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Autore: Themagicintome    18/07/2014    1 recensioni
"Che ronda tranquilla stasera!” pensò la Granger mentre con la sua compagna percorreva il corridoio esterno. Lo aveva solo pensato, eppure il signore aveva deciso di fargliela pagare lo stesso; Draco Malfoy fischiettava a testa bassa nel cortile della scuola prendendo a calci i sassi. Alzò la testa. Le vide. Ghignò.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Ginny Weasley, Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo
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-Così non c’è gusto però!- disse una donna dai capelli crespi,osservando con un’ampolla gli studenti ed ascoltando i loro dialoghi riferiti all’accaduto “Un boato e uno scoppio!”
-Pensano che sia un incidente!
Addirittura anche Potter sostiene la teoria delle piante rampicanti di quella ciccia-bomba della Sprite!
Solo quella sudicia mezzosangue ha dei sospetti, che nessuno prenderà in considerazione …
Sarebbe perfetto un bell’attacco ai dormitori dei grifondoro, facendo saltare in aria tutti i sangue-sporco affollati in quella casa ormai insudiciata, dai tempi di quell’idiota di Godric! Ah!-
-No, non possiamo fare un altro attacco a distanza di così poco tempo. Silente capirebbe, e, prenderebbe provvedimenti per difendere Hogwarts e preparerebbe Auror e studenti ad una nuova battaglia. E il nostro scopo è quello di coglierli impreparati, indebolirli, e farli tutti fuori, riscattando il signore oscuro!- disse un uomo, con gli occhi ridotti a due fessure ed un ghigno malefico sul viso.
–Ora, amore, torniamo dagli altri.- E baciò con passione la donna che rise fragorosamente e che con il palmo della mano lisciò l’ampolla e la posò su un tavolo di mogano.

Silente e la Mc Granitt, dopo aver riassettato il piano terra e aver calmato con un discorso più che convincente tutti gli studenti in preda al panico,e, dopo averli invitati tutti a recarsi nelle classi da cui erano evacuati per recuperare i libri abbandonati senza timore, annunciarono che almeno la cena in sala grande (dato che il pranzo e le lezioni pomeridiane erano saltate perché tutti i maghi dai più piccoli ai più grandi erano prede di crisi nervose, pianti improvvisi e gridi di rabbia, mentre molti non proferivano parola e se ne stavano accucciati in un angolo o si nascondevano dietro le colonne perché in stato confusionale, altri osservavano il corridoio e la serra della Sprite fumanti) si sarebbe svolta in tutta la sua normalità.

