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Autore: AymlerShaunCampbell    19/07/2014    3 recensioni
Crackfic ambientata nella terza stagione dopo il ritorno da Neverland.
Allarmati dal repentino cambio di comportamento di Hook, i Charmings decidono di rivolgersi alle figure magiche più potenti della città. Una nuova, bizzarra maledizione si sta abbattendo su Storybrooke, trascinandone gli abitanti in una spirale di assurdi eventi...
Disclaimer: Non possiedo né il telefilm, né i personaggi, ecc.. Elementi femslash (principalmente SwanQueen) e non solo, siete avvisat*!
Genere: Commedia, Demenziale, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Un po' tutti
Note: Nonsense, What if? | Avvertimenti: Mpreg
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Buongiorno! Dato che domani sarò via fino a tardi mi sono permessa di postare in anticipo il capitolo settimanale, ma non abituatevi troppo bene! :P
Stavolta niente suonerie stupide, ma spero di farmi presto perdonare.
Buona lettura!
Aym

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Granny Lucas aveva aperto il locale al pubblico da ben 2 minuti e di sua nipote ancora nessuna traccia.
Ah, cuccioli.. pensò Granny sbuffando mentre girava il chiavistello della dispensa per rifornire la cucina in previsione delle colazioni. Appena entrata ogni suo senso lupesco e non entrò in allarme.
Sangue.. Ruby..
Appoggiò i contenitori per terra e si addentrò tra gli scaffali in direzione della gabbia che Ruby a volte utilizzava durante le notti di luna piena. Non le serviva vedere per capire, ormai il suo olfatto ed il suo udito avevano svolto tutto il lavoro necessario, quindi si fermò uno scaffale prima della gabbia, irritata.
“Quante ve l'ho detto di non giocare nella dispensa? Non è igienico! E non voglio rompiate nulla!” ringhiò Granny, prima di girare i tacchi e tornare al lavoro.
“Ci scusi!” risposero due voci all'unisono, ma l'anziana decise di ignorarli mentre riempiva le ceste con gli ingredienti che era venuta a cercare. Tuttavia la paternale non era ancora finita.
“Ruby, il tuo turno è iniziato da cinque minuti e lei, dottore, non ha un ospedale dove lavorare?” concluse, poi uscì sbattendo la porta.
Qualche metro indietro, incatenato al muro, il biondo dottor Frankenstein sbuffò. La giovane lupa gli rivolse un sorriso a mo' di scusa ed appoggiata la frusta si avvicinò al biondino per liberarlo dalle catene. Un lampo di giallo negli occhi di lei, breve ma inequivocabile, gli confermò che le attività della sera precedente avrebbero presto avuto un seguito.
Mentre lei armeggiava con i lucchetti Viktor approfittò della poca distanza per rubarle un bacio, poi con le mani finalmente libere la strinse a se.
Il convento non riceveva sue visite da settimane, con gran sollievo di Blue ed enorme rammarico delle consorelle. Ma che poteva farci? Quella ragazza era tutto ciò di cui aveva bisogno.
Si staccò da lei, non senza un certo dispiacere, ed appoggiò la fronte alla sua senza smettere di sorridere. Lei gli concesse un ultimo bacio poi scivolò via dalla sua presa rassicurante per indossare l'uniforme da lavoro e passandogli i suoi indumenti.
“A che ora inizi il tuo turno?” chiese Ruby infilando una scarpa.
Viktor guardò l'orologio aggiustandosi la cravatta con la mano libera.
“Ho ancora mezz'ora.” sorrise alla mora, che nel frattempo lo aveva preso per mano e lo stava trascinando verso l'uscita della dispensa. Ruby si girò verso il dottore mostrando un sorriso luminoso.
“Ottimo, cosa vuoi per colazione?” chiese.

