi a quegli appuntamenti una volta alla settimana, mi fece capire quanto poco fosse fiducioso nei miei confronti. Mai avrebbe pensato che sarei potuta migliorare semplicemente se lui mi avesse dato più attenzioni, come ogni fratello dovrebbe fare con la sorella più piccola. Non credo che abbia tutt’ora riconosciuto il suo errore.

“Hey Brielle?”
Mi asciugai le ultime lacrime ed uscii dalla camera “Si scusa, eccomi”  e lui mi puntò gli occhi addosso. Era odioso, sfiancante, sapere che qualcuno ti consumava con il suo sguardo, che ti accarezzava e si complimentava con gli occhi. Non lo sopportavo. Così mi spostai e mi avviai verso la porta.

“Andiamo dai” mormorai, cercando di non riiniziare a piangere.

Invece lui mi abbracciò “Scusa Brielle”. Quelle scuse sapevano di pretesto per intrufolarsi tra le mie braccia e sovrastare il mio corpicino, meno maturo del suo ormai ventitreenne. Quell’abbraccio fu breve ma lungo, come se parlasse di noi, della nostra storia.
Parlava di quante ne avevamo passate, e nonostante tutto ci fossimo ancora, noi due a completarci, due fratelli, l’uno l’àncora dell’altra. Quell’abbraccio parlava di ciò che sognavamo e mai avremmo potuto realizzare. E poi parlava delle battaglie, quelle che avevamo entrambi dentro, delle quali nessuno dei due sapeva eppure eravamo in grado di capire. Diceva quanto fosse bella l’alba, quella che da più piccoli eravamo andati a vedere in riva al mare, sulla sabbia fresca e la temperatura mite. Quell’abbraccio sembrava riportarci a tutte le strette che ci eravamo dati, a quando ci sussurravamo quanto ci volessimo bene e quanto ci saremmo sempre aiutati. Riusciva a parlare anche dei pianti che avevo liberato tra le sue braccia, calde e accoglienti, le uniche che mi avrebbero sempre capita. O forse fu un semplice abbraccio di riconciliazione, come se fosse stato dato dopo una pesantissima litigata, dopo un odio sconfinato che ci aveva divisi per anni e dopo l’indifferenza reciproca che aveva caratterizzato tutta la nostra vita fino a qualche anno prima.

“Va tutto bene Jo’ ” lo rassicurai stringendolo più che potevo.

“Ti voglio bene” mormorò.

“Anche io” sussurrai in risposta, mentre scioglievamo l’abbraccio.
 



 

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Quindi bella gente, eccomi con il nuovo capitolo.
Ho cercato di farlo un po’ più lungo, anche se apparte i pov di Lou e di Brielle, tutti gli altri sono usciti abbastanza corti. Piango.
Avete potuto vedere che è entrato un altro personaggio, Abigail assieme ad Ed Sheeran.
Vabien, non vi trattengo oltre. Voglio solo dirvi che probabilmente farò una one shoot larry per una mia amica, che dice che descrivo particolarmente bene la loro storia.
Alla prossima :)
   
 
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