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Autore: Nightingavle    19/07/2014    1 recensioni
"Alcuni cambiamenti sono così lenti che non te ne accorgi, altri sono così veloci che non si accorgono di te"
Ashleigh Brilliant
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Io odio i cambiamenti. Cambiare significa mettere da parte una cosa  'vecchia' per una nuova, ma chi dice che io tra le due non preferisca la vecchia? Insomma, i cambiamenti non li ho mai amati, ed ora ho una ragione in più per non farmeli piacere. A me cambiare non piace proprio, tanto meno quando il cambiamento in questione è radicale; e questo è il mio caso.
"Solo 12 mesi e poi ritornerai dai tuoi amici", nelle ultime due settimane questa era la frase più ripetuta a casa mia. Ma sai quante cose succedono in dodici mesi? In dodici mesi uno si fidanza, si sposa e fa pure un figlio. Tempo di ritornare a Roma e tutti si saranno già scordati di me, "Sofia? Io non conosco nessuna Sofia!". 
Il fatto è che io fin quando posso, cerco sempre di evitare i cambiamenti... Fin quando posso, però... E questa volta è stato impossibile evitare. A mio padre hanno fatto una proposta di lavoro, gli hanno offerto molto, sia dal punto di vista economico, sia del lavoro. Quando me lo ha detto sono stata felicissima, nel momento in cui mi ha detto che il lavoro era negli Stati Uniti, però il mio entusiasmo si è subito trasformato in un'emozione indefinibile. Ero arrabiata molto sia con lui che con mia madre per aver accettato una proposta del genere. Voglio dire, sì, gli Stati Uniti sono il sogno di ogni adolescente, inclusa me, ma per visitarli, non per andarci a vivere. 
Pensandoci poi ho pensato a quanti sforzi e sacrifici i miei genitori hanno fatto per me, e mi sono sentita un'egoista. Così sono andata da mio padre e gli ho detto che aveva fatto bene ad accettare. 
Ora, dal giorno in cui l'ho saputo sono passati sei mesi, e non ci ho pensato più di tanto. Ma ora che manca meno di una settimana alla partenza, ammetto che il pensiero è molto ma molto più ricorrente.
Ho tantissime paure, le stesse che avevo prima di incominciare il liceo, ma amplificate all'ennesima potenza. "E se non mi accetteranno? E se non mi farò abbastanza amici? E se andrà tutto male?". Questi pensieri, poi, non li ho nemmeno confessati a nessuno perchè: a)con le mie amiche non mi va di parlarne, altrimenti si creerebbe un atmosfera triste  b)se lo dicessi ai miei genitori, li farei sentire in colpa, e questa è l'ultima cosa che voglio; di conseguenza, nessuno ha avuto modo di rassicurarmi.  
Vorrei godermi l'ultima settimana che passo qui a Roma, ma i miei pensieri superano il volume delle parole.


È la mia prima storia, e questo è il primo capitolo. Per piacere, ditemi cosa ne pensate, anche se con commenti negativi, perchè vorrei migliorare la mia tecnica il più possibile. Grazie a tutti per aver letto.














 
   
 
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