- E dai Herm!!
-Vi ho già detto di no!
-Ti preghiamo, ti supplichiamo, faremo tutto quello che vuoi se ci aiuti a finire questo compito di trasfigurazione!
Hermione dapprima osservò con un cipiglio severo i suoi due amici, poi con disgusto le loro due pergamene, completamente macchiate di inchiostro, scarabocchi, cancellature e frasi sconnesse che secondo loro dettavano i vantaggi e gli svantaggi ad essere un Metamorphomagus.
-Vi avevo avvisato! Dovevate anticipavi il lavoro! Avreste dovuto cominciarlo almeno tre giorni fa! Invece siete stati a poltrire, mangiare e a parlare di quidditch per tutto il tempo!
Ne aveva abbastanza di far copiare i lavori che aveva fatto sacrificando intere nottate, anche se si trattava dei suoi migliori amici, c’era un limite a tutto.
-Adesso devo andare a fare la ronda con Hannah Abbott…a dopo. Ah! Dimenticavo! Harry?Ron?
-Si? I due risposero in coro con gli occhi pieni di stelline sicuri che la loro migliore amica avesse cambiato idea. Erano salvi, già potevano vedere il loro adorato letto a baldacchino…finalmente a dormire…
-Maturate!
E con questa frase li piantò in asso in mezzo alla sala comune per dirigersi al suo appuntamento con Hannah Abbott in sala grande.
I turni di ronda era stati stabiliti all’inizio dell’anno dalla professoressa Mc Granitt e da Silente. Avevano fatto in modo con il loro programma che tutti i prefetti si incontrassero.
L’azione (si sapeva) era mirata a sanare i conflitti e le inimicizie fra le case, specie tra Grifondoro e Serpeverde.
Hermione scese correndo le scale –era in ritardo di tre minuti e mezzo e questo non poteva succedere- e arrivò in sala grande, dove una sorridente Hannah Abbott la stava aspettando.
-Pronta per il giro turistico? Chiese quella scherzosamente alla riccia.
-Si, cara! Rispose quella ridendo e salutandola con un bacio sulla guancia. –Andiamo.
Mentre giravano per il castello e imboccavano i corridoi della scuola parlavano del più e del meno, Hannah Abbott era intelligentissima ed Hermione lo aveva notato.
Era perfetta per Neville, simpatica, dolce e dallo sguardo rassicurante, proprio quello che serviva ad un ragazzo impacciato e goffo come lui, ma nello stesso tempo anche coraggiosa, spavalda e pronta a difendere la causa per cui credeva a spada tratta.
Di nuovo proprio come Neville.
Il coraggio che il ragazzo aveva mostrato durante la guerra era una cosa intaccabile; rimarrà sempre nella mente di tutti il suo sguardo combattivo, la faccia sporca di fango, il suo sorriso allungato in modo grottesco e orribile dalla cicatrice che aveva lasciato il coltello di Alecto Carrow.
Neville, così pasticcione e coraggioso, Neville che poteva rappresentare la caricatura di Ron…
Ma tra Hermione e Ronald niente aveva funzionato.
Si è vero, si erano scambiati un bacio nel bel mezzo della battaglia, ed all’inizio lei aveva creduto che finalmente si fossero riconciliati, per tutte le volte che si erano insultati, per tutte le volte che si erano scontrati, e così è stato.
Ma non è stato un bacio d’amore, più e più volte ci scherzavano sopra, ne ridono, naturalmente perché nessuno dei due nutre sentimenti d’amore per l’altro.
Scoprirlo in quel modo era stata la cosa che più aveva deluso ed incollerito Hermione; lei che piangeva per lui dal terzo anno, lei che credeva di amarlo, di essersi innamorata, che credeva che fosse lui la persona giusta per lei, no, ci era servita una guerra ed anche la prova di un bacio per poterci arrivare!
Hermione scacciò quei pensieri dato che la tristezza e la rabbia incominciavano ad ombrargli il sorriso.
-Hannah che ore sono?
-E’ mezzanotte, stiamo scendendo nei sotterranei. Se dovessimo pescare qualche serpeverde in giro lo rispediamo nel dormitorio senza ingaggiare discussioni. Se ci rivolgono degli insulti, ignoriamoli, diamogli corda il meno possibile.
Quella ragazza cominciava a piacere sempre di più ad Hermione ed annuì e sorrise, pienamente d’accordo con lei.
Scesero le scale che portavano ai sotterranei e controllarono, nessuno.
-Ah! Per fortuna non c’è nessuno! La grifondoro tirò un sospiro di sollievo, con quel sonno non avrebbe mai retto un battibecco con la Bullstrode, o meglio, con quell’arpia della Parkinson.
-Eh si, per fortuna! Io sto morendo di sonno, non ero proprio in vena di liti!
La mora prima di sorridere guardo la tasso rosso sbigottita; si, erano state separate alla nascita!
“Che ronda tranquilla stasera!” pensò la Granger mentre con la sua compagna percorreva il corridoio esterno. Lo aveva solo pensato, eppure il signore aveva deciso di fargliela scontare lo stesso; Draco Malfoy fischiettava a testa bassa nel cortile della scuola prendendo a calci i sassi.
Alzò la testa.
Le vide.
Ghignò.

  
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