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Autore: robertamichelle    19/07/2014    1 recensioni
[Video musicale ]Michelle è una ragazza di appena 16 anni. Eppure è destinata ad essere la nuova eletta, la nuova ribelle per guidare la rivoluzione contro il regime totalitario che si è impadronito di Suburbia.
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christian, Gloria, Jesus of Suburbia, St. Jimmy, Whatsername
Note: Movieverse | Avvertimenti: Contenuti forti
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Ok, ricapitoliamo la situazione. Mi stanno cercando, devo continuare a correre sotto questo sole bollente per, almeno credo, un'altra mezz'oretta. Devo raggiungere la 27esima strada, arrivata lì devo chiamare Kyle, farmi spiegare dove sia questa casa abbandonata e fermarmi lì per tutto il giorno. Stanotte qualcuno, che non so nemmeno chi sia, verrà a prendermi per portarmi in un luogo più sicuro.
Nel frattempo, ho bisogno di fermarmi.
Sono distrutta, ho il fiatone e le mie gambe non mi reggeranno per molto. Faccio ancora qualche passo e imbocco una strada in discesa. Ci sono molti alberi e negozi, e una sensazione inspiegabile di tranquillità e pace mi pervade improvvisamente. Qualcosa dentro di me era scattato, come un sensore che mi stava avvertendo che il posto era vicino, che lì potevo sentirmi protetta.
Svolto a destra e ho la conferma che il mio sesto senso non aveva sbagliato: mi ritrovo lì', sulla 24th East Street. Da casa mia non ci voleva così tanto, ma ovviamente la casa di Johanne era da tutt'altra parte della città. Devo aver fatto un'altra strada, sicuramente più intricata e più lunga.
E' così strano ritrovarsi qui...L'ultima volta che c'ero stata camminavo mano nella mano con Browneyedboy, un soleggiato sabato mattina . Davanti ai miei occhi appaiono i ricordi sbiaditi di me e lui, che giochiamo a rincorrerci e riprenderci, sorridendo, felici, innamorati. Mi si stringono cuore e stomaco: dove sarai ora? Dove sono finiti i giorni felici, i baci rubati, i sussurri all'orecchio, la tua pelle abbronzata, i tuoi occhi marroni....
I tuoi occhi marroni. Sarei riuscita a distinguerli tra milioni di persone. E' proprio per questo che oggi, 18 giugno 2011, non posso sbagliarmi. Quel ragazzo che mi sta fissando, a qualche metro da me, con i suoi enormi occhi grandi come la luna, del colore del legno, immobile sulla 24th East Street,è proprio lui, Browneyedboy.
L'emozione di rivederlo è così forte che la testa mi inizia a girare spaventosamente, seguita da un tremendo attacco di nausea.
Il destino ha evidentemente una grande ironia quando si tratta di scegliere i luoghi e i tempi di incontri del genere. Stessa strada, stessa ora del giorno, stesso sole meraviglioso, stesso cielo limpido.
Ci fissiamo per qualche secondo, poi lo vedo abbassare lo sguardo, pronto ad andare via, come ormai ero abituata a vederlo fare.
NO. Stavolta non lascerò che se ne vada senza prima avergli parlato. Io non merito questo, non merito la sua indifferenza.
"Browneyedboy!", lo chiamo. Lo raggiungo, fermandolo per un braccio.
"Michelle..."
"Non penso di meritare la tua indifferenza", inizio. Sto tremando, e so che le lacrime non tarderanno molto a scorrere sul mio viso, bollente per il sole e per l'emozione.
"Non volevo...E' solo che...Non riesco nemmeno a guardarti negli occhi dopo tutto quello che è successo." Il suo tono sembra un mix di rassegnazione, tristezza e indifferenza. Ma non mi importa, io devo provarci, lui deve sapere. Deve sapere che lui è in pericolo, come tutta Suburbia, devo salvarlo, devo salvarlo dal lavaggio del cervello ci questo fottuto regime. E poi deve sapere che lo amo. Che da quando non è più nella mia vita i miei giorni sono troppo brevi e le notti interminabili.