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Regina ed Emma, ancora stanche dalle fatiche mattutine alla cripta dei Mills, avevano fatto da poco il loro ingresso al Granny's con Henry al seguito.
Il piccolo vide ad un tavolo in disparte Grace con il padre ed il compagno di quest'ultimo, quindi rivolse alle madri uno sguardo speranzoso.
“Vai pure..” sorrisero Emma e Regina, mentre il bambino trotterellava felice verso la bambina ed i suoi genitori.
Ruby si avvicinò alle due e dopo averle salutate iniziò a trascrivere le ordinazioni. Entrambe le donne studiarono la lupa, non del tutto convinte.
“Devo dedurre che hai trascinato il Dottor F. nel tuo dungeon un'altra volta?” Chiese Emma sogghignando. La lupa le rivolse un sorriso serafico e si preparò a rispondere, quando una vocetta alle sue spalle la interruppe.
“Ruby, hai un dungeon? Tipo quelli delle favole dove si tengono i draghi?” chiese Henry riaccomodandosi al tavolo e guardando la cameriera con occhi curiosi.
“Una specie, lo uso per i giochi di ruolo.” rispose Ruby senza pensarci, mentre Emma e Regina la fulminavano con lo sguardo. Regina stava per evocare una palla di fuoco quando sentì le dita di Emma artigliarle il polso da sotto il tavolo, per bloccarla.
“Giochi di Ruolo.. tipo Dungeons&Dragons?” chiese Henry.
Gli occhi delle due madri si spostarono verso Ruby scagliando silenziose minacce di morte.
“Ehr.. più o meno.” sorrise Ruby, le gote che si coloravano sempre di più.
L'attenzione di Henry si spostò verso Regina.
“Di solito i dungeons li hanno i cattivi ed i reali, mamma ne hai uno anche tu?” chiese Henry, mentre Emma e Ruby si sporgevano verso Regina e quest'ultima deglutiva con forza.
“Beh.. una specie.. ma non lo uso quasi mai!” balbettò la sindachessa.
Il bambino sembrò soddisfatto dalla risposta e sorridendo piazzò la sua ordinazione, poi s'immerse nella lettura di un fumetto, gettando saltuariamente qualche sguardo al tavolo di Grace.
Ruby approfittò del momento per volare verso la cucina, prima che le due cogliessero l'occasione per sgridarla.
“Quindi hai un dungeon, interessante..” sorrise malefica la Swan, bisbigliando all'orecchio di Regina. La mora quasi sputò il caffè mentre Emma scoppiava a ridere. Regina le rivolse uno sguardo stizzito pulendosi le labbra vermiglie con un fazzolettino, poi gli angoli della bocca si piegarono in un sorrisetto malvagio, mentre la spina dorsale di Emma veniva attraversata da un brivido gelido e bollente al contempo.
“Non la facevo amante dei giochi di ruolo, signorina Swan.. Buono a sapersi.” sorrise Regina, gli occhi puntati in quelli di Emma. La bionda deglutì rumorosamente, mentre Ruby tornava al tavolo con le ordinazioni.
“Mi piacciono.. mi piacciono.” bisbigliò Emma, paonazza.
Appena avvistati i piatti stracolmi Henry chiuse il fumetto e si avventò sulla colazione, rivolgendo alle mamme ed a Ruby un sorriso impiastricciato di sciroppo d'acero.
Le tre scoppiarono a ridere.
Prima che Ruby tornasse nuovamente in cucina Emma catturò la sua attenzione.
“Ruby!” disse la bionda ad alta voce.
“Dimmi.” sorrise lei.
“Avete una stanza libera? Avrei bisogno di un posto dove stare per qualche tempo..” chiese Emma tra una forchettata e l'altra.
“Tua madre mi ha telefonato stamattina, ma temo che..” rispose Ruby, subito interrotta da Regina.
“Non sarà necessario, signorina Lucas.” disse Regina, poi si girò verso Emma “Puoi stare da me finché desideri.” sorrise infine.
Emma e Ruby la guardavano a bocca aperta dallo stupore, mentre Henry esplose in un gridolino esaltato e volò in braccio a Regina per un abbraccio mozzafiato.
“Grande! Emma di di si, di di si, di di siiiiiiiii!” continuò il piccolo rimbalzando sulla sedia e guardando la bionda con occhi da cucciolo.
“Beh.. se non sono di disturbo.. volentieri.” rispose Emma, la testa che le girava.
A casa con Henry e Regina? Tutti i giorni? Quasi le veniva da piangere.
“Nessun problema per noi” intervenne Ruby “Anche perché ultimamente il B&B è molto affollato..”
Poi ragguagliò l'allegra famigliola sugli avvenimenti della nottata.

