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Autore: Gio_Snower    19/07/2014    2 recensioni
[Coppia OrihimexUlquiorra][What If?]
Orihime viene rapita da Ulquiorra e portata nel covo di Aizen nell'Hueco Mondo.
All'inizio è spaventata da Ulquiorra, ma poi, con il tempo, si chiede se c'è di più in lui.
*Estratto dal Primo Capitolo*:
"Un aspetto malinconico, struggente e esile; aveva dei capelli lunghi e fini di un color nero scuro che sembrava intrappolare e negare la luce, occhi verdi luminosi ed un viso bianco – un bianco marmo – solcato da due righe verdi simili a lacrime.
Orihime aprì leggermente la bocca, non per lo spavento, ma per la sorpresa.
Era bellissimo.
E crudele."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inoue Orihime, Kurosaki Ichigo, Schiffer Ulquiorra
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Capitolo 6

Promessa

 

Quel giorno in cui Orihime l'aveva abbracciato era cambiato qualcosa e Ulquiorra l'aveva capito.

Con delicatezza aveva appoggiato la sua grande e bianca mano sulle braccia di lei e l'aveva accarezzata gentilmente con lentezza.

Orihime aveva seppellito la faccia nell'incavo tra la sua spalla ed il suo collo, nascendogliela alla vita; eppure lui sapeva che faccia aveva in quel momento, quale lieve sorriso stesse facendo e quale dolce rossore la stesse tingendo leggermente.

Ad un certo punto lei si staccò, completamente imbarazzata, balbettò qualche cosa senza senso e qualche scusa di fila, e corse a rifugiarsi in camera sua.

A quella vista Ulquiorra sentì uno strano formicolio nella gola e, aprendola, ne venne fuori una risata bassa e gutturale, molto diversa da quelle cui era abituato fare.

Sempre per merito tuo, eh, donna. Pensò nella sua mente.

Fece quel che gli umani chiamavano “zapping” tra i canali televisivi finché non si fermò su uno che attirò particolarmente la sua attenzione.

Una donna anziana, che si autoproclamava sensitiva e gran consigliera, parlava delle relazioni fra uomo e donna. Forse quella donna, dall'aspetto tutt'altro che bello, gli avrebbe fatto capire un altro po' la razza umana che sembrava essere un variegata.

«Se volete conquistare la vostra bella» che sciocchezze, lei era già sua. Pensò Ulquiorra. «fate una promessa d'amore con lei.» disse la donna.

Una promessa? L'idea non sembrava tanto perfida ai suoi occhi.

Ascoltò con attenzione le indicazioni ed i suggerimenti dell'anziana.

«Certo che gli umani complicano tutto...» borbottò con espressione rannuvolata. Poi si alzò dal divano ed uscì prendendo il portafoglio con dei soldi dentro che gli aveva lasciato Orihime.

Si organizzò da solo, trovò un lavoretto – doveva solo spostare dei mobili e con la sua forza da Arrancar non gli fu difficile – senza che Orihime lo sapesse ed, alla fine, un mese dopo e di sera, aspettò il suo ritorno a casa da lavoro.

 

Quando torno a casa vide tutto scuro.

Delle candele messe in fila per tutta la lunghezza del corridoio erano l'unica fonte di luce. Orihime percorse la scia con curiosità. Cosa avrebbe trovato alla fine? E dov'era Ulquiorra?

Entrò nella sala da pranzo e fu sorpresa quando vide lui con un mazzo di rose gialle in mano.

Rise felice capendo e non capendo cosa stava succedendo.

«Sono per me?» gli chiese con allegria parlando delle rose.

«Sì.» rispose Ulquiorra con quella sua solita faccia inespressiva.

«Hai cucinato tu?» si sorprese vedendo la pasta sul tavolo.

«È semplice se segui la ricetta.» rispose l'altro alzando le spalle. Dentro di sé pensava che combattere nell'Hueco Mondo e sopravvivere era più difficile che cucinare. Gli umani non se ne rendevano minimamente conto.

Orihime si girò e gli sorrise.

«Perché stai piangendo?» le chiese Ulquiorra stupito. Aveva forse sbagliato qualcosa.

Lei ridacchiò, trovandolo buffo e carino. «Per la gioia.» rispose.

Ulquiorra gli si avvicinò e gli leccò le lacrime, un gesto istintivo e nuovo per lui. Ci pensò un attimo, da quando l'aveva conosciuta era cambiato molto, ma non il suo aspetto, bensì quello che provava. Aveva potuto dar nome alle emozioni che prima erano incontrollate, travolgenti per lui che era un Arrancar.

Gli Arrancar provavano sentimenti, lo sapeva, eppure aveva sempre pensato che i loro sentimenti fossero solo negativi, ma non era così.