"Browneyedboy, devi ascoltarmi ti prego. Devo parlarti...E non solo di noi. Ci sono molte cose importanti che devi sapere."
"Michelle..."
"La persona che ha parlato con te non era mio padre. Ho saputo tutta la verità. I miei veri genitori sono morti, sono stata adottata! La persona che ti ha costretto a lasciarmi è un generale di Suburbia...Non so come dirtelo, ma questa città sta cambiando. E' arrivato un nuovo regime, ci sarà una guerra e tutti quelli che aderiscono a questa tremenda propaganda di omologazione faranno parte del suo esercito! Suburbia è governata da persone orribili, non hai idea dei crimini che..."
"Michelle, basta."
A queste parole segue un silenzio pesante, paralizzante, come catrame sulla pelle. Un silenzio cupo, che fa sembrare quella bella giornata di sole un giorno di tempesta.
"Non voglio più sentire parlare di questa storia. Non voglio più sentire parlare di tuo padre, non mi interessa se lo è o no, questa storia è durata già troppo. E per quanto riguarda Suburbia...Beh, io adoro questa città. Quindi non cercare di convincermi di fare il contrario."
"Non vuoi più sentir parlare nemmeno di noi?", inizio a piangere. Sento il peso dell'addio che sta per dirmi, di tutta la solitudine, la tristezza, la rabbia che ne seguirà.
"Dai, Michelle...non piangere, mi fa stare male vederti così." Si avvicina e poggia le sue mani sui miei fianchi, tirandomi al suo corpo.
"Ascoltami...hey, guardami." Mette un dito sotto il mio mento e mi costringe a guardarlo negli occhi. "Io a te ci tengo tantissimo. Sei la prima ragazza per cui ho provato delle cose così forti. E dico sul serio, non è solo una frase di circostanza. Ma ho bisogno di tempo. Non mi sento più come prima, quell'incontro con tuo padre mi ha spaventato...E non riesco a non ricollegare la situazione a te."
"Ma almeno riproviamoci, ti prego..Non buttiamo tutto via...Io sono la stessa ragazza che baciavi qualche settimana fa.", il pianto mi causa un doloroso nodo alla gola, sento il respiro spezzarsi.
"Infatti non dico che non possiamo mai più stare insieme...Magari tra un po' mi passerà tutto. E questa non è una scusa per divertirmi nel frattempo con altre ragazze, so che potresti pensare una cosa del genere, ma fidati di me. Ok?"
Non ho più nemmeno la forza per pronunciare un "sì" stentato. Mi limito a fare un cenno con la testa. Browneyedboy si avvicina e mi abbraccia forte. Sento il suo solito profumo dolce e bellissmo che mi avvolge e non riesco a non singhiozzare ancora più forte. Aspetterò, giorni, anche mesi se vuoi, ma dimmi che ci saranno altri momenti in cui mi abbraccerai così e il tuo profumo rimarrà sulla mia pelle e sui miei vestiti; questo è quello che vorei dirgli, ma non riesco a parlare.
"Non piangere, piccola", sussurra.
Non vorrei sfuggire dal suo abbraccio, ma inizio a percepire che c'è qualcosa che non va. Alle sue spalle noto due militari che parlottano. Li vedo lanciarmi qualche sguardo torvo e poi consultarsi. Poi rivolgono di nuovo lo sguardo a me. Mi divincolo dalla stretta di Browneyedboy
"Che succede?" mi chiede Browneyedboy, voltandosi di scatto nella direzione in cui guardavo.
I militari avevano capito che ero io. E improvvisamente, con uno scatto si lanciano nella mia direzione.
I miei sensi sono tutti in allerta, il mio istinto di sopravvivenza fa il suo dovere. Sento le mie gambe correre veloci, come se avessero iniziato a muoversi prima che il mio cervello avesse dato l'ordine.
L'ultima immagine che appare sulla mia retina è il viso pallido di Browneyedboy, pietrificato dalla paura che potessero prendermi.
   
 
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