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Hook si stava rimirando davanti allo specchio, guardando scettico il proprio riflesso.
“Tesoro, ti sembro ingrassato?” chiese.
“Ma no, si inizia a vedere il pancino da gravidanza ma è una rotondità perfetta!” rispose Nova, entusiasta.
Contrariamente alle previsioni, il trasferimento sulla Jolly Rodger stava facendo un gran bene alla coppia Charming/Hook, che oltre ad avere finalmente ognuno la sua stanza, si trovavano senza donne irritabili tra i piedi ed avevano guadagnato Leroy e Nova come vicini di casa.
La fata, stanca dei continui rimproveri, aveva deciso di trasferirsi dall'amato, che era stato più che felice di accoglierla in quella che definiva “la nostra barca”.
Al momento, Leroy e David si trovavano in giro di pattuglia, quindi Nova, la nuova migliore amica di Hook, aveva ricevuto il compito di accompagnarlo al corso pre-parto.
Hook era al sesto cambio d'abito quando la fata gli fece riacquistare un po' di autostima ed il pirata si decise finalmente ad uscire di casa con lei. Si buttò sulle spalle un giaccone e, trovate le chiavi, iniziò ad urlare “Vi troverò, vi troverò sempre!”. Nova gli sorrise divertita e s'incamminarono verso il centro corsi.
“Hey, tutto bene?” chiese Killian, notando che l'amica era un po' verdognola.
“Si.. credo. È da qualche giorno che non mi sento molto in forma, ma non credo sia niente di grave.” rispose Nova, sorridendo all'amico.
“Sei già stata dal medico?” insistette Killian, preoccupato.
“Non ancora, non voglio rivolgermi a Dotto perché Leroy si agiterebbe per nulla..” sospirò lei.
“Ok. Ma se per te va bene dopo il corso passiamo dall'ospedale e chiediamo di Whale. Così ti fai visitare e Leroy non ne saprà nulla, d'accordo?” sorrise Killian.
“Affare fatto! Piuttosto.. avete poi risolto la faccenda delle pulizie?” disse Nova.
“Non ancora.. ci servirebbe una governante. Sia io che David siamo negati per le faccende di casa, ma non abbiamo abbastanza liquidi per permetterci un aiuto.” disse pensoso Hook.
“Non essere triste.. vedrai che troverete qualcosa. Ed ora andiamo mammina, che il corso sta per cominciare!” lo punzecchiò Nova. Killian rise.

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Parzialmente nascosta tra le fronde di un albero in cima ad una altura, Cora Mills osservava la piccola cittadina di Storybrooke, Maine, estendersi sotto i suoi occhi.
Direzionò il binocolo verso il pirata osservando con disappunto il pancione che premeva leggermente contro la stoffa dei suoi abiti. In quei giorni aveva avuto modo di constatare l'epidemia di gravidanze che aveva involontariamente scatenato e che sembrava aver afflitto Storybrooke, colpendo in egual misura donne e uomini, fuorché la vittima da lei designata. Spostò il potente ausilio oculare verso il centro della città nel tentativo di carpire quante più informazioni possibili.
Snow stava accogliendo il nipote e una graziosa biondina nel cortile della scuola.
L'idiota e Leroy stavano scappando da una feroce idra mentre pochi km più avanti Mulan e Flippo combattevano contro un trio d'orchi.
Dalle parti del Granny's l'arzilla padrona stava urlando per l'ennesima volta alla nipote, impegnata in quella che sembrava un'intensa conversazione con qualcuno.
Il rosso psicologo del paese stava congedando un paziente ed il suo compagno, confortandoli.
In un negozio del centro il farmacista stava lucidando una vistosa auto sportiva nel parcheggio.
A fianco, un falegname caricava gli attrezzi sul furgone, salutando Gold e Belle che passavano in quel momento.
Nel cortile dell'ospedale un dottorino biondo e decisamente carino sospirava concludendo una telefonata.
Appena fuori dalla stazione di polizia, la Swan e sua figlia stavano, tanto per cambiare, litigando.
Alzò gli occhi al cielo. Quanto tempo ci avrebbero messo, quelle due?
Distrattamente fulminò con un taser l'ennesimo orco che le era comparso alle spalle ed aggrottò le sopracciglia. Aveva teoria ben precisa sul come mai ci fossero portali random pronti a vomitare creature di ogni genere in città, ma non voleva pensarci, in quel momento.
Se ciò che pensava si fosse rivelato giusto, la situazione era ben più grave del previsto.
“Maledizione!” sbuffò.
Era proprio il caso di dirlo.

  
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