Loro provavano gli stessi sentimenti degli umani, solo molto più travolgenti e a cui non sapevano dar nome, visto la loro vita violenta.

Ora sapeva che gli umani erano privilegiati e sebbene deboli, molti erano onesti. Non che questo importasse per lui, ma almeno, pensò, li aveva capiti.

Fissò la donna davanti a sé e la rivide come la prima volta. Si sentì emozionato come la prima volta.

«Donna,» cominciò, chiamandola come la prima volta «Orihime,» si corresse volutamente, «ti prometto che ti proteggerò sempre, quindi, vuoi essere la mia “compagna”, così come la chiamate voi?» gli chiese.

Lei rise, non trattenendosi più. Era davvero buffo. Le lacrime rigarono il suo volto ed il suo sorriso era luminoso. Ulquiorra aspettò, un po' spazientito e in disagio.

Lei lo guardò e gli si gettò addosso, abbracciandolo, sorprendendolo.

«Lo voglio!» disse, prima di posare le sue labbra su di lui, per poi arrossire mentre lo guardava negli occhi.

Ulquiorra sorrise lievemente, un sorriso affascinante. Il suo volto bianco rigato dalle lacrime verdi come i suoi occhi ed i capelli neri sopra di essi che ricadevano a ciocche.

«Ti amo, Ulquiorra.» disse lei piano. Lui la strinse a sé.

«Ti amo.» mormorò, appoggiato con la testa sopra quella di lei.

Amore, ecco cosa mancava nella sua vita prima dell'arrivo di lei.

Era sempre stato amore quello che provava nei suoi confronti, fin dalla prima volta.

 

Epilogo

Amore

 

Passi strascicati durante la notte. Un qualcosa di trascinato sul pavimento.

«Mamma...» chiamò una vocina piccina e dolce, lamentandosi.

Orihime accese la luce e si sedette sul letto. Il figlioletto, dai capelli neri scompigliati, gli occhi verdi del padre con lunghissime ciglia simili a quelle della madre, il volto rigato di lacrime ed un piccolo neo a forma di lacrima di un color verde chiaro, sotto l'occhio.

Con una mano teneva un pupazzo a forma di pipistrello con occhi verdi scocciati ed un'espressione meditativa.

«Jun, che succede?» gli domandò mentre il bimbo correva tra le sue braccia.

Affianco alla mamma, disteso di spalle, c'era Ulquiorra che con espressione leggermente scocciata ascoltava. Odiava essere svegliato.

Si girò lentamente e quando vide il figlio e la moglie insieme quell'espressione scocciata svanì.

«Ho fatto un incubo...» mormorò il bambino.

«Su, su, ci sono mamma, papà e Chuck a difenderti.» gli mormorò Orihime mentre lo abbracciava con un dolce sorriso materno.

«Jun» lo chiamò il padre.

Il bimbo lo fissò con i suoi stessi occhi verdi. «Papà?» domandò.

«Puoi dormire con noi,» disse, ed il bambino si rallegro immediatamente scavalcando la madre e mettendosi al centro del letto, appoggiandosi alla schiena del padre. «ma solo per oggi.» mise in chiaro l'uomo.

Orihime fissava il marito con un lieve sorriso e ridacchiò. Dopo tutti questi anni trovava ancora tenera e buffa la gentilezza goffa di Ulquiorra.

Lui le sorrise, incantandola.

«Dormiamo, Orihime.» gli disse con quella sua voce bassa e pacata.

Lei annuì, si rimise a letto, chiuse la luce ed abbracciò suo figlio e suo marito.

La vita era serena e vivevano nell'amore più puro e dolce.

L'Arrancar aveva trovato la pace con la sua Principessa ed il loro bellissimo figlio.

 

Fine.


 

*** Spazio dell'Autrice ***

Finalmente siamo arrivati alla fine di questa storia che era partita come un'OS nella mia mente e poi si è espansa fino ad arrivare a questi sei capitoli con prologo ed epilogo.
Se vi è piaciuta, ne sono felice.
Spero di esser riuscita a far evolvere il personaggio di Ulquiorra senza mandarlo nell'OOC, in caso contrario, mi scuso.
Ho cercato, davvero, di rendere i personaggi di Ulquiorra ed Orihime più IC possibile.
Bé, che dire, ringrazio:
ValentinaMisa94
Fantasy25
Kuchiki_Byakuya
Ayumu_7
kamikiizumo
per aver recensito la storia ed i capitoli.
Ringrazio chi ha seguito la storia ed mi ha accompagnata verso la fine - mi spiace di avervela fatta aspettare tanto, ma è perché volevo darvi una fine dignitosa, spero di esserci riuscita! - e vi saluto.
Alla prossima fan fiction ed a presto,
xx Giò

 
   
 
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